
I saggi presenti nel libro analizzano la proposta educativa di Maria Montessori alla luce di un tema solitamente trascurato: la dimensione estetica declinata come consapevolezza e espressione di sé, atto creativo del proprio essere e delle proprie conoscenze. La dimensione estetica nella pedagogia di Maria Montessori richiama l'idea di armonia, persona, natura, ambiente, lavoro, libertà, "piano cosmico", amore, alla luce della "scoperta del bambino" quale soggetto con una specifica forma mentale e portatore di valori che vive e trasmette. Il testo indaga la relazione tra educazione sensoriale, intellettuale, immaginazione, creatività e si rivolge a educatori, insegnanti, studiosi di pedagogia, psicologia e del pensiero montessoriano.
Il romanzo, scritto nel 1913 e pubblicato nel 1919, è la storia di un amore tormentato e di chiara ispirazione autobiografica: il protagonista, Pietro Rosi, è un giovane sognatore e riflette le passioni dello stesso scrittore; il padre di Pietro, Domenico, non è altro che la trasfigurazione letteraria del vero padre di Tozzi; Anna, affetta da turbepsichiche, donna fragile e morta in giovane età, si ispira alla madre; e infine Ghìsola prende vita da Isola, una ragazza amata dallo scrittore. Pietro affronta con totale dedizione questo amore, "con gli occhi chiusi" appunto, ma si scontrerà presto con l'amara realtà: con il disincanto finirà la sua gioventù. "Il personaggio femminile è la grande riuscita del romanzo. Ghìsola è un autentico polo di attrazione sessuale" (Carlo Cassola).
Quali effetti produce l'applicazione della logica manageriale alle professioni che operano nel settore dei servizi sociali? Il tema è stato finora oggetto di numerose analisi teoriche, ma di pochissimi studi empirici. Questo volume colma perciò una lacuna importante. Esso dà conto di una ricerca in cui si integrano le basi teoriche, che attingono alla sociologia delle professioni e al dibattito sulle trasformazioni del lavoro nella pubblica amministrazione, con fonti documentali e 60 interviste ad assistenti sociali, educatori, operatori sociosanitari, impiegati amministrativi e dirigenti dei servizi sociali in due contesti urbani dell'Italia settentrionale. All'interno del volume, un'attenzione particolare è stata dedicata alla professione dell'assistente sociale. L'analisi che ne emerge evidenzia come le spinte neoliberiste, che tendono a ridurre la componente pubblica nel settore e a introdurre con forza una logica economico manageriale che punta a una maggiore efficienza, comportano il rischio di deprofessionalizzazione e generano disagi e tensioni. Infatti, se la dirigenza ha promosso un managerialismo di vecchio stampo, fondato più sul controllo gerarchico che sull'attenzione alla logica professionale, le professioni coinvolte non hanno finora manifestato quei comportamenti proattivi e propositivi che altre professioni, in condizioni analoghe, hanno saputo sviluppare.
Relegate ai margini della lotta per il potere, che ruolo hanno oggi le donne nel mondo globalizzato? Come interpretano l'eredità del femminismo? Che definizione danno di sé? Un gruppo di ricercatori coordinati da Alain Touraine ha posto questi interrogativi a un gruppo di donne di varia estrazione sociale e diversa religione, ottenendone l'unanime risposta: "Io sono una donna, io costruisco me stessa in quanto donna attraverso la mia sessualità". Facendo leva sul loro appello alla specificità sessuale come punto di partenza del processo di costruzione di sé, Touraine individua nelle donne le protagoniste della rivoluzione culturale, dominata dal "soggetto". Nello spazio liminare in cui è stata confinata dall'uomo, estraneo all'agone politico e alle tensioni sociali, la donna ha plasmato un modello di conciliazione di quegli opposti che l'universo maschile, da un lato, e il femminismo, dall'altro, avevano giudicato irriducibili: corpo e mente, privato e pubblico, religione e laicità, e, soprattutto, donne e uomini. Lo scontro tra determinismi e poteri sociali, da una parte, e rivendicazione del diritto ad avere diritti, dall'altra, si risolve, in tal modo, in un universo coerente di pratiche e riflessioni che antepongono alla conquista del mondo globale la costruzione di sé; un universo in cui il velo può convivere con l'ascesa professionale, un credo profondo non esclude l'adesione a costumi laici, la tradizione sa sposare la modernità.
Il volume ospita una riflessione interdisciplinare sul tema della salute e della città sana nelle sue diverse declinazioni, fisiche e sociali, e si colloca nell'ambito del progetto Student health and well-being service hub avviato dall'Università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria. La prima parte del volume indaga il rapporto tra salute e diritto sia con riferimento agli ambiti di regolazione, sia rispetto ai nuovi diritti emergenti che configurano in modo sempre più ampio e problematico il diritto alla salute; la seconda è invece rivolta all'analisi del rapporto tra salute e società in particolare rispetto alle istanze sociali connesse al diritto a vivere in una società inclusiva, alla qualità della vita e della progettazione dello spazio urbano e dell'ambiente costruito.
Questo libro fornisce al lettore una serie di strumenti per acquisire la sensibilità metodologica necessaria all'analisi del web e dei nuovi media. A tale scopo presenta una ricostruzione dei percorsi storici degli Internet Studies particolarmente attenta alle questioni metodologiche (Tosoni) e una serie di approfondimenti tematici su quelli che oggi costituiscono i principali filoni di ricerca. Ciascun saggio inquadra storicamente il proprio oggetto di studio, approfondisce il rapporto tra elaborazione teorica e strumenti metodologici di volta in volta utilizzati, ed esemplifica i principali punti esaminati con la presentazione di una ricerca empirica. Vengono così affrontati i seguenti settori di studio: la 'domestication' e l'appropriazione dei nuovi media da parte degli utenti, focalizzando le esigenze di triangolazione metodologica (Vittadini); la convergenza e ibridazione mediale, illustrando le nuove forme di etnografia virtuale multisituata necessarie per leggerle (Barra, Tarantino, Tosoni); la politica in rete, chiarendo lo stretto legame tra opzioni teoriche - e ideologiche - e scelte metodologiche (Murru); il tema emergente delle folksonomy - i sistemi cooperativi di catalogazione dei contenuti tipici del web 2.0 - e i nodi problematici di ordine metodologico (Vergani); il marketing digitale e gli specifici approcci alla rete che lo caratterizzano (Paruzzi).
Il tedesco in Alto Adige, il francese in Val d'Aosta, lo sloveno a Trieste e Gorizia, e poi ancora il ladino, l'albanese, il catalano, il friulano, il sardo, il tabarchino: sono solo alcune delle molte varietà parlate nel nostro paese da gruppi minoritari di popolazione. Questo libro fornisce un panorama completo delle lingue e dei dialetti delle minoranze linguistiche storiche in Italia, a partire dalla definizione del concetto stesso di "minoranza linguistica", troppo spesso confuso con quello, assai diverso, di "minoranza nazionale". Oltre a fornire i dati di prima informazione relativi alla storia e alla fisionomia dei singoli gruppi all'interno dei nostri confini, l'autore provvede a riconsiderare l'intero complesso dei temi e dei problemi relativi al riconoscimento giuridico, alla tutela e alla valorizzazione dei patrimoni linguistici minoritari, tracciando infine un profilo della situazione dell'italiano come lingua minoritaria all'estero.
Le lamiere divelte degli autobus israeliani, l'ecatombe delle Torri gemelle, la metropolitana di Londra sventrata, il sangue nelle strade di Kabul e nei mercati di Baghdad. Chi sono i giovani che si immolano quasi ogni giorno in Afghanistan, in Iraq e in Pakistan, massacrando innumerevoli civili inermi, e che sognano di fare altrettanto nelle capitali dell'odiato Occidente? Cosa li induce a una scelta così cruenta, di cui saranno essi stessi le prime vittime? Chi li incoraggia? Quali sono i gruppi armati che li mandano in "missione"? Questo libro ricostruisce con cura origini e sviluppi del fenomeno, decifra le idee che fanno di un suicida assassino un eroe e un martire, mette in luce le condizioni politiche, economiche e culturali che agevolano i gruppi terroristici e favoriscono l'arruolamento dei kamikaze. Infine, spalanca la "scatola nera" delle esperienze, delle motivazioni e delle emozioni che spingono gli attentatori al tragico paradosso di annientare se stessi e altri innocenti in nome di valori religiosi e ideali di giustizia.
L'India è il secondo paese più popoloso del pianeta, è la più grande democrazia del mondo, ha un'antica e complessa civiltà e, nonostante persistenti problemi di povertà e di analfabetismo, ha un'economia che, trainata da settori di punta quali l'industria del software, si è sviluppata a ritmi vertiginosi. Tuttavia, troppo spesso, l'India continua a essere percepita come il paese dei santoni, delle carestie e delle vacche sacre, e la sua società come statica e con un economia ristagnante. La "Storia dell'India" di Torri, sulla base di una documentazione amplia e aggiornata, mette radicalmente in discussione questi stereotipi. Nelle sue pagine, la millenaria storia indiana si rivela come quella di una società caratterizzata, fin dai tempi più antichi, da continui processi di mutamento, frutto di vivaci rapporti culturali e commerciali con il resto del mondo. Ne emerge la vera identità dell'India, paese immenso, rutilante, contradditorio, dinamico e feroce. La narrazione, che inizia con la creazione dei primi insediamenti umani stabili (ca. 7000 a.C.), si conclude al giorno d'oggi.
Torna dopo un biennio denso di mutamenti la nuova edizione del Manuale, che raccoglie le principali e più recenti novità legislative e giurisprudenziali degne di rilievo, in particolare, le nuove disposizioni in materia di condominio e filiazione - inserendole nell'ormai consolidato impianto istituzionale lineare ed organico, improntato alla massima chiarezza espositiva, in sintonia con l'intento didattico sotteso alla trattazione. Da segnalare anche la riorganizzazione per argomenti della bibliografia consigliata, che si propone di offrire utili spunti di approfondimento anche per i professionisti.
Il Manuale di diritto privato giunge alla venticinquesima edizione. Un traguardo significativo velato da un'ombra di commozione perché a questa edizione manca il contributo di Piero Schlesinger che con la sua cultura e le sue intuizioni ha guidato e sorretto l'opera di aggiornamento del Manuale fino ai tempi più recenti. L'opera ha rappresentato il testo di iniziazione alla scienza giuridica per molte generazioni di studenti e non di rado li ha accompagnati durante il loro successivo percorso di studi come ausilio per la preparazione di concorsi ed esami di abilitazione all'esercizio della professione e poi come strumento di consultazione nel lavoro quotidiano. Il testo è inevitabilmente cambiato nel tempo seguendo le riforme normative l'evoluzione della giurisprudenza le elaborazioni della dottrina; edizione dopo edizione il Manuale ha rispecchiato non solo il mutare del dato normativo ma le profonde metamorfosi della società italiana. Vi è però un'intima continuità di metodo e di stile che ha assicurato al Manuale costante attualità e longevità; qualità che si devono alle scelte degli autori che lo hanno pensato e che se ne sono presi cura nel corso dei decenni.