Il volume "Media+Generations. Identità generazionali e processi di mediatizzazione" raccoglie gli atti dell'omonimo Convegno Internazionale tenutosi a Milano presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore nel settembre del 2009. Nelle sue pagine un quarantina di studiosi di varie nazionalità si confrontano sul rapporto che lega il sistema dei media alle dinamiche di formazione delle diverse generazioni, alla costruzione delle loro identità collettive, alle pratiche sociali a carattere comunicativo o memoriale attraverso cui esse trovano voce per esprimersi e raccontarsi.
Al di là di facili etichette come quelle di "Internet Generations" o "Nativi Digitali", ne risulta un "approccio generazionale" ai media caratterizzato da una pluralità di sguardi e dalla ricchezza euristica di un concetto - quello di generazione - entrato recentemente di prepotenza nel panorama dei media studiose.
Piermarco Aroldi è professore associato di Sociologia dei Processi culturali e comunicativi presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università Cattolica; è vicedirettore di OssCom - Centro di Ricerca sui Media e la Comunicazione. Tra le sue pubblicazioni, Le età della Tv. Indagine su quattro generazioni di spettatori italiani (Vita e Pensiero, Milano 2003); Successi culturali e pubblici generazionali (Milano 2007) (entrambi curati con Fausto Colombo); I tempi della Tv. La Televisione tra offerta e consumo (Roma 2007).
Dopo decenni di subalternità culturale agli altri linguaggi audiovisivi, la serialità televisiva ha conquistato l’attenzione di spettatori, professionisti e studiosi della comunicazione proponendo universi immaginari estremamente innovativi nei contenuti e nelle forme. Operando in profondità sul tempo del consumo e sulla stessa struttura dei processi di affabulazione, le nuove tv-series (da E.R. a C.S.I., da Dr. House a Lost, da Sex and the City a Prison Break) superano il cinema nella capacità di aderire ai profili identitari del pubblico, restituendone aspettative e inquietudini. I saggi contenuti in questo volume indagano le trasformazioni della fiction televisiva nell’epoca del web e nel crepuscolo dei tradizionali modelli di serialità.
L’itinerario proposto nelle pagine di questo libro parte dal riconoscimento delle condizioni strutturali nelle quali ci troviamo a vivere e comunicare oggi, ovvero dal riconoscimento del crescente e ineludibile ruolo dei media, che significativamente i nuovi Orientamenti pastorali non esitano a definire «un nuovo contesto esistenziale» (n. 51); quindi, nella seconda parte, affronta in modo più mirato la questione delle relazioni dentro questo ambiente digitale, o post-mediale, con particolare attenzione al mondo giovanile e al fenomeno, ormai diffusissimo, dei social network; la terza parte, infine, è dedicata ai temi – di evidente taglio pastorale – della testimonianza, dell’educazione cristiana e dell’annuncio in un mondo ormai mediatizzato, cercando di cogliere non solo le difficoltà e gli aspetti di criticità, ma anche le sfide e le opportunità che questo nuovo ambiente, come ogni altro che l’essere umano contribuisce a creare, può offrire oggi. Perché, come scriveva Teillhard de Chardin, «niente è profano per chi sa vedere».
Un percorso esplorativo tra gli scenari della comunicazione digitale, alla ricerca dei fondamenti di una comunicazione che sappia testimoniare con fedeltà Dio e l’Uomo.
Destinatari
Operatori pastorali, operatori della comunicazione, giovani, educatori.
Autore
Domenico Pompili, Sottosegretario della Conferenza Episcopale Italiana, è direttore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni Sociali e portavoce della CEI dall’aprile del 2007. È giornalista pubblicista. Ha conseguito la Licenza (1990) e il Dottorato (2001) in Teologia Morale presso la Pontificia Università Gregoriana in Roma, ed è docente incaricato di Teologia Morale presso l’Istituto Teologico Leoniano di Anagni (FR), affiliato alla Pontificia Facoltà Teologica Teresianum di Roma, dove insegna dal 1990.
Punti forti
Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (24 maggio 2011).
L’importanza, ormai centrale, della comunicazione – specie digitale – nella nostra epoca.
«Viviamo in un mondo saturo di parole, di immagini, di informazioni». Ma come poter comprendere questa realtà? Quali strumenti possiamo utilizzare per interpretarla? Come possiamo prenderci cura di noi stessi e degli altri in un contesto che ha cambiato così radicalmente le relazioni e la comunicazione umana? Sono alcune delle domande che attraversano le pagine del libro. Le modalità di comunicazione nel mondo contemporaneo ci costringono a ripensare alla radice problemi e categorie interpretative della società umana. Lo sviluppo delle tecnologie e la rivoluzione digitale hanno posto nuove e più complesse sfide. Lo spazio della rete (internet) è diventato un "settimo continente", un ulteriore luogo di relazione. Ciò che viene qui offerto è un viaggio nel mondo della comunicazione contemporanea, uno sguardo sulla realtà ispirato al motto di don Milani: I care.
PER TRENT’ANNI, dal 1980 al 2010, l’immagine che ci siamo creati attraverso i media è passata soprattutto tramite la televisione: in tutto il mondo – e in modo particolare in Italia – la tv commerciale è stata la regina del circo mediatico, condannando ognuno di noi a una fruizione sempre più solitaria e imponendo i propri modelli a giornali, libri, cinema e teatro. Oggi, quel sistema sembra non funzionare più: nascono bisogni nuovi, si affermano valori diversi e cresce il desiderio di forme di socializzazione alternative. Spetta ai nuovi media accompagnare e costruire il cambiamento, quello italiano come quello globale.
Ma in che modo?
In questo saggio affascinante Luca De Biase affronta temi che coinvolgono da vicino la nostra quotidianità e il nostro avvenire.
Con chiarezza e competenza illumina i meccanismi della comunicazione contemporanea e delinea i contorni di quella futura, per capire come la trasformazione del pubblico da spettatore a creatore – quasi da governato a governante – possa rivoluzionare non solo l’universo mediatico, ma la nostra stessa vita.
Luca De Biase è caporedattore di “Nòva24 – Il Sole 24 Ore”, e un blogger molto seguito. Tiene il corso avanzato di Giornalismo all’Università Iulm di Milano ed è presidente della Fondazione Ahref, per la qualità dell’informazione nei media sociali.
Il volume raccoglie due saggi sugli anni del “miracolo economico” della comunicazione televisiva, tracciando uno spaccato sulla vita italiana di quel tempo. Partendo dagli indici di correlazione tra numero di abbonati alla Rai e i voti delle elezioni del 1955 e del 1963, spiega come il potere esercitato da un partito politico di maggioranza sul vertice di un potente mezzo di comunicazione non si traduca in un vantaggio elettorale. Da queste pagine si ricava un quadro complesso: i media, portano verso una spinta alla secolarizzazione, sostituendo i modelli della tradizione con quelli della contemporaneità.
I brani qui selezionati sono tratti da Social Organization. A Study of the Larger Mind, che rappresenta uno snodo teorico fondamentale per gli studi sulla comunicazione. L’osservazione dei cambiamenti indotti dall’uso sociale delle tecnologie comunicative fa maturare in Cooley la convinzione che si tratti di dinamiche fondamentali per la costruzione della società moderna. L’opinione pubblica non costituisce una sommatoria della produzione intellettuale di menti separate, ma è una rielaborazione che nasce dall’azione reciproca delle singole opinioni e dalla loro cooperazione attraverso i processi di comunicazione.
Che cosa significa studiare la comunicazione da un punto di vista estetico? Da un lato significa considerarla non una semplice trasmissione di informazioni, ma una relazione coinvolgente che attiva sensibilità, emozione e intelligenza, facendo interagire immaginazione, gusto e intuizione. Dall'altro, significa riflettere su come i media, vale a dire tutti quei mezzi che danno forma alla comunicazione e la rendono condivisibile, finiscono per trasformare la nostra esperienza sensibile, e dunque estetica. Attraverso un'accurata selezione di testi dagli inizi del Novecento ai giorni nostri, il presente volume esplora questi due grandi versanti, contribuendo a definire l'identità, il perimetro e la genealogia di un campo di ricerca assai ricco e stimolante.
Roberto Diodato insegna Estetica, Etica ed estetica dei media, e Filosofia dell'esperienza estetica nell'Università Cattolica di Milano; Estetica generale ed Estetica applicata nella Facoltà di Teologia di Lugano. Tra i suoi libri "Estetica del virtuale" (Bruno Mondadori, 2005) e "Percorsi di estetica. Arte, bellezza, immaginazione" (con E. De Caro e G. Boffi, Morcelliana, 2009). Antonio Somaini insegna Cinema e arti visive e Storia delle teoriche del cinema nell'Università di Genova. Recentemente ha curato la nuova edizione italiana di "Pittura fotografia film" di L. Moholy-Nagy (Einaudi, 2010) e, con A. Pinotti, l'antologia "Teoria dell'immagine. Il dibattito contemporaneo" (Cortina, 2009).
La radio ha oltre cento anni, ma è un medium ancora attuale, di facile accesso e di proprietà poco concentrata. L'analisi delle radio locali a Roma segue a una precedente indagine degli autori su Radio Rai, radio nazionale ma quasi tutta concentrata nella Capitale: si è potuto così confrontare il settore privato con quello pubblico, chiedendosi cosa vuol dire fare lo stesso tipo di lavoro in piccole e piccolissime imprese, piuttosto che in un'unica grande azienda. Nelle radio private, come alla Rai, c'è molto lavoro precario, ma con la differenza di retribuzioni più basse ed anche di lavoro nero. Ciononostante esistono molte persone appassionate del proprio lavoro. Dopo un quadro del mercato del lavoro a Roma, con attenzione soprattutto al lavoro atipico nella comunicazione, la ricerca utilizza prevalentemente metodi qualitativi per capire il mondo delle radio locali, poco conosciuto e frammentato, e analizzare condizioni, vissuti, prospettive lavorative più o meno precarie di chi in quelle radio lavora. Si guarda agli intrecci tra vita e lavoro, se e come il lavoro limita il metter su famiglia e viceversa se soprattutto i figli sono di ostacolo al percorso lavorativo. Si cerca di capire quanto pesano le differenze di genere, se e quanto sono riconosciute e quali possono essere le vie di uscita dal precariato per quella che è la figura professionale prevalente: l'aspirante giornalista.
In queste settimane, il mondo della politica internazionale è in subbuglio: sono stati pubblicati numerosi e compromettenti documenti diplomatici riservati, provenienti dal Dipartimento di Stato americano. A farlo è stato Julian Assange, l’attivista Internet che con il suo sito, Wikileaks, ha aperto una nuova era nel giornalismo investigativo, svelando on line scandali e fenomeni di corruzione politica ripresi da decine di testate. Quello di Wikileaks è uno dei tanti e significativi esempi della rivoluzione dei modi e delle forme in atto nel giornalismo, internazionale e italiano, che vengono trattati nell’originale e interessantissima inchiesta di Bruno e Mastrolonardo, due giornalisti di crescente visibilità impegnati nella divulgazione dei temi legati ai nuovi media e alla cultura digitale. In un viaggio tra le divisioni online dei media più innovativi, centri universitari all’avanguardia, minuscole agenzie di comunicazione che uniscono design, tecnologia e, talvolta, guardano alla controinformazione, il libro osserva da vicino l’universo dei creativi e dei rivoluzionari della notizia, raccontandoci le loro storie, invenzioni e progetti.
Nato dall’esperienza dei master in Social Media Marketing & Web Communication dell’università IULM di Milano, questo libro è il primo vero manuale sulla comunicazione e il marketing digitale, realizzato a più mani dai maggiori esperti italiani di marketing dei social media. Il lavoro condensa in un’unica guida tutto quanto è necessario sapere per: comprendere il cambio di paradigma che l’affermarsi della rete e dei social media nelle pratiche d’uso di milioni di consumatori impone alla comunicazione aziendale; acquisire tutti gli strumenti e le abilità necessarie per utilizzare in maniera corretta ed efficace i nuovi canali di comunicazione offerti dall’evoluzione tecnologica e dagli ambienti 2.0.
Dopo una prima parte introduttiva e di scenario, il volume affronta tutte le fasi necessarie alla realizzazione di attività di comunicazione e marketing attraverso il web e i social media, approfondendo: gli aspetti strategici e di progettazione della presenza aziendale in rete (le nuove regole del marketing, web & brand reputation, marketing non convenzionale); le competenze tecniche necessarie a utilizzare e gestire tatticamente i vari canali della comunicazione e del marketing digitale (Search marketing, SEO, E-mail marketing, Mobile search marketing, Social media marketing, Affiliate marketing);
le logiche e gli strumenti attraverso i quali è possibile monitorare i comportamenti degli utenti e ascoltare le loro conversazioni nei social media per entrare in relazione con loro e misurare i risultati delle attività di comunicazione (Web analytics, Social media monitoring).