"Vita virtuosa e liturgia" è uno studio approfondito sugli anni giovanili e la formazione di Angelo Giuseppe Roncalli. A Bergamo come a Roma, il giovane seminarista era ben informato sulle correnti culturali del tempo. Il suo sforzo di rimanere estraneo alla polemica modernista-antimodernista non era dettato esclusivamente dal tentativo di evitare i fulmini delle autorità ecclesiastiche, nasceva bensì dall'esigenza di trovare un criterio ermeneutico in grado di approfondire la sua vita spirituale attraverso la partecipazione alla liturgia. Acquisito negli anni giovanili, il criterio interpretativo fu all'origine della sorprendente capacità di guida mostrata dal papa buono negli anni del suo pontificato. L'opera permette inoltre di capire la storia della spiritualità e l'evoluzione che portò alla riforma liturgica nel secolo scorso.
Vincenzo Gioacchino Pecci (1810-1903) viene eletto Papa nel 1878 e prende il nome di Leone XIII. È il primo Papa che deve guidare la Chiesa senza il potere temporale. Per comunicare con il mondo scrive 65 encicliche, sorgenti inesauribili di integra e profonda dottrina, moderna ed efficace opera di apostolato.
Paolo VI si trovava ad essere capo della Chiesa in un'epoca in cui molte cose venivano rimesse in questione; in un'epoca in cui presso monaci e altri poteva introdursi una certa confusione tra diversi carismi, diverse tradizioni, differenti modi di rispondere alle incalzanti necessità dell'immediato. Era dunque importante che i fondamenti dottrinali di tutto il rinnovamento monastico venissero riaffermati con insistenza e in modo talvolta pressante. Paolo VI non scrisse - né era suo compito farlo - un trattato De monachatu.
Tuttavia dall'insieme di ciò che egli disse sarebbe possibile ricavarne uno il cui titolo potrebbe senza dubbio esprimersi pienamente così: De monachatu in Ecclesia Christi. Ciò che egli proponeva è, in realtà e soprattutto, una ecclesiologia del monachesimo.
Il volume, pubblicato in occasione dell'indizione dell'Anno della Fede da parte di Benedetto XVI, raccoglie i più densi e profondi pensieri di Papa Paolo VI sul tema della fede. Nel corso del suo pontificato, infatti, fu costante il richiamo alla centralità della fede e all'esigenza di rafforzarla e approfondirla a livello personale e comunitario. Viene qui riportato inoltre il Credo del Popolo di Dio, sublime professione di fede pronunciata da Paolo VI il 30 giugno 1968, a conclusione dell'Anno della Fede indetto in occasione del centenario del martirio degli Apostoli Pietro e Paolo. Un valido strumento di riflessione quotidiana utile a tutti i fedeli per approfondire il tema della fede.
Un'opera teatrale in tre tempi sulla vita di Albino Luciani, Papa Giovanni Paolo I, in occasione del I° centenario della sua nascita. Postfazione di Ugo Sartorio. Quest'opera teatrale non può che essere benvenuta, innanzitutto perchè aiuta a scandire i tempi lunghi della storia: nel 2012 si festeggiano i cent'anni dalla nascita di Albino Luciani, avvenuta a Forno di Canale (l'attuale Canale d'Agordo) il 17 ottobre 1912. Aiuta, inoltre, a far conoscere una figura di sacerdote, vescovo, patriarca e infine Papa che nell'immaginario comune viene ricondotta a pochi flash.
Il pontificato di Paolo VI ha attraversato un periodo critico della vita della Chiesa e della società. "Il mondo moderno - osservava Papa Montini proteso verso mirabili conquiste, è incline alla dimenticanza e alla negazione di Dio e vien meno il senso religioso fra gli uomini del nostro tempo". Per richiamare i cristiani a maggiore coerenza e coraggio, Paolo VI invita la Chiesa a celebrare un "Anno della Fede" (1967-1968). Convinto che ogni crisi nella Chiesa è crisi di fede, Paolo VI ricorda che "non c'è affatto incompatibilità tra la fede cristiana e la vita moderna". Per aiutare a vivere il nuovo Anno della Fede, voluto dal Santo Padre Benedetto XVI, vengono proposte le catechesi di Paolo VI sulla fede, con alcuni manoscritti inediti, dai quali appare chiara la sua passione per il tema della fede.
«Questo ciclo liturgico sarà ciclo dell’anima. Questa storia di Cristo deve ripetersi come storia della mia anima. Ogni anno la Chiesa rinnova il suo racconto su la vita di Gesù, ne ripensa la stessa dottrina, ne ripresenta i misteri, affinché tale vicenda sia la stagione completa dello spirito, avido di santità, avido di rigenerare in sé l’incarnazione del Signore. Vivere questa vicenda è compiere un giro di evoluzione totale dello spirito cristiano. Questa storia di Cristo deve ripetersi come storia della mia anima. [Il] ciclo liturgico sarà ciclo dell’anima» (G. B. Montini).
Inos Biffi è Professore emerito e direttore dell’Istituto di Storia della Teologia, ordinario emerito di teologia sistematica e di storia della teologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, e docente delle stesse materie presso la Facoltà di Teologia di Lugano.
Perché la memoria di Pio IX è stata per decenni "segno di contraddizione"? Chi ha cercato di ostacolarne la beatificazione? Questa documentata inchiesta svela i retroscena di una storia che continua a far discutere. Nel beatificare Pio IX (3 settembre 2000) Giovanni Paolo II così sintetizzò la sua vita: "In mezzo agli eventi turbinosi del suo tempo, egli fu esempio di incondizionata adesione al deposito immutabile delle verità rivelate. [...] Il suo lunghissimo pontificato non fu davvero facile ed egli dovette soffrire non poco nell'adempimento della sua missione al servizio del Vangelo. Fu molto amato, ma anche molto odiato e calunniato". Fabrizio Cannone, con il supporto di un'impressionante mole di prove e documenti, ricostruisce per la prima volta il tortuoso cammino del processo di canonizzazione di Giovanni Maria Mastai Ferretti (1792-1878), riportando nella giusta luce la vicenda di un Papa santo, contestato dagli storici più che realmente conosciuto, e che è stato beatificato, come scrive Roberto de Mattei nella Prefazione, "anzitutto per la virtù eroica dimostrata nello svolgere le funzioni caratteristiche del Papa, che sono quelle di pascere, reggere e governare la Chiesa universale".
Nel 1960 Giovanni Battista Montini scrive una delle sue Lettere pastorali più preparate e per la quale si è più documentato, intitolata "Per la famiglia cristiana". Essa viene riproposta in questo volume, insieme a quattro omelie dell'arcivescovo in occasione di nozze, dal taglio più confidenziale. Da questa raccolta è possibile ricavare agevolmente il pensiero di Montini su quella che definisce una "vitale questione": il matrimonio e la famiglia, basilari per la vita umana e cristiana, oggi posti al centro dello studio sociologico, dell'assistenza caritativa, della cura pastorale e della meditazione spirituale. La riflessione di Montini risulta essere di grande attualità in una società in cui i principi fondanti del matrimonio e della famiglia devono continuamente confrontarsi con le trasformazioni della vita contemporanea.
A cent'anni dalla nascita, esce la biografia completa e documentata su Albino Luciani, diventato "il Papa dei trentatré giorni" con il nome di Giovanni Paolo I. Dalla nascita nel 1912 alla vigilia della Grande Guerra, sino all'addio avvolto nel mistero la notte del 28 settembre 1978, viene ripercorsa l'intera vita del terzo patriarca di Venezia del Novecento salito sulla cattedra di Pietro. L'autore ha valorizzato fonti scritte note e inedite, fino ai ricordi più attendibili degli ultimi testimoni. L'attenzione, centrata sul protagonista, si allarga poi ai differenti contesti - ecclesiali, politici, sociali e culturali - dell'epoca.
Questa pubblicazione desidera contribuire alle tante iniziative promosse per l’anno centenario della nascita di Albino Luciani, nato in un paesino ai piedi delle Dolomiti, il 17 ottobre 1912, e divenuto papa Giovanni Paolo I per soli trentatré giorni di pontificato.
si tratta di un itinerario spirituale sulle catechesi delle virtù teologali tenute da Giovanni Paolo I nelle udienze generali del Mercoledì. È una meditazione/riflessione sulle preghiere (atto di fede, di speranza, e di carità) attingendo alle uniche catechesi del breve pontificato di Giovanni Paolo I, accompagnate dalla guida del catechismo della chiesa cattolica, per arricchire la nostra spiritualità con quelle preghiere che la tradizione ci consegna e che hanno fatto parte del bagaglio di viaggio del pellegrino di sempre.
Un utile sussidio pastorale per la preghiera personale e/o comunitaria/ parrocchiale a ricordo di Giovanni Paolo I.
Destinatari
Singoli fedeli, sacerdoti, animatori, educatori, comunità parrocchiali e religiosi/e.
Autore
Giuseppe Militello (1965), sacerdote, dottore in ecclesiologia presso la Pontificia Università Lateranense in Roma, ha già al suo attivo diverse pubblicazioni, tese ad avvicinare le grandi verità di fede e i tesori della tradizione. Docente presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della diocesi di Albenga-Imperia, è parroco nella diocesi di Savona-Noli, responsabile dell’Opera diocesana Pellegrinaggi, coordinatore diocesano dei Gruppi di preghiera di Padre Pio, relatore in trasmissioni radiofoniche.Tra le sue pubblicazioni si ricorda: Signore, perché? Via Crucis (Paoline 2009), Chi legge le letture? (Effatà 2009), Nel tuo forte abbraccio. Il Mese di san Giuseppe (Effatà 2010), I salmi. Una preghiera giovane (Il Messaggero, 2010), Nostra Signora di Misericordia di Savona (San Paolo 2010), Ha innalzato gli umili. Meditazioni sulle litanie lauretane (Paoline 2011).
Giovanni XXIII e Giovanni Paolo I salirono sulla cattedra di Pietro dopo essere stati patriarchi di Venezia per alcuni anni. L'incontro con la complessa realtà della diocesi lagunare, che si trovava ad affrontare problemi sociali ed ecclesiali di non poco conto, questo condizionò la loro esperienza pastorale. Dell'esperienza fatta a Venezia, cosa portarono a Roma, al centro del cattolicesimo, come pastori universali? Cosa rimase delle scelte, dei progetti e degli incontri veneziani nel nuovo e grande orizzonte della Chiesa? Il volume cerca di rispondere a tali domande, mettendo in luce soprattutto la loro attenzione ai problemi sociali e del mondo del lavoro e dei rapporti con le altre Chiese e confessioni cristiane