La preghiera è, per il cristiano, come il soffio vitale: l soffio dello spirito, verrebbe da dire, anzi dello Spirito, senza il quale - seguendo San Paolo - neppure possiamo dire: "Abbà", "Padre". La tradizione orante della storia cristiana è, da questo punto di vista, un serbatoio di emozioni, di crisi messe in versi (talvolta nobilissimi anche dal punto di vista linguistico), di risoluzioni delle crisi stesse, di risalite dagli abissi, di ringraziamenti. Buona preghiera.
I nodi della vita e dell’ambivalente passione filosofica e politica si strinsero per Platone nel 399 a.C. data del processo a Socrate. L'Apologia è l'opera nella quale egli presenta Socrate che si difende davanti al giudici ateniesi, i quali lo condanneranno a morte a termine di un processo intentatogli per reali di opinione che vanno dall'empietà alla corruzione dei giovani tramite l'insegnamento. Democrazia, oligarchia, etica tradizionale, religione olimpica, tutto viene messo in discussione in nome di una superiore fede nella divinità per la prima volta "buona".
Introduzione a quella importante corrente filosofica contempranea denominata "filosofia analitica", alle sue tematiche e ai suoi principali rappresentanti. Al contrario di tante altre introduzioni all'analitica, la presente non richiede una conoscenza previa della sua terminologia specialistica o del simbolismo logico. Per queste sue caratteristiche, l'opera potrà essre utile agli studenti che nei loro studi filosofici non hano ricevuto una formazione analitica ma sono interessati a cooscere meglio questa forma di pensiero.
Un volume fondamentale – decisamente un “classico” – sul cruciale confronto fra cristianesimo e scienza storica moderna, nell’edizione critica che mette a confronto la prima (1902) con la seconda (1912) edizione del testo. Una traduzione nuovissima, di alto rigore scientifico, e un apparato ampio, di straordinaria utilità.
Con le tesi del 1901 e le annotazioni manoscritte
Edizione critica a cura di Trutz Rendtorff in collaborazione con Stefan Pautler
Edizione italiana, traduzione dal tedesco e postfazione a cura di Stefano Miniati
Dalla quarta di copertina:
Il cristianesimo pretende di essere la religione dell’assoluta verità. Come è possibile accettare tale pretesa nel momento in cui l’indagine storica ci mostra equivalenti pretese all’interno delle altre grandi religioni universali? Come è possibile accettarla nel momento in cui il cristianesimo stesso si mostra come un fenomeno storicamente individuato – dunque un fenomeno relativo e non assoluto –, che affonda le proprie radici nel contesto della cultura ebraica, prima, e della classicità greco-romana, poi? Secondo Ernst Troeltsch l’uomo moderno educato scientificamente, proprio grazie a un’indagine storica che faccia tesoro del metodo analogico e comparativo, può rispondere affermativamente a questa domanda: può cioè asserire che il cristianesimo è la forma più alta di religione, pur nella ferma consapevolezza che ogni professione di fede è, in ultima analisi, una questione di scelta personale.
La parabola della filosofia dell’essere nella cultura occidentale (prima parte): la sua nascita nella Grecia classica; il suo fiorire nella cultura medievale, con la riscoperta e la valorizzazione di Aristotele; la sua entrata in crisi con la modernità filosofica e con l’imporsi dei saperi scientifici; il suo tramonto, oggi, in un’epoca caratterizzata dalla frammentazione dei saperi e dal predominio delle tecnologie.
L’itinerario teoretico (seconda parte) è l’invito alla scoperta e all’appropriazione della metafisica latente, costitutiva di ogni singolo soggetto umano, con la quale è possibile giustificare tanto la ricerca di un sapere integrato nei confronti dell’universo empirico, quanto l’esigenza di una fondazione ultima, aperta al riconoscimento della Trascendenza e alla significatività dell’esperienza di fede.
Saturnino Muratore è presbitero della Compagnia di Gesù. Ha compiuto gli studi di filosofia all’Aloisianum di Gallarate e all’Università di Genova e gli studi di teologia alla Facoltà Teologica di Napoli e all’Università Gregoriana di Roma. Dal 1976 è docente di filosofia teoretica presso la Sezione San Luigi della Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, di cui dal 1984 al 1990 e dal 1999 al 2004 è stato Vice Preside. Ha pubblicato, tra l’altro, un ampio studio sulla dottrina tomista del conoscere (D’Auria, Napoli 1984), diversi saggi sulle specializzazioni funzionali in teologia e il volume L’evoluzione cosmologica e il problema di Dio (AVE, 1993). In vari periodi è stato Direttore della rivista «Rassegna di Teologia». È membro del Consiglio di Presidenza dell’Associazione Teologica Italiana.
La prima edizione integrale degli scritti del filosofo tedesco Paul Ludwig Landsberg. A 60 anni dalla morte del filosofo – ebreo per nascita, ma testimone della fede cristiana per vocazione, perito di stenti in un campo di concentramento nazista – quest’iniziativa editoriale appare come un doveroso contributo ad un pensatore scomodo ma determinante nella storia del pensiero del ’900. Il volume contiene in aggio introduttivo di M.Bucarelli, una scheda storico biografica i veri e propri Scritti filosofici, Gli anni dell’esilio, 1934 – 1944. Seguirà prossimamente la pubblicazione di un II volume, sulle opere degli anni 1922-1933.
Un classico del pensiero e l’occasione per la riscoperta di un grande protagonista della filosofia del ‘900.
Paul Ludwig Landsberg nasce a Bonn il 3 dicembre 1901. I genitori, entrambi ebrei, accettano l’invito di un amico pastore luterano a lasciar battezzare il figlio. Negli anni dell’adolescenza, grazie a Max Scheler e Romano Guardini, Paul Ludwig si avvicina al cattolicesimo. Studia filosofia a Friburgo con Husserl, quindi a Colonia con Scheler, del quale diviene discepolo. Nel 1928 è professore all’Università di Bonn. Amico di Horkheimer, collabora con la sua rivista (Zeitschrift für Sozialforschung). Nel 1933, intuendo con anticipo la tragedia che avrebbe travolto la Germania, lascia la sua patria prima della definitiva presa del potere da parte di Hitler. Esule in Spagna, insegna all’Università di Barcellona, ma a seguito della vittoria di Franco è costretto a stabilirsi in Francia, dove sulla rivista Esprit – diretta da Mounier – pubblica articoli fondamentali per il “movimento personalista”. Durante gli anni della guerra svolge un ruolo attivo nella Resistenza. Vive due anni sotto falso nome, rifiutando le offerte di Maritain di trasferirsi negli Stati Uniti. Insistentemente tentato dal suicidio, dedica proprio a quest’argomento l’ultimo saggio che ci è pervenuto. Arrestato nel 1943 dalla Gestapo, è deportato nel campo di concentramento di Oranienburg, presso Berlino, dove muore di stenti l’anno successivo, dando viva testimonianza di fede cristiana. I suoi contributi di antropologia filosofica, la sua definizione di engagement e il Saggio sull’esperienza della morte rappresentano delle pietre miliari nel pensiero del Novecento.
Marco Bucarelli, nato a Roma nel 1958, laureato in filosofia all’Università di Roma La Sapienza nel 1982, svolge attività didattica e di ricerca all’Università di Roma Tor Vergata. In modo particolare, ha indirizzato i suoi studi e le sue pubblicazioni, oltre che su Landsberg, sul pensiero di Horkheimer e Adorno, e sui rapporti tra filosofia e scienze mediche.
Fabio Olivetti, nato a Bussolengo Veronese nel 1969, si è laureato in filosofia a Padova. È attualmente dottorando di ricerca in bioetica e diritti umani presso l’Università di Bari, dove sta curando uno studio sulla vita e il pensiero di Landsberg.
Questo testo, per la prima volta tradotto in italiano, e il principale punto di riferimento storico per gli studiosi italiani della figura di Raimondo Lullo, filosofo francescano del 1300 considerato il massimo esponente della cultura e della lingua catalana. Quest'accurato studio di Miquel Battlori, pubblicato per la prima volta in italiano ed aggiornato da Michela Pereira e Francesco Santi, continua ad essere utile e necessario per conoscere gli sviluppi che il lullismo ha avuto lungo i secoli sin dai primi soggiorni che il beato maiorchino realizzo in Italia. Difatti, l'opera, divisa in due parti elenca nella prima tutti i viaggio che Lullo fece in Italia e nella seconda parte analizza la nascita, l'evoluzione e le tappe del lullismo in Italia, nelle tracce che esso ha lasciato nelle diverse biblioteche da Padova a Napoli.
Il Discorso sul metodo di René Descartes, un classico del pensiero filosofico, è qui presentato con l’ampio Commento, anch’esso un classico della storiografia filosofica, di Étienne Gilson. Il Commento di Gilson costituisce tuttora lo studio analitico più ampio dedicato al Discorso sul metodo.
L’interesse per le fonti del pensiero di Cartesio, per il rapporto, di continuità o di rottura, con la filosofia del passato, costituisce uno dei contributi maggiori di questo volume al Discorso sul metodo e segna una svolta nella ricerca sulla filosofia cartesiana e sull’identità del pensiero moderno.
Il testo del Discorso sul metodo è qui presentato con la traduzione italiana a fronte. In appendice è riprodotta la traduzione latina, autorizzata dallo stesso Cartesio, cui il Commento di Gilson fa spesso riferimento. Nel volume: Saggio introduttivo, di Emanuela Scrivano; Introduzione, di Étienne Gilson; Cronologia cartesiana; Nota bibliografica; Dissertatio de Metodo; Indice tematico e Indice dei nomi.
René Descartes (La Haye, Touraine, 1596 - Stoccolma 1650). Formatosi nel collegio dei gesuiti di La Flèche, conseguì la licenza in diritto all’Università di Poitiers nel 1616. Maturò l’idea di una rifondazione della scienza universale; il suo progetto di una grande opera di fisica, intitolata Le Monde, ou Traité de la lumière, fu interrotto a causa della condanna di Galileo, che indusse il filosofo a ripiegare prudentemente sulla pubblicazione, nel 1637, di risultati parziali, meno compromettenti, della sua ricerca matematica e fisica. Si trattò dei tre saggi sulla diottrica, le meteore e la geometria, preceduti dal celebre Discours de la Méthode. Pubblicò numerose altre opere, tra cui le Meditationes de prima philosophia (1641) e i Principia Philosophiae (1644). È riconosciuto universalmente come uno dei massimi filosofi della Modernità.
Étienne Gilson (Parigi 1884 - Cravant 1968). Insegnò a Lilla, a Strasburgo, alla Sorbona, al Collège de France e a Toronto. Esperto di filosofia medievale, fondò le «Archives d’histoire doctrinale et littéraire du moyen-âge» e l’«Institute of Medieval Studies» a Toronto. Pubblicò numerose opere, tra cui La philosophie au moyen-âge (1922), Héloïse et Abélard (1938). Fu uno dei massimi esperti del pensiero di Descartes, su cui pubblicò, oltre al Commento sul Discours, qui presentato, numerose altre opere, tra cui un Index scholastico-cartésien (1913). Pubblicò inoltre opere di carattere teoretico, tra cui Réalisme thomiste et critique de la connaissance (1939), L’être et l’essence (1948), Éléments de philosophie chrétienne (1960).
Emanuela Scribano insegna Storia della filosofia all’Università di Siena. La sua ricerca si è svolta nell’ambito della filosofia moderna. Tra le sue pubblicazioni: Natura umana e società competitiva. Studio su Mandeville (1980), Da Descartes a Spinoza. Percorsi della teologia razionale nel Seicento (1988), L’esistenza di Dio. Storia della prova ontologica da Descartes a Kant (1994), Guida alla lettura delle «Meditazioni metafisiche» di Descartes (1997).
Una guida ai principi etici fondamentali che regolano nella vita civile i comportamenti dell'uomo, considerato come "persona dotata di dignità e di capacità tali che gli permettono di relazionarsi con i suoi simili e con Dio". Il personalismo etico del XX secolo ha avuto il grande pregio di sviluppare e di accrescere di molti nuovi elementi il personalismo del mondo classico. Autori come Soloviev, Guardini, de Finance, Wojtyla, Spaemann e Taylor, hanno messo alla base della loro speculazione etica la nozione dell'uomo come persona, e non come semplice individuo o esemplare della natura umana, poiché dotato singolarmente di una dignità acquisita nel tempo grazie alla sua amorevole disponibilità a relazionarsi con i consimili e con Dio.
L'edizione completa, con testo tedesco a fronte, di quest'opera è curata da Gianni Vattimo, con un'introduzione di Giovanni Reale e postfazione dell'autore stesso. Pubblicato per la prima volta nel 1960, rappresenta un importante lavoro nel panorama filosofico del Novecento, come recupero antiscientista del valore di estetica, storiografia e dialogo interpersonale in quanto veicoli di verità.
Prima traduzione italiana del Breviloquium di Guglielmo di Ockham in cui si afferma la divisione dei poteri religioso e civile nella societa. Il breve discorso, nel quale h rintracciabile lo stile inconfondibile del maestro inglese, vivace e contemporaneamente rigoroso, sempre puntuale, consente di ravvisare una grande tenacia nel mantenere una posizione di sostanziale equilibrio nei confronti dell'acceso di battito trecentesco sul delicato rapporto tra potere spirituale e potere temporale. Ockham si accende e si accalora nell'esprimersi, ogni volta che s corge la pericolosa eventualita che i valori ideali e le aspirazioni dei cristiani siano intaccati dalle mire politiche del papato avignonese; egli e`capace di guardare avanti e con lungimiranza solcare il terreno di quella via moderna che vede la nascita degli stati nazionali europei, sforzandosi di inseguire i valori ideali della sequela cristiana e della convivenza civile fra cittadini, nel nuovo percorso della storia che sta avanzando. Per questo egli ribadisce costantemente il principio che lo guida, ossia che le affermazioni che sono certe in forza delle sacre scritture o per una ragione evidente o in qualunque altro modo, non le sottopongo alla correzione di alcuno: devono essere accolte e in nessun modo essere corrette".prima traduzione italiana del breviloquium. "