Piccolo manuale di comunicazione dedicato alle associazioni, al mondo del non profit e alle imprese dell'economia responsabile. Istruzioni essenziali per comunicare bene con pochi soldi, in modo chiaro, reciproco e leale. Dire bene cose buone Se quello che fai è semplice, pulito e in piccola scala, allora hai grandi cose da dire (ma pochi mezzi per dirle). Comunica in modo semplice, pulito e in piccola scala, vedrai che funziona. Evitare gli errori più comuni. Se credi nel tuo lavoro, vuoi che tutti lo conoscano. Sono pochi banali errori - sempre gli stessi - a impedirlo. Questo libro spiega come riconoscerli ed evitarli. Diventare "dilettanti competenti". Scrivere un volantino. Farsi trovare su internet. Ideare un nome. Progettare uno stand. Scegliere parole che invogliano a continuare la lettura. Raccontare la propria storia senza raccontare storie.
Il fulgido e rassicurante benessere dell'Occidente convive da sempre, ignorandola colpevolmente, con la sua metà oscura, fatta di inquinamento ambientale, spaventosi squilibri sociali ed economici, povertà inaccettabile. Il sistema, però, dice Philippe Kourilsky, così non può reggere: i cedimenti strutturali che si avvertono ovunque denunciano la necessità di un cambiamento radicale. Ma non si tratta di sostituire un sistema economico o politico con un altro, o di generici appelli alla moralizzazione e alla generosità per i più svantaggiati. Il cambiamento deve essere più profondo, e investire l'individuo prima ancora che la società. "mi sembra che sia giunto il tempo di dare all'altruismo il posto che gli spetta" scrive Kourilsky. Un libro forte come un pugno allo stomaco; un richiamo potente alla responsabilità, personale e collettiva, che nel torpore generale della nostra epoca è una rigenerante doccia fredda. Prefazione di Amartya Sen.
Che cosa intendiamo per "vita buona"? Quali e quanti beni devono esserci garantiti per poterla vivere? Queste domande nascono dalla generale incertezza sul futuro e dalla quotidiana difficoltà nel soddisfare bisogni in continua espansione, in un'epoca in cui il capitalismo economico-finanziario inizia a mostrare tutte le sue contraddizioni: da un lato il culto del profitto e della ricchezza come valori universali, dall'altro la creazione, all'interno delle stesse società industrializzate, di enormi disparità di reddito e di sacche di povertà mai conosciute prima. Robert Skidelsky, economista, e suo figlio Edward, docente di filosofia, riprendono la celebre previsione di Keynes, rimasta irrealizzata, secondo la quale in Occidente, all'inizio del Terzo millennio, avremmo avuto "abbastanza" per soddisfare tutte le nostre necessità lavorando non più di tre ore al giorno, e la utilizzano come spunto di riflessione per capire l'origine del nostro malcontento e trovarne il rimedio. Lo smisurato ampliamento della sfera dei bisogni, l'aumento delle ore di lavoro a scapito del tempo libero e il conseguente abbassamento della qualità della vita impongono un profondo cambiamento di prospettiva: non dobbiamo più chiederci che cosa serve per raggiungere il benessere, ma che cosa sia davvero il nostro bene. Attingendo alle lezioni della sociologia (da Weber a Veblen), al pensiero filosofico (Aristotele in particolare) e alle più intuitive teorie economiche (da Kaldor a Frank)...
Il volume esamina dal punto di vista civilistico, contabile e fiscale gli eventi che frequentemente si verificano nel corso della gestione delle aziende industriali, nonché le operazioni che, di contro, vengono definite straordinarie, quali la cessione di azienda, la trasformazione, la scissione e la scorporazione e la liquidazione.
Ampio spazio è dedicato ai principi contabili nazionali ed internazionali per i quali sono state create numerose tavole sinottiche di valutazione dei principali elementi del capitale messi a confronto secondo il Codice civile, l’OIC e lo IASB.
L’ultima parte del testo approfondisce i temi relativi all’analisi di bilancio, partendo dalla riclassificazione dello Stato patrimoniale e del Conto economico fino all’analisi per indici e all’analisi dei flussi finanziari.
Aggiornato alle ultime novità fiscali, il testo risulta di facile ed agevole consultazione grazie al ricorso a numerose e significative esemplificazioni, corredate dalle relative scritture contabili, e, pertanto, rappresenta un valido sussidio per studenti universitari, che devono affrontare l’esame di ragioneria applicata, di tecnica professionale e di economia aziendale corso avanzato, per quanti si apprestano ad affrontare concorsi pubblico e abilitazioni professionali.
Lezioni dalla crisi è una guida d'autore alla crisi economico-finanziaria. E un racconto che con linguaggio semplice e divulgativo aiuta a capire le ragioni delle difficoltà che tutti ci troviamo ad affrontare: dalle loro origini lontane agli impatti che più direttamente interessano tutti gli italiani. Giuliano Amato, che nel '92 ha affrontato una precedente crisi da Presidente del Consiglio salvando - secondo molti - l'Italia, dà il suo punto di vista, ma soprattutto - con il vicedirettore del "Sole 24 Ore" Fabrizio Forquet - spiega, racconta, rende chiaro. Lo spread, i Btp, il fondo Esm perdono la loro sacralità astratta e scendono tra noi. Il lettore viene portato a capire e a volte a sorridere. La crisi viene spiegata come quella di un matrimonio che sta saltando, la finanza speculativa viene raccontata nei suoi meccanismi in fondo elementari. "Pinocchio", dice Amato, "passò da babbeo quando, credendo al Gatto e la Volpe, seminò zecchini d'oro sperando di trovarne di più. Oggi con la finanza del nostro tempo sarebbe al vertice di una grande banca d'affari americana".
I libri sono oggetti che generano storie. Quelle che narrano e quelle delle persone che li hanno scritti, editati, pubblicati, stampati, distribuiti, venduti e letti. Il cambiamento che oggi investe le professioni e i ruoli-chiave connessi ai libri e alla loro economia è inedito e rapidissimo, a causa di una serie di innovazioni interne alla filiera produttiva, ma anche all'ingresso di attori operanti in ambiti competitivi tradizionalmente assai distanti. I confini del settore editoriale si sono allargati e sfrangiati a comprendere prodotti e servizi che poco hanno a che fare con il libro, ma che soddisfano analoghi bisogni di intrattenimento e formazione, in contesti di mobilità e a elevata frequenza d'aggiornamento. "Voltare pagina?" indaga le trasformazioni in atto nell'editoria libraria fissando come orizzonte d'analisi il nuovo ambito competitivo allargato, e ragionando sul libro come oggetto costituito dalla connessione tra testo e supporto materiale. La presenza di supporti alternativi alla carta consente un ampliamento delle configurazioni possibili del testo e implica attività di progettazione e produzione totalmente differenti rispetto al passato. La pagina cartacea, unità di misura dell'economia del libro, decade. "Voltare pagina?" è un libro che parla di libri, del futuro degli editori ma anche dei lettori. È un libro sull'economia dei libri e sul loro valore, che va ben oltre la loro economia.
Lo strapotere dell'economia di mercato - sostiene Alberto Mingardi - è solo apparente. In realtà nelle nostre vite c'è ancora troppo Stato e troppo poca concorrenza. La crisi di questi anni testimonia proprio l'inevitabile epilogo di una storia fatta di dirigismo e continui interventi che turbano quell'infinita ragnatela di liberi scambi fra persone che è il mercato. Questo libro giunge a smentire i pregiudizi e a rompere gli indugi presentandoci il mercato come non l'abbiamo mai visto: l'esito, ovviamente sempre imperfetto, della libera interazione di milioni di individui, la sorgente ultima di ogni innovazione, l'unica palestra possibile per la libertà degli esseri umani. In quest'ottica se ne descrivono i protagonisti, ciascuno con le proprie peculiarità, si evidenziano gli errori concettuali e i pericoli di regolamentazioni asfissianti. Ostacolare o limitare la libertà del mercato significa togliere alle persone la possibilità di manifestare la loro libertà di farsi scegliere e ha un costo implicito: sono i prodotti e i servizi che non potremo sperimentare, che a nostra volta non ci sarà dato di poter scegliere. Lasciare spazio all'imprevisto, invece, rende. Per questo - dice Mingardi - "varrebbe la pena di rinunciare alle spiegazioni semplificanti, al divorante bisogno di un ordine sovrimposto che abbia il pregio di risultarci immediatamente chiaro sulla carta. La chiarezza del progetto non garantisce la bellezza dell'esito".
La globalizzazione, la crescente attenzione ai diritti dei lavoratori, l'importanza degli aspetti ambientali, questi e tanti altri fattori hanno reso l'adozione delle politiche di Corporate Social Responsibility (CSR) una risposta alle trasformazioni di natura strutturale. Sebbene numerosi studi siano stati condotti attorno alla CSR, ciò che risulta tuttora carente è la comprensione del come le politiche sociali e ambientali possano essere realizzate da un'impresa. Avvantaggiandosi dell'aver seguito fin dalle origini (2006) i lavori del CSR Manager Network Italia (l'associazione italiana dei professionisti della CSR), Matteo Pedrini affronta in questo volume alcuni attuali interrogativi riguardanti le problematiche gestionali e organizzative della CSR. Come può la CSR essere gestita per promuovere la competitività di un'impresa? Quali scelte permettono di introdurla in modo più efficace in un'azienda? Come si può organizzare internamente un'impresa per gestire nel migliore dei modi la CSR? Il libro ha una duplice valenza: nella prima parte consente di fare il punto sull'integrazione della CSR nella strategia aziendale e sulle problematiche gestionali e organizzative dell'attuazione di politiche di sostenibilità; nella seconda parte permette di identificare le condizioni di efficacia delle dinamiche di gestione e organizzazione della CSR, presentando i principali risultati di un intenso piano di ricerche realizzato negli ultimi anni.
La rilevanza risolutiva del sistema informativo nel perseguire gli obiettivi di efficienza ed equilibrio nella trasmissione dei flussi per lo sviluppo dei mercati degli strumenti finanziari è stata, a tutt’oggi, solo parzialmente assimilata nei processi decisionali finalizzati a individuare strutture operative ottimali e relativamente coinvolta nell’analisi delle responsabilità e nel modo di porsi delle diverse manifestazioni degli stati di crisi.
Questo libro si propone, in prima istanza, di mettere in luce i profili teorici che inducono a considerare come fondamentale l’analisi informativa per ogni processo valutativo che possa incidere nel mercato finanziario. La funzione ricettivo-valutativa dell’informazione assume, perciò, il ruolo di responsabilità primaria nella composizione corretta delle dinamiche del mercato, ruolo riconosciuto fisiologicamente, nell’azione dell’intermediazione finanziaria. Ha assunto quindi particolare rilievo la scelta di esaminare, direttamente con un confronto empirico, quale sia stato il grado di ‘affidabilità’ di tale intervento attraverso l’analisi dell’attività di equity research effettuata sui titoli rappresentanti l’indice Ftse Mib dal 2009 ad oggi. I risultati emersi sono apparsi significativi per sostenere le problematiche che l’excursus teorico ha configurato alla base di un corretto processo di ri-definizione o ri-costruzione di un sistema efficientemente integrato.
Paola Fandella è professore associato di Economia degli intermediari finanziari presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dove insegna Economia del mercato mobiliare ed Economia delle aziende di credito. È altresì coordinatore del corso di laurea triennale e magistrale, interfacoltà di Economia e Lettere e filosofia in Economia e gestione di beni culturali e dello spettacolo.
In ogni organizzazione, semplice o complessa che sia, è fondamentale il ruolo della leadership. Ma cosa rende un leader "vero leader"? Per rispondere a questa domanda, Phil Harkins e Phil Swift, due esperti di fama internazionale, hanno intrapreso un vero e proprio viaggio attraverso il mondo, intervistando CEO, presidenti, primi ministri e leader spirituali. Hanno avuto l'opportunità di parlare con personaggi come: Mary Robinson, prima donna presidente dell'Irlanda; Mikhail Gorbaciov, ex presidente dell'Unione Sovietica e 1990 vincitore del premio Nobel per la pace; Benazir Bhutto, ex primo ministro del Pakistan; Iacopo Salim, membro dell'International Center for Leadership in Finance e assistente del segretario generale per la gestione delle risorse umane delle Nazioni Unite; Rajaa Khuzai, ex membro del Consiglio direttivo iracheno; Henri Landwirth, sopravvissuta all'Olocausto.
"Questo libro è stato pensato per tre tipi di lettori. È scritto per il lettore comune che non possiede alcun precedente sapere specialistico. Si potrebbe trattare di uno studente all'inizio della sua carriera universitaria, o di un lettore del grande pubblico. In secondo luogo, è scritto per i dottorandi in scienze storico-sociali che vogliano una seria introduzione alle questioni e alle prospettive che vanno sotto il nome di analisi dei sistemi-mondo. E infine, è scritto per lo studioso esperto che desideri confrontarsi con il mio specifico punto di vista, in una comunità di studiosi giovane, ma in crescita. Il libro inizia con la ricostruzione di un percorso che a molti lettori sembrerà tortuoso. Il primo capitolo è un'analisi delle strutture del sapere del sistema-mondo moderno. È un tentativo di spiegare le origini storiche di questa modalità di analisi. È solo a partire dal secondo capitolo, e fino al quarto, che analizzeremo i meccanismi effettivi del sistema-mondo moderno. Ed è infine nel quinto capitolo, l'ultimo, che discuteremo del possibile futuro che ci si sta presentando, e dunque delle nostre realtà attuali." (Immanuel Wallerstein)
Mentre nell'intero pianeta le opere d'arte sono ormai definitivamente riconosciute come beni di investimento, alla pari dei titoli e degli immobili, in Italia, per molti, il mercato dell'arte è ancora un oggetto misterioso. Una questione per super ricchi e addetti ai lavori? Con la crisi che ha abbattuto le sicurezze degli investimenti tradizionali e con l'avvento di internet non è più così. Claudio Borghi Aquilini intende dimostrare che oggi un quadro può essere meglio dell'oro e del mattone, e che è possibile fare acquisti soddisfacenti e redditizi anche solo con qualche migliaio di euro. Il settore è in forte crescita e registra un aumento costante degli appassionati: fiere, cataloghi online, aste televisive e sul web, forum specializzati, gallerie sono sempre più frequentati, e chi investe ha anche interessanti vantaggi fiscali. Basta saper scegliere. L'autore, oltre a inquadrare le particolarità e le regole del mercato, fornisce esempi e suggerimenti per orientarsi nell'acquisto e per cominciare una collezione. Prefazione di Francesco Micheli.