Desidero affermare che nei contenuti di questo libro il lettore troverà la bussola per orientarsi nell’attuale cambiamento d’epoca.
Sono convinto che al mondo che verrà, e che è in parte già venuto, dobbiamo consegnare un libro come questo di Angela Fedele, poiché contiene in sé le risposte di cui l’umanità ha bisogno proprio in questo momento. Angela Fedele ci consegna un lavoro che ha in sé le caratteristiche della profezia e dell’annuncio.
Dalla Prefazione di Tonino Cantelmi
Sintesi del volume
Martin Buber e Tonino Cantelmi ci consegnano una proposta esistenziale che si oppone a derive individualiste o a tentazioni collettiviste: siamo chiamati a vivere nello stretto spartiacque tra l’io e il tu, giacché l’essenza della vita è nell’autenticità della relazione, che trova formulazione nel suo anelito costitutivo dell'esser rivolto all'Infinito.
Angela Fedele si laurea con lode in Filosofia. È curatrice del libro “Incontri con l'Altro: Nuovi orizzonti del Dialogo” per Opera editrice (2010). Ha insegnato nella Scuola Pubblica sperimentando un suo nuovo metodo di insegnamento incentrato sul dialogo io-tu, che ha come nucleo teorico di riferimento intellettuali della portata di Cantelmi, Cacciari, Galimberti.
C'è un legame storico, originario, fra la città di Rimini e Comunione e Liberazione. Don Luigi Giussani (1922-2005) ha spesso raccontato che l'idea di dedicarsi ad una presenza cristiana fra gli studenti gli venne durante un viaggio in treno da Milano a Rimini, quando incontrò un gruppo di giovani paurosamente ignoranti sul cristianesimo. E la città adriatica ha sempre risposto in modo generoso al messaggio del sacerdote milanese: dal rapido e fiorente sviluppo di Gioventù Studentesca all'incontro di Torello che diede avvio alla ripresa dopo la devastante crisi del Sessantotto, fino alla crescita di una comunità vivace da cui sono nati il Meeting e numerose altre opere in campo educativo (Karis Foundation), culturale e sociale.
Un’esperienza spirituale fortissima è
quella di Dale Recinella che ha stravolto la sua esistenza passando dal mondo della
finanza al mondo del carcere. Il volume Un cristiano nel braccio della morte. Il mio
impegno a fianco dei condannati (Libreria Editrice Vaticana, pp. 192, euro 17),
disponibile da oggi in libreria, racconta il percorso di un uomo che ha preso sul serio
le parole di Cristo. Dale Recinella era un avvocato di successo, maneggiava milioni
di dollari a Wall Street per conto di facoltosi clienti. Ha deciso di cambiare tutto,
seguendo il consiglio del suo parroco: «Vedere il mondo come lo vede Dio». Per una
serie di rocambolesche vicende, Recinella arriva un giorno davanti alla Florida State
Prison con un compito da far tremare i polsi: lui, marito e padre, diventare
l’accompagnatore spirituale di un condannato a morte. Da quel giorno sono decine i
carcerati destinati al patibolo per mano dello Stato cui Recinella è stato accanto,
vincendo ostracismi sociali, critiche personali e perbenismi moralistici. Ai quali l’ex
avvocato di New York risponde: «È Gesù a non darmi scelta. Egli lascia i
novantanove giusti nel deserto e va in cerca di chi si è smarrito». Assassini,
pluriomicidi e autori di efferati crimini: questi diventano i nuovi amici di Dale
Recinella, che porta loro lo sguardo di un Dio che mai condanna nessuno, ma che
tutti guarda con infinita dolcezza e tenerezza. Queste pagine, intrise di una
semplicità evangelica davvero unica, raccontano la forza inesauribile che la fede in
Cristo può generare, anche nei luoghi dove meno penseremmo di incontrare
l’irriducibile novità del Vangelo.
Nella prefazione, il Papa ringrazia Recinella per la sua azione. «Il suo impegno come
cappellano laico, proprio in un posto disumano come il braccio della morte, è
testimonianza viva e appassionata alla scuola della misericordia infinita di Dio».
Francesco ribadisce inoltre che «la pena di morte non è in alcun modo la soluzione
di fronte alla violenza che può colpire persone innocenti».
«Proprio il Giubileo dovrebbe impegnare tutti credenti per chiedere con voce
univoca l’abolizione della pena di morte».
L’autore
Dale Recinella (1951), laureato in legge e in teologia, è stato avvocato a Wall Street
nell’ambito della finanza pubblica e privata. Dal 1998, accompagna spiritualmente
come cappellano laico i condannati a morte in alcuni penitenziari in Florida insieme
alla moglie Susan. Per questo suo impegno ha ottenuto diversi riconoscimenti: nel
1997 la Notre Dame University l’ha nominato Cittadino e credente esemplare, nel
2000 i cappellani dell’Union Correctional Institution l’hanno proclamato Cittadino
volontario dell’anno, nel 2021 la Pontificia Accademia per la Vita gli ha assegnato il Premio "Custode della vita".
Biografia spirituale e intellettuale di una delle sante più note di tutto il mondo. Jean de Saint-Cheron sceglie una prospettiva particolare per raccontare Teresa: non la ragazza tutta «fiori e crocifisso» che una certa vulgata ha trasmesso, ma la donna che per tutta la vita ha lottato contro se stessa per imparare ad amare tutti: una vera e propria «guerriera» dell'amore, santa perché ha capace di combattere, e vincere, la «buona battaglia della fede». Un testo appassionato, scritto in maniera impeccabile, da uno degli autori cattolici più in auge oggi in Francia.
Presentazione in chiave spirituale e teologica di alcune figure di santità e di radicale testimonianza cristiana alla luce della speranza, virtù al centro del prossimo Giubileo 2025 (tema, «Pellegrini di speranza»). Il testo illustra la vita e i tratti di santità in personalità come Madeleine Delbrêl, i beati Franz Jägerstätter, José Gregorio Hernández Cisneros e la famiglia Ulma, santa Margherita da Città di Castello, il cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuân, e altri... Dopo una breve presentazione biografica, viene illustrata la specificità spirituale di tali figure alla luce della speranza cristiana.
Con la Prefazione di Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo.
Biagio Conte aveva tutto per fare una bella vita. Soldi, carriera, lavoro con un padre imprenditore. E l’ha fatta fino a 26 anni quando rimase folgorato dalla povertà di tanti disoccupati, immigrati e “scarti” che circolavano per Palermo, la sua città.
Decise di abbandonare tutto e di ritirarsi sulle montagne siciliane per ritrovare se stesso e dare un senso alla propria vocazione. Tra stenti, fame e freddo Biagio si sentì investito da una particolare “forza” interiore che cambiò il corso della sua esistenza.
Dopo un avventuroso cammino-pellegrinaggio ad Assisi tornò a Palermo e fondò la “Missione di Speranza e Carità” che ospita circa un migliaio di persone, tra poveri e immigrati senza una fissa dimora.
Le missioni fondate da Fratel Biagio oggi sono una decina. Al centro di tutte c’è la “Casa di Preghiera per tutti i popoli” nata sulle macerie di un ex caserma dell’aeronautica.
«Il segno che lascia nel cuore di Palermo – ha affermato l’Arcivescovo Corrado Lorefice – è un dono grande ma anche un compito grande: la sua domanda continuerà a provocarci intimamente e collettivamente».
Nei suoi lunghi anni da giornalista Lucio Brunelli ha incontrato molte persone che definisce "speciali", non tanto per il loro ruolo nella vita pubblica ma perché speciale è la loro umanità. In questo libro racconta le loro storie. Undici ritratti scritti con la penna di un giornalista di razza, capace di coinvolgere il lettore nel suo stesso stupore: racconti "ad occhi sgranati". Ci sono persone famose, come Joseph Ratzinger e Jorge Mario Bergoglio che Lucio ha conosciuto da vicino, prima che fossero eletti al Soglio di Pietro. Ma anche persone meno note, come il venditore ambulante Alfredo Chiarelli, o Alver Metalli, giornalista italiano che ha scelto di vivere la sua fede in una baraccopoli argentina. Ci sono martiri moderni, come le suore di Madre Teresa uccise nelloYemen o il gesuita Paolo dall'Oglio e il vescovo ortodosso Mar Gregorios Yohanna Ibrahim. Ci sono persone non cristiane, come il rabbino Elio Toaff o Giulio Segre. Storie di tragedie immani come il racconto della zingara cattolica Ceija Stojka sopravvissuta a un lager nazista. Papi, ambulanti, ebrei, martiri, zingari. E poi, personalità fuori dal comune come don Luigi Giussani e l'agnostico postcomunista Carlìn Petrini, fondatore di Slow food.
Il volume si propone di approfondire un aspetto specifico della biografia di Armida Barelli e del ruolo da lei ricoperto nella Chiesa cattolica e nella società italiana nella prima metà del Novecento. L’attenzione si concentra sul contributo dato, con la Gioventù femminile, alla formazione sociale e politica delle donne; contributo che non risulta affatto marginale rispetto a quello spirituale ed ecclesiale: al contrario, costituisce il suo naturale approdo, attraverso la sensibilità culturale che caratterizza l’impegno organizzativo della Barelli. Emerge così non tanto il profilo di una Barelli “politica”, quanto l’importanza dell’azione formativa integrale, tipica dell’Ac, anche per la nascita e lo sviluppo di una coscienza civile.
In tanta ricchezza di dottrina espressa da Agostino (354- 430), questo saggio si propone di cogliere l'essenziale del suo cammino spirituale, a partire da quell'autoritratto fondamentale che il vescovo di Ippona disegna nelle Confessioni. È l'opera che rispecchia tutti i passaggi interiori della sua vita, tra le ombre di quello che è stato e le luci di quello che è diventato. Un secondo tratto caratteristico che viene sottolineato è il modo in cui Agostino ha illustrato al popolo le verità di fede, da illuminato maestro di catechismo. Nell'ultimo capitolo del libro sono presentati alcuni punti centrali del suo insegnamento come maestro di vita spirituale. In conclusione il Messaggio ai giovani.
Don Giovanni Montali fu allievo spirituale e amico personale di Romolo Murri (presbitero, storico, politico e primo fondatore della Democrazia Cristiana), e venne personalmente incaricato dal papa Pio XII di tenere i rapporti con quest'ultimo, che aveva subito la sospensione a divinis nel 1907 e la scomunica nel 1909, revocata poi nel 1943. Il corposo epistolario testimonia la paziente opera del parroco romagnolo per favorire la riconciliazione e il reintegro di Murri nella Chiesa Cattolica, prima della sua morte. Il volume raccoglie ben 160 Lettere inedite di don Montali a Romolo Murri, che toccano alcuni nodi cruciali del rapporto tra fede e storia in un periodo particolarmente vivace e tormentato del cattolicesimo italiano, attraversando temi di particolare decisività: il ruolo della Chiesa di fronte al modernismo e al fascismo, la nascita del partito Popolare e della Democrazia Cristiana, la resistenza al nazi-fascismo, la Dottrina Sociale della Chiesa. Temi che mantengono tutta la loro attualità. In Appendice sono inoltre pubblicate anche alcune Lettere inedite di Murri a Don Montali, a sugello della profonda amicizia tra i due. Introduzione di Paolo Trionfini.
A 40 anni dal terribile agguato in cui persero la vita Emanuela Setti Carraro e suo marito, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, una splendida biografia disegna il profilo di una donna forte, tenace, testarda e solare. Le parole di Nando Dalla Chiesa, figlio del Generale, ne sottolineano l'eleganza.
La penna travolgente e commossa di mamma Federica ripercorre i giorni luminosi di Lisa: una bambina piena di vita che ha saputo affrontare la sua malattia con fede, coraggio e allegria: «Non comanda la malattia, comando io», diceva. Schietta, amante della verità, sempre sorridente, tremenda... una vera bomba di energia. Lisa Rossi è una bambina completamente fuori dagli schemi, che Gesù ha scelto per farci conoscere un po' di più il suo volto. Il volto di un Padre buonissimo "che non sbaglia un colpo", come diceva lei, e che vuole a tutti i costi regalare ai suoi figli la felicità. Il segreto di Lisa? Credere, credere, credere e sorridere sempre. Il libro è arricchito dalla presentazione di don Pietro Pellegrini, il parroco di Lisa, che ha seguito il suo cammino con attenzione e affetto, e da una sezione di testimonianze di chi ha conosciuto e amato Lisa. È impreziosito, inoltre, da una ricca documentazione fotografica. E c'è di più! Nel libro si trova un QR code attraverso il quale è possibile accedere ad alcuni video e foto di Lisa per vederla cantare, ballare, ridere e scherzare con i suoi cari e con i suoi amici!
L'incontro con un teologo del dialogo, che ha dedicato la propria vita alla pratica di una teologia intesa come etica dell'accoglienza responsabile e teoria dell'ospitalità, a partire da una esegesi rinnovata dei testi biblici. Questo libro incontra, attraverso le modalità dell'intervista, delle testimonianze, dei rapporti, una pratica paradigmatica di esistenza teologica.
Albino Luciani è stato un uomo del Novecento, ne ha attraversato i passaggi più drammatici: dal fascismo alla secondo conflitto mondiale, dalla guerra fredda al "disgelo", fino al manifestarsi delle esigenze di rinnovamento nella società e a nuove, anche violente, contrapposizioni ideologiche. Questa biografia ricostruisce la sua parabola umana e spirituale, dagli anni del seminario al sacerdozio: vescovo a Vittorio Veneto, padre conciliare, patriarca a Venezia, cardinale e pontefice, per poco più di un mese. Documenti, interviste e testimonianze ci restituiscono le sue intenzioni, le preoccupazioni, le linee programmatiche: la conservazione della disciplina nella Chiesa, l'attenzione alla catechesi, il contrasto alla secolarizzazione, la fermezza con i dissidenti, l'impegno pastorale a fianco della sua comunità, la fedeltà nei confronti dell'eredità del Concilio Vaticano II, che per lui rappresentò un'autentica «conversione». Ne emerge una figura complessa - che non coincide con quella stereotipata riportata dalla vulgata corrente né con le categorie storiografiche più usate (conservatore/progressista...) - e capace, con realismo e misericordia, di intuizioni modernissime: lo testimoniano le sue posizioni sulla contraccezione e sulle unioni di fatto e, soprattutto, l'attenzione alla comunicazione, come ha dimostrato nel breve pontificato con il suo linguaggio semplice e diretto. Una lezione di umanità che sarebbe stata ripresa dai suoi successori.
In soli 33 giorni di pontificato ha conquistato il cuore della gente per la dolcezza del suo tratto e per la trasparenza della sua fede cristallina e comunicativa. Di lui ha scritto il grande Jean Guitton: «Passare come un fiore dei campi, lasciandosi dietro il profumo del sorriso, significa compiere una grande opera in questo momento di angoscia per l'universo». La "grande opera" della vita e del pontificato di Giovanni Paolo I troveranno una solenne conferma da parte della Chiesa il prossimo 4 settembre, quando sarà proclamato beato da Papa Francesco. È l'occasione per riscoprire la figura di questo grande Papa, la sua intelligenza, la sua bontà e il suo sorriso.
«Vescovo divisivo». Con questa sbrigativa battuta, molti tra il clero e nel laicato evitarono di confrontarsi con la coerenza evangelica della lettera pastorale Camminare insieme. Nulla di strano: la stessa ostilità con cui viene letto il messaggio e lo stile di vita di papa Francesco, cinquant'anni dopo. Testimonianza di due credenti che indicano un chiaro orizzonte alla loro Chiesa.
L'autore, avendo seguito fin dagli inizi il magistero di C. M. Martini ed essendo anche stato per anni in corrispondenza con lui, ha colto i tratti essenziali che definiscono la figura e l'impronta spirituale del vescovo che ha guidato la Chiesa di Milano, amato e stimato da credenti e non, segnando una fase storica importante per tutta la Chiesa e la società civile.
«Tutti dovranno conoscere la mia storia». È questa la consegna che Manuel Foderà ha lasciato a sua mamma Enza, poco prima di spiccare il volo per il Cielo a soli 9 anni. Aggredito da un tumore a soli 4 anni, ha affrontato la battaglia quotidiana con il coraggio di un "piccolo guerriero della Luce", come si definiva per sottolineare il suo desiderio di dare una mano all'amico Gesù a sciogliere "i cuori induriti".
Nunca mas! Mai più sequestri, assassinii, violenze, massacri, torture, desaparecidos! Nel Guatemala della seconda metà del Novecento, oppresso da feroci dittature militari, la voce del vescovo Juan Gerardi si è levata alta e forte a chiedere verità e giustizia per le migliaia di vittime della repressione e della violazione dei diritti umani. Divenuta scomoda per il potere politico, militare ed economico che dominava nel paese, è stata messa a tacere per sempre. Ma la testimonianza di questo vescovo martire, ancora poco noto in Italia, continua oggi a interpellarci e a indicarci la strada per un altro mondo possibile, dove finalmente, come afferma il testo biblico, “sia osservato il diritto e praticata la giustizia. Anselmo Palini nei suoi libri ha approfondito in particolare i temi della pace, dell'obiezione di coscienza, dei diritti umani e, più recentemente, le problematiche connesse con i totalitarismi e le dittature del XX secolo, ricercando in particolare le testimonianze di chi si è opposto a tali sistemi dittatoriali. Con Ave ha pubblicato:Testimoni della coscienza (2005); Voci di pace e di libertà (2007); Primo Mazzolari. in cammino sulle strade degli uomini (2012): Più forti delle armi. Dietrich Bonhoeffer, Edith Stein, Jerzy Popieluszko (2018); Primo Mazzolari. Un uomo libero {rist.
2019}; Oscar Romero. “Ho udito il grido del mio popolo” (rist. 2020); Pierluigi Murgioni.
“Dalla mia cella posso vedere i! mare” (rist. 2020): Marianella Garcia Villas (rist. 2020): Teresio Olivelli. Ribelle per amore (rist. 2020): Don Pierino Ferrari. “Vestito di terra, fasciato di cielo" (2020): Hélder Camara. “Il clamore dei poveri è la voce di Dio"(2020).
Padre Bartolomeo Sorge - teologo e politologo - è ricordato in Italia come lo storico direttore de La Civiltà Cattolica negli anni difficili del post-Concilio e l'animatore culturale della "Primavera di Palermo" negli anni bui dell'attacco mafioso al cuore dello Stato e alla società civile. In questo libro - a cui padre Sorge lavorò considerandolo il suo testamento spirituale - Maria Concetta De Magistris ripercorre, nella prima parte, l'impegno ecclesiale e civile del gesuita nel contesto delle grandi trasformazioni del Paese in cui visse e operò. Dalla puntuale ricerca appare con chiarezza la fedeltà alla lettura profetica del Concilio, compiuta da Paolo VI e oggi rivivificata da papa Francesco. La ricostruzione storica consente perciò - grazie a documenti inediti e autorevoli testimonianze - di fare piena luce anche su alcune vicende ecclesiali degli anni Settanta e Ottanta rimaste finora oscure. La seconda parte contiene invece l'unica raccolta esistente degli appunti spirituali di padre Sorge. Sono pagine vive, che lasciano trasparire un'intensa vita di fede, sperimentata più che narrata. La lettura di questi testi è impreziosita dai racconti personali, resi noti per la prima volta, delle grazie da lui ricevute. Sono pagine umili che, mentre svelano i segreti di una ricca vita interiore, nello stesso tempo documentano l'infaticabile azione in campo culturale, sociale ed ecclesiale. Tutto e sempre nel totale affidamento alla sua Mater Divinae Gratiae.
Dal febbraio del 2013, quando ha rinunciato al pontificato, Benedetto XVI continua ad accompagnare con la preghiera il cammino del popolo di DIo. Nella certezza che é il Signore a condurre lungo la storia la barca della Chiesa e che non lascerà affondare.
La secolarizzazione, il paganesimo, il nazismo, la contestazione studentesca del'68, il relativismo, la riforma della Chiesa. Sono le difficili sfide che hanno coinvolto Joseph Ratzinger nella sua vita.
Le ha affrontate con una spiccata intelligenza, con la delicatezza del suo tratto, con l'immensa fiducia in Dio.
La Fede in Cristo, a cui ha dedicato pagine straordinarie e la Verità, che ha sempre cercato e annunciato, lo hanno sostenuto nel suo servizio al Vangelo prima come sacerdote, teologo, professore universitario. E poi come arcivescovo di Monaco e Frisinga, cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Sommo Pontefice, Papa emerito.
L'orizzonte della sua azione pastorale si è ampliato nel corso del tempo, fino a diventare universale, costellato da momenti di luminosa gioia, ma anche da inevitabili difficoltà e incomprensioni.
La venerazione che il mondo cristiano riserva a Maria, la Vergine madre di Dio, ha radici lontane nell'Occidente latino e nell'Oriente di lingua greca e siriaca, trovando espressione nel culto sia comunitario sia personale: così, nel corso del cristianesimo si è sedimentato un immenso patrimonio di opere di pensiero e di poesia, che vanno dalle pie preghiere della devozione popolare ai componimenti letterari, dai testi liturgici agli appassionati accenti dei mistici. Il volume, corredato di bellissime illustrazioni, esplora la classicità e al tempo stesso la contemporaneità del culto mariano, delineato in tre tappe: il santo Rosario, di cui documenta la storia e il significato; le Litanie Lauretane, cinquantuno titoli di invocazione alla Madonna, di cui ricostruisce l'origine storica ma approfondisce anche la formulazione, il contenuto, la storia, l'etimologia; e infine la presenza di Maria nel magistero papale, in riferimento in particolare al pensiero e alla devozione di cinque pontefici.
La vicenda di un medico che si fa compagno di strada del malato, come a Emmaus: testimone luminoso di una sintesi esemplare di gratuità evangelica e competenza professionale.
Alfonso Federico Pagliariccio (1927-1980) è il testimone luminoso di una sintesi esemplare di gratuità evangelica e competenza professionale. L’unione a Cristo, la fedeltà alla Chiesa, l’adesione all’Azione cattolica hanno alimentato un impegno eccezionale come medico chirurgo, trasformando il “suo” ospedale di Corinaldo (Ancona) in un punto di riferimento per l’intero territorio. Gratuità assoluta, centralità del malato, dedizione eroica fino alla morte prematura: ecco le ragioni di una testimonianza straordinaria di vita ordinaria, che merita di essere riconosciuta e onorata.
La biografia del giudice Rosario Livatino, ucciso in un agguato mafioso nel 1990, con la postfazione dell'Arcivesco di Agrigento, mons. Montenegro.
Ave propone la ristampa della biografia del giudice Rosario Livatino, ucciso in un agguato mafioso nel 1990 mentre si recava ad Agrigento per assolvere al suo delicato incarico di giudice a latere. Il 9 maggio 2021 è la data scelta da papa Francesco per la beatificazione del giudice ragazzino. Dichiarato martire in odium fidei lo scorso 22 dicembre, di Livatino il cardinal Montenegro – che ha curato la postfazione del libro Ave – ha detto: «Sarà il primo magistrato laico, impegnato in prima fila nella lotta alla mafia, a essere proclamato Beato e Martire». La data scelta per la beatificazione è fortemente simbolica: chi non ricorda il grido di condanna di Giovanni Paolo II contro la mafia, nella Valle dei Templi, il 9 maggio 1993?
«Fede che diviene prassi di giustizia e che perciò fa del bene al prossimo: ecco le caratteristiche spirituali di Rosario Angelo Livatino. Egli pensava, fin da laureato in diritto, al modo migliore di svolgere il ruolo di giudice. Soffriva molto nelle pronunce penali nei confronti degli imputati, perché constatava come la libertà, male interpretata, avesse infranto la regola della giustizia. E nello stesso momento in cui doveva giudicare secondo legge, si poneva da cristiano il problema del perdono. Compiendo quotidianamente un atto di affidamento totale e generoso a Dio, egli è un luminoso punto di riferimento per gli uomini e le donne di oggi e di domani, soprattutto per i giovani che, tuttora, vengono irretiti dalle sirene mafiose per una vita di violenza, di corruzione, di sopraffazione e di morte» (dalla Presentazione di papa Francesco). Saggi di: Vincenzo Bertolone, Gaetano Di Palma, Gianpaolo Iacobini, Giuseppe Pignatone, Pasquale Giustiniani, Fabio Luca, Marchese Ragona.
Una figura del XX secolo che aiuta a riscoprire il senso di ogni autentico impegno politico e sociale. Protagonista del Ventesimo secolo, Igino Giordani (1894-1980) partecipa alle esaltanti sfide del suo tempo con una lineare coerenza e una tempra eroica. Collaboratore di Sturzo, oppositore di Mussolini, confidente di De Gasperi, amico di Paolo VI, cofondatore del Movimento dei Focolari di Chiara Lubich... egli è stato un seminatore di storie piccole e grandi, che oggi vivificano nell'impegno sociale e nelle scelte ideali di tanti che a lui guardano per districarsi nel nostro convulso presente. A oltre quarant'anni dalla morte, la prima biografia che indaga fra le pieghe più originali della sua esistenza. Prefazione Sergio Mattarella.
"Questo libro intende non solo fare memoria della significativa personalità di Don Montali, che ha creduto nei valori della democrazia e del personalismo, ha perseverato e lottato per incarnarli nella sua missione pastorale e culturale, e per questo ha pagato un altissimo tributo umano, ma anche esplorare le diverse potenzialità e attualità della lezione da lui consegnataci. La sua resta una preziosa eredità culturale e spirituale in gran parte ancora sconosciuta che merita di essere riscoperta e messa a frutto." (Gabriele Gozzi)
Nessun luogo è maledetto e nessuna storia ha il finale già scritto. Prima scout con don Peppe Diana, poi leader di un movimento sociale radicato sul territorio e riconosciuto a livello internazionale, Valerio Taglione ha guidato Libera di Caserta ed è stato coordinatore del Comitato don Peppe Diana. La sua vita è un racconto fatto di incontri (con tanti ragazzi di strada, con i familiari di vittime innocenti della criminalità organizzata) e di impegno (sui beni confiscati alle mafie, con il mondo profit e quello del non profit). La sua storia insegna che non è mai troppo tardi per raccogliere nuove sfide e affrontare nuove battaglie, anche se vivi in una terra devastata da uno dei clan di camorra più violenti al mondo.
«A volte forse sembrerà che il cuore non possa reggere a tanta pena, ma il Signore certo è con noi anche quando più ci chiede e più ci prova, anzi allora ancora di più.» (Maria Marchesi)
La vita di Maria Marchesi, moglie del beato e giusto Odoardo Focherini, viene ricostruita attraverso le notizie e l’analisi dei suoi scritti, in particolare le lettere inviate al marito in campo di concentramento. Dal buio della seconda guerra mondiale emerge la figura di una donna umile e dalla forte personalità, che nella drammaticità degli eventi ha saputo condurre la sua famiglia oltre il dolore, ponendo come fondamento una Fede incarnata e radicata nel Vangelo.
Dom Hélder Câmara è stato certamente una delle figure più significative della Chiesa universale e della società del secolo scorso.
Cresciuto alla scuola dei poveri e dei perseguitati, di cui divenne ben presto la voce, predicò un Vangelo di pace e di giustizia, indicando la strada della conversione e della nonviolenza. Fortemente contrastato dal potere politico-militare del suo Paese e guardato con sospetto anche da ampi settori della Chiesa e dei dicasteri vaticani, dom Hélder, con il sostegno e la stima di Paolo VI, cercò di tradurre in realtà il sogno di un altro mondo possibile, basato sulla giustizia, sulla fraternità e sulla pace, e quello di una Chiesa aperta allo Spirito, povera e serva del Regno.
Siamo nell'era delle migrazioni: oggi più di 250 milioni di persone, per scelta o perché costrette, vivono in un Paese diverso dal proprio. Non è la prima volta che nella storia, anche recente, si verificano migrazioni di massa. Nella seconda metà del XIX secolo erano gli Europei che si mettevano in viaggio, a milioni, soprattutto verso l'America. Questa pubblicazione documenta la strategia vincente adottata dal Vescovo Giovanni Battista Scalabrini e da Madre Francesca Saverio Cabrini nel rispondere alle esigenze religiose e sociali dei migranti. Oggi, a distanza di oltre un secolo, la loro visione può ancora ispirare l'opera della Chiesa e della società nel campo delle migrazioni internazionali.
Il libro ricostruisce la vita e la testimonianza di don Pierino Ferrari, sacerdote bresciano che, con il servizio in diverse parrocchie e con le opere per gli ultimi e i sofferenti, ha contribuito alla costruzione di quella che Paolo VI ha definito «la civiltà dell’amore». Ha detto di lui monsignor Luciano Monari, vescovo emerito di Brescia: «Don Pierino appartiene alla marea infinita di persone che hanno creduto nell’amore di Dio e speso le proprie energie per far sì che le beatitudini si realizzassero. Nelle sue opere davvero sono beati i poveri, gli afflitti, i miti, quelli che cercano la giustizia, misericordiosi, i puri di cuore e i cercatori di pace».
Un’ampia Appendice riporta alcuni scritti di don Pierino, tratti dalla notevole mole delle sue pubblicazioni, e una ricca sezione fotografica.
In un'epoca in cui le donne non avevano voce Maria Antonia di San Giuseppe, Mama Antula, decise di non obbedire alle regole familiari e sociali dell'Argentina coloniale, trasgredì gli ordini delle massime autorità per mantenere viva l'opera dei padri gesuiti, espulsi violentemente dai territori del Sud America. In questa esaustiva e coinvolgente biografia le autrici raccontano, con rigore storico, la vita di una donna laica e intrepida che camminò scalza per 4000 km iniziando il suo viaggio dal nord del paese. Maria Antonia la più ribelle delle sante, la prima e unica santa Argentina.
Testimone vivente della radicalità del Vangelo e del messaggio del Concilio, Eduardo Francisco Pironio, ultimogenito di 23 figli, nacque in una famiglia molto religiosa di immigrati friulani in Argentina. Il suo stile, la sua coerenza e la sua fede furono elementi di distinzione che lo resero ben presto, come pastore, stretto collaboratore di papa Paolo VI e di Giovanni Paolo II, in particolare a servizio dei religiosi e dei laici.
Una comune spiritualità e impostazione pastorale lo legarono anche al futuro papa Francesco, quando era ancora cardinale, il quale diceva di lui: «Quando doveva dare qualcosa, un consiglio, o altro, lo faceva con tutto il cuore».
Chiude il volume una ricca sezione fotografica a colori.
La storia di Margherita Bays, nel XIX secolo, una sarta molto apprezzata, nata e vissuta nelle campagne di Friburgo, in Svizzera, ci mostra un esempio di una mistica laica, terziaria francescana, che ha goduto di una grandissima popolarità fra i fedeli, perfettamente in grado di raggiungere una profonda unione con Dio rimanendo, allo stesso tempo, totalmente inserita nella vita sociale e comunitaria (cominciando dalla propria famiglia) e amando ogni singolo prossimo senza misura! Ha saputo amare la cognata che l’ha vessata per anni, fino ad accompagnarla alla morte in pace e perdono. Il suo percorso spirituale è segnato da alcuni momenti forti: ha ricevuto le stimmate, come San Francesco, ed è stata colpita da un grave tumore intestinale da cui è guarita, per intercessione della Santa Vergine Maria. Senza dimenticare i difficili rapporti proprio con le autorità ecclesiali per cui lei tanto pregava…. La migliore sintesi, però, la offre lei stessa, citando S. Teresa di Lisieux: per farsi santi, basta amare!
Notizie sull'auotre:
Martial Python è nato nel 1956 à Arconciel, del Canton Friburgo, in Svizzera. Dopo il compimento degli studi teologici presso la Faculté de théologie – Université de Fribourg, è stato ordinate sacerdote nel 1986. Attualmente è, fra l’altro, responsabile dell’unità pastorale Bienheureuse Marguerite Bays e cappellano dell’ordine delle Vergini Consacrate nella diocesi di Lausanne, Genève et Fribourg.
Carmelo vive una vita normale, con le attese e la voglia di vivere tipiche di un ragazzo di sedici anni. Inaspettata giunge una malattia che lo costringe su una sedia a rotelle e fa crollare ogni sua speranza. Si apre, come una voragine, un periodo di buio e di solitudine durato due lunghi anni.
Un viaggio a Lourdes e l’amicizia con alcuni ragazzi di Gioventù Studentesca segnano l’inizio di un nuovo cammino in cui, giorno per giorno, Carmelo si abbandona al volere di Dio fino a scoprire il compito che gli è assegnato: dare testimonianza di fede, di speranza e di carità. Il suo sguardo positivo sulla realtà attrae coloro che lo incontrano: stare con lui è una festa.
A distanza di venticinque anni dalla morte, la sua vita e la sua vocazione continuano ad attrarre. In lui si vede la santità come “perfezione umana” che non dipende dalle circostanze, ma dall’amore a Cristo.
«Desidero consigliarlo a tutti: sia a coloro che cercano sostegno e alimento per la propria fede; sia alle persone che dal cristianesimo si sentono lontane, ma che sono in cerca di un senso e di un fondamento per la loro vita».
Dalla prefazione di Massimo Camisasca
«Le vite dei santi appartengono alla storia, perché sono loro stessi a fare la storia e, meglio ancora, la fanno come piace a Dio. La storia senza i santi si riduce a guerre, battaglie, nazioni soggiogate o liberate, leggi e decreti, paesi che si avvicendano nella supremazia reciproca. Di tanto in tanto, però, Dio mostra la strada, e ogni volta per indicarla si avvale di un santo.» (Louis de Wohl)
Samuele scopre di essere «una bomba che cammina».
Alla dottoressa che gli chiede se è disposto a lottare per la vita e quali motivazioni ha per farlo, risponde di sì, perché è marito e padre di due bambini ancora piccoli, ha ancora tante cose da fargli vedere, «e poi… devo andare sul Monte Bianco».
Un libro a più voci, in cui il dramma di Samuele è raccontato non solo dal protagonista, ma anche da quanti gli sono stati vicini e lo hanno accompagnato in un cammino sospeso tra la vita e la morte: la moglie, i figli, i medici, gli amici, visibili e invisibili.
Una storia che ha il sapore del miracolo e della gratitudine.
Il sindacato, con l'insegnamento e l'impegno politico, era una delle strade che don Milani indicava ai suoi ragazzi per praticare l'amore e dare finalità alla vita. Molti allievi del priore di Barbiana hanno seguito questo invito, generazioni di sindacaliste e sindacalisti hanno tratto e traggono ispirazione dalle parole e dai gesti del sacerdote fiorentino. Eppure il rapporto, intensissimo, tra don Milani, la sua scuola e il mondo del lavoro non è tra i più studiati e conosciuti. Questo testo, a più voci, pensato in ricordo di Michele Gesualdi, racconta di un filo intrecciato tra la collina sul versante nord del Monte Giovi e la scuota di formazione per sindacalisti Cisl che sorge non molto distante, sulle colline che, da Firenze, portano a Fiesole. Una storia di riscatto, impegno, denuncia e testimonianza che, a partire dai primi sei allievi accolti da don Milani nell'«esilio» di Barbiana, ha incastrato - dal Sessantotto fino a oggi - la dimensione collettiva e plurale della rappresentanza del mondo del lavoro. Giungendo fino a latitudini lontane e a sentieri fecondi e inaspettati.
Laura ha poco più di vent’anni, ama la vita e sogna di sposarsi, ma presto scopre di essere gravemente malata. Attraverso le lettere che scrive al fidanzato e le pagine del diario rivela la sua straordinaria forza, quella dell’amore vissuto, che le permette di affrontare con fede e coraggio grandi sofferenze, dedicandosi con serenità agli impegni di ogni giorno.
Oggi la sua testimonianza accompagna non solo chi l’ha conosciuta, ma tutti quelli che si lasciano incontrare dalla sua storia.
Il 7 dicembre 2016 si è aperta la causa per la sua beatificazione.
"Laura ama Guido, l’ha conosciuto a Spello, a un ritiro: un amore incantato dei vent’anni. Che dura solo tre anni e mezzo, troncato dalla morte di lei, il 4 aprile 1987, per tumore alle ossa" (dal Blog di Luigi Accattoli).
Il paradosso della vicenda di Oscar Romero è che quest'uomo della tradizione, questo pastore d'anime che aveva del vescovo una visione classica e tridentina ad un certo punto, rifacendosi ai documenti del Concilio, a quelli di Medellin e a Paolo VI, ha compreso sempre pi√π chiaramente, di fronte alle violenze che colpivano i suoi sacerdoti e i suoi fedeli, che era proprio dovere illuminare le realtà terrene con gli insegnamenti del Vangelo. Quando si rese conto delle sofferenze del suo popolo, Romero ne ebbe compassione e da buon pastore se ne fece carico, fino al martirio.
La ristampa di questo libro, arricchito dalla prestigiosa postfazione del card. Gregorio Rosa Chàvez, rappresenta un contributo per far conoscere la straordinaria vicenda di questo vescovo, che pagò con la vita il proprio servizio al Vangelo e che ora la Chiesa ha portato agli onori dell'altare.
Il 3 febbraio 2018, a Vigevano, è avvenuta la beatificazione di Teresio Olivelli. La Chiesa lo in­dica così come modello da imitare, come persona che, nel sacrificio supremo in un lager tedesco, ha compiuto il senso della propria esistenza, im­molandosi per gli altri. L’attiva partecipazione alla vita dell’Azione cattolica e della Fuci non gli ha impedito di aderire al fascismo, fino ad arruolarsi volontario per combattere sul fronte russo, dove però ha potuto constatare di persona la devastazione materiale, morale e umana causata dalla folle politica fascista. Tornato in patria, Olivelli ha aderito alla Resistenza, diventando “ribelle per amore”, fino all’offerta completa di sé nel famigerato lager di Hersbruck.
Il libro ricostruisce in modo corretto e completo la vicenda biografica di colui che don Mazzolari ha definito «lo spirito più cristiano del nostro secondo Risorgimento».
22 dicembre 2016. Dopo l'intensificarsi degli scontri e la pioggia di missili che sembra non finire, d'improvviso le armi tacciono. Aleppo è dichiarata "città libera". Sembra un sogno: si ricomincia a camminare per le vie del quartiere senza paura. Davvero la guerra è finita? Il sogno dura poco. È vero, i combattimenti più aspri si sono spostati altrove ma la città è in macerie e la gente stremata. Riprende da qui il racconto di fra Ibrahim, frate francescano e parroco ad Aleppo. Se nel libro precedente, Un istante prima dell'alba, aveva raccontato la vita sotto assedio, con la minaccia continua dei missili e dei cecchini, ora ci introduce alla grande impresa della ricostruzione. Ci sono le case da riparare, le chiese e le moschee, ma a dover essere ricostruita è soprattutto la persona. Le ferite sono tante: ve ne sono di manifeste, a ogni angolo di strada, e ve ne sono di nascoste, nei cuori delle persone e nelle relazioni a tutti i livelli della società. La notte di Aleppo non è finita ma il fuoco non si è spento sotto la cenere e la morte non ha l'ultima parola.
Sono trascorsi ormai trent’anni dalla morte di Andrea Mandelli, eppure la memoria della sua breve esistenza è ancora viva.
Quarto di sette fratelli, cresce in un ambiente familiare e comunitario molto vivo, che desta in lui molteplici interessi e una inesauribile passione di vita. Tutto lo interessa, tranne lo studio. Per questo i genitori lo iscrivono all’Istituto Sacro Cuore di Milano. Di lì a poco emergono i sintomi di una malattia che diventa la circostanza attraverso la quale realizzare il suo più profondo desiderio: diventare santo.
Sorprendentemente la malattia lo rende ancora più intenso, teso a vivere pienamente ogni incontro e ogni istante: «Io da questa malattia ho imparato l’obbedienza a Gesù, perché non posso decidere quello che faccio nel giro di un’ora. Perché se mi viene la febbre non posso fare quello che avevo deciso. E così ho imparato ad obbedire a Gesù in ogni momento».
Fino a una totale consegna di sé, come scrive agli amici pochi giorni prima di morire: «Carissimi, a cosa serve la vita se non per essere data? Io adesso sono a completa disposizione. Non devo più decidere. Ma a questo punto è tutto nelle Sue mani. Voglio concludere ogni cosa per poter non far altro che aspettare».
Michele Piccirillo (1944-2008) è stato uno studioso di fama internazionale, archeologo insigne, ricercatore indefesso, esperto di mosaici e di geografia biblica, protagonista in Terra Santa della scoperta e del recupero di molti siti archeologici. Figura carismatica capace di calamitare le attenzioni e l'affetto di molti, è riuscito a mettere in campo innumerevoli progetti scientifici nella convinzione che prima c'è sempre la Provvidenza e poi la Scienza; «e quando Provvidenza e Scienza si incontrano, come è accaduto nella sua vita, c'è la possibilità di passare alla storia», come ebbe a dire il suo amico e biografo Franco Scaglia, che ne fece addirittura il protagonista di una serie di fortunati romanzi, tra cui Il custode dell'acqua (premio Campiello 2002). A 10 anni dalla scomparsa del frate archeologo, esce questa biografia fresca e originale, intessuta con citazioni di chi con padre Michele è vissuto o lo ha conosciuto personalmente, scelte e contestualizzate nel cammino di vita del celebre francescano. Con un'intuizione felicissima, l'Autore procede come nella composizione di un mosaico, fatto «di quindici tessere, una per ciascun capitolo, ognuna di diversa misura e colorazione». Dunque non una semplice biografia di padre Michele, ma un mosaico dal quale però emerge un suo profilo robusto, netto e colorato come gli splendidi capolavori che egli ha scoperto e studiato in vita. La vita straordinaria di «un semplice frate di Terra Santa».
"Questo volume è stato pensato in occasione di due ricorrenze concomitanti: i venticinque anni dalla nascita dell'Associazione Italiana Amici di Neve Shalom Wahat al-Salam e i vent'anni dalla scomparsa di Bruno Hussar. Il libro ha l'ambizione di colmare un duplice vuoto nell'editoria italiana: da una parte in relazione alla vicenda straordinaria di Hussar, davvero un 'signore dei sogni', fra l'altro personaggio centrale nella rinascita di una Chiesa cattolica in lingua ebraica; dall'altra riguardo al Villaggio della pace, su cui esiste una vasta pubblicistica ma non un testo completo in italiano cui poter fare riferimento. Nella consapevolezza della complessità dell'impresa, si è scelto di convocare alcuni fra i maggiori specialisti di diverse discipline - ebraistica, dialogo interreligioso, spiritualità, scienza della politica, pedagogia, e così via - italiani e stranieri, che hanno firmato contributi originali, appassionati e aggiornati. Ne è emerso uno sguardo articolato e ricco di spunti utili per riflettere sulla situazione attuale e futura del conflitto israelo-palestinese e del - complicato ma necessario -'trialogo' fra ebrei, cristiani e musulmani." (dalla Prefazione)
L'attuale situazione mondiale presenta una serie di crisi che mettono a rischio la continuità della nostra civiltà e perfino la sussistenza della vita sul pianeta. Tutti speriamo «che i dolori di questo tempo non siano i rantoli di una persona agonizzante, ma piuttosto le doglie del parto di un altro tipo di mondo che ci permetterà di continuare a vivere su questo piccolo e grazioso pianeta Terra». Quali sono le alternative possibili all'attuale modello di sviluppo basato sul profitto e sullo sfruttamento illimitato delle risorse? Possiamo anticipare la grande crisi della Terra e trasformare una possibile tragedia in una nuova convivenza con la natura e tra i popoli? Attraverso una teologia ecologica o "ecoteologia", spesso ispirata dall'enciclica di papa Francesco Laudato si', Leonardo Boff racconta la minaccia che grava sulla Terra e propone un cammino per evitare la nostra distruzione: cambiare modo di vivere e seguire la Natura, che ha sempre trovato una via d'uscita e di crescita. Attraverso una ricognizione documentata sull'evoluzione del cammino umano, un percorso accessibile che parte dal cuore.
Cosa passa nel cuore e nella mente di una madre quando si sente dire che il figlio che porta in grembo ha una malformazione incompatibile con la vita? Attraverso le pagine del suo diario, l'autrice ci fa rivivere quelle ore drammatiche, i tanti "perché" sorti in lei e nel marito. Inizio di un cammino, sostenuto da molte persone e dalla lettura di alcuni libri, per non essere sopraffatti dalla disperazione e riconoscere che quel figlio, come ogni figlio, chiedeva di essere accolto, amato e accompagnato verso il compimento della sua vita. Breve e significativa. Questo è il miracolo accaduto: Giacomo ha vissuto soltanto otto ore, ma ha segnato e cambiato la vita di tanti. Ha fatto sorgere domande, ha consolato, ha dato a tutti la speranza e la certezza che la vita vale. Sempre.
Attraverso abbozzi di diari, articoli di giornale e scambi epistolari, il libro ripercorre la vita di Don Filippo Di Grazia senza scadere in un asettico resoconto di eventi o, ancora peggio, in un’agiografia epurata da difetti ed errori. L’esperienza con Don Oreste Benzi, la collaborazione con Maria Massani, l’ordinazione a sacerdote, i numerosi viaggi e l’insegnamento in Terra Santa sono solo alcune delle tappe fondamentali della intensa vita di Don Filippo. Se la precoce vocazione all’insegnamento e all’educazione, seguita in età matura dall’ordinazione a sacerdote, mettono in luce il suo desiderio di dedicarsi agli altri, le sue lettere ci parlano di un uomo che non ha mai rinunciato alla sua libertà di pensiero ed azione. Un intellettuale che si è battuto per coniugare l’ortodossia e la norma alla concreta vita che incrociava ogni giorno nelle confidenze dei suoi discepoli spirituali. Un sacerdote che ha sempre rispettato il voto di obbedienza verso l’autorità senza mai rinunciare alle sue convinzioni. Un uomo che ci ha lasciato – anche tra le righe di queste pagine – uno spunto di riflessione, una polemica costruttiva, un insegnamento intelligente e pratico.
Don Giovanni Brugnani ha dedicato buona parte dell'esistenza ai non vedenti e la sua vita ricalca un periodo storico molto significativo per la Chiesa, per l'Italia e per il mondo. Con impeto e slancio tipici della sua forte personalità egli è stato autentico animatore di comunità e vero testimone. Oltre alla forte presenza nelle parrocchie e nell'oratorio della sua città di Lodi, don Brugnani ha compiuto un instancabile servizio ministeriale presso le persone con disabilità visiva. Con il suo contributo e la sua guida, il Movimento Apostolico Ciechi si è sviluppato da unione spirituale ad associazione di impegno apostolico, fatta da persone capaci di essere fermento e lievito nella famiglia, nei luoghi di lavoro e in ogni ambiente di vita.
"Marco Gallo è un giovane dei nostri anni, che fin da bambino manifesta un desiderio potente di vita, un'apertura leale e drammatica a ogni aspetto della realtà. Ed è proprio in questa intensa normalità che si fa strada in lui la progressiva scoperta di una presenza capace di prendere totalmente sul serio la sua umanità, una presenza che imprime alle giornate un'urgenza e un desiderio di essenzialità sempre più grandi. Così inizia a fiorire un'affezione a Cristo che prende corpo nella sua umanità: egli, restando quello che è, con il suo carattere talvolta impulsivo e la sua esuberanza che trascina, è 'diverso' e i familiari e gli amici se ne accorgono. Percorrendo ricordi e scritti dell'ultimo anno di vita, è come se crescesse in Marco una nettezza di giudizio, rispetto a ciò che vale. Così la sua morte improvvisa appare essere non l'epilogo di una vita, ma il compimento di un cammino, davvero il 'dies natalis'." (dalla prefazione di Corrado Sanguineti, vescovo di Pavia).
Si può vivere liberi dall’odio verso i propri nemici? La realtà può essere sempre amica?
La lituana Nijole Sadunaite, passata attraverso tre anni di lager sovietico in Mordovia e altri tre di confino in Siberia dal 1974 al 1980, ci mostra che è possibile essere lieti ovunque e guardare l’altro per la sua verità, non cedendo alla logica della contrapposizione tra vittima e persecutore.
Lo attestano le parole rivolte ai suoi accusatori durante il processo per aver diffuso un giornale che difendeva la libertà di coscienza e di religione: «Voglio premettere che, se occorresse, non esiterei a dare la mia vita per ciascuno di voi».
Questa è “una” storia particolare attraverso la quale possiamo ripercorrere “la” storia del totalitarismo in Europa nella forma efficacissima e rara della testimonianza diretta.
Ve la proponiamo in due strumenti, diversi ma complementari: un docufilm e un libro, che si danno forza a vicenda.
Nel DVD allegato al libro, il docufilm di Riccardo Denaro
Il cielo nel lager
A volte le persone entrano nella nostra vita senza che ce ne accorgiamo. E la cambiano. Come accade a Matteo che, grazie a una giovane interprete lituana, conoscerà Nijole Sadunaite, sopravvissuta alle torture del KGB. Una donna tanto lontana come storia eppure così vicina per umanità, testimone di una libertà possibile anche nel peggiore degli inferni terreni.
Durata: 45’ ca.
Formato video: 16:9
Area: PAL 2
Audio: Dolby Digital 2
Lingua: italiano
Pienamente vivi è la storia avvincente di un uomo che ha dedicato la sua vita alla ricerca di ciò che conta veramente. E a guidarlo sono stati gli esseri più emarginati, da sempre etichettati come “in-abili”, profondi conoscitori della sofferenza e maestri nell’arte di guarirla.
Il racconto autobiografico di Shriver prende le mosse dalla silenziosa eredità della zia Rosemary Kennedy e dall’influsso che la sua disabilità intellettiva ha esercitato sui familiari, rivelando pagine inedite della storia di una delle famiglie più importanti d’America.
Il piccolo Tim è cresciuto giocando con i bambini di Camp Shriver, il progetto rivoluzionario lanciato da sua madre Eunice per fornire ai giovani con disabilità intellettiva uno spazio in cui divertirsi e sentirsi partecipi. Fu solo il primo passo nella battaglia in difesa dei loro diritti.
Molti anni dopo, gli atleti di Special Olympics insegneranno a Shriver una lezione fondamentale: la libertà più grande è affrontare la paura, spezzare il suo potere e sconfiggerla.
Pienamente vivi è un emozionante percorso personale e insieme una riflessione su alcune grandi contraddizioni della nostra società: essere diversi è una debolezza o una forza? Per crescere dobbiamo avere fiducia negli altri o solo in noi stessi? La disabilità è una cosa da temere o da accogliere con gioia, da compatire o da purificare?
Il libro di fra Onofrio è una litania di temi che approfondiscono, da diverse angolature, le differenti prospettive della profezia cristiana, così come è possibile intravederla in don Tonino e in Papa Francesco. Si tratta di un insieme di melodie che formano la grande sinfonia della profezia evangelica. Una profezia che investe tutta la Chiesa e si manifesta come condivisione di ideali e di orizzonti, e insieme, come enucleazione di forme inedite di “ospitalità della soglia”; una profezia che è partecipazione alla vita del popolo e condivisione del linguaggio, dei gesti, dei simboli; una profezia che ha il sapore di una fede colma di umanità e di prossimità con tutti; una profezia che mantiene sempre aperte le porte, fa il primo passo e si mette al passo con gli ultimi; una profezia che ha il “timbro francescano” e, del Poverello di Assisi, intende riprendere l’anelito alla “perfetta letizia”; una profezia che è, nello stesso tempo, denuncia e annuncio, provocazione e stimolo, preghiera e azione; una profezia che vale per tutti i membri della Chiesa e diventa esortazione speciale per i consacrati.
Nell'Istria del periodo bellico e immediatamente successivo, dove s'intreccia l'odio politico ed etnico, in particolare contro i cattolici e gli italiani, don Francesco Bonifacio compie la sua vicenda di sacerdote, lunga neppure dieci anni. L'amore alla povertà, il sacrificio silenzioso e nascosto, la vicinanza ai poveri e agli ammalati e, soprattutto, la passione educativa fanno di lui il simbolo di un popolo e di una Chiesa che ha visto la propria esistenza solcata dalle ferite della persecuzione e della sofferenza.
«Ero un ragazzino quando mia madre mi portò a conoscere la signora Armida. “È una santa”, mi disse mia madre, “comportati bene”.
Io ebbi paura di essere al cospetto di una santa, perché i santi che conoscevo erano statue antiche e mute, dei santi malinconici con occhi languidi e tuniche scure […] Cosicché quando mia madre abbracciò la signora Armida e io vidi due donne semplici e cordiali, tutte e due con un viso da mamma, […] tutta la mia teologia infantile sulla santità crollò immediatamente». (dal testo)
In che modo vivere il cristianesimo? Per Michael Lonsdale, attore di fama internazionale, la domanda ha una risposta semplice: come amici di Gesù. Stare alla sua presenza ricolma di gioia e pace i giorni di questo attore ottantenne, noto anche per aver recitato in "Uomini di Dio", lo splendido film sui sette monaci uccisi in Algeria.C on disarmante genuinità Lonsdale racconta la propria esperienza cristiana, facendoci gustare la bellezza di una vita dedicata all'arte, una delle vie per incontrare l'Assoluto. Ha lavorato con Ermanno Olmi e Steven Spielberg, è stato Frère Luc nel film "Uomini di dio" sui monaci martiri di Tibhirine. Qui Michael Lonsdale racconta il suo cammino di fede.
La figura di Guido Ghedini, sindaco di Negrar, uno dei principali comuni della Valpolicella in provincia di Verona, viene ricostruita e portata alla nostra attenzione in questo volume grazie alle diverse e preziose testimonianze raccolte dall'autrice. Il testo non ci offre soltanto la possibilità di conoscere meglio, grazie al perfetto mix di documenti di archivio e testimonianze di persone che lo conobbero, la sapiente opera svolta come amministratore publico che operò con lungimiranza, nel periodo della ricostruzione post-bellica, all'interno di una tradizionale realtà economica vitivinicola. Ma ci viene anche data la possibilità di conoscere, grazie al ricordo della figlia e dei suoi cari, la personalità di un uomo che seppe guadagnarsi, con la sua intelligenza e sensibilità cristiana, la stima di familiari, amici e colleghi.
Il libro raccoglie i numerosi scritti di Marta Bellavista - pagine di diario, trascrizioni di dialoghi, lettere e mail -, morta a soli 27 anni. Le sue parole scavano nel profondo, rese carne dal dolore e dalla domanda di infinito vissuta dentro le circostanze ordinarie: "Ho scoperto che neanche un miracolo può soddisfare il mio cuore". "In lei vibra un'intensità di desiderio che investe tutto, a partire dalle sue passioni, dal ballo allo studio agli amici. Desiderio che si condensa in un'unica insistente domanda, quella di essere felice" (dalla prefazione di don Stefano Alberto FSCB).