L’infradito rappresenta la categoria di persone non vendute al consumismo, non nascoste dietro i piedi scalzi ma in cerca di modi genuini per amare, aiutare, far crescere, ascoltare gli altri. L’infradito rappresenta la fatica per smuovere i piedi nudi verso la scuola, la formazione, l’impegno politico, la promozione sociale, e smuovere anche i portatori di scarpe a cambiare politica passando dall’elemosina, dai concerti benefici, dalle partite del cuore, dai contenitori di vestiti usati, al riconoscimento dei pari diritti e dei pari doveri, alla condivisione di beni, alla promozione dei popoli depressi.
Gli aUToRi Gabriella Ballarini si occupa di formazione in contesti nazionali in seno all’Associazione Educatori senza Frontiere (Onlus ESF). Negli anni ha svolto attività di volontariato con svariate organizzazioni nei Balcani, in Irlanda e in America Latina. Giuseppe Vico è stato Ordinario di Pedagogia Generale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Con don Antonio Mazzi ha fondato l’Associazione Educatori senza Frontiere (Onlus ESF).
La formazione in quanto sistema non è ancora compiutamente visibile. Occorre esplorare. I risultati che ne derivano costituiscono i materiali per una futura scienza della formazione, nella consapevolezza che, quando si sarà costituita, potrà dare alla cultura pedagogica un posto di primo piano tra le scienze. Di qui l'impegno teorico dell'Autore che, sulla scorta di una domanda fondamentale - esiste un sistema della formazione? -, avverte la straordinaria complessità del problema, a partire dalla consapevolezza che la formazione si verifica nella molteplicità degli aspetti della cultura. La natura umana è infatti solo in parte diretta dal codice genetico, ma si amplia e si sublima con gli apprendimenti culturali, ossia le varietà delle forme di socializzazione, il trasferimento delle conoscenze, l'educazione ai valori, alla stimolazione verso una continua ricerca di significati. Un progetto ambizioso, in cui la differenziazione tra istruzione, educazione e formazione è il segno di un conflitto che ha per oggetto la modernizzazione.
Un albergo isolato, tre insegnanti, il problema della gestione della classe. Sono questi gli elementi che danno vita ai dialoghi rappresentati in questo libro, nel quale Tuffanelli immagina tre insegnanti rinchiusi per una settimana in un albergo a discutere su come gestire la classe. Ogni giorno viene affrontato un nuovo argomento: il ruolo e della responsabilità sociale dell'insegnante, i problemi di stress e di autostima, l'autorevolezza dell'insegnante, la programmazione e i diversi modi di fare lezione, le dinamiche di classe e le strategie per governarle, i saperi, le abilità e le competenze, i modi diversi di valutare e i rapporti che intessono la funzione docente. I tre attori - un giovane laureato, un'insegnante di scuola secondaria di primo grado ottimista e fiduciosa e un professore di filosofi a che ha perso l'entusiasmo per il suo lavoro - aiuteranno insegnanti e educatori a riflettere su un tema difficile e poco affrontato come la gestione della classe in modo ironico e leggero.
Viviamo in un momento di rapido cambiamento culturale. Anzi, secondo il giudizio di Wolfgang Brezinka, grande teorico tedesco dell'educazione, la nostra è ormai una società 'disorientata', nella quale i mutamenti scientifici, economici e culturali hanno portato a considerare desueti i valori tradizionali e a sostituirli con una pluralità eterogenea di riferimenti e con una forte tendenza all'individualismo. Questa situazione di libertà dalle tradizioni e di promozione spinta dell'autodeterminazione ha generato una profonda insicurezza della persona, che ha perduto la stabilità e la certezza dei valori fondamentali in ambito culturale, morale, religioso. Sicuramente nessuna tradizione è immutabile e anche sul versante valoriale il cambiamento è una molla importante di progresso. Ma l'orizzonte delle cose che 'contano', che indirizzano la vita di ciascuno e le danno senso deve rimanere un punto fermo, da condividere con la propria comunità e di cui avere cura. L'attuale crisi dei valori di base è una grande sfida per l'educazione. Una sfida che Brezinka raccoglie in questo volume, non solo analizzando in profondità i termini della questione, le sue ricadute sul sistema scolastico e il ruolo, non sempre felice, della scienza dell'educazione, ma non tirandosi indietro di fronte all'esigenza di proporre indicazioni per venire in aiuto alle giovani generazioni, vere vittime della frantumazione dei valori fondativi.
Molti bambini non temono di nascondere la loro passione per tutto ciò che fa schifo ai grandi. Ma perché bisce, caccole, insetti, viscidumi assortiti attraggono? Qual é il segreto del loro potere di seduzione sui piccoli? Un libro per genitori, insegnanti, educatori. Per quanti di fronte alle schifezze provano schifo, pur non riuscendo a smettere di guardare...
La tavola è, in questo volume, l'occasione per invitare genitori ed educatori a riappropriarsi del momento quotidiano del pasto in famiglia. Ogni capitolo propone approfondimenti e spunti operativi in merito ai temi della condivisione delle regole, del potenziamento dell'autonomia e della responsabilità dei figli, della comprensione del valore del cibo, e del consolidamento del senso di identità familiare.
La centralità della persona diventa sempre più importante ai fini della progettualità educativa. L'organizzazione della scuola dovrebbe fondarsi sullo stesso principio e valore, così come del resto previsto dalla nostra Carta costituzionale. Ma può l'autonomia scolastica trasformare il momento formativo da una semplice parentesi di vita a una preparazione all'esistenza nella comunità sociale?
Negli ultimi dodici anni, a partire dalla riforma degli ordinamenti didattici, il quadro politico e normativo del sistema d’istruzione superiore italiano è stato caratterizzato da un processo di cambiamento che culmina in questi mesi con il progetto di trasformazione del meccanismo di reclutamento e carriere del personale docente unito a quello del governo delle università. Questo articolato processo di trasformazione è stato monitorato da un progetto internazionale che ha operato per 4 anni in sei atenei italiani, con verifiche ad opera di esperti internazionali e confronti col mondo accademico europeo. Grazie a questo monitoraggio – che qui viene presentato – è stato possibile mettere a confronto la realizzazione del “processo di Bologna” nelle stesse sei università in esame con l’evoluzione in atto nei principali sistemi universitari europei. Al tema della governance, sia a livello italiano che europeo, è stata poi dedicata un’ulteriore ricerca della quale si forniscono qui i principali risultati. Un simile complesso di trasformazioni suggerisce una serie di riflessioni sulle nuove finalità dell’università nella società contemporanea.
I bambini, senza che ce ne accorgiamo, ci pongono domande enormi, con la loro aria semplice: «Cosa vuol dire morire?», «Chi è Dio?», «Perché ci sono le persone cattive?»...
Talvolta queste domande ci colpiscono all’improvviso, durante una passeggiata e... ci accorgiamo di non saper rispondere!
Roger-Pol Droit ci invita, con ironia e chiarezza, a non sfuggire alle grandi domande; ci insegna a rispondere in modo serio e giocoso insieme; ci stimola a non dimenticare che... i nostri bambini sono filosofi!
Destinatari
Un libro che si rivolge a un ampio pubblico.
L’autore
Roger-Pol Droit, filosofo e scrittore, ricercatore universitario e insegnante, è membro del Comitato Nazionale di Etica e cronista su «Le Monde». È una delle voci più interessanti nel campo della divulgazione filosofica in Francia e, ormai, in tutta Europa. In Italia ha pubblicato Piccola filosofia portatile. 101 esperimenti di pensiero quotidiano (Rizzoli, 2001), Le religioni spiegate a mia figlia (Archinto, 2001), La filosofia spiegata a mia figlia (Archinto, 2005), L’Occidente spiegato a tutti quanti (Archinto, 2010), Michel Foucault. Conversazioni. (Mimesis, 2007) insieme a Michel Foucault.
Argomenti di vendita
Un libro ben scritto, fresco e di grande divulgazione, che conta di un autore già conosciuto e di un tema che riscuote consensi.
Il volume dimostra come sia possibile progettare e realizzare un affascinante percorso educativo ponendo la comprensione estetica del film quale obiettivo pedagogico-didattico centrale. Offrire ai bambini e agli adolescenti la possibilità di godere delle immagini in sequenza, senza cercarne impliciti ed esclusivi significati didascalici, è un buon inizio per promuovere la creazione di un'identità di spettatore esigente e raffinato. La scuola non può perdere questa importante opportunità, contribuendo il più possibile allo sviluppo della capacità critica, dell'autonomia di pensiero e della crescita in umanità delle nuove generazioni, nel nome della poesia. A questo scopo viene presentato all'insegnante e all'operatore educativo, attraverso le pagine di cinema a scuola, un prezioso panorama di opere cinematografiche di indubbio valore artistico; ciascuno dei 50 film proposti è corredato di una scheda didattica contenente un'accurata analisi dei pregi dei titoli scelti, nonché una serie di spunti e indicazioni per il lavoro con gli allievi a scuola.
Ragazzi disabili a scuola è un saggio narrativo nel quale vengono ricostruite le tappe più significative che, dal Dopoguerra ad oggi, hanno caratterizzato l'evoluzione dell'integrazione scolastica e dell'inclusione sociale degli alunni con deficit. L'obiettivo del volume è quello di far conoscere agli studenti, ai docenti, ai genitori, agli operatori degli Enti Locali e dei Servizi specialistici le trame di un cammino costellato di problemi, ma anche di tante straordinarie conquiste. Lo scopo è soprattutto quello di appassionare il lettore alle storie vere e alle narrazioni letterarie raccontate nel libro. Per pensare con fiducia al futuro, occorre dedicare grande cura alla comprensione del passato, in particolare alla memoria della nostra educazione. Come sosteneva Don Lorenzo Milani: "La scuola siede tra il passato e il futuro e deve averli entrambi presenti".