Quando divenne papa, nel 1978, il mondo cattolico in Occidente viveva ancora nella crisi successiva al Sessantotto, segnata da una profonda mancanza di autostima e da un complesso d'inferiorità imbarazzante nei confronti della cultura dominante, trasgressiva e avversa alla religione. Il nuovo pontefice, tuttavia, riuscì subito a conquistare la simpatia di molti e soprattutto contribuì a restituire, in particolare ai giovani, la fierezza di professarsi cattolici. Il mondo era allora ancora nell'epoca della Guerra fredda, che vedeva la contrapposizione fra i due blocchi rappresentati dal mondo comunista e da quello occidentale. La Chiesa del silenzio, privata della libertà nei Paesi comunisti, adesso aveva chi parlava per lei e Giovanni Paolo II contribuì in modo importante alla caduta del Muro di Berlino, nel 1989, che di fatto segnò l'inizio della fine del socialismo reale. Nella seconda parte del pontificato, dal 1989 al 2005, avrebbe concentrato l'azione della Chiesa nella nuova evangelizzazione, per restituire la speranza sia ai popoli "sazi e disperati" dell'Occidente, sia a quelli che uscivano dalla tragedia dell'esperienza del totalitarismo. Il libro di Marco Invernizzi non è una nuova biografia ma vuole introdurre il lettore nel Magistero del papa, un insegnamento ampio e articolato, che aiuta il cattolico a comprendere e giudicare i diversi e complessi aspetti del mondo contemporaneo.
La devozione mariana di san Giovanni Paolo II dai primi anni della sua formazione con l'impronta mariana ricevuta in famiglia al carattere mariano della sua vita, del suo apostolato sacerdotale e pastorale fino al magistero di Pastore Universale.
L'autore descrive la presenza dell'icona di Jasna Gora nella svolgersi di tutta la vita di Karol Wojtyla, san Giovanni Paolo II: il primo incontro, gli elementi dell'immagine sacra, tante citazioni dei discorsi del papa, l'incontro con la Madonna Nera nel 1999, fino all'ultimo sguardo fisso sull'immagine sacra nel giorno della sua morte. Il libro è arricchito da tante foto.
Anno dopo anno, la straordinaria avventura che ha lasciato un segno indelebile nella storia del pontificato di papa Wojtyla: dal Giubileo del 1984 all'incompiuta di Colonia 2005, in ogni Giornata mondiale della Gioventù Giovanni Paolo II ha cantato, gioito, pregato, pianto con le sterminate folle di giovani sedotti dal suo carisma magnetico. Aneddoti, curiosità e, soprattutto, le appassionate parole del Papa ai giovani arricchiscono un libro dal sapore fresco e leggero, pensato per chi vuole scoprire l'essenza forse più autentica della santità di Wojtyla: l'essere stato un uomo immedesimato come nessun altro nei desideri, nelle paure, nei dubbi, nelle speranze e nelle inquietudini dell'età più bella, preziosa e fragile della vita.
L'autore dei "ritratti di santi", Antonio Maria Sicari, traccia i profili di due Papi entrambi santificati ad aprile 2014. Il riconoscimento popolare nei confronti di queste due figure è stato ampio e duraturo. Con Giovanni XXIII la percezione fu immediata e il Papa inaspettatamente indisse un Concilio che ebbe enormi conseguenze dentro e fuori della Chiesa; Giovanni Paolo II portò la presenza del ministero di Pietro nel mondo. Sicari traccia un ritratto intimo e penetrante di due protagonisti della storia contemporanea, portatori di un perentorio messaggio di pace.
Una biografia agile e documentata del Papa che ha aperto il millennio e che la gente ha invocato "santo subito". In questo libro si racconta come Karol Wojtyla è cresciuto nel clima rovente della seconda guerra mondiale e come è maturato nell'opposizione appassionata all'ateismo di Stato. Come nei tempi nuovi ha cambiato il modo di essere Papa compiendo 250 voli apostolici, inventando le Giornate mondiali della Gioventù e scrivendo una Lettera ai bambini. Come ha traghettato la Chiesa nel terzo millennio. E come ha fatto tanti nuovi santi, finendo per essere accolto nella lista dei santi pure lui.
Il racconto di due vite straordinarie. Un libro pieno di curiosità e aneddoti sulle vite di due grandi papi che il 27 aprile 2014 diventeranno santi: Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II.
Che papa Wojtyla amasse la montagna e s'identificasse appieno con la pace di quel mondo è risaputo. Non molti invece sanno che c'è un testimone oculare del suo eccezionale rapporto con quella parte del creato. Quel testimone è Lino Zani, dapprima suo maestro di sci e guida alpina, poi a poco a poco negli anni suo compagno di "fughe" verso le cime, a consumare parentesi di vita attiva e contemplativa, solitaria e intensa, ma sempre incredibilmente intrisa di tutta la personalità e la santità di quell'uomo che ha scosso le coscienze del mondo. Racconti inediti che sono stati ostinatamente confinati in silenzio osservato per anni, che oggi, al cospetto di un avvenimento come la beatificazione del maggio 2011, Zani si sente di poter sciogliere, per condividere con il mondo intero il privilegio di aver accompagnato il papa nei suoi momenti di maggiore libertà. E poi un "segreto" del papa. Qualcosa che nessuno ha mai svelato, un aspetto inedito di come Giovanni Paolo II ha acquisito, proprio grazie a quelle vette, a quella montagna, piena e chiara consapevolezza del Terzo Segreto di Fatima.
Papa Francesco con la canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II ha riconosciuto la grande rilevanza per la Chiesa di due pontefici che lo hanno preceduto: Angelo Giuseppe Roncalli, il papa del Concilio Vaticano II, e Karol Wojtyla, il papa protagonista della scena mondiale. La santità dei papi ha segnato il percorso bimillenario della Chiesa. Se la tradizione liturgica ha considerato martiri e santi tutti i romani pontefici dei primi quattro secoli del cristianesimo, al contrario soltanto Celestino V e Pio V sono ascesi alla gloria degli altari rispettivamente nel medioevo e nell'età moderna. Negli ultimi due secoli, dopo la caduta del potere temporale della Chiesa, la santità dei papi è tornata a essere un tratto caratteristico della storia ecclesiastica: da Pio IX, beatificato nel 2000, a Pio X, santificato nel 1954, ai due nuovi papi santi del 2014, a cui si aggiungono le cause di beatificazione in corso di Pio XII - ostacolata dalle polemiche sul suo "silenzio" nei confronti della Shoah -, di Paolo VI e di Giovanni Paolo I. Il riconoscimento della santità dei suoi predecessori costituisce un ulteriore banco di prova per gli orientamenti del papato di Francesco: l'occasione per riflettere sul ruolo del romano pontefice nel futuro della Chiesa.
Santo subito!". Così acclamava la folla, davanti alla basilica di San Pietro, poche ore dopo la morte di Karol Wojtyla. Ad appena nove anni dalla scomparsa, Giovanni Paolo II ottiene l'aureola in tempi record. Il processo di canonizzazione è stato il più rapido di tutta la storia della Chiesa e il vaticanista Andrea Tornielli svela i passaggi top secret che hanno condotto la Consulta medica della Congregazione delle cause dei santi a riconoscere come inspiegabile la guarigione di una donna gravemente malata, che dal Costa Rica seguì l'intera cerimonia di beatificazione del pontefice pregandolo con fede. Dopo l'approvazione di un primo miracolo per la beatificazione, le procedure di canonizzazione prevedono il riconoscimento di un secondo miracolo. Il postulatore della causa, monsignor Slawomir Oder, ha presentato alla Congregazione vaticana la documentazione sul presunto risanamento. Dopo il primo parere favorevole, il dossier con le cartelle cliniche e le testimonianze è stato quindi presentato ufficialmente al dicastero che ha certificato il miracolo attribuendolo all'intercessione del beato papa Wojtyla.
Interamente dedicato a Giovanni Paolo II, questo volume raccoglie una sequenza di immagini tratte dall'Archivio Riccardi di Roma. Dopo aver chiarito l'origine della frase "Papa venuto da lontano", il testo prosegue con il racconto delle conquiste del pontificato di Papa Wojtyla soffermandosi sulle opere di Papa Giovanni Paolo II, per concludersi con quello che può definirsi il suo "magistero della sofferenza", cominciato con l'attentato a Piazza San Pietro e conclusosi con la malattia che lo ha portato alla morte.
Due novene per pregare chiedendo l'intercessione di san Giovanni XXIII e san Giovanni Paolo II, ispirati dalle parole e dagli sguardi di questi due grandi papi, santi già amati e venerati.