Ogni attimo della nostra vita è gravido di futuro, del pensiero di ciò che avverrà, di ciò che prepariamo, che temiamo che auspichiamo. Siamo il contadino che semina, siamo il ventre gravido di una donna, siamo l'augure che scruta il cielo, siamo il medico che cura.
Siamo il bambino che si addormenta tra le braccia della madre in un rifugio antiaereo sotto i bombardamenti.
Ogni nostro atto o pensiero è una freccia puntata verso il futuro, e e sta a noi il compito e la responsabilità di scegliere se guardare ad esso con paura o con speranza
Il grande disegno intenzionale che anima l'opera omnia dantesca costituisce lo sfondo di questo libro scritto da Franco Cambi e Giancarla Sola, che su tale scenario stagliano la figura di Dante Alighieri reinterpretato però quale educatore europeo. Ne addiviene un profilo pedagogico del poeta fiorentino orientato a stilizzare l'«umana civilitade», ripercorrere le poetiche della visione divina e mostrare l' «abito di scienza» con cui convergere sull'educazione alla rettitudine quale forma della formazione - posta tra amore, sapienza e bellezza. Un lavoro di analisi e sintesi sui testi dell'Alighieri che ne evidenzia un aspetto rimasto spesso un po' ai margini nella ricerca critica.
In ambito calcistico Maradona e Messi sono considerati i geni più rappresentativi del calcio perché in grado di creare uno spazio dove nessuno avrebbe mai immaginato che poteva esserci uno spazio. Il genio è dunque colui che genera e apre nuovi spazi, non soltanto nel gioco del calcio. Recalcati può essere, in questo senso, definito il Maradona o il Messi della psicoanalisi. Scritto da uno dei più brillanti allievi di Recalcati, già autore di un' Introduzione a Recalcati, in questo volumetto che inizia proprio parlando di Maradona, l'Autore analizza il fenomeno Recalcati, il suo "stile di gioco" culturale, ripercorrendo tappe della sua biografia, la sua formazione, passaggi fondamentali come la creazione di Jonas, fino ad arrivare al successo di massa di Recalcati che ha generato ammirazione e rivalità, consenso e critiche. Come inevitabile. Recalcati non si è limitato infatti a percorrere un cammino già tracciato da altri, ma ha oltrepassato i confini della psicoanalisi per rivoluzionare il campo del sapere.
"Nell'attraversare quella stanza, nell'aprire quella finestra, nel rigovernare quel letto e quella cucina, il soggetto viene investito da ricordi, sensazioni, sentimenti, e così, senza averlo propriamente deciso, si trova a rivivere e ripensare, a immaginare e a fantasticare, come se egli fosse accolto da un flusso di emozioni e parole che gli rivela come quella stanza e quella finestra, nel letto e quella cucina non sono mai stati dei semplici oggetti a sua disposizione o dei meri spazi da occupare, essendo piuttosto il proprio luogo, la "propria casa" senza proprietà".
«Voglio che questa gioia diventi un tuo possesso: non ti verrà mai meno, una volta che ne avrai scoperto l'origine. »
«Era, di tutti i momenti nell'esistenza di un albero di Natale, il più inquieto, quello in cui sacrificava all'oscurità aghi e rami, per non essere nient'altro che una mera costellazione, inavvicinabile eppure vicina, nella finestra appannata di un appartamento sul retro».
Non si può ridurre la filosofia a slogan! E chi lo ha detto? La filosofia è una miniera di frasi che, nel corso della storia, sono diventate slogan famosi, alcuni dei quali, è il caso delle parole di Nietzsche, sono finiti anche su T-shirt. E gli slogan, come sanno tutti coloro che si occupano di comunicazione, sono formule di grande potenza comunicativa e creativa.
Sebbene sia uno stato d'animo noto a tutti, la noia è una condizione esistenziale indefinita e multiforme, la cui definizione ha confini labili e incerti. Muovendo dal presupposto che "tutti gli uomini sono noiosi", e soprattutto dal conseguente assunto, che noi tutti siamo vittime, consapevoli o meno, della noia, Kierkegaard suggerisce di applicare nella vita quotidiana una serie di regole per evitare di annoiarsi. Con pungente ironia, l'autore ci indica anche quali siano le virtù da coltivare per poter condurre un'esistenza il meno noiosa possibile, dimostrando così che proprio la noia può diventare principio creativo e di sviluppo dell'immaginazione.
Questo libro si propone di spiegare alle nuove generazioni quello che a molti giovani di oggi appare forse inspiegabile: come è stato possibile che nel cuore della civile Europa milioni di uomini, donne e bambini siano stati sterminati solo perché ebrei? Quali furono le ragioni profonde che spinsero i nazisti a pianificare uno dei più grandi genocidi della storia dell'umanità? Consapevole che chi non conosce il proprio passato è destinato a riviverlo, l'autrice cerca di rispondere a queste domande, fornendo al lettore, e in particolare agli studenti delle scuole superiori, per i quali il libro è stato pensato, tutte le informazioni e gli strumenti culturali per poter comprendere un evento così tragico, e ricostruendo con rigore e lucidità le tappe di un percorso che dallo strisciante antisemitismo di inizio Novecento conduce ai forni crematori e alle camere a gas. Età di lettura: da 11 anni.
"Se la filosofia è una storia d'amore in cui l'oggetto del desiderio sono le idee, i concetti, la verità, è inevitabile che quando la filosofia parla dell'amore è come se si mettesse allo specchio per contemplare la propria immagine riflessa. In una famosa conferenza dal titolo Che cos 'è la filosofia?, il filosofo tedesco Martin Heidegger ha scritto che in un primo momento, ai tempi di Eraclito, l'amore della filosofia era da intendere come una forma di corrispondenza, senza nessuna connotazione amorosa in senso erotico. E solo in seguito, con Socrate e Platone, che l'oggetto della filosofia si è trasformato in oggetto del desiderio e l'amore filosofico in tensione amorosa, in eros. Non stupisce allora che i filosofi parlino tanto dell'amore: la filosofia non è altro che una forma di questo amore. O forse dovremmo dire, con Platone, che Eros è per natura filosofo."
L'immagine di una madre che ha perso il figlio, e vaga dolente, in cerca di dolorosa compassione, è tale da esortare qualsiasi uomo ad articolare le proprie parole in preghiere. In essa è palese un desiderio ardente del cuore, la richiesta di aiuto di chi non sa a chi rivolgersi e che d'altronde non può rivolgersi a nessuno [...]. Queste sensazioni di angoscia e sgomento sono elementari ed è sufficiente un grido inarticolato per darvi espressione. Ma il motivo per il quale l'uomo non si accontenta di emettere grida inarticolate (sebbene talvolta queste siano avvertite come le più appropriate alla situazione) risiede nelle sue superiori facoltà intellettuali. La sua memoria percorre a ritroso vie che si intrecciano e indugia su vari argomenti interconnessi: ne scaturiscono emozioni complesse, che lo spingono, infine, a pregare.
"Io ti esorcizzo, spirito immondo! E tutti i nemici invasori, tutti gli spiriti, ogni legione, nel Nome di Nostro Signore Gesù Cristo: che tu sia sradicato ed espulso da questa creatura di Dio. Te lo ordina Colui che ti ha precipitato dall'alto dei cieli nelle profondità dell'inferno. Te lo ordina Colui che comanda il mare, il vento e le tempeste. Ascolta, perciò, e temi, Satana, nemico della fede, nemico del genere umano, portatore dì morte, predatore della vita, corruttore della giustizia, radice del male, coacervo di vizi, seduttore di uomini, traditore dei popoli, suscitatore di invidia, fonte di avarizia, causa di discordia, provocatore dì tormenti". Il più antico manuale per scacciare Satana utilizzato, per molti secoli, dagli esorcisti della Chiesa Cattolica.
Chi sono i negazionisti? Perché negano che le camere a gas siano mai esistite? Qual è l'intento che hanno di mira? Questo libro offre una prima riflessione politica e filosofica su un fenomeno, di dimensioni internazionali, radicato e diffuso anche in Italia, dove gli adepti del negazionismo sono andati costruendo il luogo della loro negazione nell'ombra propizia degli ultimi decenni. Di qui rivendicano il diritto di poter negare lo sterminio degli ebrei d'Europa attraverso libri, periodici, siti web, e avvalendosi non di rado anche di una cattedra. Ma il negazionismo è un'opinione come un'altra? Il nesso di complicità tra annientamento e negazione rende problematico il concetto di opinione. I profanatori della cenere perseguono la "verità" di Hitler, ne vogliono portare a termine il progetto politico. Attraversando le bassure della negazione, dai nuovi hitleriani fino a Mahmoud Ahmadinejad, emerge la minaccia di una negazione che non si limita al passato, ma vorrebbe reiterarsi nel futuro. E in tale contesto che va ripensata la "singolarità" di Auschwitz.
Le prediche in volgare di Bernardino da Siena riflettono spesso satiricamente – per smantellarlo – il vasto corpo di credenze e timori profondamente radicato nella società italiana quattrocentesca, colta in relazione all’irrequietezza di un’epoca di transizione. L’asciutto buon senso induce Bernardino ad entrare in contatto con il popolo per aiutarlo ad emanciparsi dalle superstizioni più grossolane, anche attraverso l’antica arte del racconto. Le novelle, gli aneddoti e i discorsi di questa edizione a cura di Giona Tuccini, pronunciati nelle maggiori piazze del Paese tra il 1423 e il 1427, costituiscono una preziosa testimonianza del linguaggio appassionato e della saggezza popolare del più grande predicatore italiano del Rinascimento e ancor oggi mantengono intatta la loro freschezza e vivacità.
Il libro contiene una raccolta di scritti in onore di Sergio Romano, in occasione del suo 70° compleanno. All'inizio un messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sottolinea come Romano "è diventato un opinion maker di indubbio prestigio, riconosciuto come tale per la cura che ha sempre posto nella ricostruzione informata e colta dei termini di ogni questione, sia di attualità sia di sapore storico". Arrigo Levi tratteggia i caratteri di Romano giornalista, Salvatore Veca, prendendo spunto dal saggio "Libera Chiesa. Libero Stato?", spiega in Romano "la tensione fra impegno del partecipante e distacco dell'osservatore". Su Romano "storico" si soffermano Silvio Beretta e Arianna Arisi Rota, mentre Giampaolo Calchi Movati interpreta il Romano commentatore e studioso di relazioni internazionali.
Lou Andreas-Salomé (1861-1937), affascinante figura di intellettuale, tedesca di origine russa, frequentò intensamente le avanguardie culturali del suo tempo, stabilendo legami profondi con Nietsche, Rilke e Freud, del quale divenne una fervente seguace. La sua produzione poetica, letteraria e scientifica consta di venti volumi e più di cento tra articoli e saggi.
L'unica novella scritta da Machiavelli si impone ancora oggi per la sua originalità. Da un conciliabolo di demoni nasce l'idea di inviare Belfagor a vivere tra gli uomini per verificare se davvero le mogli sono la causa di tutti i peccati. Il testo rappresenta un quadro fedele e malizioso della ricca borghesia fiorentina del tempo. Il "povero diavolo", dopo ogni genere di peripezie nella sua avventura terrena, alla fine fugge spaventato e preferisce ritornare all'inferno. Un piccolo capolavoro del grande fiorentino scritto con un limpido linguaggio pieno di sale e umore che appartiene tradizionalmente alla letteratura satirica antifemminile.
Per mezzo secolo sono rimasta in silenzio. Non volevo somigliare a quei soldati di Verdun che irritavano i giovani con i racconti della loro guerra. Tuttavia sul mio braccio, in quel punto, c'era sempre il tatuaggio: A 16727. Il numero di matricola di Auschwitz. Auschwitz-Birkenau per l'esattezza. È il nome di quell'acquitrino polacco dove fu costruito il peggiore tra i campi di sterminio. Con la camera a gas e il forno crematorio. Io tornai. I bambini con i quali sono partita, loro, duecento piccoli orfani ebrei, non tornarono, furono gassati subito dopo il loro arrivo al campo, erano troppo giovani per lavorare. Io avevo diciassette anni. I miei genitori non hanno fatto ritorno dalla deportazione. Papà aveva cinquantatre anni, mamma ne aveva quarantuno. Agli occhi dei tedeschi erano troppo vecchi.
Heinrich von Kleist (1777-1811) poeta e drammaturgo tra i più grandi della letteratura tedesca, condusse una vita inquieta ed errabonda negli anni in cui la Prussia crollava sotto le armate napoleoniche. Morì suicida, sulle rive del Wannsee, insieme a Henriette Vogel.
"Ritorna tra gli amici" è una silloge di ventuno poesie tratte dal "Diario Postumo". In un ideale Simposio, il Poeta riunisce i suoi amici più fedeli per celebrare post mortem, in uno con l'ultima ispiratrice dei suoi versi, il dio Eros che presiede al culto della philia e le conferisce il sigillo dell'immortalità.
Tema e sfondo di questa raccolta di racconti brevi è il mondo editoriale. Le figure canoniche, i ruoli codificati per eccellenza di questo brulicante universo che sembra ruotare unicamente intorno alla propria orbita, vengono sezionati con spietata impassibilità. L'esordiente, il libraio, l'editore, la traduttrice improvvisata, il filologo, il critico stroncatore, l'autore "maledetto", i premi letterari, l'ufficio stampa, tutto viene visto attraverso l'humour di chi, pur consapevole di appartenere a quell'ambiente, non rinuncia a posarvi uno sguardo distaccato e ironico, talvolta amaro fino allo struggimento.