Dal IV secolo fino a tempi a noi vicini, uomini e donne cristiani tanto in oriente quanto in occidente si sono sentiti chiamati ad abbracciare la follia per Cristo, vocazione singolare, eccezionale. Numerosi racconti ci narrano le bizzarrie e le stranezze di questi cristiani che nascondevano, dietro la simulazione della follia, la loro santità. I folli per Cristo saranno sempre amati dal popolo, dalla gente semplice che percepiva in queste strane figure una sapienza ben più profonda di quella dei saggi del mondo, una fede semplice ma solida che, sotto la maschera della finzione, denunciava un'altra maschera, quella dell'ipocrisia, del perbenismo, del fariseismo.
«Le edizioni continuano... dal 1608. Cosa c'è dunque in questo libro che affascina i nostri cuori e i nostri spiriti, pur in una società così diversa da quella del XVII secolo?». Tentiamo di rispondere - scrive il curatore -, ma solo per invitare chi non lo conoscesse a scoprire un tesoro che nessuna epoca ha trovato estraneo alla propria problematica spirituale. Quest'opera, infatti, è diretta esclusivamente al cuore dell'uomo che non ha riposo se non in Dio. Scritta da Francesco di Sales, prima nella forma di appunti con consigli e suggerimenti poi rielaborata e ripresentata, è la prima opera che ha dato al laicato cattolico lineamenti per una spiritualità e un apostolato propri. «Io intendo offrire i miei insegnamenti», scrive san Francesco, «a quelli che vivono nelle città, in famiglia, (...) in mezzo agli altri».
Itinerario classico di spiritualità contemporanea, il testo offre al lettore un'esperienza di cammino compiuto che può diventare una proposta di cammino da vivere per chi da queste pagine si fa accompagnare. Il protagonista, rimasto senza famiglia e in miseria, e folgorato dall'affermazione di san Paolo «pregate incessantemente» (1Ts 5,17), decide di andare per il mondo in cerca di chi gli insegni a praticare una preghiera incessante. Porta con sé ciò che possiede: una Bibbia e una bisaccia con qualche pane secco. La Filocalia, un?ampia raccolta di testi mistici di autori di diverse epoche e provenienza, la cui lettura è suggerita dal maestro, diventa la sua inseparabile compagna di strada. Da questa lettura il pellegrino impara la pratica della preghiera interiore ininterrotta della mente e del cuore. Negli incontri con i diversi personaggi (= spaccati di vita sociale, familiare, religiosa), egli insegna, impara e si confronta sugli stadi di questa pratica, vera protagonista del testo.
I Salmi dei Vespri delle quattro settimane della Liturgia delle Ore: di ogni Salmo si dà prima una visione d'insieme, poi viene presentato in maniera ordinata e sintetica il rincorrersi dei tanti temi e digressioni-catechesi in cui si articola il discorso di S. Agostino. Per sacerdoti e religiosi. Il volume è costituito da meditazioni sui salmi dei vespri, basate sulle Esposizioni sui Salmi di sant'Agostino; i salmi scelti sono quelli dei vespri delle quattro settimane della Liturgia delle Ore. L'autore stesso fornisce uno schema dell'opera: «Di ogni Salmo si dà prima una visione d'insieme; poi vengono presentati in maniera ordinata e quasi schematica i temi e le digressioni-catechesi in cui si articola il discorso di sant'Agostino. Per quanto possibile, si lascia parlare sant'Agostino, citando direttamente le sue parole; segue un possibile messaggio del salmo».
Il concetto-chiave di chrêsis o "retto uso", fondamentale nell'etica antica e presente anche in ambito medico e giuridico, indica il modo in cui i Padri della Chiesa si posero di fronte alla cultura classica: come api, raccolsero il polline dai suoi fiori per trasformarlo in alimento. Gnilka - da filologo classico - con metodo scientifico aderisce qui al pensiero dei Padri seguendo la storia di tale concetto dalla Sofistica (V/IV a.C.) agli autori bizantini del VII/VIII d.C. Un testo programmatico per lo studio della letteratura cristiana antica e non solo, permettendo di rispondere a questioni teologiche tuttora aperte.
Ricchissimo di spunti teologici e riferimenti patristici, similitudini tra la preghiera del cuore e le pratiche di altre religioni; un utilissimo ausilio per chi voglia studiare in modo approfondito il “classico” della letteratura religiosa russa.
“Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me!”
Ampia introduzione e nuova edizione critica dell’A Diogneto, una delle più interessanti opere del cristianesimo antico, con la quale si inaugura la collana di testi dei primi secoli cristiani con originale a fronte “Nuovi testi patristici”. Il libro è corredato da un apparato di varianti e da un’accurata traduzione italiana a fronte. L’introduzione è divisa in tre vasti capitoli. Il primo riesamina numerose questioni relative a questo scritto misterioso e ancora enigmatico, il secondo propone un’interpretazione complessiva del testo, il terzo presenta un rimarchevole esame critico della tradizione testuale greca (sono discussi all’incirca quaranta passi controversi e in particolare per cinque di questi sono proposte nuove letture). Un apparato di brevi note esplicative permette inoltre al lettore di collegare fra di loro le differenti parti del volume. Infine una vasta bibliografia e svariati indici concludono l’opera.
«Meno non significa affatto decrescere. Vuol dire arretrare, questo sì: nell'indifferenza, nell'individualismo, nella conflittualità, nella bulimia del consumismo e della ricchezza. Ma per essere più. Più civili, più realizzati, più umani, più felici. Sì, meno è di più. Occorre creatività, e anche un po' di follia, occorre essere affamati di futuro. E tutto questo, non è forse proprio nelle corde della iniziativa The economy of Francesco?» (Francesco Antonioli). Con l'iniziativa The economy of Francesco, papa Bergoglio ha convocato ad Assisi cinquecento giovani economisti e imprenditori sotto i 35 anni, invitati a scrivere un "patto" per cambiare l'attuale economia e dare un'anima all'economia di domani. Occorre correggere i modelli di crescita incapaci di garantire il rispetto dell'ambiente, l'equità sociale, la dignità dei lavoratori, i diritti delle generazioni future. Questo libro è una provocazione. Ricco di spunti e di originali suggestioni, apre uno sguardo sul significato dei valori e delle spinte ideali per la vita economica. Ma lo fa ritornando all'antico, a due santi carismatici, a due manager ante litteram, inventori di prototipi finanziari e di organizzazione aziendale a cui si ispira la nuova "economia civile", una teoria che è responsabilizzante e parla a tutta la società: alle imprese, ai consumatori, ai decisori pubblici.
Nel latino patristico e medievale la parola traditio è talvolta usata come sinonimo di traductio. L'ampia gamma di implicazioni, tanto ideologiche quanto socio-culturali, connesse all'idea di 'tradizione' nel lessico e nella coscienza culturale di età tardo-antica, medievale e rinascimentale le hanno consentito di correre parallelamente, e talvolta anche di sovrapporsi, alla nozione di versio o translatio e di indicare lo sforzo consapevole di preservare, nel corso dei secoli, un ricco patrimonio di testi e dottrine. La collana Traditiones presenta il testo originale (latino o greco) e la traduzione italiana, corredati da ampia introduzione, commenti e apparati, di alcune fra le più importanti opere della tradizione filosofica tardo-antica, medie vale e umanistica, nell'intento di assicurarne una nuova traditio. Il "Tractatus de praedestinatione et de praescientia Dei respectu futurorum contingentium", composto da Guglielmo di Ockham tra il 1321 e il 1324, costituisce uno snodo cruciale nelle discussioni medievali sul tema del fatalismo teologico e sulle questioni che vi sono implicate, come la conoscenza dei futuri contingenti e il compatibilismo tra prescienza divina e libero arbitrio. Raccogliendo e ripensando fonti di diversa provenienza, Roberto Grossatesta e Pietro Lombardo in primis, il Venerabilis inceptor sposta il problema sul piano epistemologico e linguistico, affrontandolo dal punto di vista di un'analisi proposizionale degli enunciati che parlano dei contingenti futuri. In questo modo egli affida agli strumenti dell'argomentazione logica e dell'indagine semantica il compito di sciogliere le implicazioni teologiche della questione, in una teoria che garantisca al contempo la prescienza di Dio e la libera volontà umana. Il principio della soluzione ockhamiana, che costituirà un punto di riferimento - pro o contro - nei dibattiti teologici del XIV secolo, consiste nell'intreccio tra analisi proposizionale e logica fidei, in nome di una soluzione pragmatica del dilemma compatibilista: come mostra il caso esemplare della profezia, gli enunciati della scienza divina costituiscono i postulati di una logica della credenza che poi procede da quelle premesse, attraverso una catena argomentativa, a formulare i precetti che guideranno i passi del cristiano nel mondo. Il volume rende disponibile per la prima volta al lettore non soltanto la prima traduzione in italiano del Tractatus, ma anche un ricco apparato di testi (le distinctiones 38, 39 e 40 dell'Ordinatio, i capitoli 7 e 27 della Summa Logicae, la quaestio IV.4 dei Quodlibeta, le Quaestiones in Libros Physicorum 41 e 44, il prologo della Expositio in libros Physicorum e un estratto dalla Expositio in Librum Perihermeneias Aristotelis) che consente di ricostruire in modo coerente una teoria ockhamiana della contingenza e di gettare luce su una nuova interpretazione del pensiero del teologo e filosofo inglese.
L'uomo non è un'isola. Non nasce da solo, non vive da solo, non si sviluppa da solo, non cresce e non muore da solo. È un incrocio di relazioni materiali, psicologiche, intellettuali,... spirituali. Tra queste, poi, si può aggiungere la relazione strettissima con l'azione di Dio. Nel caso di santa Teresa di Lisieux, sappiamo che nacque e crebbe in una famiglia di "santi genitori", circondata da quattro sorelle che furono testimoni attive del suo sviluppo psicologico e spirituale, che la precedettero e seguirono nella scelta della vita religiosa.
Charles de Foucauld ha fatto dell’amore di Dio la sua vita, e della sua vita un amore per Dio e per i fratelli e le sorelle. Le meditazioni di frère Charles sui Vangeli rivelano la sua profonda relazione con il Beneamato Gesù, fatta di ascolto amorevole, di imitazione dell’ultimo posto, di fraternità con tutti.
Ci auguriamo che questo piccolo strumento sia un aiuto, nel quotidiano, per conoscere e vivere “per fede” la Parola, che ci è donata nelle Scritture e nella Liturgia dei tempi di Quaresima e Pasqua.
Il giusto ama “per fede” un Dio che non vede e questo amore è la sua vita… Obbedisce “per fede” a causa della parola: «Chi ascolta voi ascolta me», parola che non sente, ma che crede “per fede”.
Dopo il successo della prima edizione (1995) e la sua tradizione in varie lingue, questa Storia della letteratura cristiana antica, riveduta e ampliata, intende mettere in rilievo precipuamente gli aspetti letterari che caratterizzano gli scritti dei primi secoli cristiani e che spesso vengono trascurati dalle antologie opere esistenti. La produzione letteraria cristiana è stata considerata quasi sempre o come strumento per la storia della Chiesa antica o come aspetto particolare della storia del pensiero patristico. Quest'opera, invece, vuole considerare l'insostituibile apporto che il cristianesimo ha arrecato alla formazione della cultura occidentale. Il termine "cultura" deve essere inteso in senso lato, e non esclusivamente come se si identificasse con i raggiungimenti artistici; essa comprende il pensiero, le problematiche, le soluzioni che l'antico testamento produsse e visse al proprio interno. In tal modo si recupera, pur osservandola in un suo ambito specifico, la peculiarità del messaggio evangelico, che costituisce il nucleo insostituibile di ogni forma letteraria cristiana. Antichi e nuovi contemporaneamente furono i contenuti e i generi di questa letteratura, che costituì il passaggio dalla civiltà antica a quella medievale.