
Aggiornato ai più recenti sviluppi, il libro introduce il lettore alla «legge fondamentale della Repubblica», di cui delinea l'architettura, i concetti chiave, il linguaggio e lo spirito, illustrando con chiarezza i contenuti del testo, dai diritti civili, politici e sociali all'organizzazione dei poteri dello Stato, alla giustizia, ai rapporti internazionali e con l'Europa.
Che cosa va punito? In che modo? Con quali obiettivi? Come dobbiamo intendere la responsabilità e la colpa? Questioni come queste sono strettamente correlate ai mutevoli contesti politico-ideologici, alle tendenze culturali, all'evoluzione del pensiero filosofico e anche ai paradigmi elaborati dalle scienze. Il libro offre un quadro dei temi e dei problemi di fondo del diritto penale contemporaneo, sottolineando il rapporto di forte tensione, e in alcuni casi di contraddizione, tra i principi che dovrebbero conformare un diritto penale liberaldemocratico degno di questo nome e il concreto diritto penale che viene applicato nei tribunali.
Il 10 dicembre 1520 alla Elstertor di Wittenberg Lutero brucia, insieme alla bolla di minaccia di scomunica di Papa Leone X, il Corpus iuris canonici: la più disprezzata "struttura" della chiesa cattolica romana. È il gesto più eclatante dell'opposizione di Lutero nei confronti del diritto (specialmente quello canonico). Pur tuttavia, l'identificazione di un profilo evangelico del diritto mondano non è assente negli scritti di Lutero, e neppure la definizione degli strumenti giuridici che debbono essere conservati nella chiesa. Come può dunque convivere in Lutero la convinzione dell'inutilità del diritto con la consapevolezza che persino la comunità cristiana non può farne a meno? Il volume tenta di rispondere a questa domanda, indagando le motivazioni teologiche che soggiacciono alla visione luterana sia del diritto civile sia di quello canonico, mettendo al centro la questione del diritto naturale, dell'identità istituzionale della chiesa e della certezza con la quale l'uomo può abbandonarsi nella fede alla misericordiosa redenzione di Cristo.
«I recenti Motu Proprio Mitis Iudex Dominus Iesus e Mitis et Misericors Iesus hanno condotto ad una semplificazione delle procedure per l'eventuale dichiarazione di nullità matrimoniale. Con questi testi, il Santo Padre ha voluto anche "rendere evidente che il Vescovo stesso nella sua Chiesa, di cui è costituito pastore e capo, è per ciò stesso giudice tra i fedeli a lui affidati" (MI, preambolo, III). L'attuazione di questi documenti costituisce dunque una grande responsabilità per gli Ordinari diocesani, chiamati a giudicare loro stessi alcune cause e, in ogni modo, ad assicurare un accesso più facile dei fedeli alla giustizia. Ciò implica la preparazione di un personale competente, composto di chierici e laici, che si consacri in modo prioritario a questo servizio ecclesiale. Sarà pertanto necessario mettere a disposizione delle persone separate e delle coppie in crisi, un servizio d'informazione, di consiglio e di mediazione, legato alla pastorale familiare, che potrà pure accogliere le persone in vista dell'indagine preliminare al processo matrimoniale (cf. MI, Art. 2-3)» (Relazione Finale del Sinodo dei Vescovi al Santo Padre Francesco, 24 ottobre 2015, n. 82). Con questa finalità la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce ha organizzato, nel mese di settembre 2016, il VI Corso di Aggiornamento in Diritto Matrimoniale e Processuale Canonico, i cui atti sono raccolti in questo volume. In questa edizione sono state affrontate le diverse novità relative al processo di dichiarazione della nullità del matrimonio e ad altri rilevanti settori di attività dei tribunali, concentrando l'attenzione sulla riforma dei processi matrimoniali realizzata dai m.p. Mitis Iudex Dominus Iesus e Mitis et misericors Iesus, rispettivamente per la Chiesa Latina e per le Chiese Orientali. Le relazioni, a un anno dalla pubblicazione della riforma, tentano di dare risposta a diverse questioni che sono sorte dopo l'entrata in vigore del nuovo processo, sempre con la finalità di prestare un servizio a tutti coloro che, in un modo o nell'altro, lavorano in questa diaconia della giustizia nella Chiesa. Sono presentati anche alcuni contributi di diritto sostanziale, sempre alla luce della riforma dei processi e delle sfide proposte da Papa Francesco sulla pastorale familiare.
Torna, in una nuova edizione arricchita e rivista, un libro che, in un decennio, è diventato un punto di riferimento e quasi un classico, tradotto in inglese, francese, spagnolo. Il diritto è una forma di disciplinamento sociale che ha invaso la modernità, ma la sua nascita rimanda per intero alla storia di Roma. Aldo Schiavone ricostruisce questa vicenda con passione e lucidità, seguendone la trama attraverso i secoli e muovendosi dalle origini più remote sino alle soglie del mondo tardoantico. Un vasto affresco storico e un serrato saggio d'interpretazione sui tratti fondamentali della macchina giuridica occidentale e del discorso che le si è costruito intorno: il formalismo, la pretesa neutralità, i rapporti con il potere politico. Ambienti, personaggi, quadri concettuali, ideologie che hanno segnato la nostra storia e che qui sono analizzate in un continuo contrappunto tra antico e moderno, tra pensiero romano e tradizione europea
Il termine "ascolto" non compare nel codice di rito penale; tuttavia, la predetta scelta lessicale, in luogo di quella tecnicamente più corretta di "testimonianza", pare, nel caso concreto, più opportuna, poiché l'audizione di un minore - testimone o vittima di reato - non si esaurisce nella componente fisica derivante dal "sentire con l'orecchio" quanto da altri riferito, ma ricomprende quella più propriamente psicologica - tipica dell'"ascolto" in quanto tale - dell'apprendimento con i cinque sensi. Sempre più spesso si parla di minori, ma sempre più difficilmente si è davvero in grado di ascoltarli. Ascoltare un minore in seno ad un procedimento penale significa venire incontro alle sue esigenze, accoglierlo, comprenderne il dichiarato e percepirne le sensazioni; significa valutarne l'idoneità a testimoniare e aiutarlo a fornire il proprio contributo nel modo meno traumatico possibile; significa garantire la genuinità delle sue dichiarazioni, tanto da rivelarsi imprescindibile l'ausilio delle scienze paragiuridiche. Questo è il motivo per il quale ciò che ordinariamente costituisce la prova dichiarativa per eccellenza finisce per assumere le sembianze di una prova scientifica - quasi un ibrido tra la testimonianza e la perizia - in cui accanto al tecnico del diritto si trovano ad operare i più svariati cultori delle scienze umane e sociali, psicologiche e, talvolta, anche psichiatriche. La delicatezza della materia, oggi più che mai al centro delle cronache quotidiane, impone un cauto approccio da parte di tutti gli operatori coinvolti nel severo perseguimento delle esigenze di protezione della giovane fonte rispetto a modalità esecutive del suo ascolto che potrebbero essere per lei dannose, da contemperarsi sempre con le irrinunciabili esigenze di accertamento della verità. La presente opera si propone l'ambizioso obiettivo di effettuare una ricognizione della materia, sviluppando, in due distinte sezioni, i profili statici e dinamici che la caratterizzano. In particolare, partendo dai profili statici e, così, prendendo le mosse dall'evoluzione storica dell'istituto e dalle sue fonti interne ed internazionali, essa si sviluppa nella disamina del ruolo dei tecnici del diritto e degli operatori sociali, nonché nello studio degli apporti provenienti dalle scienze psicologiche. Quindi, con la parte dinamica, si approfondisce la materia per come operante nei momenti fondamentali del procedimento penale e, in particolare, nella fase delle indagini preliminari, dell'incidente probatorio e del dibattimento. Ne discende uno studio completo della normativa vigente, come interpretata da dottrina e giurisprudenza, e una serie di spunti critici e di riflessione.
La recente Legge delega per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale (2016), interviene nell'ambito del volontariato, della cooperazione sociale, dell'associazionismo no profit, delle fondazioni e delle imprese sociali, introducendo categorie di grande rilevanza sistematica. In questa direzione, la promozione dei titoli di solidarietà , già previsti dal d.lgs. n. 460/1997, unitamente all'allargamento della platea dei beneficiari dell'equity crowdfunding (ad oggi limitato alle sole start up) e, infine, la definizione di un trattamento fiscale di favore per «titoli finanziari etici», così da premiare quei cittadini che investono i loro risparmi nella finanza etica. In tale contesto, gli enti di Terzo settore vengono qualificati come soggetti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, che promuovono attività di interesse generale. La nuova (e forse troppo ampia) soggettività , risente della difficoltà di trasferire identità tradizionalmente legate alle scienze sociali, in ambito giuridico. Al tempo stesso, la formulazione contenuta nella Legge delega se da una parte evidenzia una ricchezza di forme, dall'altra lascia inalterati possibili rischi di disorientamento ermeneutico. Si conferma, infatti, un sistema caratterizzato da specialità normative che costringono l'operatore del diritto a coordinare le disposizioni sulle Onlus e l'Impresa sociale, con quelle previste dalle specifiche normative istitutive. Per altro verso, si assiste ad un travalicamento dei confini del Diritto tributario di cui gli enti in esame sono, comunque, parte rilevante che, a sua volta, è «costretto» a seguirne gli esiti ovvero le derive, legate a forme di evasione o elusione fiscale. In ogni caso, proprio in questa apparente distanza, il Diritto tributario manifesta il suo peculiare ruolo: segnalare/evitare che la dimensione economico commerciale, diventi costitutiva delle nuove configurazioni giuridiche.
"Sono state recepite, in questa nuova edizione, le novità introdotte per il giudizio in cassazione con la L. 25 ottobre 2016 n. 197 (di conversione del D.L. 30 giugno 2016 n. 168), cha ha rivoluzionato la tradizionale adozione per tale giudizio della trattazione in pubblica udienza, sostituendola - nella maggior parte dei casi - con la trattazione in camera di consiglio senza partecipazione delle parti. Nel corso degli ultimi mesi, peraltro, a queste modifiche, che hanno riguardato direttamente le norme del codice di procedura civile, altre se ne sono aggiunte, pure rilevanti per il processo civile, sebbene non direttamente incidenti sulla disciplina codicistica. Anche di queste si è tenuto conto. Basti pensare al D. Lgs. 19 gennaio 2017 n. 3, che ha dato attuazione alla direttiva UE 2014/104, che, in materia di risarcimento dei danni derivanti dalla violazione delle norme sulla concorrenza, ha previsto una nuova modalità dell'ordine di esibizione delle prove. Oppure alla L. 8 marzo 2017 n. 24, che, in materia di responsabilità professionale sanitaria, ha introdotto, fra l'altro, una nuova ipotesi di obbligatorio esperimento dell'accertamento tecnico preventivo ex. art 696 bis c.p.c. Oppure, infine, al D.L. 17 febbraio 2017 n. 13 (conv., con modificazioni, dalla L. 13 aprile 2017 n. 46), che ha istituito le nuove «sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell'Unione europea» e ha introdotto un nuovo rito speciale, a struttura camerale e con «udienza eventuale», per le controversie sull'impugnazione dei provvedimenti di protezione internazionale." (Dalla Premessa alla quattordicesima edizione)
"Sono state recepite, in questa nuova edizione, le novità introdotte per il giudizio in cassazione con la L. 25 ottobre 2016 n. 197 (di conversione del D.L. 30 giugno 2016 n. 168), cha ha rivoluzionato la tradizionale adozione per tale giudizio della trattazione in pubblica udienza, sostituendola - nella maggior parte dei casi - con la trattazione in camera di consiglio senza partecipazione delle parti. Nel corso degli ultimi mesi, peraltro, a queste modifiche, che hanno riguardato direttamente le norme del codice di procedura civile, altre se ne sono aggiunte, pure rilevanti per il processo civile, sebbene non direttamente incidenti sulla disciplina codicistica. Anche di queste si è tenuto conto. Basti pensare al D. Lgs. 19 gennaio 2017 n. 3, che ha dato attuazione alla direttiva UE 2014/104, che, in materia di risarcimento dei danni derivanti dalla violazione delle norme sulla concorrenza, ha previsto una nuova modalità dell'ordine di esibizione delle prove. Oppure alla L. 8 marzo 2017 n. 24, che, in materia di responsabilità professionale sanitaria, ha introdotto, fra l'altro, una nuova ipotesi di obbligatorio esperimento dell'accertamento tecnico preventivo ex. art 696 bis c.p.c. Oppure, infine, al D.L. 17 febbraio 2017 n. 13 (conv., con modificazioni, dalla L. 13 aprile 2017 n. 46), che ha istituito le nuove «sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell'Unione europea» e ha introdotto un nuovo rito speciale, a struttura camerale e con «udienza eventuale», per le controversie sull'impugnazione dei provvedimenti di protezione internazionale." (Dalla Premessa alla quattordicesima edizione)
"Sono state recepite, in questa nuova edizione, le novità introdotte per il giudizio in cassazione con la L. 25 ottobre 2016 n. 197 (di conversione del D.L. 30 giugno 2016 n. 168), cha ha rivoluzionato la tradizionale adozione per tale giudizio della trattazione in pubblica udienza, sostituendola - nella maggior parte dei casi - con la trattazione in camera di consiglio senza partecipazione delle parti. Nel corso degli ultimi mesi, peraltro, a queste modifiche, che hanno riguardato direttamente le norme del codice di procedura civile, altre se ne sono aggiunte, pure rilevanti per il processo civile, sebbene non direttamente incidenti sulla disciplina codicistica. Anche di queste si è tenuto conto. Basti pensare al D. Lgs. 19 gennaio 2017 n. 3, che ha dato attuazione alla direttiva UE 2014/104, che, in materia di risarcimento dei danni derivanti dalla violazione delle norme sulla concorrenza, ha previsto una nuova modalità dell'ordine di esibizione delle prove. Oppure alla L. 8 marzo 2017 n. 24, che, in materia di responsabilità professionale sanitaria, ha introdotto, fra l'altro, una nuova ipotesi di obbligatorio esperimento dell'accertamento tecnico preventivo ex. art 696 bis c.p.c. Oppure, infine, al D.L. 17 febbraio 2017 n. 13 (conv., con modificazioni, dalla L. 13 aprile 2017 n. 46), che ha istituito le nuove «sezioni specializzate in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini dell'Unione europea» e ha introdotto un nuovo rito speciale, a struttura camerale e con «udienza eventuale», per le controversie sull'impugnazione dei provvedimenti di protezione internazionale." (Dalla Premessa alla quattordicesima edizione)
La collana "Princìpi, regole e sistema" si compone di quattro Sezioni: I) Corsi; II) Monografie; III) Diritto privato europeo; IV) Miscellanea. Il terreno delle prime due Sezioni è rappresentato dall'universo del diritto privato comune nelle sue tradizionali aree tematiche: persone, famiglia e successioni; diritti reali; obbligazioni e contratti; responsabilità civile; impresa; tutela dei diritti. La terza Sezione è dedicata, per un verso, alle direttive dell'Unione europea in materia privatistica, al loro impatto sul diritto civile dei singoli Stati nonché all'interpretazione e all'applicazione delle relative disposizioni di recepimento; per altro verso, al complesso dei problemi scaturenti dal difficile processo di costruzione di un diritto comune europeo delle obbligazioni e dei contratti. La Miscellanea, oltre ad ospitare studi di diritto giudiziale, commenti di novità normative e ricerche comparatistiche, apre infine i propri orizzonti alla riscoperta delle radici storiche della nostra cultura civilistica.
Il volume nasce dall?intento di tracciare un quadro unitario degli istituti di protezione della persona maggiore di età, sotto una visuale diretta alla valorizzazione della dignità e degli obblighi di solidarietà familiare. La prima parte è dedicata allo studio dell?interdizione, inabilitazione e amministrazione di sostegno. Si mettono a fuoco, con metodo critico, le connessioni tra i tre diversi strumenti e le applicazioni, anche particolarmente innovative, avutesi in giurisprudenza.