
"'Homo sum: nihil humani a me alienum puto', 'sono uomo: nulla di ciò che è umano lo considero a me estraneo'. Poniamo questa considerazione in apertura ideale al saggio che mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro-Squillace, ha voluto dedicare a un soggetto capitale da sempre, divenuto particolarmente urgente e fin rovente ai nostri giorni: la questione antropologica. La cultura moderna ha smitizzato la grandezza della creatura umana, ma ne è rimasta pur sempre affascinata, a partire da Cartesio che, nel Cogito ergo sum, ha posto nel pensiero l'identità trascendente della persona. Vorremmo ribadire solo un paio di componenti radicali. La prima è quella della libertà. Il secondo lineamento significativo è che la creatura umana è un essere posto in relazione: non è una cellula isolata, ma è una persona che comunica, che ama, che ha incontri." (dalla prefazione del card. Gianfranco Ravasi)
Attraverso l'analisi di casi clinici esemplificativi, integrata da descrizioni essenziali del problema medico, il libro prende in esame le questioni più rilevanti del dibattito bioetico relativo all'infanzia. Alcuni paragrafi trattano aspetti relativamente nuovi, come la donazione del midollo da parte di minorenni, la crioconservazione del tessuto ovarico e del tessuto testicolare, i test presintomatici. Altri affrontano, in una moderna visione complessiva, temi già dibattuti da tempo in ambito bioetico, come il trattamento chirurgico per finalità estetiche dei bambini affetti dalla sindrome di Down, il neonato anencefalo, i gemelli congiunti, le ambiguità genitali. Di particolare rilievo sono le pagine dedicate alla qualità della vita e al diritto alle cure, alla sessualità, alla patologia psichiatrica, alle terapie sperimentali e alla medicina preventiva. Il capitolo conclusivo delinea, infine, il rapporto del bambino con la malattia e il ruolo degli operatori e dei genitori all'interno degli ospedali.
Perché il tema della morte suscita oggi tanto interesse? Si può definire per legge come e quando "staccare la spina"? Perché la figura dello zombie affascina l'immaginario? Si può comunicare con chi non c'è più? Che significato ha la risurrezione? A queste e a molte altre domande cerca di rispondere il volume, che attraverso un'indagine, talvolta ironica e dissacrante, si propone di affrontare la complessità dei problemi di ordine culturale, sociale, antropologico, etico, storico, medico e religioso che oggi si dibattono intorno al confine e all'orizzonte dell'umano. Un viaggio che procede dagli interrogativi antropologico-culturali alle grandi questioni etiche, da Halloween ai vampiri, dai decessi cruenti agli enigmi degli stati vegetativi, dal suicidio alle esperienze di "premorte".
Chi è il prossimo? Che cos'è la libertà? La morte è l'ultima parola? Il confronto tra il filosofo Emanuele Severino e il teologo Angelo Scola indica con forza che il parlare della morte è un tema che annuncia, sotto le ceneri dello smarrimento contemporaneo, la consapevolezza che oltre i tratti più dolorosi che caratterizzano il credersi "mortali" appare ciò che l'uomo è più autenticamente.
In questo volume è pubblicata la raccolta dei contributi più significativi di padre Angelo Serra, comparsi sulla Rivista "Medicina e Morale", dedicati ai rapporti tra la genetica medica e le sue applicazioni in ambito bioetico. Il libro non vuol essere solo un'iniziativa di gratitudine verso il Maestro di scienza e Testimone di rigore etico, ma anche il tentativo di consegnare ai posteri un'esperienza scientifica riconosciuta a livello mondiale che si è protesa nel comprendere la genetica umana non solo da un punto di vista scientifico/tecnologico ma anche da un punto di vista etico e filosofico. Un approccio sapienziale con la genetica umana che ha apportato un indiscutibile valore aggiunto alle ricerche genetiche e al dibattito sulla bioetica.
Muovendosi attraverso dichiarazioni, pubblicazioni e iniziative delle maggiori istituzioni internazionali e di alcuni influenti personaggi, l'autrice riassume i tratti distintivi dell'etica postmoderna. Assistiamo al trionfo di una cultura sostanzialmente monolitica e di ascendenza rigorosamente occidentale, dinanzi alla quale soccombono le culture particolari. La distinzione biologica dei sessi e la famiglia tradizionale sono messe in discussione da assunti filosofici, da analisi sociologiche e da iniziative politiche che riflettono l'esigenza di garantire uguaglianza di diritti fra i sessi e interscambiabilità dei ruoli famigliari e personali. Il tutto nel quadro di un'ideologia di marca universitaria che esercita una forte influenza sull'etica collettiva e che trova la sua amplificazione negli organi della comunicazione di massa. Questo volume ricostruisce la nascita dell'ideologia gender e del movimento queer in Occidente. Una prima parte del volume è dedicata alla ricostruzione storica, mentre la seconda presenta una analisi critica e delle prospettive per il futuro. Tra gli allegati, alcune schede sulle figure più influenti del mondo del gender. Prefazione del cardinale Robert Sarah.
Secondo la definizione della IASP (International Association for the Study of Pain) e dell’Organizzazione mondiale della sanità, il dolore «è un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tessutale, in atto o potenziale…». C’è quindi, nel dolore, una componente percettiva, ma c’è anche una parte esperienziale che è lo stato psichico collegato alla percezione di una sensazione spiacevole. È questa la parte privata, interiore, che rappresenta, in fondo, la vera e propria esperienza del dolore. Ma esiste un senso nel dolore? Il dolore può colpire il corpo o la mente, compenetrare entrambi modificando irrimediabilmente la percezione del vivere. È senza dubbio uno dei più importanti e formativi aspetti dell’esistenza umana, declinato in vario modo da filosofi, religiosi, teorici e intellettuali e descritto da ogni essere umano con accezioni e sfumature differenti. Umberto Veronesi combatte quotidianamente il dolore del corpo e le sue ripercussioni sull’anima e, da conoscitore dell’evoluzione storica delle religioni, riflette sul significato del dolore nella storia e sulla propria esperienza di medico e di scienziato.
Interventi di alcuni Ambasciatori presso la Santa Sede sull'importanza del magistero di Benedetto XVI. I vari interventi, pur diversi, sono legati da una domanda di fondo che riguarda il rapporto tra religione e politica, tra l'azione rivolta al bene comune e la relazione dell'uomo con Dio.
I rapidi sviluppi delle neuroscienze e della neurofarmacologia portano a considerare l'ipotesi di poter intervenire sui processi cerebrali, potenziando le capacità cognitive umane: memoria, consapevolezza, attenzione, riconoscimento di cose e persone, ragionamento, soluzione di problemi. Di fronte a un simile scenario, le previsioni e valutazioni degli osservatori sono molto contrastanti. Alcuni denunciano gli esiti distruttivi di un ricorso non solo terapeutico ai farmaci potenzianti. Altri, invece, salutano con entusiasmo il superamento finalmente possibile della "condizione umana" finora conosciuta e il passaggio a un'inedita condizione vitale finalmente libera dai vincoli biologici. Il dibattito è quindi aperto e le sfide molto insidiose. Il tempo di un'analisi accorta e coraggiosa sembra davvero arrivato.
Una riflessione metodica e un costante riferimento al Magistero della Chiesa riguardo a tematiche sempre più imprescindibili per i cristiani e per l'umanità intera. Un volume di interesse, per valore intrinseco e storico, che si rivolge non solo a medici e operatori sanitari, ma pure a chiunque si rifiuti di rimanere estraneo a qualsiasi questione in merito al bene primario della vita di ogni persona.
Questo piccolo libro vuole approfondire le scelte di diverse donne, nei momenti più critici della loro vita, poste di fronte ad una gravidanza non cercata o a rischio.
Il volume raccoglie gli Atti del VI Convegno Internazionale di Bioetica organizzato nel 2013 dalla Confraternita della Misericordia di Trevi nel Lazio. Nasce dalla profonda esigenza di discutere su alcune problematiche bioetiche che derivano dalla necessità di un confronto sul valore della vita di ogni persona in qualunque condizione sia: in queste pagine, dopo la presentazione (Giuseppe Tarabonelli), si ritrovano le riflessioni proposte dai diversi relatori: Parole di vita: quale avvenire, quale speranza la Chiesa può dare alla bioetica? (Domenico Santangelo); La vita: dono di Dio o prodotto degli uomini? Come comunicare l’accoglienza e il rispetto della vita? (Domenico Pompili); Quanti anni avrebbe oggi? Aborto e inizio della vita umana: questioni bioetiche dal concepimento alla nascita (Pierluigi Bruschettini); Medicina e persona umana: quale relazione nella pratica clinica? (Alfredo Anzani); Dalla retorica alla realtà: perché si domanda una morte assistita? (Raymond Zammit); Famiglie fragili che nutrono il nostro vivere (Fulvio de Nigris); La messa alla prova di sé nell’adolescenza (David Le Breton); Escursioni bio-antropologiche nella sofferenza psichica (Fabio Gabrielli, Massimo Cocchi); La famiglia, la vertigine e il rischio dell’acrobata (Graziano Martignoni); Il dolore si cura e la sofferenza si accompagna (Pietro Grassi); Vivere la morte alla fine della vita (Flavia Caretta).