Il libro racconta la storia dei testi cristiani, dalle origini lontane della Bibbia ebraica fino ai clamorosi ritrovamenti negli ultimi decenni di manoscritti che si credevano perduti, tra le sabbie dei deserti ma anche in biblioteche europee. Traduttori e filologi, eretici e vescovi, patriarchi e stampatori, chierici e laici, eremiti e umanisti, imprenditori e falsari, uomini e donne spesso dimenticate: ecco alcuni tra i protagonisti di vicende che per oltre due millenni hanno unito, ma anche separato, Oriente e Occidente. È la storia della ricerca intorno a una parola che si crede ispirata divinamente e si trasforma in scrittura sacra. Scrittura che a sua volta dà vita a innumerevoli altre scritture che la traducono e la commentano, libri di Dio da allineare in un'ideale immensa biblioteca. Al centro di una vicenda poco conosciuta che aiuta a capire anche l'oggi.
Negli ultimi anni gli storici del cristianesimo antico si sono impegnati instancabilmente per cercare di comprendere se si possa parlare di una forma di cristianesimo standardizzato nei primi secoli o se invece c'erano all'inizio una varietà di "cristianesimi" tra i quali alla fine ha prevalso il cattolicesimo. In tal caso, quali sono stati i fattori per cui questo è emerso mentre gli altri sono gradatamente scomparsi? Si può parlare di ortodossia ed eresia nella Chiesa antica, oppure ortodossia è solo quanto è stato imposto dalla fazione vincitrice? Durante i primi secoli della sua esistenza, come ha potuto la Chiesa risolvere i suoi problemi dottrinali e strutturali per raggiungere la cattolicità nel confronto con le sfide dottrinali, sociali, politiche e disciplinari, fino al punto da chiamare se stessa "Chiesa cattolica"?
Nell'archivio della Penitenzieria Apostolica si trovano decine di migliaia di suppliche inviate al Papa da uomini e donne da tutte le parti della cristianità con la richiesta di una grazia speciale che solo il sommo pontefice poteva concedere. Per l'Inghilterra, la Svezia ed i paesi di lingua tedesca queste fonti eccezionali - accessibili solo da pochi anni - sono già state pubblicati. In questo libro sono raccolte 270 suppliche chieste nella diocesi di Siena, fra gli anni dal 1458 al 1513, interpretate e messe in relazione con la prassi del dicastero centrale della Curia papale e la storia della città toscana.
L'elezione di papa Ignazio getta un'ombra di sconcerto e irritazione sul mondo piccolo ma enorme del Vaticano. Se vuole cambiare tutto, se intende impedire al faccendiere italiano di riciclare denaro sporco attraverso lo Ior, allora il nuovo pontefice dimostra di essere pericoloso. E il pericolo va combattuto. Così, nei corridoi spazzati da invidie e rivalità, comincia a serpeggiare l'idea di un piano per liberarsi del Santo Padre. Gregorio, l'archiatra, il "primo dei medici", riuscirà a sventarlo, diventando così l'unico confidente del papa all'interno di una curia ostile. In questa atmosfera carica di tensione, Ignazio - suscitando timore e ansia nell'archiatra, fedele al pontefice per tradizione ma non per convinzione - pensa di nominare una donna segretario di stato e di crearla cardinale, unica garanzia per la sua rivoluzione. Mentre Gregorio segue preoccupato la situazione, i cardinali, che spiano il papa, organizzano le loro contromosse. Ma le riunioni si svolgono durante cene servite da suore che ascoltano e registrano tutto...
L'Autore, uno dei massimi esperti mondiali di Dottrina sociale della Chiesa, analizza il magistero di papa Francesco incentrato sulla Dottrina sociale della Chiesa.
Il colpo di sciabola che avrebbe dovuto trafiggere il cranio di Andreas Kramer, rifugiatosi nella chiesa di S. Giovanni dove lo trovarono i lanzichenecchi croati, fu frenato dal corposo volume che il pastore luterano teneva tra le mani, una raccolta di testi biblici e di commenti alle scritture. Era il 1631 e in Europa infuriava la guerra dei Trent'anni. La lama squarciò ma non distrusse quella bibbia, simbolo di un conflitto religioso la cui ferocia sarebbe rimasta insuperata fino al XX secolo. Questo libro racconta la storia di tre luoghi perduti, tre episodi della violenza che si abbatté sulle popolazioni di fede protestante nel cuore del continente: la strage di Valtellina (1620), l'assedio di La Rochelle (1627-'28) e quello di Magdeburgo (1630-'31), dove persero la vita ventimila uomini in poche ore. Tre catastrofi che scossero profondamente l'Europa del tempo e che interrogano ancor oggi la nostra coscienza.
Per secoli epidemie di diversa natura hanno falciato l'umanità. Sin dall'esodo del popolo ebraico guidato da Mosè, si è adottato un semplice schema interpretativo: la "pestilenza" - di volta in volta identificato con la peste, la lebbra, il collera, etc. - è una punizione divina per i peccati degli uomini, che devono pentirsi ed espiare le proprie colpe con appositi riti. Pontefici e cardinali hanno guidato processioni, penitenti laici e religiosi dei diversi Ordini si sono sacrificati per assistere malati e moribondi, senza peraltro impedire che ci si scagliasse contro il capro espiatorio del momento, come gli ebrei nel medioevo e gli untori nell'età moderna. Papi e santi sono stati invocati per arginare il fenomeno. La pandemia del coronavi ha richiamato in auge rituali tradizionali e antiche spiegazioni, mettendo però in discussione la praticabilità dei primi e il senso delle seconde. Come mostrano le parole e i gesti di papa Francesco.
Roberto Rusconi, già professore di Storia del cristianesimo e delle Chiese all'Università Roma Tre, è tra i fondatori della "Rivista di storia del cristianesimo". Tra le ultime pubblicazioni per Morcelliana: Storia del cristianesimo e delle Chiese. Dalle origini ai giorni nostri (2019).
The Catholic Church is on the verge of a transition of great consequence.
As Catholic theologian, historian, and papal biographer George Weigel notes, the next pope will probably have been a teenager or a very young man during the Second Vatican Council (1962–1965); he may even have been a child during those years. Thus the next pope will not have been shaped by the experience of the Council and the immediate debates over its meaning and reception like Pope John Paul II, Pope Benedict XVI, and Pope Francis. The next pope, Weigel writes, "will be a transitional figure in a different way than his immediate predecessors. So it seems appropriate to ponder now what the Church has learned during the pontificates of these three conciliar popes—and to suggest what the next pope might take from that learning."
Drawing on his personal discussions with John Paul II, Benedict XVI, and Francis, as well as his decades of experience with Catholics from every continent, George Weigel examines the major challenges confronting the Catholic Church and its 1.3 billion believers in the twenty-first century: challenges the next pontificate must address as the Church enters new, uncharted territory. To what is the Holy Spirit calling this Church-in-transition? What are the qualities needed in the man who will lead the Church from the Chair of Saint Peter?
Taking lessons from the pontificates of John Paul II, Benedict XVI, and Francis, George Weigel proposes what the Catholic leaders of the future, especially the next pope, must do to remain faithful to the Holy Spirit's summons to renewed evangelical witness, intensified missionary fervor, and Christ-centered reform in the wake of grave institutional failures, mission confusion, counter-witness, and the secularist challenge to biblical faith.
La Separazione tra lo Stato e le Chiese sancita in Francia dalla famosa legge del 9 dicembre 1905 segna uno spartiacque significativo non solo per la storia di quella nazione, ma anche per i rapporti tra gli Stati e le Confessioni religiose. E inoltre il punto nodale del principio della laicitè su cui si basa la società (non solo francese) nel mondo contemporaneo, con tutte le implicazioni che comporta nella complessità della realtà multietnica e multireligiosa del mondo contemporaneo. (...) L'atteggiamento di fermezza del papa, Pio X, diede luogo alle reazioni più disparate, ma alla lunga ne fu riconosciuta la lungimiranza anche tra i cattolici francesi, disgregati su posizioni tra loro spesso inconciliabili. (...) Il volume che presento, frutto di un dottorato conseguito alla Pontificia Università Gregoriana, segue una pista di ricerca fino ad allora non percorsa: indagare l'evento della Separazione a partire dai documenti conservati nell'Archivio Apostolico Vaticano. Lo spoglio di una immensa e variegata mole di carte che vanno dal 1899 e il 1906 che riguardano la Nunziatura, la Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari, e diversi altri enti ecclesiastici, ha permesso di leggere gli eventi che hanno portato alla legge e alla decisione pontificia di rifiutarla da un punto di vista diretto, ancorché inedito. Le tensioni all'interno del cattolicesimo francese, il pensiero politico e religioso dei pontefici Leone XIII e Pio X e dei loro collaboratori, la strategia del Nunzio e del cardinale Merry del Val, appaiono così in maniera chiara per ricostruire in modo finalmente completo una complessità di eventi e di situazioni che ha cambiato il corso della storia, non solo ecclesiastica. Queste pagine, accompagnate da un ricco apparato bio-bibliografico e seguite dalla pubblicazioni di documenti in gran parte inediti, sono certo diverranno un riferimento per gli studiosi del tema, e punto di partenza per ulteriori approfondimenti.
Si è appena concluso l'ottavo centenario dell'incontro tra Francesco d'Assisi e il nipote di Saladino, il sultano Al-Malik al-Kamil, avvenuto nel settembre del 1219, in un tentativo di dialogo che ha provato ad oltrepassare barriere e confini. Dopo quell'incontro la presenza dei Minori in Terra Santa si declinò in molteplici dimensioni. I frati, adempiendo alla loro Regola, furono protagonisti di un'intensa stagione di azione e di pensiero che ebbe al centro la questione del confronto e della conversione possibile degli infideles nell'Oltremare crociato, proseguita, dopo il 1291, quando essi pensarono l'impensato: essere di nuovo a Gerusalemme ormai in mano musulmana. Tra Europa e Mediterraneo i frati si dimostrarono abili diplomatici, predicatori di crociata, reclutatori capaci di definire i profili del vero militante per Cristo, persino estensori di progetti di riconquista dell'Oltremare, uomini che pensarono e praticarono la testimonianza martiriale ricollocandone il senso dentro quella lunga esperienza storica che interrogava ciascuno di essi e tutto l'Ordine dei Minori.
“Il mondo non sarà più come prima!”. È lo slogan che aleggia e va diffondendosi nell’opinione pubblica. Non c’è dubbio che dietro lo slogan si nasconda un profondo desiderio di migliorarlo. Ma ciò non sarà automatico, se il mondo continuerà a soffrire per la mancanza di pensiero, come aveva profetizzato Paolo VI. Infatti la distinzione non è tra il prima virus e il dopo virus, ma tra l’epoca del cambiamento e il cambiamento d’epoca.
Presentazione di Eugenio Gaudio, Rettore della Sapienza
AUTORE
Mons. Lorenzo Leuzzi (Trani, 25 settembre 1955) è vescovo di Teramo-Atri. Per molti anni impegnato nella pastorale universitaria di Roma, ha avuto sempre a cuore il tema dell’educazione, con particolare attenzione al mondo giovanile e alle dinamiche culturali che contraddistinguono il nostro tempo di cambiamento d’epoca.
Il volume tratta dei giudizi e, principalmente, delle critiche dei pagani sul conto dei cristiani, della loro fede e delle loro Scritture. Il campo d'indagine copre i primi quattro secoli. Il libro è articolato in due parti: la prima presenta, nel quadro della storia politica e culturale del periodo, i profili e le opere dei principali oppositori; la seconda passa in rassegna alcuni tra i più rilevanti temi di controversia. Emerge una rete di interazioni più fitta di quel che si possa prevedere: il pensiero teologico dei cristiani, così come la loro esegesi biblica, deve tenere conto di una lunga serie di accuse formulate in opere smarrite o censurate. Il testo vuole restituirci una storia scritta dalla prospettiva dei vinti. Questo nuovo punto di osservazione integra e completa quello solitamente già noto.