Questo libro traccia un percorso attraverso le precomprensioni e i luoghi comuni del credere: una strada che comincia dall’incontro con la samaritana e arriva fino al buon samaritano, incrociando l’esperienza di Pietro e dei discepoli di Emmaus. Uno sguardo vivace, gettato “dal di fuori” su un doppio fronte: quello della comune esperienza umana e quello delle costanti, altrettanto umane, che nei racconti biblici dischiudono altri orizzonti, altri sguardi, altri pesi e altre misure.
Da decenni, ormai, uno dei più grandi pericoli di cui soffrono la predicazione e l'annuncio cristiano abita proprio in quella tendenza a rifugiarsi in certo moralismo o in certe mentalità in voga per essere più accettabili e riconosciuti in un mondo sempre più secolarizzato, nel quale non solo l'essenziale della fede ma Dio stesso sembra essere del tutto scomparso, come se il Dio vivente non fosse più al centro della nostra vita di credenti. Invece questo testo mette a tema il totalmente altro della fede, il mondo nuovo promesso, la salvezza che solo Dio può dare, quell'escatologia della quale da più parti si reclama la mancanza.
Da sempre il perdono è stato visto come una sorta di rimedio per riparare un torto subito,quasi come una sorta di sanatoria a fronte di una situazione a cui non può essere posto rimedio con i criteri normali della giustizia. Di qui, appunto, la contrapposizione con la giustizia. Ed ecco, allora, la consapevolezza della difficoltà di perdonare per tutti e per ogni situazione. Insomma un tappabuchi quando vi siano le condizioni di una giustizia impossibile e una generosità "eroica" per chi riesce a perdonare. L'ipotesi di lavoro di questi studi è che, invece, il perdono sia una mentalità strettamente legata al bene che precede il porsi dell'uomo nei confronti dell'altro uomo e che comprende in sé le esigenze di giustizia. Il perdono è così inteso come un fatto originario, che dà luogo alla vita e permette lo sviluppo di un'antropologia veramente umana. Gli studi, che costituiscono questo libro, esplorano all'interno delle diverse discipline (filosofiche, teologiche, psicologiche, teologico-pratiche) la pertinenza dell'ipotesi di lavoro.
L'Esortazione apostolica Evangelii Gaudium è sicuramente un documento di grande importanza che racchiude le linee programmatiche disegnate dal nuovo Papa e che determineranno il nuovo volto della Chiesa. Vista l'importanza del volume, Centro Ambrosiano ha deciso di pubblicare il testo integrale dell'Esortazione, arricchendolo con una prefazione scritta dal Cardinale Angelo Scola così da sottolineare i passi più significativi del testo di Francesco. Leggere questo volume, sarà un modo per avvicinarsi alla visione del pontefice comprendendo il significato più profondo della nuova evangelizzazione voluta da Francesco, riuscendo nel contempo a interpretare i segnali di un cambiamento che avrà ripercussioni in tutti gli ambiti della società. Anche in quelli laici o comunque non espressamente inerenti alla religione e alla fede..
In questo volume il sacerdote e filosofo Tomas Halik offre pensieri e riflessioni su come la Chiesa possa parlare e agire nei confronti dell'ateismo, in questo particolare momento di crisi di valori e di distanza da Dio. In particolare l'autore crede profondamente nel valore della ricerca e del dialogo, pertanto è contrario alla testimonianza della fede senza pretese e quindi ad una Chiesa che fornisce delle risposte sulla base di verità assolute e superficiali senza provocare alcuna domanda. Il volume risulta dunque essere una vera e propria guida spirituale che aiuta non solo a comprendere più profondamente il Vangelo, ma anche modo di agire e interagire dell'uomo moderno e quindi noi stessi.
Questo libro è dedicato a don Saverio Aquilano e al suo lavoro, in gran parte svolto nel quadro dell'Opera della Immacolata, istituzione storica bolognese, dedicata nei tempi più recenti alla formazione professionale dei giovani lavoratori. I vari capitoli del libro diranno, a chi non l'avesse conosciuto di persona, chi era don Saverio e come il suo impegno verso gli altri si sia espresso in modi molteplici, nell'accoglienza ai giovani lavoratori che negli anni '50 e '60 del 1900 venivano a Bologna dall'Italia del Sud e dalla montagna della nostra regione per trovare lavoro nelle aziende metal-meccaniche che si stavano diffondendo, nel rapporto costante con tanti lavoratori che frequentavano le case per ferie dell'ONARMO e Villa Pallavicini, con i capi-reparto e gli operai delle fabbriche, con i sindacalisti e con non pochi dirigenti. Nel libro si parla della intensa e generosa testimonianza di amore per il prossimo regalata a Bologna dal pugliese immigrato don Saverio. Ma si parla soprattutto di quello che ha fatto nel quadro costituito dall'Opera dell'Immacolata a favore dei disabili mentali e delle loro famiglie. Era scontato che don Saverio conoscesse tutti e tutte, non solo chi frequentava i Centri di via Decumana e di via del Carrozzaio, ma anche i loro genitori e parenti più prossimi. Infine si parla della storia dell'Opera, dalla fondazione nella prima metà del XIX secolo, alle diverse trasformazioni escogitate per essere al passo con i tempi.
Nel corso del suo insegnamento presso l'Istituto Pastorale Redemptor Hominis, Sergio Lanza pubblicò sulla rivista scientifica dell'università - Lateranum alcuni articoli, qui raccolti secondo un ordine cronologico. Ciò che li accomuna è la novità dell'impostazione teologico-pastorale sottesa, l'originalità degli sviluppi di pensiero e dei modelli di azione ecclesiale proposti, la profonda unità metodologica che garantisce al discorso pastorale un procedere scientifico in grado di orientare efficacemente la prassi cristiano-ecclesiale. Anche i testi più lontani nel tempo conservano sorprendente freschezza e interesse, offrendosi come altrettanti punti fermi e contributi tuttora spendibili per la vita e la missione della Chiesa, al tempo della Nuova evangelizzazione.
L'itinerario formativo che offriamo è una strada da percorrere insieme con gli universitari. Con l'augurio che il nostro tempo si riempia e si dispieghi con la certezza che da lontano il Padre ci vede, prima ancora che noi lo cerchiamo.
Il Vangelo di Luca, che sarà proclamato nelle celebrazioni eucaristiche domenicali del prossimo anno liturgico, offre agli universitari la chiave interpretativa fondamentale per il loro cammino di fede.
Questo è un libro sulla evangelizzazione e sulle condizioni, di contenuto e di metodo, per il suo rinnovamento. Pensato e progettato sull’orizzonte dell’attuale situazione culturale e giovanile, investe la passione apostolica di tutti coloro che condividono, nella comunità ecclesiale, l’impegno e la responsabilità verso “una nuova evangelizzazione”.
Elaborato nel pieno dello svolgimento della XIII Assemblea sinodale sulla “Nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”, non può fare riferimento esplicito ai documenti che si stanno producendo. Ma l’autore ha la motivata convinzione di aver pienamente assunto la preoccupazione di Benedetto XVI, che raccomanda: “Il Vangelo è il sempre nuovo annuncio della salvezza operata da Cristo per rendere l’umanità partecipe del mistero di Dio e della sua vita di amore e aprirla ad un futuro di speranza affidabile e forte. Sottolineare che in questo momento della storia la Chiesa è chiamata a compiere una nuova evangelizzazione, vuol dire intensificare l’azione missionaria per corrispondere pienamente al mandato del Signore”.
Come ogni buon progetto di pastorale, il libro si articola in quattro momenti.
Prima di tutto si preoccupa di dare un nome concreto ai problemi e alle difficoltà con cui si scontra quotidianamente chi si impegna sulle frontiere dell’evangelizzazione. Cerca poi di individuare una serie di esigenze, irrinunciabili per ogni autentica evangelizzazione: quei modi di fare che dipendono dall’evento che vogliamo evangelizzare e che, di conseguenza, determinano una specie di riferimento obbligatorio, da rispettare ad ogni costo. Per fare un po’ di ordine nel pluralismo attuale dei modelli concreti, presenti oggi nel vissuto ecclesiale, suggerisce, in terzo luogo, un criterio di fondo, che dovrebbe servire da elemento generale di verifica: il servizio autentico alla vita e alla speranza. Propone infine un modello concreto di evangelizzazione: la narrazione (soprattutto del Vangelo). Attorno a questa proposta viene sviluppato un lungo elenco di suggerimenti metodologici, dai più generali a quelli più specifici e particolari. Uno spazio ampio e originale (rispetto alla letteratura sull’argomento) è dedicato allo studio dei modelli concreti “per narrare il Vangelo”.
L’argomento del libro ha una lunga storia alle spalle… tanto lunga da ancorare la narrazione persino nella prassi di Gesù, dei suoi discepoli e, prima ancora, del popolo che l’ha generato. Nell’ultima parte del secolo appena trascorso, la proposta di modelli narrativi nella comunicazione educativa, culturale ed ecclesiale ha suscitato interesse frequente. L’autore ha studiato da anni il tema e l’ha sperimentato in moltissimi incontri con giovani e con educatori, suscitando consenso e interesse inatteso.
L’autore consegna il testo agli operatori della pastorale giovanile, con la passione che ha sostenuto, in questi anni, il suo impegno di riflessione, di studio e di servizio ministeriale.
Il volume vuole offrire un contributo originale per l'anno della fede indetto da Benedetto XVI, presentando una teoria della fede e del rapporto tra esperienza e fede a partire dalla riflessione di alcuni studiosi che, negli ultimi decenni, sono stati maestri della "fede insegnata" e testimoni della "fede vissuta". Passaggio cruciale è la ripresa della riflessione sulla fides Jesu e dell'esperienza del rapporto di Gesù con il Padre come esperienza archetipica, tema che negli ultimi decenni è stato centrale nella riflessione teologica sul tema della fede.
Un sussidio e un incentivo a cogliere e approfondire il valore umano e umanizzante della fede, lungo le tre direttrici del pensare, professare, vivere". "