Spirito e libertà sono i fondamenti dell'agire morale dell'uomo che questo libro mette in evidenza attraverso lo studio teologico della Bibbia. L'architettura del volume prevede anzitutto un capitolo di carattere metodologico che presenta l'approccio canonico, ritenuto più adatto per un'ermeneutica teologico-morale della Scrittura, e individua le articolazioni della poetica biblica. L'attenzione è primariamente concentrata sul racconto della Pasqua di Gesù, centro gravitazionale della storia della salvezza e chiave di lettura della sua attestazione nella Scrittura. I dinamismi moralmente rilevanti evinti dai testi pasquali vengono quindi rintracciati, ai diversi gradi della testimonianza biblica, secondo la scansione che nell'Antico Testamento contempla Legge, Profeti, Scritti sapienziali e, nel Nuovo Testamento, Vangeli e Scritti protocristiani.
Le nanotecnologie, che manipolano la materia a livello atomico e molecolare, trasformano anche la società. Nell'economia mettono pressione sugli altri prodotti e sugli altri processi affinché siano allineati all'introduzione dei suoi artefatti competitivi. Hanno potenzialmente la capacità di influenzare le istituzioni e di trasformare le relazioni sociali, il lavoro, l'economia. In altri termini, prende piede un modo diverso di vedere il mondo, di formare la nostra comprensione della natura, delle strutture e quadri legali, sociali ed etici. Nei prossimi vent'anni l'assistenza medica, la pubblica amministrazione, la politica, l'educazione, la scienza, il trasporto e la logistica dipenderanno sempre più dalle applicazioni che decideremo di usare in queste aree. È facile prevedere rischi e benefici per l'ambiente, la sicurezza e la salute, mentre è più complesso immaginare come sopravviveranno, per esempio, la privacy e le libertà civili in un mondo in cui ogni artefatto, non importa quanto a buon prezzo, è incluso in una rete di computer.
Il volume affronta, dal punto di vista biblico ed etico, alcune questioni fondamentali sul rapporto tra uomini e animali. La prima parte prende in esame i racconti di origine e introduce riflessioni sul compito dell'uomo verso il creato, sul rapporto fra umanità e animalità e sui principi di un'etica ambientale cristiana. La seconda parte affronta la tutela della vita nella Bibbia, la presenza degli animali nella Scrittura e le questioni riguardanti l'etica animalista e l'uso degli animali a servizio dell'uomo. La terza parte, infine, si proietta all'eschaton e orchestra da diversi punti di vista l'idea che l'uomo porterà con sé nel Regno gli animali e l'intera natura creata.
Nel vivace dibattito suscitato dall'"Amoris laetitia", i più severi critici «conservatori» di papa Francesco finiscono per trovarsi d'accordo con i suoi più entusiasti sostenitori «progressisti»: entrambi, da punti di vista opposti, considerano infatti il papa argentino un rivoluzionario che ha modificato la dottrina tradizionale della Chiesa, introducendo la dirompente novità del primato della coscienza individuale sulle norme morali oggettive insegnate dal magistero ecclesiastico. Attraverso un'analisi teologico-morale dei passaggi più importanti del capitolo VIII del documento pontificio e delle principali interpretazioni che ne sono state date, questo saggio dimostra che non è così. L'"Amoris laetitia" è in piena continuità con il magistero dei papi precedenti, anche là dove apre la possibilità, «in certi casi», di ammettere i divorziati risposati ai sacramenti della riconciliazione e dell'eucaristia. Lo scopo di questo libro è dunque di mostrare che il pluralismo pastorale non sfocia, necessariamente, nel relativismo dottrinale e che la decisione di concedere i sacramenti a chi si trova in una situazione «oggettiva» di peccato non esclude che, in altri casi, si possa altrettanto legittimamente decidere di non concederli.
A due mesi dagli eventi del maggio 1968, che avevano innescato, tra l'altro, la cosiddetta «rivoluzione sessuale», Paolo VI firma e promulga la sua settima e ultima lettera enciclica, conosciuta universalmente come "Humanae vitae". In quel testo papa Montini sintetizza la dottrina della Chiesa sulla genitorialità responsabile, sul valore della vita umana, sulla bontà dell'amore coniugale. La Lettera mette in guardia dai limiti della tecnica, che non può da sola risolvere i grandi problemi dell'uomo; ricorda la necessità della rinuncia nella vita morale e i pericoli dell'egoismo; smaschera il pericolo dell'aborto, cui porterebbe una mentalità anti-natalista a oltranza; fa intravvedere i grossi rischi indotti dal consumismo. Le tematiche poste dall'Humanae vitae vanno ben oltre le questioni della sessualità e del controllo della natalità. Nell'enciclica si affrontano due visioni del mondo, due concezioni della persona umana, del significato del corpo, della creazione, dell'autonomia della libertà umana. Sono due nozioni della coscienza e dell'autorità, e anche - per così dire - due visioni differenti di Dio. Nuova traduzione con testo latino a fronte.
Nella tradizione della Chiesa cattolica la sessualità ha sempre occupato un ruolo di primo piano e ha monopolizzato la riflessione morale. La visione negativa, sviluppata fin dal periodo patristico e nata dalla contaminazione del cristianesimo delle origini con correnti di pensiero di matrice dualista, ha assunto connotati più strettamente dottrinali e rigorosamente sistematici a partire dagli inizi dell'epoca moderna. L'etica sessuale cattolica ha assunto quali referenti ultimi e decisivi i concetti di «natura» e di «legge naturale», da cui scaturivano come criteri imprescindibili per la valutazione del comportamento morale il rispetto della differenza uomo-donna nelle relazioni, il perseguimento del fine procreativo e l'inserimento dell'atto sessuale nel contesto matrimoniale. Questo modello ha finito per assecondare una forma di repressione del sesso con esiti fortemente negativi sulla vita delle persone e delle relazioni interpersonali. È un'impostazione dell'etica sessuale a cui reagisce Salvino Leone, che in questo saggio auspica l'adozione di nuovi linguaggi e propone un cambio radicale di paradigma, cioè il passaggio da una prospettiva «giusnaturalista» a una prospettiva «personalista». Un nuovo sguardo in grado di far uscire il magistero e la ricerca teologica dalle strettoie di una tradizione anacronistica per dar corso a una visione della sessualità capace di coniugare la fedeltà al messaggio evangelico con la fedeltà alla ricchezza dei significati che la ricerca antropologica contemporanea aiuta a scoprire.
Il pontificato di Francesco ha comportato diverse novità sul piano linguistico, pastorale e dottrinale, suscitando per lo più simpatia, entusiasmo e consenso, ma anche, in misura notevolmente minore, attendismo, riserva e dissenso. Sul terreno etico, per esempio, non siamo di fronte a una «nuova morale», ma più propriamente a nuove accentuazioni prospettiche poste su contenuti non certo negati in passato, ma non adeguatamente sottolineati e valorizzati come avviene ora. Questo discernimento selettivo, che si rifà a consolidate pratiche ecclesiali, costituisce la singolarità e la novità del servizio che Francesco offre oggi alla Chiesa, coinvolgendo radicalmente la sua specifica responsabilità pastorale in una lettura autorevole sia del «nostro tempo», sia della realtà ecclesiale. In questo contesto la riflessione teologico-morale è ripetutamente invitata a modularsi secondo la specifica prospettiva proposta dal pontefice. Attraverso un'analisi delle motivazioni e delle argomentazioni, il libro si propone di cogliere gli orientamenti complessivi del pontificato «francescano» sullo specifico terreno della riflessione etica.
In una società liquida che sembra rinunciare ai tradizionali punti di riferimento l'etica può essere considerata un'arca di Noè costruita attorno alla fraternità, al bene comune e alla cura.La bussola per la navigazione è offerta da papa Francesco nell'esortazione apostolica Evangelii gaudium, dove si ricorda che l'unità «prevale sul conflitto», che il tutto «è superiore alla parte», che «il tempo è superiore allo spazio» e che la realtà «è più importante dell'idea».Il volume offre due piste di riflessione: una fa riferimento ai fondamenti etici della vita sociale e l'altra analizza alcuni temi su cui si misura il cambiamento d'epoca in atto. La convivenza, sostiene l'autore, va rifondata a partire da alcuni snodi concreti: un nuovo rapporto tra la coscienza morale e le leggi, una fraternità vissuta a partire dai beni comuni e dalla condivisione, una pace «giusta» e, da ultimo, stili di vita capaci di incarnarsi concretamente nella realtà.
La morale sessuale cattolica viene ripetutamente rimproverata di avere «avvelenato l’eros» e di essere un accumulo poco aderente alla realtà di divieti ostili al corpo, caratterizzati in modo unilaterale da una visione maschile e celibataria della sessualità. In altri termini, l’etica proposta dalla Chiesa di Roma non risponderebbe in modo adeguato alla complessa realtà della vita e alle molteplici forme di relazione tra le persone.
Nel volume il teologo Lintner accoglie la sfida di esaminare a fondo questi rimproveri e assume come filo conduttore una sessualità concepita come forma che crea relazione e dona vita, come linguaggio dell’amore e fonte di gioia e di piacere. Tuttavia, essa è anche il luogo in cui si esprime la vulnerabilità delle persone e dei loro rapporti, fino alle degenerazioni dello sfruttamento e dell’abuso sessuale.
Aspetti biologici, sociali, etico-giuridici e religiosi si intrecciano nelle pagine del volume, dedicato alla complessa questione delle cellule staminali. Il testo si propone di offrire un quadro dell'universo scientifico ed etico attraverso la descrizione della natura di queste cellule, delle dinamiche della ricerca clinica e della loro reale applicazione in campo medico, senza dimenticare il dolente capitolo dei cosiddetti "viaggi della speranza", che spesso si trasformano in vere e proprie truffe ai danni di chi soffre e spera. Il volume, che si focalizza sulla riflessione etica e giuridica, in particolare sull'identità e lo statuto dell'embrione umano, si conclude con uno sguardo al magistero della Chiesa e si rivolge a chi si occupa di tematiche biomediche, di diritto e, in ultima analisi, a chi desidera farsi un'idea su tali delicate questioni.
Il volume celebra i settant'anni del teologo morale redentorista Sabatino Majorano e i suoi oltre trent'anni di insegnamento e ricerca all'Accademia Alfonsiana. Attraverso dodici contributi, colleghi ed ex studenti, oggi in cattedra nelle Università statali, nelle Facoltà teologiche o in altri ambiti scolastici, rendono omaggio a una delle grandi figure della riflessione etica del post Concilio. Il testo è suddiviso in tre sezioni. La prima, intitolata "La 'viva memoria' dell'amore", indaga alcune prospettive bibliche e alfonsiane in ambito morale sviluppate da Majorano. La seconda affronta il tema della "Ricerca della verità morale" a partire dalla coscienza come percorso pastorale ed etico. La terza, infine, ha per titolo "Il dire morale oggi" e vaglia alcune piste di riflessione etiche per il tempo presente.
Il mondo globalizzato sta soffrendo una grave crisi economico-finanziaria che ha condotto sull'orlo della bancarotta diversi Paesi occidentali, tra cui l'Italia. Molti analisti concordano nell'affermare che essa non si configura come una delle tante situazioni critiche congiunturali, frequenti nel sistema capitalistico, ma come una vera e propria crisi strutturale che sembra aver messo in discussione l'intero impianto economico e i fondamenti antropologici su cui si reggeva. Il libro documenta l'attualità dell'importante contributo che i francescani hanno offerto alla riflessione e alla pratica economica nei secoli XIII-XV, svolgendo un ruolo decisivo nella nascita della moderna economia di mercato e arrivando persino a fondare istituzioni finanziarie come i Monti di Pietà. Risulta davvero paradossale - ricorda l'autore - che un contributo così significativo all'umanizzazione della nuova economia sia stato dato proprio da coloro che avevano scelto di abbracciare la povertà più radicale. Proprio per questo non si può escludere che le risposte di ieri possano orientare la ricerca di soluzioni da dare ai problemi di oggi.
Sollecitata dalla profondità e dalla rapidità dei cambiamenti sociali, la teologia morale si è messa in discussione, a tutti i livelli, soprattutto negli anni successivi alla seconda guerra mondiale. Questo libro ricostruisce la vivacità del dibattito ripercorrendo il contributo del redentorista Domenico Capone (1907-1995), uno dei protagonisti più impegnati a far sì che il rinnovamento si sviluppasse in continuità con la ricchezza della tradizione e coniugasse in modo fecondo il rigore scientifico e l'ascolto della vita quotidiana. Il suo cammino teologico si è svolto soprattutto nelle aule dell'Accademia Alfonsiana, l'istituto di specializzazione in teologia morale che Capone ha concorso a fondare e dove è stato a lungo docente e preside. Negli anni del concilio Vaticano II egli ha notevolmente contribuito alla riflessione sulla dignità della persona e della coscienza (Gaudium et spes, n. 16; Dignitatis humanae, n. 1-3), sulla teologia morale ristrutturata sul mistero di Cristo e nutrita costantemente della Parola (Optatam totius, n. 16), sulla capacità della proposta morale di porsi al servizio della chiamata di tutti alla santità (Lumen gentium, n. 39-42). Nella sua riflessione, Capone ha evidenziato la necessità di mantenere un radicamento sincero, costante, creativo con la grande tradizione della Chiesa e, in particolare, con il pensiero di san Tommaso e sant'Alfonso. Proprio in coerenza con la proposta tommasiana e alfonsiana, egli si è preoccupato di promuovere un dialogo...
La crisi ecologica è crisi etica. Oggi non è più ovvio che la terra debba offrire cibo per ogni uomo. Non è detto che l'aria sia cosa buona per i polmoni. Non è scontato che l'accesso all'acqua debba essere garantito a tutti, gratuitamente. Non è neppure condiviso che le risorse del creato siano al servizio della vita di ogni uomo e non possano essere accaparrate dai più scaltri.
In tale confusione d'interessi, l'etica ecologica ha bisogno di ripensarsi. È in gioco il rapporto con le esperienze elementari del vivere: terra, aria, acqua e fuoco sono doni che vanno al cuore della relazione con Dio, coi fratelli e col mondo.
Alla comunità cristiana si apre la strada di un rinnovato incontro con le fondamentali domande dell'uomo: che senso hanno i doni del creato? Per chi sono? Come promuovere la comunione e la fraternità tra gli uomini?
Le pagine del volume intendono smascherare logiche di ingiustizia e di privilegio che si perpetuano in campo ambientale. E portano a rivedere, nella fede, l'approccio umano con i beni essenziali della creazione.
Sommario
Prefazione (L. Infanti De La Mora). Introduzione. I. «La creazione geme e soffre nelle doglie del parto fino ad oggi» (Rm 8,22). Fondamenti di un'etica teologica. II. «Il cibo ad ogni vivente» (Sal 136,25). Valore della terra e fame umana: un connubio da ricostruire. III. Nel «sussurro di una brezza leggera» (1Re 19,13). L'aria, respiro di vita. IV. «L'acqua è nostra!» (Gen 26,20). Il mondo con l'acqua alla gola: è merce o diritto? V. «Ridistribuzione delle risorse energetiche» (Civ 49). Il fuoco dell'energia alla prova della condivisione. VI. «Giocavo sul globo terrestre» (Pr 8,31). In conclusione: la conversione ecologica. Bibliografia.
Note sull'autore
BRUNO BIGNAMI è docente di teologia morale a Crema, Cremona, Lodi e Mantova. È presidente della «Fondazione don Primo Mazzolari» di Bozzolo (MN). Con le EDB ha pubblicato Mazzolari e il travaglio della coscienza. Una testimonianza biografica (2007) e ha curato l'edizione critica di due opere di Mazzolari: Preti così (2010) e Il Samaritano. Elevazioni per gli uomini del nostro tempo (2011).
Nel pensiero morale cattolico il soggetto risponde dei suoi atti in quanto sono volontari. Il peccato involontario, pertanto, non è imputabile moralmente al soggetto, non può essere oggetto di penitenza e non necessita di perdono. Involontario è anche il male causato da coscienza invincibilmente erronea, che pure è norma di condotta.
Tale dottrina, che ancora domina il pensiero teologico-morale cattolico, ha suscitato negli ultimi anni molto disagio e difficoltà varie. Non casualmente l'allora card. Ratzinger e papa Giovanni Paolo II hanno espresso dubbi su di essa, giacché sembra togliere consistenza e tragicità al male provocato dall'uomo.
Una rilettura integrale della questione è resa possibile dalla tradizione teologica delle Chiese ortodosse, che hanno conservato la nozione di peccato involontario, un peccato del quale costantemente si chiede penitenzialmente perdono a Dio nelle celebrazioni liturgiche e sacramentali. Segno della debolezza originaria dei figli di Adamo, il peccato involontario costituisce pur sempre un male addossabile all'uomo e al suo agire.
L'autore analizza le fonti e i concetti che sostengono la posizione della tradizione ortodossa, così come appaiono nella liturgia, nella letteratura patristica e nella teologia ortodossa contemporanea.
Nella conclusione, esprime la convinzione che tale tradizione può aiutare a ritrovare la percezione adeguata della serietà del male, di ogni male, anche di quello del quale l'uomo è causa pur non facendolo oggetto del suo volere.
Sommario
Un fatto per cominciare… Introduzione. Il peccato involontario nel pensiero occidentale: dalle certezze del passato al disagio odierno. I. Il «peccato involontario» nella liturgia orientale. II. Le radici greche del «peccato involontario». III. Il «peccato involontario» nella tradizione orientale del primo millennio. IV. Il «peccato involontario» nella teologia ortodossa contemporanea. Oltre il disagio e lo scandalo. Per una conclusione. Appendice.
Note sull'autore
BASILIO PETRÀ (Arezzo 1946), figlio di genitori greci, laureato in filosofia e dottore in teologia morale, è presbitero della diocesi di Prato. È professore ordinario di teologia morale fondamentale e di morale familiare presso la Facoltà teologica dell'Italia centrale (Firenze); dal 1979 è docente invitato di teologia morale patristica greca presso l'Accademia Alfonsiana (Roma); dal 1992 tiene corsi di morale ortodossa presso il Pontificio Istituto Orientale (Roma). È consultore della Congregazione per le Chiese orientali cattoliche, professore invitato presso l'Istituto ecumenico San Nicola di Bari, membro del Board of Governors dell'Intams (International Academy for Marital Spirituality) di Bruxelles. I suoi ambiti di ricerca e di pubblicazione sono la teologia morale, la tradizione ortodossa e la teologia del matrimonio. Presso le EDB ha pubblicato: Tra cielo e terra. Introduzione alla teologia morale ortodossa contemporanea (1992); Il matrimonio può morire? Studi sulla pastorale dei divorziati risposati (1996); Preti sposati per volontà di Dio? Saggio su una Chiesa a due polmoni (2004); La penitenza nelle Chiese ortodosse. Aspetti storici e sacramentali (2005); La Chiesa dei Padri. Breve introduzione all'Ortodossia (2a ed. aumentata, 2007) e La contraccezione nella tradizione ortodossa. Forza della realtà e mediazione pastorale (2009).
Descrizione dell'opera
Con stile chiaro ed essenziale, il volume presenta una riflessione sistematica su pace e guerra nel contesto teologico-morale dell'ultimo cinquantennio, esaminando il contributo specifico dei moralisti italiani.
La prima parte espone una visione essenziale del pensiero biblico, della storia della teologia e del magistero di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. La seconda parte è dedicata alla riflessione teologico-morale che segue un ordine tematico: la liceità/illiceità della guerra, la legittima difesa, l'ingerenza umanitaria, l'obiezione di coscienza, il terrorismo, ecc... Un'ampia bibliografia è utile strumento per la documentazione e per lavori di ricerca.
Nelle sue conclusioni l'autore constata come gli studiosi ribadiscano la necessità di abbandonare il principio del bellum iustum sulla base di due ragioni principali: le esigenze del Vangelo, che non lasciano spazio alcuno alla violenza, e l'insegnamento tradizionale, che ne decreta la fine a causa delle capacità distruttive della guerra moderna. Tale principio può essere al massimo rimpiazzato da quello dell'ingerenza umanitaria o dal diritto alla legittima difesa.
Sommario
Abbreviazioni. Introduzione. I. ELEMENTI DI TEOLOGIA POSITIVA. 1. La Scrittura e la storia della Chiesa: una panoramica. 2. La svolta teologico-pastorale di Pacem in terris e Gaudium et spes. 3. Paolo VI. 4. Giovanni Paolo II. 5. Benedetto XVI. II. LA RIFLESSIONE TEOLOGICO-MORALE. A. Il periodo della Guerra fredda. 1. L'illiceità della guerra e il sogno della pace. 2. La legittima difesa. 3. Il problema degli armamenti. B. Dalla caduta del muro di Berlino ai nostri giorni. 1. Il contenimento della violenza. 2. Vendicare la violenza? 3. Prevenire la violenza. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
GIULIO CESAREO è frate minore conventuale, sacerdote dal 2005. Ha compiuto gli studi di teologia morale alla Pontificia Università Gregoriana e all'Università di Fribourg (Svizzera). Dal 2009 è docente alla Facoltà teologica del Seraphicum (Roma).
Esiste un rapporto tra bellezza e bontà? È possibile assimilare l'azione morale a un'opera d'arte? Il senso di un gesto, come l'intera forma di un'esistenza, seduce per la sua dignità o ripugna per la sua falsità, rinviando simbolicamente a un orizzonte di valori, che impone una decisione: dargli o rifiutargli credito, abitarlo o fuggirlo, incarnarlo o dissolverlo. Come la bellezza, il bene si rivela in opere, il cui fascino ha una valenza universale e nel contempo si colora della singolare cifra di una vicenda umana. L'azione buona merita di essere posta senza riserve, perché è l'azione che solo io potrei porre in quel modo di fronte a tutti, onorando il mio desiderio di felicità ed assieme la mia passione per la giustizia.
Cadono conseguentemente le opposizioni, che hanno gettato la bioetica contemporanea in un imbarazzante stallo: qualità contro sacralità della vita, laici contro cattolici, arbitrio soggettivo e universalità del dovere, diritti individuali e doveri sociali. Un'etica della dignità sceglie di aver cura di ogni condizione di sofferenza, propria e altrui.
Sommario
Introduzione: l'oracolo. I. BELLEZZA, BONTÀ E CRITERI DI GIUDIZIO. Etica e narrazione. Estetica in Aristotele. La paura del relativismo. Filosofie della vita e neokantiani. Agire morale e fare artistico. Il significato intrinseco. Decidersi per il valore. Il rimando simbolico: oltre gli effetti, oltre l'intenzione. La cornice di senso. Il ruolo della teoria. L'artista intrattabile. Radici ontologiche comuni. II. WELBY, L'ETICA E DIO. Una lettera, contro il male. Simboli e storie, prima delle teorie. La nutrizione artificiale è sempre doverosa? Aiutare a morire, aiutare nel morire. Dove sta Dio? Laici contro cattolici? La dignità dell'esistenza. Indice dei nomi.
Note sull'autore
PAOLO CATTORINI è professore ordinario di bioetica alla Facoltà di medicina e chirurgia dell'Università degli studi dell'Insubria, Varese. Laureato in medicina e filosofia, specializzato in psicologia clinica, ha svolto ricerche in filosofia della medicina, bioetica e medical humanities ed è stato componente di commissioni etiche a livello nazionale e locale.
Giuseppe Angelini è uno dei più noti rappresentati della "scuola" teologica milanese. I due saggi di apertura, che costituiscono la prima parte del volume, tentano di offrire sia una versione abbreviata del suo progetto teologico, sia una sua valutazione critica. La seconda parte del volume rilegge alcuni dei principali temi della morale fondamentale in confronto con il suo pensiero. Complessivamente, il testo raccoglie i frutti di un'attività più che trentennale di studio e di insegnamento della disciplina.
Sommario
Introduzione. I. LA TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE DI G. ANGELINI. UNA VISIONE SINTETICA (G. Quaranta). Premessa. Introduzione. 1. La teologia morale: stato presente della ricerca. 2. La storia della dottrina morale cristiana. 3. Teologia biblica dell'esperienza biblica. 4. Ripresa sintetica. II. IL PROGETTO TEOLOGICO-MORALE DI G. ANGELINI. ESPOSIZIONE E CONSIDERAZIONI CRITICHE. Introduzione. 1. Identità e compiti della teologia morale fondamentale. 2. Considerazioni critiche e valutazione globale. Conclusione. Prospettive per la teologia morale fondamentale. III. LA TEOLOGIA MORALE SI TROVA IN CRISI EPISTEMOLOGICA? UNA LETTURA DELLA TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE DI GIUSEPE ANGELINI ALLA LUCE DEL PENSIERO DI ALASDAIR MACINTYRE SULLE CRISI EPISTEMOLOGICHE (M. McKeever). Introduzione. 1. Che cos'è una crisi epistemologica? (A. MacIntyre). 2. Una rilettura di Angelini in chiave di crisi epistemologica. 3. Il contributo di Angelini al superamento della crisi epistemologica. 4. Fare teologia morale dopo Angelini. IV. IL POSTO DELLA BIBBIA NEI MANUALI DI TEOLOGIA MORALE FONDAMENTALE. Introduzione. 1. Uno sguardo al passato. 2. Bibbia e morale in alcuni manuali di morale fondamentale. 3. Una possibile griglia interpretativa. 4. Bibbia e morale in Giuseppe Angelini. 5. Bibbia e morale: un confronto tra G. Angelini e i manuali post-conciliari di teologia morale fondamentale. Conclusione. V. LA LEGGE MORALE NATURALE IUN GIUSEPPE ANGELINI (S. Zamboni). Introduzione. 1. Le ragioni di una crisi. 2. Una radicale retractatio. 3. La natura escatologica della legge naturale. POSTFAZIONE. CRITICA DELLA DOTTRINA E ASCOLTO DELLA COSCIENZA (G. Angelini). 1. I difetti di incompiutezza. 2. Presenza residuale di vecchi codici. 3. Riflessione sistematica o mera raccolta di appunti? 4. Un indice che si cerca. 5. Le ragioni teoriche del dissenso: teologia e filosofia. 6. La tesi centrale e la teologia della morale. 7. Una critica troppo radicale della tradizione?
Note sugli autori
MARTIN MCKEEVER (Belfast 1958) è sacerdote redentorista. Laureato in filosofia e letteratura inglese alla University College Galway, ha studiato teologia a Dublino e ha conseguito il dottorato in teologia morale a Roma. Dal 1997 è professore di morale sociale all'Accademia Alfonsiana, della quale è attualmente preside. Per sei anni è stato direttore della rivista Studia Moralia.
GIUSEPPE QUARANTA (1971), francescano conventuale, dottorato in teologia morale presso l'Accademia Alfonsiana di Roma, è attualmente docente di teologia morale presso la Facoltà Teologica del Triveneto. La sua tesi di dottorato, La cultura pieno sviluppo dell'umano. Il concetto e la funzione della cultura nel pensiero di Bernhard Häring, è stata pubblicata come primo volume della collana «Tesi Accademia Alfonsiana» (Roma 2006). Rettore della Scuola di formazione teologica dei Frati minori conventuali di Padova dal 2006, dal 2008 è membro della redazione della rivista teologica Credere Oggi.
Il volume delinea un quadro storico della posizione ortodossa sulla contraccezione - ogni tipo di pratica per impedire la fecondazione dell'ovulo da parte dello spermatozoo -, allo scopo sia di verificare l'atteggiamento proprio di quella Chiesa sul tema, sia di creare un parallelo con l'elaborazione della Chiesa cattolica.
Da una parte, emerge la parentela stretta tra la situazione originaria della teologia ortodossa e quella della teologia cattolica riguardo alla contraccezione, dovuta al ruolo determinante svolto anche nell'Ortodossia dalla Tradizione e dal Magistero, seppure in una forma diversa rispetto a quella cattolica.
Dall'altra, appare un processo che può essere definito di rielaborazione dell'attitudine etica tradizionale riguardo alla contraccezione, sotto la spinta della forza della realtà: un processo che si attiva progressivamente in parallelo al crescere della forza di un determinato comportamento o di un determinato segmento di realtà. Con ciò, si intende dire che nell'Ortodossia vi è stato un progressivo modificarsi dell'atteggiamento nei confronti della contraccezione, nel tentativo da una parte di mantenere la fedeltà ai contenuti essenziali della Tradizione e dall'altra di tener conto adeguato della forza della realtà sul credente. Un processo che è intimamente connesso con l'economia ortodossa, ovvero con lo stile ortodosso di porre in rapporto legge e realtà, norma e dato dell'esperienza.
Sommario
Prefazione. 1. Le fonti della teologia morale ortodossa. 2. La tradizione canonica e pastorale. 3. L'origine e lo sviluppo del dibattito teologico: dimenticanza, protesta, mediazione e appello all'economia. 4. Dal secondo al terzo millennio. Lo stabilizzarsi del consenso. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
Basilio Petrà (Arezzo 1946), figlio di genitori greci, laureato in filosofia e dottore in teologia morale, è presbitero della diocesi di Prato. È professore ordinario di teologia morale fondamentale e di morale familiare presso la Facoltà teologica dell'Italia centrale (Firenze); dal 1979 è docente invitato di teologia morale patristica greca presso l'Accademia Alfonsiana (Roma); dal 1992 tiene corsi di morale ortodossa presso il Pontificio Istituto Orientale (Roma). È consultore della Congregazione per le Chiese orientali cattoliche, professore invitato presso l'Istituto ecumenico San Nicola di Bari, membro del Board of Governors dell'Intams (International Academy for Marital Spirituality) di Bruxelles. I suoi ambiti di ricerca e di pubblicazione sono la teologia morale, la tradizione ortodossa e la teologia del matrimonio. Presso le EDB ha pubblicato: Tra cielo e terra. Introduzione alla teologia morale ortodossa contemporanea (1992); Il matrimonio può morire? Studi sulla pastorale dei divorziati risposati (1996); Preti sposati per volontà di Dio? Saggio su una Chiesa a due polmoni (2004); La penitenza nelle Chiese ortodosse. Aspetti storici e sacramentali (2005) e La Chiesa dei Padri. Breve introduzione all'Ortodossia (2a ed. aumentata, 2007).
Descrizione dell'opera
La speranza è una componente essenziale dell'uomo in cammino. Anche l'enciclica Spe Salvi di papa Benedetto XVI ne dà conferma. Occasionato dal testo del pontefice, il volume non ne costituisce un semplice commento, ma intende presentare un'etica della speranza.Il contesto sociale e culturale, che ha suscitato la nota teologia della speranza, è infatti profondamente cambiato e la speranza si è ritirata lasciando il primato al "principio di responsabilità" di H. Jonas. Ma nessun principio, in prospettiva futura, può prendere il suo posto.Se non c'è speranza, anche la responsabilità cede infatti alla rassegnazione e alla disperazione di fronte al male e ai mali del mondo con la loro incomprensibilità e insuperabilità. Vi è un nesso inscindibile tra la speranza dell'uomo e la categoria di senso che chiama in causa la trascendenza.Per l'autore, ciò che manca oggi non sono infatti le cose ma il senso delle cose, il perché di ciò che facciamo e viviamo. E la speranza non è una cosa accanto alle altre: essa è dentro le cose per dar loro significato.
Sommario
Introduzione. I. Quale speranza per l'uomo di oggi? 1. La domanda contemporanea di speranza nel post-moderno. 2. La questione antropologica: l'uomo in cammino. 3. Verso il «senso»: la sfida della speranza. II. La speranza cristiana: la fede nel Risorto. 1. Paradigma biblico: «Nella speranza siamo stati salvati» (Rm 8,24). 2. Riferimento magisteriale: la vita eterna. 3. Il primo testimone di speranza: il Crocifisso-Risorto. III. Dalla speranza all'agire morale: l'etica dell'infinito. 1. Pensare «oltre»: il Giudice è alle porte. 2. Accogliere il dono che sarà: attendere la speranza della vita. 3. Vivere «già» da risorti: dal decalogo alle beatitudini. IV. Dinamica pastorale: esercitarsi alla speranza. 1. La preghiera: scuola di speranza.
2. Educare al «non ancora»: la pedagogia del soffrire e della morte. 3. Accompagnare chi soffre: segno vivo d'amore. V. Dimensione gioiosa di speranza: la santità. 1. La beata Vergine Maria: Madre di santità e grembo di speranza. 2. I santi: icone del «sì» a Dio e all'uomo. 3. La Chiesa: mistero di comunione e messaggera di speranza. Conclusione. Ricerca bibliografica.
Note sull'autore
Andrea Mariani (Lissone [MI], 1967) dal 1992 è presbitero della diocesi di Tortona (AL). Ha conseguito il dottorato in teologia morale presso l'Accademia Alfonsiana (Roma) e il master in bioetica; è docente di teologia morale all'Ateneo Regina Apostolorum (Roma) e all'Istituto diocesano di teologia in Tortona. Presso la Libreria Editrice Vaticana ha pubblicato Vita morale e catechesi (2001); Bioetica e Teologia Morale. Fondamenti per un'etica della vita (2003); Agire morale e vissuto spirituale. L'uomo: nuova creatura in Cristo (2004); Matrimonio e famiglia alla luce di Cristo. Fondamenti per un'etica coniugale (2006); presso le EDB Dieci Parole per un cammino di gioia (2007).