La Ue sta indebolendo lo stato sociale dei suoi Paesi membri? Perché è così difficile far convivere solidarietà nazionale e integrazione economica europea? Sono interrogativi dettati dalle scelte fatte negli ultimi anni dalle autorità sovranazionali dell'Unione, che hanno colpito soprattutto i giovani e le fasce vulnerabili della popolazione. La riconciliazione tra welfare ed Europa non è una missione impossibile. Essa richiede però un ambizioso lavoro intellettuale e politico. Occorre elaborare un modello di Unione che consenta alla democrazia e al welfare di funzionare anche in un'economia integrata. E intorno a questo modello bisogna costruire il necessario consenso, fra paesi e fra cittadini. Maurizio Ferrera formula proposte concrete per muovere in questa direzione e sollecita le élites nazionali e le autorità di Bruxelles a impegnarsi in un serio investimento politico per rafforzare la Ue e accrescere la sua capacità di garantire protezione sociale e sicurezza esterna. Solo così il progetto europeo potrà produrre benefici diffusi ed equamente distribuiti e dunque riconquistare la legittimità perduta.
Un libro ricco di consigli pratici per i piccoli e i grandi produttori, che prende spunto dalle migliori esperienze concrete per fornire esempi utili da seguire e applicare alla propria realtà. Il testo è uno strumento ideale anche per le tante altre figure che oggi cercano di completare la propria preparazione nel settore: dagli agenti e rappresentanti agli enologi e agronomi, fino agli studenti dei corsi di marketing del vino e wine business.
Questo libro è un appello ad affrontare la disuguaglianza economica come una questione politica e morale, con l'obiettivo di giungere a una società piú prospera e giusta. Raccogliendo i suoi scritti per giornali non accademici, tra cui il "New York Times" e "Vanity Fair", il Nobel per l'Economia Joseph Stiglitz descrive la disuguaglianza americana: le sue dimensioni, le sue cause, e le conseguenze per gli Stati Uniti e per il mondo. Stiglitz si concentra sulle politiche irresponsabili - deregulation, taglio delle tasse per l'uno per cento - che hanno lasciato indietro un grande numero di cittadini trasformando il sogno americano in un mito sempre piú inarrivabile. Il libro suggerisce soluzioni concrete: aumentare le tasse per le corporations e per i piú ricchi; offrire maggior sostegno ai bambini piú disagiati; investire in istruzione, tecnologia e infrastrutture; aiutare i proprietari di case invece che le banche. E, soprattutto riportare l'economia alla piena occupazione. La nostra scelta non deve essere tra crescita e giustizia: con politiche pubbliche adeguate, possiamo scegliere entrambe.
L'economia dello sviluppo, nata come settore specialistico della disciplina economica negli anni del dopoguerra, ha avuto sin dall'inizio come oggetto privilegiato i paesi sottosviluppati, le loro caratteristiche, i fattori e le politiche che ne avrebbero consentito la trasformazione strutturale e la crescita del reddito. Che cosa si debba intendere per sviluppo, quali siano le cause del sottosviluppo, come quello che veniva chiamato "terzo mondo" sia andato cambiando e diversificando nella seconda metà del '900 è l'argomento della prima parte di queste lezioni. La trattazione avrà come temi: l'accumulazione del capitale, la crescita demografica, il progresso tecnico, la dotazione di capitale umano, il commercio internazionale, la distribuzione del reddito, e per ciascuno di essi ci si chiederà quali limiti o incentivi diverse istituzioni rappresentino per il loro operare nel senso di una crescita della produzione e di un aumento del benessere. L'ultimo capitolo si propone di trarre da quanto visto in precedenza qualche conclusione sul rapporto tra sviluppo economico e mutamento istituzionale e sul ruolo che in questi processi dovrebbe avere lo Stato.
Con questa lettera aperta l'autore propone un Giubileo possibile. Un invito a restare nei propri paesi, a non programmare manifestazioni spettacolari a Roma, a prestare attenzione al prossimo e a solidarizzare con i poveri.
David Besanko e Ronald Breautigam, micreoconomisti accreditati in tutto il mondo, ritengono che il metodo di insegnamento più efficace sia quello di presentare i contenuti attraverso un'ampia gamma di interessanti Applicazioni, corredando il tutto con un elevato numero di esercizi svolti e problemi. Questo tipo di approccio consente agli studenti di vedere concretamente l'interazione fra i concetti chiave della materia, per afferrare compiutamente questi ultimi attraverso la pratica e capire come questi si applichino effettivamente ai mercati e alle imprese. La particolare enfasi posta su esercizi svolti e problemi è ciò che caratterizza questo volume rispetto agli altri testi di microeconomia. Gli esercizi svolti, inclusi nel testo di ogni capitolo, servono a guidare l'allievo attraverso esempi numerici specifici. Tali esercizi sono poi integrati con rappresentazioni grafiche e con la trattazione verbale, di modo che gli allievi possano vedere chiaramente, con l'uso di numeri e relazioni funzionali, il significato dei grafici e dei concetti che si vuole loro trasmettere. Il testo si rivolge ai corsi di Microeconomia a Economia, Giurisprudenza, Scienze politiche e Scienze statistiche. La nuova edizione del volume è stata rivista nelle soluzioni dell'eserciziario di fine volume e include un nuovo capitolo sull'economia comportamentale, inserito nella parte sette.
Cos'è successo ad Arezzo, Ancona, Chieti, Ferrara, Vicenza, Treviso e in tante altre città? Perché migliaia di italiani sono scesi in piazza a protestare chiedendo di riavere i propri soldi? Il grande imbroglio ai danni dei risparmiatori italiani si è consumato nel giro di pochi mesi: un falò delle vanità finanziarie che ha bruciato milioni di euro. A farne le spese i risparmiatori più sprovveduti, quelli che hanno creduto ciecamente ai consigli ricevuti: azioni e obbligazioni subordinate delle banche sono diventate carta straccia. Colpa di investimenti scellerati da parte degli istituti di credito e di alcuni banchieri spregiudicati che prima di ogni altra cosa, hanno pensato al loro personale tornaconto. Ecco tutto quello che dovete sapere per evitare che, in futuro, anche i vostri risparmi finiscano col pagare le ambizioni e gli affari altrui.
Lo sapevate che stiamo diventando poveri perché non facciamo più figli? E che esiste un nuovo ordine mondiale che nessuno ha ancora capito? In queste pagine proponiamo alcuni di quei temi che generalmente suscitano diffidenza e anche antipatia: morale, economia, Chiesa, fede cattolica. Lo facciamo proponendo però riflessioni ironiche, impertinenti, spesso divertenti. Non abbiamo risparmiato nessuno. Partiamo dalle vere radici più profonde di questo nuovo ordine mondiale e arriviamo a formulare visioni ed idee che non vi aspettate. Navighiamo senza paura contro una corrente che ha parecchi secoli di navigazione. Al centro sta lui, Satana, che ha avuto talmente tanti successi negli ultimi anni che non ha più bisogno di lavorare e si è messo in pensione. Però la vera protagonista è un'altra, anche se resta discretamente nell'ombra e continua a lavorare: la divina provvidenza. Perché non riusciamo a smettere di fidarci di Dio.
In questo numero un'analisi dell'attuale instabilità finanziaria.
In tutte le organizzazioni - aziende industriali, commerciali, di servizi, ospedaliere, enti locali e pubblici - è indispensabile coinvolgere quanti vi lavorano, affinché - ad ogni livello - diano il massimo di se stessi, segnalino i problemi e collaborino alla loro soluzione, assicurino un servizio personalizzato ai clienti-utenti, contribuiscano con le loro idee al miglioramento continuo della performance, dell'efficienza, della qualità, della redditività. Sembra esserci un accordo generale sul fatto che lavoratori, manager e organizzazioni potrebbero ottenere grossi benefici dalla creazione di una cultura in cui ci sia un'effettiva responsabilizzazione del personale. Empowerment è la risposta a questa esigenza. Coinvolgendo i lavoratori in una cultura di empowerment si permette loro d'usare le proprie conoscenze, esperienze, motivazioni per realizzare dei compiti che vanno a beneficio dell'organizzazione, con modalità tangibili e intangibili, provando un senso di orgoglio per ciò che fanno. I manager diventando dei team leader possono scoprire che i risultati si ottengono più facilmente che in una cultura gerarchica. Questo libro, basato su esperienze concrete e scritto da uno dei guru più famosi e da due suoi collaboratori, costituisce una guida sicura e completa che vi aiuterà a compiere questo passaggio e a incrementarne sostanzialmente la rapidità.
"La prima cosa è un cambiamento del punto di vista. Non più un mezzogiorno chiuso a contemplare se stesso e i suoi difetti : al contrario, una regione cruciale per gli sviluppi storici di un'area assai più vasta, si cui si colloca ben al centro. Mezzogiorno cuore d'Europa e del Mediterraneo".
I media sono in crisi. Non solo la carta stampata, ma tutta la catena di produzione dell'informazione. Di fronte a una concorrenza spietata e a un calo inesorabile degli introiti pubblicitari, i giornali, le radio, le televisioni sono tutti alla ricerca di un nuovo modello. Basato su un'indagine inedita sui media in Europa e negli Stati Uniti, questo libro propone di creare un nuovo statuto di "associazione non profit", a metà strada tra lo statuto delle fondazioni e quello delle società per azioni, che concili attività commerciale e attività senza fini di lucro. Un simile statuto consentirebbe ai media di essere indipendenti dagli azionisti esterni, dagli inserzionisti e dai poteri pubblici, e di operare invece contando sui lettori, sui dipendenti e su metodi innovativi di finanziamento, incluso il crowdfunding. Julia Cagé propone un metodo ambizioso, che incrocia le sfide della rivoluzione digitale e la realtà del XXI secolo, e che si ispira a un presupposto fondamentale: che l'informazione, come l'istruzione, è un bene pubblico, e come tale va difeso. Il dibattito è aperto: ne va, molto semplicemente, del futuro della nostra democrazia.