Gabriele Dell'Otto, illustratore italiano della Marvel, ha compiuto un'impresa epocale: illustrare integralmente le 3 cantiche della Divina Commedia nell'edizione a cura di Franco Nembrini con introduzione di Alessandro D'Avenia. Celebriamo la sua bravura in questo volume che raccoglie tutte le illustrazioni valorizzandole al massimo, accanto al testo della Commedia.
Franco Nembrini racconta la Divina Commedia ai più giovani. Il Purgatorio è la cantica della misericordia, del perdono, della fatica e del tempo. Il tempo di diventar grandi, la fatica di crescere, la scoperta entusiasmante che, qualunque sia il nostro male, il nostro peccato, l'inferno da cui usciamo, si può sempre essere perdonati. Basta un maestro, e la libertà, il coraggio di seguirlo. ll Purgatorio, in definitiva, è la cantica che più facilmente possiamo sentire nostra, a qualunque età della vita. Perché sempre abbiamo bisogno di perdono e di ricominciare.
Nel luglio del 1323 papa Giovanni XXII canonizza Tommaso d'Aquino in una solenne cerimonia ad Avignone; ma il teologo domenicano era stato già "beatificato" alcuni anni prima nei versi del Paradiso di Dante. Nel suo viaggio ultraterreno, infatti, il poeta aveva incontrato l'anima di Tommaso mentre ascendeva fra i cieli del terzo regno. Nei canti del Cielo del Sole, dove si trovano le anime degli spiriti sapienti, egli intrattiene con l'Aquinate una lunga conversazione che acquista una valenza dottrinale e si fa indagine speculativa su un tema centrale nella sua riflessione: la nozione di sapienza. Il Tommaso d'Aquino che si trova nel Paradiso è così una figura complessa, frutto non solo della costruzione letteraria ma anche della pratica filosofica dantesca e si inquadra nell'articolata storia della ricezione dell'eredità intellettuale dell'Aquinate. Il volume indaga il modo in cui Dante Alighieri, nella sua opera, "incontra" Tommaso d'Aquino, delineando il contesto filosofico e teologico di un dialogo che nell'economia della Commedia e dei suoi contenuti assume anche un valore politico. Perché la discussione sulla sapienza, che attraversa i canti 10-13 del Paradiso, investe anche l'ideale del "re sapiente" impersonato da Salomone e prende i tratti di un'acuta e durissima critica dell'ideologia politica della corte del re di Napoli Roberto d'Angiò.
Dante è l'uomo su cui, per la fama che lo accompagnava già in vita, sappiamo forse più cose che su qualunque altro uomo di quell'epoca, e che ci ha lasciato la sua testimonianza personale su cosa significava, allora, essere un giovane uomo innamorato o cosa si provava quando si saliva a cavallo per andare in battaglia.
"Ne abbiamo vissuti di inferni, in questi anni: il Covid, la guerra, la delusione della politica... Più di tutti ne hanno sofferto i ragazzi, i giovani, che all'alba della vita si trovano di fronte un orizzonte nero - anche perché troppo spesso hanno davanti adulti che sanno solo lamentarsi e maledire, che non sanno più testimoniare una letizia, non hanno più ragioni sufficienti per sperare. Così, abbiamo pensato di proporre a loro, ai ragazzi e ai giovani, ma anche agli adulti che con i ragazzi condividono la fatica della vita, questa versione della Divina Commedia. Perché anche ai tempi di Dante c'era l'inferno: c'erano le epidemie, le guerre, le ingiustizie... Ma Dante dall'inferno è uscito. Ha attraversato tutto il male del mondo, lo ha guardato in faccia, ne ha condiviso il dolore; ma poi ne è uscito. Per questo vale la pena di leggere la sua opera oggi, anche e forse soprattutto per un ragazzo: perché ci dice che, per quanto buio sia l'inferno, si può uscirne; per quanto brutto sia il male che ci affligge, si può sempre uscire "a riveder le stelle". Basta un adulto come Virgilio, basta una compagnia umana certa della meta." (Franco Nembrini) Età di lettura: da 11 anni.
I Quaderni Francescani editi dall'Associazione Cardinal Peregrosso raccolgono gli Atti dei Convegni che si tengono con cadenza annuale a Pozzuolo Martesana (MI), nella antica chiesa di S. Francesco, sorta alla fine del XIII secolo per volere del cardinale Pietro Peregrosso. Il Convegno del 2021 ha voluto ricordare l’ottavo centenario della morte di Dante; attraverso i contributi di fra Paolo Canali, di Paolo Bartesaghi e di Mons. M.
Ballarini, Prefetto della Biblioteca Ambrosiana. Anche il prof. E. Fumagalli, emerito di Letteratura italiana presso l'Università di Fribourg in Svizzera, ha voluto essere presente nella pubblicazione con un suo saggio inedito
1965, a Firenze e in Italia si celebra il VII centenario della nascita di Dante Alighieri. Anche Piero Bargellini, con la sua comprovata competenza letteraria e indiscussa fede cattolica, partecipa alle celebrazioni offrendo un commento alla Divina Commedia che mette in rilievo, non solo la validità letteraria ed estetica del capolavoro Dantesco, ma soprattutto il suo profondo significato umano e spirituale. Dal maggio 1965 al maggio 1966, ogni mattina Bargellini apre la giornata degli italiani con una riflessione trasmessa dalla RAI alle ore 7.45. La dotta e piacevole esposizione delle tre cantiche, è considerata uno dei migliori contributi per la conoscenza e la completa comprensione del capolavoro dantesco. Nel 1968, in seguito alle pressanti richieste, le riflessioni vennero pubblicate in tre volumi per i tipi dell'Editrice Vallecchi.
L'Alighieri, di certo a sua insaputa e forse suo malgrado, è stato da sempre un riferimento per gli amanti del gusto. Sarà che il cibo nella Commedia è un tema frequente, sarà che l'opera fa parte dell'immaginario collettivo, sarà che l'espressione "pan de' li angeli" l'ha inventata lui. Eppure gli esempi sono infiniti: un Papa si gioca il Paradiso a causa del troppo amore per le anguille di Bolsena; a Malebolge i peccatori sono bolliti e infilzati come cotechini; la dieta mediterranea è una via sicura di salute, ma anche di salvezza dello spirito... Dopo Dante a piedi e volando, Marco Bonatti, appassionato esperto della Commedia, sceglie di immergere nuovamente le mani nell'infinito tesoro delle tre Cantiche per farne una "rilettura" enogastronomica. È infatti nella Commedia che Dante sfoga i suoi maggiori riferimenti al mangiare e al bere, nell'intento di convincerci che lui all'Inferno, in Purgatorio e poi in Paradiso, c'è stato davvero, e con il corpo. Per cui tutti e cinque i sensi sono chiamati in causa attraverso metafore e registri poetici che esprimono la "fisicità" dell'esperienza. Un viaggio curioso e raffinato fra tentazioni materiali e pietanze spirituali, perché come scrive Dante: «Ne la chiesa coi santi, e in taverna coi ghiottoni...». Il volume si chiude con un originale intervento e un menu dantesco di Matteo Baronetto, dello storico ristorante "Del Cambio" di Torino.
La liturgia per Dante è elemento fondamentale per il progetto poetico e teologico della Commedia; essa manifesta e incarna le verità fondamentali delle relazioni tra Dio, gli esseri umani e il mondo, è un modo di dare ordine al linguaggio e all’azione, al tempo e allo spazio dell’umanità peccatrice e redenta. Dante, con l’originalità che gli è propria, fa della liturgia uno dei fondamenti del mondo ultraterreno. Incamminiamoci, dunque, “di retro a lui”, nella speranza di comprendere meglio che cosa significhi pregare e come pregare si debba.
Un gioco che si ispira al grande poema di Dante Alighieri La Divina Commedia nella ricorrenza dei 700 anni della morte del divin poeta.
Il meccanismo del gioco è semplice, ogni concorrente dovrà fare un percorso sui tabelloni circolari (inferno, purgatorio e paradiso) avanzando secondo il numero che il dado indicherà, dovrà superare qualche ostacolo, rispondere a domande e giovarsi di qualche carta vantaggio. I tre tabelloni formano una struttura a tre piani: si parte dal baso (inferno) e si prosegue verso l’alto attraverso il purgatorio e in fine il paradiso.
La semplicità delle regole, il coinvolgimento di piccoli e adulti e il divertimento nel giocare insieme sono il segreto del successo di questi giochi che non mancano mai di avere anche un risvolto educativo. Siamo certi che anche questa nuova proposta risponderà pienamente a tutte le esigenze dei giocatori dai 10 ai 99 anni!
Sono raccolti in questo volume (che esce purtroppo postumo per l'improvvisa scomparsa dell'Autore, il quale lo aveva comunque corretto e licenziato) alcuni recenti suoi studi danteschi, di cui tre inediti. Con uno stile che riesce magistralmente a corretto e licenziato) alcuni recenti suoi studi danteschi, di cui tre inediti. Con uno stile che riesce magistralmente a coniugare un'esposizione piana e accattivante con la complessità dei temi trattati, Manlio Pastore Stocchi si avvicina sia ad ardui temi teologici, come il problema della salvezza in extremis, della dannazione inconsapevole, ecc., sia a sofisticate questioni astrologiche e biografiche, tese ad esempio a stabilire il giorno natale di Dante o la data precisa del suo viaggio nell'aldilà. Sono pagine di grande finezza, che rendono più dolorosa la perdita di uno studioso di alta levatura e profonda dottrina.
Nei testi, finora inediti, di due conferenze del 1933 Maria Montessori descrive un "esperimento letterario" che vede ragazzi dai 12 ai 14 anni, prima, e bambini di 10 anni poi, affrontare con entusiasmo e passione lo studio della Divina Commedia. L'attività prevede la narrazione, la dettatura, la composizione dei versi con la scansione sillabica, la trascrizione delle terzine, la loro memorizzazione e la recitazione: il punto di arrivo è un vero e proprio "Teatro dantesco". Il percorso che viene delineato favorisce l'autonoma riproduzione del processo creativo di Dante da parte dei ragazzi, che costruiscono in prima persona il tracciato della ricerca, nella quale si intrecciano processi emotivi e cognitivi. Un "esperimento" che diventa un modello educativo.