Un lungo viaggio, al passo con le stagioni: dal fondo della Calabria al triangolo del riso tra Po, Ticino e Sesia, dal distretto della fragola di Policoro alle serre di Albenga. E poi i frutti di bosco che dalle Alpi scendono alle metropoli, la sfida di un profeta con l'aratro nel cuore dell'Appennino, l'avventura del radicchio di Chioggia, il mais ottofile di Roccacontrada e le ciliegie pugliesi, rossi gioielli nel bouquet di un'agricoltura che in vent'anni ha cambiato volto. Dulcis in fundo l'uva da tavola che dialoga con gli internauti e un'irresistibile pomodorina partita da Melfi per conquistare Londra. Con lo sguardo spiazzante di chi, digiuno di ogni sapere specialistico, è curioso di tutto, Giorgio Boatti racconta storie di persone che hanno scelto di ridare vita a cascine e masserie, di mettersi insieme per creare aziende radicate nella tradizione ma capaci di sfide innovative. Un affresco controcorrente in un paese dove, per abitudine, bisogna dire che tutto va male. Un percorso interiore in cui il disegno del paesaggio e della vita si confondono. Rivelano un'Italia con i piedi ben piantati per terra dove è all'opera un futuro che riguarda ognuno di noi.
Il volume intende rispondere ad alcune domande di fondo: se, perché, quando occorre occuparsi di fenomeni socialmente rilevanti; chi se ne deve occupare e come, con quali risorse e strumenti in un approccio di sviluppo territoriale. Il libro è organizzato in due parti. La prima vuole ordinare i diversi concetti di base (politiche sociali, pianificazione, programmazione, regolazione, promozione) nei vari modelli di programmazione (dal sinottico agli incrementali, da quelli più semplici a quelli plurilivello). La seconda analizza e documenta, con un approccio razionale e operativo, i vari passaggi del processo programmatorio: dai documenti di indirizzo, agli input (con particolare attenzione all'osservazione dei fenomeni), alla decisione, costruzione, valutazione e implementazione di un programma. Viene inoltre presentata una rassegna di strumenti concreti da utilizzare nel campo della programmazione: da quelli orientati alla coerenza interna, a quelli di analisi territoriale, alla gestione e identificazione di bacini di intervento. Il testo è corredato, on line, da un vasto apparato di box di approfondimento e da un'esaustiva sitografia.
La storia di tre generazioni della famiglia Hinner, che dalla Germania di Hitler arriva all'Italia dei giorni nostri. A parlare è Hilde, testimone della sua stessa esistenza, ribelle inerte nel mondo progettato dal padre, dai padri. La sua voce, ora laconica ora straripante, narra ottant'anni di vicende private intimamente intrecciate al Novecento, "all'alba dei grandi magazzini", al turismo di massa, all'ossessione del corpo. Fino a innescare un cortocircuito che fa esplodere il nostro presente, denudandolo come mai prima era stato fatto. Se "I Buddenbrock" ripercorreva la decadenza di una famiglia tedesca dell'Ottocento, "La gemella H" non può che registrare il giornaliero "assecondare il flusso di eventi travestiti da soldi" di una famiglia ossessionata dai beni e compromessa con il Male. Decisa a dimenticare, pur di salvarsi.
Il libro presenta la vita e il percorso spirituale di quattro testimoni di luce: esistenze che hanno attraversato fino in fondo la storia tormentata del secolo scorso senza lasciarsi inghiottire dal male e innescando, invece, dinamismi di speranza e di futuro. Il passaggio dalla morte alla vita è infatti il filo rosso che lega le pagine, le vicende e le coscienze delle quattro figure: Etty Hillesum, la giovane donna ebrea che, mentre si avvicina consapevolmente alla morte, si apre alla bellezza e dilata la sua interiorità nella cura dell'altro; Madeleine Delbrêl, passata dal marxismo e dal rifiuto di Dio alla scelta della giustizia evangelica; Roger Shutz, il fondatore della comunità di Taizé e dei nuovi motivi di fiducia e riconciliazione che essa rappresenta; Olivier Clément, pensatore ortodosso approdato alla fede cristiana dopo aver attraversato l'ateismo, il fascino dell'Induismo e del nulla. Dalle tenebre dell'Olocausto, della povertà, della separazione, del conflitto e dell' ateismo, essi vengono a noi come viventi tornati dai morti (Rm 6,13). Nei quattro capitoli del libro l'autore fa emergere nella vita, nel pensiero e nella personalità di ciascun testimone, la dinamica di morte e resurrezione, conducendo il lettore a scoprirne la fecondità e la profezia per l'azione della Chiesa ma anche e soprattutto per ogni uomo che cerca con cuore sincero la giustizia, la pace, il regno dei Cieli.
Questo volume rappresenta il risultato di una ricerca condotta a Delhi, durata circa un anno (2012), sulla società di Delhi. L'oggetto della ricerca rappresenta il frutto di un compromesso: sarebbe stato forse più interessante provare a tracciare una sociologia dell'India contemporanea. Ma una ricerca così ampia e ambiziosa avrebbe comportatotempi molto più lunghi, avrebbe reso necessario di disporre di risorse molto ampie, e di conoscenze insieme specialistiche e multidisciplinari estese a tutto il subcontinente. D'altra parte sarebbe stato certamente più facile realizzare una ricerca su un solo aspetto della società di Delhi, (ad esempio quello socioculturale, o quello socioeconomico), ma attraverso questo tipo di analisi non sarebbero stati forniti al lettore alcuni collegamenti che invece sono indispensabili per una lettura della città.
Il codice è aggiornato alle modifiche apportate dal d.ls. 28 dicembre 2013, n. 154 in materia di filiazione (G.U. 8 gennaio 2014, n. 5) e dal d.l. 23 dicembre 2013, n. 146 (cd. 'svuotacarceri') (G.U. 23 dicembre 2013, n. 300).
Convinti che i Vangeli non hanno carattere storico, ma teologico, e che la loro narrazione non offre coordinate plausibili di tempo e di luogo, gli studiosi di Gesù presentano i diversi aspetti della sua personalità (profeta, maestro, messia) o i diversi temi della sua predicazione (il regno, la legge, il tempio), ma quasi sempre rinunciano a fornire una ricostruzione complessiva della sua vicenda. In tal modo, però, Gesù diventa un personaggio fuori dal tempo e la sua immagine unisce fatalmente con l'assumere un carattere ideologico, non storico. Convinto invece che dopo la "riscoperta" del Gesù ebreo lo studioso non possa esimersi dal collocarne la vicenda nel contesto storico, e che le nostre fonti, pur con tutti i loro limiti, forniscano tuttavia alcuni dati storici essenziali, Jossa delinea uno sviluppo coerente della sua vita e del suo pensiero, in cui gli aspetti della personalità e i temi della predicazione non soltanto si intrecciano strettamente ma si modificano anche progressivamente. Ne risulta un'immagine complessiva in grado di spiegare in maniera convincente l'azione, i contrasti e la morte del profeta ebreo di nome Gesù.
Nella vasta gamma delle riviste e dei giornali pubblicati da quella sorta di organizzazione di massa che è stata, fra il Secondo dopoguerra e il Concilio, la Gioventù italiana di Azione cattolica (Giac), spicca la testata "Gioventù", espressione della componente adulta dell'associazione (i Seniores). Negli anni Cinquanta e Sessanta, Giorgio Campanini, allora delegato nazionale Seniores, collabora con "Gioventù" nell'edizione rivolta ai "professionisti" (studenti universitari e giovani all'inizio del loro percorso professionale). Questa lunga collaborazione trova tra le pagine di "La gioventù cattolica" e la "svolta" conciliare la prima raccolta antologica di articoli, strutturata su una base prettamente tematica. Ciò che emerge da questi scritti è la componente di novità introdotta nel dibattito ecclesiale di quegli anni dalla Giac e il contributo dell'associazione alla preparazione del Concilio Vaticano II. Una esigenza, peraltro, già da tempo maturata dai giovani laici dell'Azione cattolica, che auspicavano un profondo e radicale rinnovamento della cultura e della stessa spiritualità del cattolicesimo italiano.
Una testimonianza di fede e comunità. Con ironia e sincerità don Giorgio Ronzoni racconta la sua esperienza attraverso il tremendo incidente d'auto, la paralisi quasi totale e il ritorno, nonostante tutto, alla sua parrocchia.
Un importante pezzo di storia ecclesiale "ambrosiana", tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta, raccontato dalla viva voce di un protagonista. "Non si tratta di una storia organica dell'Azione Cattolica nell'arcidiocesi di Milano", precisa l'autore. "A me interessa ricordare le vicende e le persone che ho direttamente conosciuto, seguendo il filo del ricordo e solo di tanto in tanto appoggiandomi alle carte d'archivio. "Moltissimi sono i luoghi e i fatti citati, decine le persone ricordate in queste pagine: ma sono solo una parte di quelle realmente conosciute dallo storico Vecchio negli anni del suo impegno diretto nell'associazione ambrosiana: "sono tutti importanti, perché ci ricordano di quanta gente si sa servire il Signore e perché ci dicono che la storia che si studia (o che si dovrebbe studiare...) sui libri è fatta da una molteplicità di vicende, di passioni, di sofferenze, di gioie, di amicizie".