
È ricco e suggestivo il percorso proposto in queste pagine che attingono abbondantemente dal quarto Vangelo. La scelta di concentrarsi su talune figure che attraversano il testo consente di approfondire il loro singolare rapporto con Gesù e di scoprire come l'incontro col Signore sia ciò che cambia realmente la vita di ogni persona. L'incontro con Gesù avviene in modi differenti e in genere ha sviluppi imprevisti; sempre, però, accade nella storia delle persone e delle comunità, provocando e interpellando. E le chiama ad un salto di qualità nella fede, nell'amore e nella speranza. Così, in queste pagine, si susseguono le vicende dei personaggi che caratterizzano la scena evangelica - dal Battista ai primi discepoli e a Nicodemo, da Pietro al "discepolo amato", dalla donna samaritana a Pilato, da Lazzaro a Tommaso, per evocarne solo alcuni - ma c'è sempre Qualcuno che rimane l'Unico necessario, ossia il Signore Gesù. [...] Gesù Cristo è sacramento di Dio e la Chiesa è sacramento di Cristo; per questo tutto, nella comunità ecclesiale, si fonda su Gesù e da Lui prende forza, valore e significato. Al di fuori di Lui è smarrita la dimensione sacramentale, tutto si "snatura" e decade a puro funzionalismo, pura psicologia o mera attività sociale. Possano, coloro che si cimenteranno in questo percorso tra le storie e i personaggi del Vangelo secondo Giovanni, crescere nel loro incontro col Signore Gesù e nell'appartenenza alla Chiesa per riuscire a credere, amare e sperare come richiede ogni vocazione cristiana, qualunque essa sia. (dalla Prefazione di Francesco Moraglia)
Nella piazza della Libertà di Trieste, ribattezzata "Piazza del Mondo" una donna, Lorena Fornasir e insieme a lei il marito Gian Andrea Franchi e gli attivisti della Associazione Linea d'Ombra, curano i piedi martoriati dei migranti della rotta balcanica, in arrivo dopo estenuanti cammini da Paesi come Afghanistan, Pakistan, Siria, Bangladesh. Prefazione di: Domenico Iannacone.
«Nel panorama della storia umana poche figure risplendono con la stessa intensità di san Francesco d'Assisi. Non è un personaggio relegabile nei secoli passati, ma una presenza vibrante che parla ancora e direttamente agli uomini e alle aspirazioni del nostro tempo». Cosa può dirci un uomo del 1200 come san Francesco rispetto alle sfide che siamo chiamati ad affrontare nel nostro tempo, nel nostro mondo in continuo mutamento? Cosa rende unico il «santo poverello», e perché è considerato ancora oggi una delle figure più importanti non solo della Chiesa, ma della storia dell'umanità? Sono solo alcune delle questioni su cui indaga l'arcivescovo di Torino Roberto Repole in questo libro, illuminante e innovativo perché lontano dall'essere l'ennesima biografia o una mera raccolta di aneddoti sulla vita del santo di Assisi. Il suo voto di povertà, l'amore per ogni creatura, la sua arte poetica sono fatti ormai noti: l'obiettivo dell'autore è invece quello di mostrare un lato inedito di Francesco, il vero motivo per cui, a distanza di otto secoli, il suo nome e il suo ricordo continuano a risuonare nell'immaginario comune, ad affascinare, ispirare e orientare l'uomo di oggi in un'epoca di profondo cambiamento o, come dice papa Francesco che dal santo ha preso il nome, in un radicale cambiamento d'epoca. Scopriamo così che san Francesco ha saputo come pochi altri adeguarsi alle trasformazioni del proprio tempo, incarnando un modello sorprendente di adattamento e resilienza; il suo messaggio, tramandato di generazione in generazione, può accompagnarci oggi verso le prove che ci attendono, insegnandoci a camminare in equilibrio sul filo sottile che separa saggezza tradizionale e nuove idee, tra l'importanza di preservare il passato e la necessità di guardare con fiducia e speranza verso il futuro.
Ogni giorno veniamo bombardati da un'infinità di stimoli che ci inducono a pensare che solo soddisfacendo il nostro bisogno di piacere, di possedere, di successo ci sentiremo realizzati e potremo dirci finalmente felici. Ciò che si tende a dimenticare, però, è che il bisogno fondamentale dell'uomo, insito nella sua stessa natura, è solo uno: amare ed essere amato. Ma allora perché spesso siamo proprio noi a mettere ostacoli sul nostro cammino verso l'amore, a cadere nelle trappole che ci impediscono di costruire relazioni autentiche, appaganti e di profonda comunione? La possessività, il controllo, la gelosia, la paura di essere giudicati, il bisogno di approvazione, una bassa autostima, l'anteporre l'apparire all'essere sono solo alcune delle possibili spie che ci dicono che non stiamo vivendo le nostre relazioni in modo sano. Sono sintomi di un'insicurezza di fondo che ci porta a indossare maschere per mostrare la versione di noi che pensiamo che gli altri vogliano vedere. Dobbiamo invece sforzarci di farci conoscere per ciò che siamo, scoprire noi stessi nella nostra unicità, nei punti di forza e nelle meravigliose potenzialità che ci caratterizzano, e imparare a individuare gli atteggiamenti disfunzionali propri del nostro modo di amare. Solo così potremo apprendere l'arte dell'Amore vero. Chiara Amirante continua, con questo nuovo libro, il percorso della Spiritherapy , che ha aiutato e aiuta migliaia di persone in tutto il mondo a guarire il proprio cuore, trovare la pace e vivere nella luce della gioia piena.
Dal Natale del 2024 all'Epifania del 2026 si svolgerà a Roma il Giubileo che, fin dal 1300, periodicamente commemora la nascita di Gesù Cristo. Quello del 2025 sarà il 30° Anno santo, definito da papa Francesco «uno speciale dono di grazia, caratterizzato dal perdono dei peccati e, in particolare, dall'indulgenza, espressione piena della misericordia di Dio». Tuttavia, se è vero che chiunque ne ha sentito parlare, non è così semplice comprendere la reale importanza di questo appuntamento, che ha scandito nei secoli la storia della Chiesa e dell'umanità. Districarsi tra le moltissime informazioni e notizie che ruotano intorno a un avvenimento simile può risultare complicato, ed è grande il rischio di perdere l'opportunità di viverlo appieno, in tutta la sua eccezionalità. Per questo, il libro di Saverio Gaeta è una guida indispensabile per chiunque voglia capire la tradizione del Giubileo in ogni suo aspetto: il significato storico e spirituale dell'Anno santo, i simboli - dal pellegrinaggio, all'inno, al logo -, i luoghi, con cartine e illustrazioni chiare e dettagliate. Senza dimenticare una lista di appuntamenti, informazioni pratiche e numeri utili per muoversi e visitare Roma. Insomma, un volume prezioso per orientarsi nella complessità di un evento epocale, che richiamerà fedeli, pellegrini e curiosi da ogni parte del globo.
Il nuovo prezioso libro del monaco benedettino Anselm Grün ha lo scopo di farci incamminare sulla via della gioia e della felicità nella nostra vita quotidiana. Un libro che è come un piccolo portafortuna che offrirà ai lettori l'opportunità di ripercorrere i grandi pensieri di Anselm Grün e la sua filosofia di vita. Questo pratico compagno quotidiano è dedicato alla disciplina suprema dell'arte di vivere. Coinvolgente nella lettura a cui seguono sezioni interattive con domande ed esercizi motivanti e creativi che porteranno il lettore a conoscere meglio se stesso, fedeli al motto di Anselm Grün: "Solo chi è misericordioso con se stesso può essere buono anche con gli altri".
Nelle società che finalizzano l'economia alla crescita della produzione di merci il consumismo non è un vizio privato, ma una pubblica virtù, perché se la domanda non crescesse di pari passo con l'offerta occorrerebbe ridurre la produzione e l'occupazione, innescando una crisi che si aggraverebbe progressivamente. In queste società l'atto di acquistare travalica la sua funzione utilitaristica e diventa un valore in sé. Non importa cosa si compra. Importa che si compri. Secondo uno slogan pubblicitario, non a caso in inglese, "Shopping is life". Ma gli acquisti possono soddisfare solo le esigenze materiali della sopravvivenza, non possono dare un senso alla vita. Nel 1968, in un discorso pubblico, Robert Kennedy affermò che «il Pil misura tutto, ma non ciò che rende la vita degna di essere vissuta». Solo la spiritualità, che è una dimensione costitutiva degli esseri umani (e non va confusa con la fede in qualcosa che non è dimostrabile razionalmente), consente di appagare le esigenze esistenziali più profonde e di vivere come una conquista la riduzione della dipendenza dal consumismo compulsivo, che è la causa principale della crisi ecologica. Valorizzare la spiritualità significa oggi promuovere una forma di disobbedienza civile.
Sulle ali del titolo «Il grido che tocca il cuore» sono raccolte le preghiere di papa Francesco negli anni del suo pontificato. Sono preghiere composte e pregate da lui durante i suoi viaggi apostolici, per azioni liturgiche e pastorali, visite apostoliche e incontri personali e pubblici. Fanno parte dei suoi discorsi, dei suoi messaggi e dei suoi scritti. Scandiscono la sua visione pastorale mondiale: dare lode a Dio Trinità Padre, Figlio, Spirito Santo e al contempo rimanere connessi alla realtà umana concreta, universale. Diventano suppliche per ciò che ci affligge; richieste di compassione, di pace, di perdono, di suffragio... e si traducono anche in struggenti inviti a umanizzarci, a fraternizzare, a renderci attenti agli altri..., a prendercene cura.
Un pellegrinaggio quotidiano, quello di don Gianluca, cappellano di un ospedale di Brescia, fatto di incontri con persone che vivono un momento duro della loro vita, in cui emergono energie inattese che fanno sbocciare in loro motivi di speranza. La corsia diventa così "il santuario della speranza" e il malato il "pellegrino" capace di trasfigurare le sue difficoltà in opportunità. Ecco che le storie ordinarie di vita richiamano le vite di alcuni santi, creando una sorta di "gemellaggio" tra i santi del cielo e i "santi della terra". Da ogni incontro scaturisce un breve, ma intenso messaggio rivolto al lettore, per gettare nuova luce sul suo "cammino" nella "corsia della vita".
La fede cristiana non conosce soltanto, nella preghiera, le forme della gioia e dell'elevazione spirituale. Conosce anche le forme dell'angoscia o dell'oppressione, il dolore del grido disperato, gli accenti della richiesta che viene dal profondo. In questo libro Johann Baptist Metz spiega con parole lucide un tratto irrinunciabile della preghiera cristiana: la «sensibilità al tempo e al dolore». Descrive una preghiera che è luogo dove abitare la memoria e riscoprire la concretezza del credere, uno spazio in cui le istanze di libertà, pace, giustizia, riconciliazione diventano una critica potente verso una fede forse troppo astratta. La preghiera così come raccontata da Metz tiene insieme professione di fede ed esperienza di vita. Evitando stucchevoli frasi fatte, così, il pregare si carica di una tensione e di una drammaticità che non possono lasciarci indifferenti. Il pregare ci rende responsabili proprio perché ci invita non a chiudere, ma ad aprire gli occhi sulle nostre sorelle e i nostri fratelli. Pagine in cui la preghiera perde un'aura ingenua, incantata e sognante, facendosi invece concreta e persino ruvida.
Pare difficile crederlo, e persino dirlo, ma la realtà dei documenti e della loro storia effettiva autorizza ad affermare che ancora oggi, a più di 125 anni dalla sua morte, e addirittura nonostante la solennità recente di un documento pontificio interamente dedicatole, la vera e molteplice fisionomia vissuta di Teresa di Lisieux e della sua dottrina è ancora quasi nascosta alla comprensione dei non specialisti, sovrastata da un'immagine costruitale addosso, quella della Santa bambina, e perciò esemplare maestra per tutti della cosiddetta infanzia spirituale. Questo agile libretto, opera di due studiosi che si sono impegnati per ricostruire un'immagine corretta di Teresa di Lisieux e del suo pensiero, offre alcune tracce fondamentali dell'insegnamento spirituale che costituisce la vera lezione del "dottore" Teresa ai figli e alle figlie della Chiesa di oggi.
Le meditazioni sui Vangeli che Charles de Foucauld ha composto, con singolare costanza, presumibilmente ogni sera, dalla metà di settembre 1897 al febbraio del 1899, ci aprono il mondo della sua interiorità e della sua edificazione, in ascolto della Parola. Evidenziano anche una singolare lettura del Vangelo sollecitando nel lettore una immaginazione e un coinvolgimento del tutto singolari. Leggendo, infatti, ci si trova, nel vivo della sua preghiera, in una relazione familiare, affettuosa, senza soluzione di continuità, immersa nel perdurante e pacificato senso della presenza divina e della sua premurosa attenzione.