Il libro traccia il profilo culturale, umano, spirituale di un intellettuale francese che, dopo una formazione laica da storico, ha abbracciato la tradizione ortodossa, dando vita a un'originale e feconda sintesi di pensiero nell'intreccio tra visione cristiana e cultura laica occidentale. È stata una delle voci spirituali cristiane più autorevoli degli ultimi decenni, capace di penetrare i drammi, le attese, le domande delle donne e degli uomini del mondo contemporaneo. I suoi numerosi scritti gli hanno assicurato una notevole popolarità in Italia. In questa collana Dio è simpatia, un grande successo anche editoriale. I contributi di Marko Rupnik, Frank Damour, Michel Evdokimov, Andrea Riccardi, Vladimir Zelinsky insieme a quelli di altri autori illuminano aspetti diversi di una personalità di grande fascino intellettuale e di sicura profondità spirituale. L'introduzione è di Andrea Riccardi.
Nella fede e nella carità riunisce gli interventi di Papa Francesco nel corso del suo viaggio apostolico in Turchia - che si è svolto dal 28 al 30 novembre scorsi, toccando Ankara e Istanbul -. Dal saluto ai giornalisti nel corso del volo Roma-Ankara, alla conferenza stampa durante il volo di ritorno, passando per l'incontro con le autorità turche, la visita al presidente degli affari religiosi, la Messa nella cattedrale cattolica dello Spirito Santo a Istanbul, la preghiera ecumenica nella chiesa patriarcale di San Giorgio, la preghiera ecumenica, la divina liturgia e la dichiarazione congiunta con il Patriarca ecumenico Bartolomeo.
Un reportage sull’ecumenismo visto da un cattolico non specialista, ma conquistato dalla causa dell’unità cristiana e del dialogo con le fedi viventi. L’autore, fra i primi e più attivi promotori del SAE (Segretariato per le attività ecumeniche), rivive decenni di impegno, a partire da una prospettiva di fede, ad accogliere le diverse conoscenze e a tentare di comporle in una sintesi armonica. Si vede così l’ecumenismo attraversare con il suo passo, talvolta spedito e spesso zoppicante, le diverse stagioni, dalla disciplina monocorde degli anni ’40 e ’50 al pluralismo degli ’80 e ’90, alle inquietanti domande della post-modernità. Nella percezione di chi scrive, il territorio dell’ecumenismo è costellato di panorami e scorci inattesi, tali da trasfigurare i volti 'alieni' delle altre confessioni e le parole 'straniere' delle altre religioni fino all’approdo in un limpido orizzonte familiare, forse suscettibile di conferire ricchezza e respiro anche alla ricerca di senso della vita.
La tensione all'unità è il movimento contrario all'estraniamento: è ricominciare ogni giorno l'apprendistato della comunione, affinché le chiese imparino di nuovo a dimorare nell'unità.L 'itinerario proposto, interrogando insieme il cammino ecumenico e l'esperienza monastica, muove dalla persuasione che tra i doni del monachesimo c'è un carisma ecumenico, un ministero di riconciliazione offerto a tutti.
Uniti nella fede in Cristo ma divisi nella pratica liturgica e in alcuni dogmi, i cristiani di oggi si trovano davanti a un mondo che ha la necessità di una loro forte presenza unitaria; per questo motivo, ormai da decenni, voci sempre più autorevoli sostengono fortemente l'ecumene, l'unione delle Chiese cristiane. Ma in cosa differiscono esattamente i cattolici dai protestanti, gli ortodossi dagli anglicani, i copti dai siriani? Questo volume offre al lettore una "storia delle Chiese cristiane" che illustra con chiarezza le differenze, sottili ma anche molto evidenti, tra i modi di essere cristiano oggi.
Fin dall'inizio del suo pontificato, papa Francesco ha mostrato quanto centrale fosse per lui l'impegno a vivere l'unità della Chiesa a partire dal suo ministero di vescovo di Roma. Nei mesi seguenti questa idea si è venuta manifestando con sempre maggiore chiarezza attraverso parole e gesti con i quali egli ha voluto richiamare i cristiani a vivere l'unità nella quotidianità dell'esperienza di fede. Proprio alle parole e ai gesti di papa Francesco per l'unità della Chiesa è dedicato questo volume, con il quale ci si propone di presentare quanto Bergoglio ha fatto e sta facendo per il cammino ecumenico, in profonda continuità con i suoi immediati predecessori da una parte, e con molte significative novità dall'altra, secondo uno stile che caratterizza il suo ministero petrino. Un'attenzione particolare è riservata ai rapporti con l'ebraismo e con la Chiesa ortodossa, il "fratello Andrea", nella persona del Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I. All'incontro con quest'ultimo durante il pellegrinaggio di Francesco in Terra Santa, 50 anni dopo lo storico abbraccio fra Paolo VI e Atenagora, è dedicato il capitolo finale.
"Chi siamo noi per chiudere le porte" allo Spirito Santo? È la domanda che ha posto papa Francesco. Ma è la stessa domanda che ha guidato i padri del concilio cinquant'anni fa. Ieri come oggi lo Spirito Santo fa andare la Chiesa "oltre i limiti, più avanti". È stato lo Spirito che ha "aggiornato" la Chiesa di Dio e che anche oggi la rinnova facendola camminare per strade impensabili: quelle di chi getta ponti e non scava trincee.
In un mondo dove troppi crimini sono commessi nel nome della fede, culture e religioni differenti possono coesistere pacificamente? Quali i fondamenti del dialogo e le finalità dell’incontro tra religioni? Con sapienza e passione risponde a tali interrogativi il patriarca ecumenico, forte dell’esperienza del suo ministero di unità. Mai come oggi si registra un bisogno urgente di guide spirituali capaci di coinvolgersi nelle questioni di questo mondo.
Bartholomeos I (1940), dal 1991 arcivescovo di Costantinopoli e patriarca ecumenico, ha caratterizzato il suo ministero con un appassionato impegno per l’unità dei cristiani, la salvaguardia del creato e la ricerca della pace. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Gloria a Dio per ogni cosa (2001) e il recente Incontro al mistero (2013).
"La teologia dialogica interreligiosa non è una nuova stanza che si aggiunge a quelle già esistenti della teologia biblica, sistematica, dogmatica e fondamentale, ma un modo diverso di abitare ogni stanza". In pagine di ampio respiro, l'autore - riprendendo le riflessioni metodologiche della teologia delle religioni svolte da alcuni suoi esponenti di spicco come Jacques Dupuis, Michael Amaladoss, Claude Geffrè - raggiunge le ultime frontiere del pensiero su cristianesimo e religioni, attingendo al pensiero di David Tracy, Felix Wilfred, Paul Tillich, Raimon Panikkar, Francis X. Clooney e James Fredericks. Sullo sfondo dell'emergente pluralismo religioso e della condizione postmoderna, l'Autore esplora poi alcuni degli ambiti e dei temi critici della prassi e della teoria dell'incontro tra le religioni così da enucleare orientamenti inediti per un ripensamento della metodologia teologica. Di qui l'attenzione specifica a due grandi religioni orientali: l'induismo e il buddismo.
L'amore di Osea per la moglie come specchio di quello di Dio per il suo popolo. La denuncia delle aberrazioni e le ingiustizie dei potenti. Le minacce per indurre il profeta a tacere.