"La lettera apostolica Patris corde del Santo Padre Francesco con l'omelia Nella bottega di Giuseppe di san Josemaría Escrivá. Salve, custode del Redentore, e sposo della Vergine Maria. A te Dio affidò il suo Figlio; in te Maria ripose la sua fiducia; con te Cristo diventò uomo. O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi, e guidaci nel cammino della vita. Ottienici grazia, misericordia e coraggio, e difendici da ogni male. Amen." (Papa Francesco)
Contenuto
In un tempo in cui la figura del padre è messa in ombra e svuotata della sua identità, il teologo Valentino Salvoldi presenta Giuseppe come colui che può aiutare a riscattare il concetto di paternità. Nel contesto della sacra famiglia, egli aiuta a prendere coscienza che ogni essere umano è chiamato a vivere intensamente la propria esistenza con un amore aperto alla vita, fecondo in senso materiale e spirituale e impregnato dei valori della Bibbia. Da essa si impara che «i padri devono convertirsi ai figli» (Luca 1,17) e non viceversa. La vita, infatti, è un progressivo cammino verso il nuovo, l’inedito e il riconoscente stupore di fronte al Padre.
Destinatari
Tutti.
Autore
Valentino SALVOLDI, missionario, già docente di filosofia e teologia morale all’Accademia Alfonsiana (Roma), è ora “professore visitatore” dei seminari delle giovani Chiese (Africa e Asia). Per il suo impegno in difesa degli “ultimi della terra” è stato espulso da sette stati africani, due volte è stato davanti al plotone di esecuzione in Nigeria e recentemente è sfuggito alla lapidazione in Bangladesh. I suoi numerosi libri, tradotti in molte lingue, nascono dalla vita e tornano tra la gente per dare speranza, per rendere il mondo più giusto e fraterno.
Il testo contiene un'analisi di alcuni Inni liturgici dedicati a san Giuseppe e dei commenti alla Esortazione apostolica Redemptoris Custos. Nella prima parte sono presentati una serie di Inni liturgici dedicati a san Giuseppe, nei quali si scorge il riflesso di quanto la Chiesa ha sempre pensato e insegnato su san Giuseppe. Nella seconda parte l'autore raccoglie alcuni propri studi riguardanti temi di particolare interesse sulla figura di san Giuseppe, concentrando l'attenzione sull'Esortazione apostolica Redemptoris Custos e soffermandosi sui misteri della vita nascosta di Gesù, dei quali san Giuseppe è stato particolare ministro. La ricerca, poi, si allarga al pensiero dei grandi maestri Agostino e Tommaso, ammiratori di san Giuseppe e attenti alla sua presenza e ruolo nella storia della salvezza.
Il secondo volume della collana "24 passi nel quotidiano", dedicata a san Francesco di Sales, propone un viaggio di meditazione e preghiera alla scoperta gioiosa del tema dell'amicizia, attraverso un'antologia tratta dalle sue Lettere. Gianni Ghiglione offre un ritratto di san Francesco di Sales, proprio a partire dalla sua corrispondenza, dalla quale emerge la storia più completa e fedele della sua vita di pastore, permettendo di cogliere il suo cuore, dal quale fa trasparire i suoi slanci affettuosi e l'amicizia sincera. Paolo Mojoli, commentando in ogni capitolo un brano di una Lettera di san Francesco di Sales, riflette sulla bellezza dell'amicizia vissuta in Dio e come dono di Dio, offrendo spunti di meditazione e preghiera. L'obiettivo di questo libro è quello di coniugare amicizia e preghiera, dialogo colmo di affetto con le persone e pieno di confidenza con Dio, attraveso l'insegnamento e l'esempio illuminante di san Francesco di Sales.
Breve biografia e antologia di testi di Maria Maddalena de' Pazzi (1566-1607). I brani sono presentati secondo un preciso itinerario cronologico passando dall'esperienza mistica al semplice quotidiano fatto di salute e malattie, tentazioni e dialoghi, esitazioni e scelte (Prefazione del card. Giuseppe Betori).
Il volume raccogli alcuni scritti di S. Massimiliano Kolbe e contiene in appendice la Novena di Pentecoste. «Quando il fuoco dell'amore si accende, non può trovare posto nei limiti del cuore, ma divampa al di fuori, incendia, divora, assorbe altri cuori. Conquista anime sempre più numerose al proprio ideale: all'Immacolata!» (S. Massimiliano Kolbe).
San Giuseppe è l’ombra di Dio, l’ombra discreta e sicura in cui riposa la verginità di Maria, e in cui cresce “in età e grazia” l’infanzia e l’adole­scenza del Figlio di Dio.
San Giuseppe è un uomo di poche parole, di molta tenerezza e fatica, di assoluta dedizione e semplicità.
È così che inquadra San Giuseppe l’insegna­mento di Paolo VI che viene raccolto in queste pagine.
Si presenta come un semplice ma prezioso sussidio per l’Anno speciale dedicato a San Giuseppe da Papa Francesco; con l’augurio che “crescano in tutti la devozione al Patrono della Chiesa universale e l’amore al Redentore, che egli esem­plarmente servì”.
Seguendo l’indicazione del Santo Padre che ha indetto un anno speciale su san Giuseppe, l’autore presenta questa stupenda Novena tutta da meditare e da pregare.
Prefazione di Mons. Bruno Forte
Dall'8 dicembre 2020 all'8 dicembre 2021 si celebra, come voluto da papa Francesco, un anno particolare dedicato a san Giuseppe, in occasione del 150° anniversario dalla sua proclamazione a patrono della Chiesa cattolica. Quest'anno offre l'occasione per ciascuno di fare memoria su una delle figure più importanti nell'avvenimento della redenzione: figura di cui i Vangeli dicono pochissime ma estremamente significative cose, ricordandolo come lo sposo che accoglie Maria e il figlio, che a loro provvede, che tiene sempre il cuore aperto a ogni parola che gli viene dall'Alto. In questo senso, san Giuseppe è figura di credente a cui fare riferimento per ciascuno, proprio nelle grandi e fondamentali scelte della vita. Per entrare nel mistero di questo uomo, il presente libro offre diverse strade: quella della meditazione quotidiana, scandita dalle riflessioni di don Luigi Maria Epicoco; quella dell'approfondimento del pensiero di papa Francesco, secondo il testo della lettera Patris corde, offerta integralmente; quella di una voce originalissima come fu don Tonino Bello, che su san Giuseppe ci ha lasciato una pagina di altissimo lirismo e profondità.
La Regola di San Benedetto come testo fondativo del monachesimo di ogni tempo e luogo, capace di raccogliere e armonizzare esperienze diverse.
Un imbuto che raccoglie, incanala, integra e armonizza testi ed esperienze monastiche diverse: così padre Benoît Standaert definisce la Regola di san Benedetto, testo fondativo per il monachesimo di ogni tempo e latitudine. Dopo una vita trascorsa a “ruminare” queste pagine, assaporandole nel silenzio, scrutandole nella preghiera e intercettandone ogni suggestione nella vita monastica, l’Autore consegna anche al pubblico di lingua italiana il proprio Commentario. La sfida è far parlare l’antico con lo sguardo rivolto all’oggi. Questa è infatti il valore della Regola: restare sempre attuale e feconda, come una secolare fonte di acqua viva.
Chi è Dio per Francesco d’Assisi?
È una domanda cruciale: nella vita di un santo Dio sta al centro di tutto.
A Francesco è stata attribuita l’espressione «Dio mio e mio tutto» (in latino: «Deus meus et omnia»), anche se non appare esattamente con questi termini nei suoi Scritti. Riassume però in modo perfetto il senso dell’assoluto tipico di Francesco.
Le pagine di questo libro aiutano ad entrare nella profondità di quella espressione e dell’esperienza dell’assoluto da cui è nata.
JAVIER GARRIDO è un frate minore (francescano). Insegna in istituti teologici e anima diversi gruppi di spiritualità cristiana, curando seriamente l’accompagnamento personale soprattutto degli adulti. È autore di numerosi studi sull’esperienza francescana.
La peculiarità del De fide rerum quae non videntur è la sua prospettiva apologetica intesa in maniera straordinariamente attuale. Questo contributo, quindi, non solo costituisce un invito ad accostarsi alla teologia di S. Agostino, ma si propone di riscoprire la fecondità e l'attualità dell'apologetica, che fonda credibilità e ragionevolezza della Rivelazione. S. Agostino, peraltro, offre un tesoro inesauribile di spunti dottrinali, di cui ha sempre fatto tesoro il Magistero della Chiesa. Dopo un'introduzione generale alla dottrina agostiniana, viene offerta una presentazione storico-critica al De fide rerum quae non videntur, cui segue una moderna traduzione italiana. In appendice viene offerta, infine, una sintetica trattazione dell'apologetica, focalizzandone utilità ed attualità alla luce dell'humus agostiniano. La fede, pur nascendo dall'auditus Verbi, non esclude l'apporto della ragione e la sua credibilitas sta anche nell'esclusione di presunte irrazionalità o assurdità totalmente estranee alla Divina Rivelazione. Il fine, infatti, è apportare ragioni per credere e per confermare la scelta di fede, libera, coerente e possibile. Del resto, insegna San Pietro che il cristiano deve saper "rendere ragione della speranza che è in noi" (1Pt 3,15). Questo vale soprattutto oggi, nella prospettiva della "nuova evangelizzazione", situata nel "post-moderno", in cui occorre avere la capacità di parlare non solo al cuore dell'uomo, ma anche alla sua intelligenza, come ebbe a scrivere André Manaranche: "Noi non crediamo per delle ragioni, ma abbiamo delle ragioni per credere".