Questo volume vuole offrire uno strumento che sia non soltanto informativo, ma risponda ad una esigenza di partecipazione costruttiva al farsi della vita civile. Al testo della Costituzione italiana sono stati aggiunti una serie di documenti storici, strettamente connessi alla sua formulazione: lo Statuto fondamentale del Regno di Sardegna (1848); la Costituzione della Repubblica romana (1849); il Decreto Legge luogoteneziale (1946); il Progetto di Costituzione (1947). L'introduzione di Giangiulio Ambrosini affronta da un lato l'esperienza storica nei suoi vari sviluppi - dallo Statuto albertino al 1948 - e dall'altro l'attualità critica, attraverso una disamina dei principi che hanno ispirato il dettato costiituzionale.
L'argomento è il linguaggio parlato, esaminato nell'ambito delle discipline psicologiche. Che cos'è il linguaggio, come nasce nella nostra specie e nei bambini, come funziona, a che cosa serve, com'è strutturato e organizzato, come comunica, cosa comunica. Il libro tratta inoltre il tema della comprensione linguistica (come "capiamo" il linguaggio) e il problema generale del significato (come riconosciamo che una parola corrisponda a un dato oggetto o pensiero), fornendo una serie di informazioni sui disturbi del linguaggio scritto e alcune riflessioni sui linguaggi artificiali.
Un tempo, fino a non troppi anni fa, la scuola e l'apprendistato di un mestiere o di una professione fornivano nozioni che duravano tutta la vita. Oggi le cose sono molto diverse: in un mondo che cambia rapidamente dobbiamo non solo aggiornare di continuo le nostre cognizioni, ma anche cancellare le nozioni superate e rivoluzionare le nostre strutture mentali; dobbiamo selezionare nel diluvio di informazioni che ci sommergono quelle davvero indispensabili, dobbiamo adattarci a novità e trasformazioni. Insomma, il mondo (quello del lavoro, del tempo libero, delle relazioni sociali) ci obbliga a continuare a imparare per tutta la vita. Per questo diventa indispensabile padroneggiare la capacità di "imparare e imparare".
Dinanzi alle crescenti trasformazioni dei processi comunicativi che ridisegnano di continuo gli scenari sociali e i loro attori, si avverte da più parti l'esigenza di un rinnovamento degli studi sul linguaggio e sulla società, ma anche la necessità di una loro reciproca integrazione. Da qui la nascita e la diffusione della sociosemiotica, affascinante avventura intellettuale di cui questo libro ricostruisce i fondamenti teorici e i modelli d'analisi. La moda, la televisione, il giornalismo, la pubblicità, la politica e la spazialità vengono interpretati come discorsi e come testi che circolano nella cultura di massa, intrecciandosi e confondendosi tra loro. Da queste riflessioni si ricava un'immagine della società contemporanea.
Rumiz compie un viaggio attraverso le mentalità, le tradizioni e i simboli del Nord (i fiumi, i campanili, i ponti ...) per ritrovare il senso della parola perduta e l'origine del successo della Lega. Scopre che tra noi è cresciuta silenziosamente una nuova figura, quella dello "spaesato", dell'uomo uscito dalla cultura di paese ma non ancora entrato in quella "globale", dell'uomo che non chiede risposte razionali ma simboli per radicarsi in uno spazio vitale. A questa vaga domanda di identità ha cercato di dare risposta il movimento di Bossi, che occupa un luogo immaginario, mitico, metaforico e simbolico prima che politico.
Il testo è suddiviso in tre parti che curano rispettivamente gli aspetti normativi della teoria dell'informazione, lo studio della teoria dei codici di sorgente e dei codici correttori d'errore e la comprensione dei modelli matematici che sono alla base delle moderne tecniche crittografiche per la protezione (attiva e passiva) dei dati mediante cifrari. La trattazione congiunta, in unico libro, di tali argomenti si giustifica in base alla considerazione che tanto la teoria dell'informazione quanto la crittografia devono il loro assetto normativo attuale ai lavori di Claude E. Shannon, che dotò di un modello matematico efficace e stabile sia il processo di trasmissione dell'informazione sia quello relativo alla sua protezione.
"Una ricostruzione avvincente che permette di conoscere la vita quotidiana e quella scientifica del Seicento, sospesa tra magia e scienza, tra la nascente chimica e l'alchimia, tra ciarlataneria e dottrina." (Giovanni Santambrogio,"Il Sole 24 Ore") Giorgio Cosmacini, medico, laureato in filosofia, insegna Storia della sanità nell'Università statale di Milano e Storia della medicina nell'Università Vita-Salute dell'Istituto Scientifico H. San Raffaele di Milano.
"Questa raccolta di saggi sulla scienza politica in Italia apparve la prima volta nel 1969... Fu ristampata due volte, senza variazioni, nel 1971 e nel 1977, come testo universitario... Da allora sono passati quasi vent'anni. Ma l'interesse degli studiosi per l'opera di Pareto e di Mosca, e in genere per la teoria delle élites, non è mai venuto meno. La presente edizione comprende due miei nuovi scritti su Pareto, un nuovo saggio su Mosca, una relazione congressuale sulla storia della scienza politica in Italia, e un frammento inedito sull'operetta d'ispirazione moschiana,'Essenza della politica'(1946), dello storico Gabriele Pepe." (Dalla prefazione alla nuova edizione di Norberto Bobbio)
Il tempo libero ha acquisito oggi uno spazio e un rilievo tali da farlo apparire come uno dei fenomeni più caratteristici della società di massa. Il libro ripercorre gli aspetti significativi della storia del tempo libero in Italia dall'Ottocento ai nostri giorni: dai giochi tradizionali allo sport, dalla musica al ballo, dalla scoperta della vacanza al cinema, dai piaceri della tavola ai giochi virtuali, fino ad indagare la sfera privata e la sessualità. Un affresco di storia del costume e della mentalità, un osservatorio per cogliere le trasformazioni della società italiana nel corso di oltre un secolo.
Dalla "swinging London" degli anni Cinquanta e Sessanta - la città effervescente della minigonna, dei giovani arrabbiati, dei Beatles e dei Rolling Stones - fino alla "cool Britannia" di Lady Diana e di Tony Blair, passando per il lungo "regno" di Margaret Thatcher. Bertinetti propone un viaggio nella società e nella cultura inglese dal 1956 ad oggi, atttraverso i protagonisti e gli eventi di un periodo che ha segnato la storia europea.