Umanesimo e digitalizzazione, due termini che fanno capo a realtà complesse e a prima vista discordanti: da un lato il millenario percorso di scoperta da parte dell'uomo delle proprie risorse spirituali e cognitive, consolidatosi nell'autoconsapevolezza della propria specificità, dall'altro una rivoluzione tecnologica - opera anch'essa umana - che incide a tal punto sulle coordinate spazio-temporali dell'esperienza naturale da sovvertire l'umana autocoscienza e la percezione della realtà nel suo complesso. Se pure così distanti, umanesimo e digitalizzazione sembrano oggi avanzare un'incalzante pretesa di complementarità. Il sintomo più evidente, ma non certo l'unico, di questo processo in atto sono i nuovi percorsi disciplinari compresi nelle Digital Humanities e addirittura il formarsi di una nuova disciplina, il cui nome - Informatica umanistica - non lascia dubbi circa l'ordine di priorità fra i due termini. Ma in base a quali criteri tale priorità andrebbe accertata? Se uno dei tratti distintivi dell'umanesimo consiste nel far precedere la prassi da adeguata riflessione, allora è molto importante riflettere sia sulle implicanze della nuova simbiosi sia sulle sue diverse applicazioni. I contributi raccolti nel presente volume, affidati a studiosi di fama internazionale, intendono offrire un agile strumento non solo per orientarsi fra le applicazioni più significative della digitalizzazione nell'ambito delle discipline umanistiche, ma anche per formarsi un'opinione più circostanziata su un fenomeno sociale già ampiamente diffuso ma dai contorni ancora vaghi.
Nel 2006 Dino Audino pubblicava un volume che a suo modo è diventato un piccolo cult: Overlooking Kubrick. Raccoglieva i risultati di una serie di convegni dedicati al Maestro (scomparso nel 1999) da diverse Università italiane. Molta acqua è passata sotto i ponti, molti libri e saggi sono stati scritti, tante riflessioni e analisi sono state fatte. Ma vale la pena rileggere alcuni "storici" interventi (tra questi saggi di studiosi italiani e stranieri tra i più illustri, da Sorlin a Bruno, da Bertetto a De Gaetano, da Sesti a Bernardi), mettendoli a confronto con analisi di studiosi delle generazioni più giovani (come Carocci e Ugenti). Sono altri "sguardi" su un regista che permette di riflettere sui rapporti del cinema con la storia, con la letteratura, coi generi, con l'ideologia, con le emozioni. È un'occasione per continuare a indagare su uno dei più grandi autori della storia del cinema, e anche un viatico per ulteriori studi.
«Stanley Kubrick è stato il Grande Maestro del cinema. Ha creato molto più che dei semplici film. Ci ha dato esperienze ambientali globali che crescevano d'intensità, anziché diminuire, via via che le rivedevamo. [...] Lui non copiava nessuno, mentre tutti ci affannavamo a copiarlo. Girava film come un artista poiché non poteva fare altrimenti. Faceva film perché doveva fare film». A dedicargli queste parole è un altro grande del cinema, Steven Spielberg, amico e "allievo" di uno dei più grandi autori del visivo cinematografico. L'eredità lasciata da Kubrick può essere letta come una summa di lezioni di cinema, irrinunciabili per chiunque voglia capire e utilizzare questo mezzo linguistico in tutte le sue componenti: per chi vuole diventare regista, sceneggiatore, direttore della fotografia, montatore, scenografo, attore. Questo libro affronta dunque il cinema di Kubrick dal punto di vista della messa in scena, focalizzando l'attenzione sullo stile, i movimenti di macchina, gli obiettivi, ma anche la recitazione, il rapporto con le altre arti (letteratura, pittura, fotografia), la storia. E infine la capacità dei suoi film di incidere sulle emozioni del pubblico, catturando lo spettatore.
Letteratura e cinema, in ambito accademico, sono due mondi sostanzialmente separati. Questo libro si propone di gettare un ponte. Non solo perché, nella pratica, sono moltissimi i film che sono stati tratti da romanzi, o perché spesso chi scrive romanzi scrive anche film, ma soprattutto in ragione della natura intrinseca di queste due forme d'arte, che sono essenzialmente due forme di espressione narrativa. Entrambe lavorano infatti su storie, personaggi, ambienti, conflitti e risoluzioni. Una riflessione teorica, dunque, ma anche un pratico libro-guida sia per chi vuole comprendere e studiare il fenomeno da un punto di vista concettuale che per giovani sceneggiatori che desiderano lavorare a progetti di adattamento da romanzi a film. In questo primo volume si esamina l'adattamento non solo da classici o grandi successi letterari, ma anche da "piccoli" romanzi (come il caso di Forrest Gump), da fumetti (il mondo Marvel e DC Comics) o da opere teatrali (Neverland, Il discorso del re). Si guarda inoltre alla trasformazione di romanzi in serie televisive, esaminando classici come Guerra e pace sia testi più contemporanei.
In un unico, prezioso volume illustrato, tutte le risposte ai primi perché. Con tanti box di approfondimento per muovere i primi passi nel mondo del sapere. Il corpo umano, le invenzioni, la storia, la Terra, il mare, il cielo, gli animali e i dinosauri spiegati con testi semplici, schematici e alla portata dei più piccoli, corredati di illustrazioni e focus sugli argomenti più curiosi. Età di lettura: da 6 anni.
Questa ricerca parte dal can. 705 CCEO per rientrare nella vita della Chiesa e nei rapporti tra le Chiese, e quindi scrutare il ruolo dell'altare negli sforzi per l'unità dei cristiani, legati dall'unica eucaristia e dall'unico Cristo. L'intento dell'autrice è quello di far divenire il diritto ecclesiale diritto di vita e diritto vivo, legando il diritto e l'altare con la vita dei cristiani che si dedicano alla piena unità; un appello affinché la pietra, e l'altare di pietra, divengano un richiamo chiaro all'unità degli uomini e al "cuore di carne" della chiesa universale.
Un viaggio nel cuore delle agromafie, tra caporali che lucrano sul lavoro di donne e uomini, spesso stranieri, sfruttati nelle serre italiane. Braccianti indotti ad assumere sostanze dopanti per lavorare come schiavi. Ragazzi che muoiono - letteralmente - di fatica. Donne che ogni giorno subiscono ricatti e violenze sessuali. Un sistema pervasivo e predatorio che spinge alcuni lavoratori a suicidarsi, mentre padroni e padrini si spartiscono un bottino di circa 25 miliardi di euro l'anno. Un viaggio, quello di Omizzolo, condotto da infiltrato tra i braccianti indiani nell'Agro Pontino e proseguito fino alla regione indiana del Punjab, sulle tracce di un trafficante di esseri umani. Un'inchiesta sul campo che parte dall'osservazione e arriva alla mobilitazione: scioperi, manifestazioni, denunce per rovesciare un sistema che si può sconfiggere.
Ci siamo abituati a pensare che le regole del gioco siano date: che non esistano alternative al capitalismo per come esso si è affermato negli ultimi decenni di regime politico neoliberale. Eppure, a dieci anni dalla crisi economica, l'arretramento delle condizioni di vita, l'inasprimento delle disuguaglianze di reddito, i gradi sempre più acuti di marginalizzazione sociale, ma anche la distruzione dei patrimoni ambientali e la distribuzione iniqua della risorse rendono necessario un aggiornamento delle categorie politico-culturali, un ripensamento delle relazioni tra Stato, mercato e finanza, un cambiamento delle dinamiche di produzione e distribuzione di valore. È una strada che dobbiamo percorrere insieme mettendo a valore competenze e prospettive disciplinari diversificate: la riflessione sui flussi di capitale che si muovono su scale globale non può essere disgiunta dall'ascolto di ciò che si produce sui territori in termini di economie sociali e iniziative di cooperazione; le politiche di investimento pubblico vanno pensate in relazione ai nuovi oligopoli economici e allo strapotere delle grandi corporation; la salvaguardia del capitale naturale rimanda alle forme della proprietà e ai modi inediti di intendere i beni comuni. Giovani ricercatori da tutta Europa fanno un viaggio tra le contraddizioni del presente per profilare modelli politici, relazionali ed economici improntati a una maggiore giustizia sociale. Introduzione di Enzo Mingione. Testi di: Carolina Amadeo, Enrico Biale, Andrea Califano, Salvatore Paolo De Rosa, Luca Fantacci e Dario Luciani, Julie Froud, Andrea Fumagalli, Nicolò Giangrande, Chiara Saraceno, Robert Wade.
Il volume ripercorre la vicenda umana, culturale e politica di Sandro Fontana (1936-2013) che, partendo da un paese di provincia, è divenuto esponente di spicco della vita politica regionale, nazionale ed europea. Leader del popolarismo cattolico, ha messo la sua vasta cultura a difesa degli umili e dei ceti contadini per favorirne la riscossa identitaria e per restituire loro il giusto posto nella storia. Con lo pseudonimo di "Bertoldo" - il contadino dalle mani grandi e dal cervello fino - e con l'arma dell'ironia, ha lanciato sferzanti attacchi al conformismo culturale dominante. Spirito libero e controcorrente, da insegnante, giornalista, ministro e parlamentare nazionale ed europeo ha sempre incarnato e promosso i valori cristiano-democratici. Il nesso strettissimo tra politica e cultura che ha guidato ogni sua azione acquista un forte valore esemplare. Prefazione di Antonio Tajani.
Oggi il mezzo radiofonico cerca di difendere il proprio territorio dalla concorrenza dei servizi di digital audio. E lo fa rafforzando le caratteristiche che l'hanno sempre contraddistinto come consumo elettivo di giovani, di pubblici colti e attenti, di fasce di popolazione dinamica e urbana. Questo lavoro racconta come la radio ha reagito al digitale e ai social media, e quali soluzioni si prospettano per il suo immediato futuro, facendo principalmente riferimento alla realtà organizzativa e alle prospettive strategiche della radiofonia nazionale. Il libro inoltre affronta le culture produttive della radio, descrivendone figure professionali, infrastrutture legali e tecnologiche, scelte distributive e promozionali. Come si costruisce il prodotto radiofonico dall'interno? Come è organizzata un'emittente? Cosa sono i formati e quanto incidono nelle strategie di posizionamento rispetto alle preferenze dell'audience? Con questo approccio si offrono al lettore competenze teoriche, tecniche e pratiche sulla radiofonia, dando modo a studenti o semplici appassionati di avvicinarsi ai mestieri della radio e dell'audio digitale.
Trent’anni non sono molti per proporre una valutazione e anche cercare di misurare l’esito funzionale di uno strumento come il Concordato tra l’Italia e la Santa Sede, varato da Bettino Craxi e Agostino Casaroli il 14 febbraio del 1984. Non sono neppure pochi, in verità. In epoca di globalizzazione e di conseguenti grandi modificazioni economico-sociali e culturali, non solo il senso e il significato del fatto religioso ma anche le modalità dei suoi rapporti con la sfera pubblica sono inevitabilmente destinati a modificarsi e trasformarsi, con accentuazioni e accelerazioni non tradizionali. È quanto viene esaminato e dibattuto nel volume, con contributi specialistici di alto livello. In esso si torna anche a riproporre, inevitabilmente, il ruolo e la funzione dei cattolici e della loro Chiesa nella società italiana dopo il Concordato del 1984 e soprattutto dopo la scomparsa del partito unico dei cattolici. Questo tema centrale viene esposto sia ripercorrendone l’itinerario storico più recente che affrontando il punto del loro futuro possibile, esposto anche alla luce del forte ruolo riformatore assunto sempre più esplicitamente dall’azione pastorale di Papa Francesco.
Come sono cambiati il ruolo e l'immagine della donna nella contemporaneità? A tale interrogativo cerca di rispondere questo volume che, promosso dall'Associazione di Storia Contemporanea, presenta in un quadro d'insieme agile e lineare alcune tra le principali tappe che hanno radicalmente trasformato la condizione della donna moderna: libri, impegno politico e amministrativo, leggi e sentenze, esperienze di lotta e di contestazione, canzoni e riviste hanno fatto fare un salto di qualità alla donna, delineando un itinerario non privo di ostacoli e storture, di fraintendimenti e complicazioni, ma comunque rivolto nella direzione del superamento della discriminazione, dell'inferiorità e della marginalità che hanno a lungo condizionato, e ancora condizionano, la sua vicenda storica.
L'Altipiano dei Sette Comuni è stato l'unico territorio in Italia a vivere in prima linea tutti i 41 mesi del Primo conflitto mondiale. Introdotto dallo storico Alberto Monticone, e arricchito di contributi di altri valenti studiosi, il volume è un'utile guida per capire come scoppiò il conflitto, quali devastanti conseguenze umane, sociali ed economiche ebbe su questa parte del territorio nazionale, e come oggi se ne conservi e tuteli la memoria, nello specifico mediante l'applicazione di quanto previsto dalla legge n. 78 del 7 marzo 2001, "Tutela del patrimonio storico della Prima guerra mondiale", che proprio da una proposta partita dall'Altipiano prese le mosse per essere votata dal Parlamento. La pubblicazione, che presenta una ricerca condotta con un'attenzione speciale al tema del dramma umano, raccoglie insieme i caduti nella Grande Guerra dell'Altipiano così come era organizzato amministrativamente cento anni fa, con le località di Pedescala e San Pietro Valdastico all'interno del Comune di Rotzo. Viene così disegnato nell'insieme il quadro sociale di una peculiare realtà di confine che, sconvolta dalla guerra, non solo perderà il nerbo delle sue forze giovanili, ma vedrà il profugato di tutti gli abitanti e la totale distruzione del territorio, per ritrovare nella memoria a cento anni dal conflitto il significato di un luogo educativo per le giovani generazioni sul dramma della guerra.
L'Opera e' composta da tre volumi raccolti in cofanetto. Che vita e' stata quella di don Divo Barsotti? Cosa dice all'uomo moderno? Quale testimonianza ci lascia in eredita'? Dopo un'accurata analisi della sua vita e della sua formazione, del suo pensiero teologico, della sua antropologia e dell'attualita' di Barsotti per la teologia contemporanea, l'autore si e' soffermato sulla possibilita' dell'uomo di divenire simile a Dio pur rimanendo creatura. Attraverso la lettura e l'analisi dei quattordici inediti riordinati in ordine cronologico dal 1950 al 1988, con delle introduzioni di sintesi, l'autore ci restituisce tutta la limpidezza e creativita' delle parole e la genialita' delle ispirate intuizioni di don Divo Barsotti sul tema della divinizzazione.
Il saggio delinea un Platone erede e testimone di una antica "sapienza mediterranea", che trova nella cultura sacerdotale egizia la sua origine e il suo fulcro. Chiave di volta è l'Epinomide, il quale affronta ed esprime l'essenza della filosofia platonica: "dobbiamo fare in modo di non lasciare incompiuto ciò che abbiamo intrapreso e di fare chiarezza dal principio alla fine". Momento cruciale, nell'interpretazione del testo, è il "passo matematico", la cui comprensione implica la conoscenza e il coordinamento degli spunti presenti in tutta l'opera platonica. Matematica. Vengono individuati differenti livelli di matematica: i Logismi o "matematismi divini" a noi preclusi nella loro essenza; la matematica ideale o incorporea; la geometria (dei filosofi), con la quale sono indagati astronomicamente i fenomeni celesti; la matematica comune o dianoetica, caratterizzata da unità indifferenziate e praticata da bottegai, mercanti e architetti. Filosofia. Compito del filosofo è trovare la ragione di quel che, per il fatto di essere, ha una sua ragion d'essere. Pur nell'ambito della dialettica, la via privilegiata, attraverso cui l'uomo può giungere alla comprensione dei Principi che reggono l'ordine cosmico, è, per Platone, quella "matematica". Armonia. L'impossibilità di "padroneggiare" i Numeri di Dio e la scoperta che la ratio divina procede in modo diverso rispetto alle nostre aspettative si traducono nella comprensione che "vero" è unicamente il metro divino.
Il percorso che propone l'autore prende le mosse dalla crisi del matrimonio così come la conosciamo ormai da diversi anni. In particolare pone al centro la questione della validità sacramentale del consenso emesso dai nubendi. Uno studio che prende le mosse da una questione concreta e che vuole ritornare, dopo aver interrogato il pensiero antropologico di Giovanni Paolo II, ad illuminare l'annuncio di un amore che chiama ad un unione fedele ed esclusiva gli uomini del nostro tempo.
A partire dagli scritti più antichi del Nuovo Testamento, le Lettere di Paolo, l'autore sviluppa una ricerca puntuale e approfondita, del significato del Ministero apostolico, alla luce di 2Cor 5,11-6,2. Di pagina in pagina l'autore ci conduce attraverso l'esegesi del passo su detto, a comprendere quale sia la fecondità racchiusa nel Ministero apostolico, che si rivela come snodo e punto di partenza per l'approfondimento di innumerevoli tematiche teologiche fondamentali.
I saggi raccolti in questo volume ruotano intorno al tema della iconografia e della rappresentazione simbolica delle istituzioni caritative fra Medioevo ed Età Moderna. Attraverso le immagini le istituzioni presidiano luoghi, evocano attività e sottendono programmi etico-religiosi. Lo sfaccettato fenomeno della solidarietà viene così illuminato concentrandosi non sulla dimensione istituzionale ma sulla presentazione visiva dei progetti caritatevoli, sulla raffigurazione di situazioni da riparare e di uomini e donne da sostenere. Miniature, sculture, architetture hanno da un lato dato volto e identità a istituzioni nate per sostenere e realizzare specifiche "opere di bene" (dalla liberazione dei prigionieri alla dotazione delle fanciulle povere), da un altro hanno cercato di catturare l'attenzione e il consenso degli spettatori, per convincerli a fare il bene. Si tratta di operazioni niente affatto scontate e che richiedevano e richiedono il ricorso a una comunicazione efficace e originale, coinvolgente e commovente, a rafforzamento di promesse, o di minacce, rese più allettanti o terribili e comunque convincenti da elementi estetici che oggi in qualche caso ammiriamo senza sapere che erano parole di un discorso complesso, volto a motivare alla partecipazione alla vita comunitaria a partire dalla condivisione delle necessità dei meno privilegiati.
L'emergere oggi del pensiero e della figura di Rosmini in proporzioni esponenziali anche all'estero ne evidenzia la natura e la funzione di "pietra di paragone": di scandalo e di volta. Entro il dominio delle "demitizzazioni" di fede speranza carità come essenziali ad ogni autentico progresso storico, le sue posizioni teoretiche misurano la storia con respiro senza pari ampio e fecondo. Vi acquisiscono le loro più vere proporzioni e articolazioni problemi costitutivi della persona come singolarità e come societarietà: i moti dello spirito e della storia. In un convivio nel quale Rosmini dialoga con protagonisti quali Tommaso d'Aquino, Vico, Leibniz, Hegel, Newman.
Dai dinosauri ai computer, dalle piramidi alle navicelle spaziali, dagli scienziati ai grandi della storia, dal corpo umano al mondo degli animali: in questa enciclopedia illustrata per i ragazzi tante informazioni, spiegazioni e curiosità per rispondere alla sete di conoscenza dei più giovani e per aiutarli nelle prime ricerche scolastiche! Età di lettura: da 8 anni.
Il libro presenta i principi teorici e le metodologie della prospettiva formativa che va sotto il nome di “apprendimento esperienziale” (Experiential Learning), una prospettiva che si è venuta significativamente diffondendo nel panorama della formazione degli adulti. Il testo nasce come esito di sperimentazioni e rielaborazioni teoriche condotte dall’autore nel corso degli ultimi anni, sia in ambito universitario sia nell’ambito della formazione degli adulti, nel lavoro sociale e nelle organizzazioni.
Il volume ripercorre la genesi, l'affermazione e la caduta della Repubblica di Mazzini, Garibaldi, Mameli e di tanti altri patrioti e analizza il patrimonio politico e ideale lasciato dall'esperienza repubblicana.
A stretto contatto con alcune delle figure centrali della nostra storia contemporanea, da Tambroni a Craxi, da Berlusconi a Ratzinger, don Gianni Baget Bozzo è stato un autentico profeta dello scandalo. Un profeta "posseduto" da Dio, un intellettuale eretico che ha attraversato da interlocutore e ispiratore privilegiato del potere la Prima e la Seconda Repubblica servendo Cristo e la Chiesa in ciò che gli riusciva meglio: pensare. Dal 1994 fino alla sua recente scomparsa, Baget Bozzo ha svolto il ruolo di precettore dei giovani del centro destra, coloro i quali egli stesso aveva identificato come Berlusconi Generation. Dagli scontri di Genova del '60 alla battaglia contro il compromesso storico tra democratici cristiani e comunisti, dal travaglio della Chiesa tra Pio xii e Giovanni xxiii fino al grande Pontefice polacco e al suo successore tedesco, don Gianni ha accompagnato le stagioni più difficili e importanti della recente storia d'Italia. L'incontro con Bettino Craxi, l'uomo del Concordato del 1984 capace di ingaggiare nel nome della libertà una battaglia a viso aperto con i comunisti, fu centrale nella vita di questo sacerdote consacrato alla politica. Convinto del valore dell'azione politica craxiana, sfidò la Chiesa candidandosi nelle file del Psi e subendo così una decennale sospensione a divinis. Tenace oppositore dell'unità politica dei cattolici attorno alla Democrazia Cristiana, a 69 anni scese nuovamente nell'agone politico, questa volta al fianco di Silvio Berlusconi, di cui fu per sedici anni ascoltato e autorevole consigliere.
''Liber obscurrisimus''. Cosi' san Girolamo definisce il libro del profeta Zaccaria. Il presente studio intende offrire un contributo alla decifrazione di uno dei tanti enigmi in esso presenti, soprattutto nella sua seconda parte, il mistero del trafitto (Zc 12,10).
Un teologo di fama mondiale descrive l'identità del pensiero cattolico. In un'epoca caratterizzata da un cristianesimo generalizzato e dalla tendenza verso un vago 'cristianismo', questo libro vorrebbe trasmettere, al contrario, una visione complessiva e concreta della vita cattolica a partire dalla sua forma e struttura. Alle tendenze verso un pluralismo dell'indifferenza si contrappone così l'immagine di un'unità organica e chiaramente costituita in grado di riunire dinamismo e ordine, tensione e armonia, mistero e adesione alla realtà. Il profilo qui proposto ha il merito di far percepire quella 'bellezza' del mondo della fede cattolica che pare oggi dimenticata, ma che può essere, in realtà, ancora attraente per l'uomo contemporaneo. Il libro contiene un'intervista a Benedetto XVI.
Partendo da alcune affermazioni di Umberto Eco sull'analisi testuale, l'autore tenta di rintracciare i confini della scrittura teatrale prescindendo dalla rappresentazione. Ryngaert presenta numerosi esempi di analisi così come esercizi per addestrare alla tecnica analitica. Il commento a due testi, una scena del "Don Giovanni" di Molière e "Finale di partita" di Samuel Beckett, illustra concretamente l'impostazione dell'autore. Quest'opera è destinata agli studenti di lettere (modeme e classiche), agli studenti di teatro e a tutti coloro per i quali la lettura dei testi teatrali è oggetto di interesse professionale e di piacere.