Konrad Lorenz è stato il fondatore dell'etologia. Scienziato eminente, insieme al suo amico e collaboratore Niko Timergen, ha avuto il merito di formulare una definizione rigorosa, anche se oggi un po' superata, dell'istinto, e si è trasformato, nel corso del tempo, in un ecologista che ammoniva gli uomini a rendersi conto dei propri peccati capitali di lesa natura, al fine di superare quell'emergenza ambientale che minaccia non solo gli animali, ma la nostra stessa specie. Ha inoltre contribuito ad accrescere la sensibilità verso i nostri piccoli e grandi compagni di viaggio sul pianeta, divulgando tutte le loro straordinarie abitudini di vita.
Dalla storia allo spazio: un racconto delle scoperte spaziali e delle missioni che ci hanno permesso di scoprire i segreti dell'Universo. Molte di queste missioni hanno nomi italiani: la sonda Giotto, che ci ha ritrasmesso le immagini spettacolari della cometa di Halley; la missione Galileo lanciata a sondare Giove e le sue lune; la missione Cassini in rotta verso Saturno. Resoconto scientifico e saggio storico, questo libro è anche un riconoscimento ai molti scienziati italiani di tutte le epoche che hanno dato il loro contributo alla conquista dell spazio.
In questo testo del pensiero epistemologico, arricchito dal saggio "Il tradimento della ragione da parte degli intellettuali", Lakatos si interroga sulle sottili differenze tra scienza e superstizione, sulle relazioni pericolose tra ricerca e ideologia, sugli inganni della pseudoscienza.
Kurt Godel è stato intellettualmente un gigante. Ma è stato anche un uomo tormentato e bizzarro che, per la sua paura dei germi, arrivò a digiunare fino alla morte. Il libro di Casti e Depauli ci dà un ritratto di questa figura leggendaria, ripercorrendone la vita a partire dalla giovinezza nella Vienna degli anni Venti fino all'ultima fase trascorsa a Princeton, in cui l'amicizia con Einstein costituì l'unico sollievo dagli incubi ai quali la sua instabilità psichica lo condannava.
Chi non ha mai visto le rane diventare grosse come buoi, i pavoni far vibrare la loro ruota o i politici posare per un manifesto elettorale ignora i poteri dell'apparenza. Insetti e orchidee, uomini e pesci rossi, tutte le specie si mettono in mostra, si imbellettano si travestono. L'immagine non cessa mai di imporre le sue leggi, si tratti di sedurre per garantirsi un buon successo riproduttivo, di camuffarsi per sfuggire al predatore o di intimorire per difendere il territorio. Questa inquietante passeggiata biologica - in compagnia di lucciole e scimpanzé, di giovinette imporporite e furtivi aeroplani - mostra a tutto tondo i meccanismi della simulazione, rivelando che la menzogna non è prerogativa unica dell'essere umano.
La vicenda, il vissuto di questo libro si impernia sulla meravigliosa e terribile montagna, la montagna-sogno, la montagna sopra la montagna, simile a un immenso cristallo di cui evoca la sfolgorante e misteriosa regolarità. Nelle facce di questo cristallo si riflettono gli eventi nelle loro infinite angolazioni: il K2 degli esordi; i pensieri e i progetti di Hermann Buhl che prima di salire il Broad Peak e di morire sul Chogolisa nel 1957, discusse con l'allora venticinquenne Kurt Diemberger il famoso stile "Alpi occidentali"; le parole di Shipton, uno dei primi esploratori occidentali giunto al suo cospetto, che incantarono Diemberger e lo avvolsero in un'invincibile magia. Parallelamente si delinea il rapporto umano con gli amici, con Julie Tullis, la compagna con cui ha fondato "the highest filmteam of the world" e il suo rapporto di solidarietà con lei. Infine la tragica estate del 1986. Kurt e Julie trovarono alla base della montagna un "villaggio", dove si incontrano le più svariate personalità dell'alpinismo. Un appuntamento tragico: le speranze, qualche successo, le prime tragedie. La salita, da parte di coloro che non vogliono rinunciare all'ultima chance, i problemi di tante cordate indipendenti in quota, il sogno della vetta che diventa realtà. Infine la bufera, il dramma a 8000 metri, senza più viveri né gas, prigionieri per cinque giorni nelle piccole tende, Julie si "addormenta" per sempre, poi man mano, anche i compagni muoiono.
Perché alcuni processi che avvengono in certe zone del nostro cervello danno origine al "mondo della coscienza" dove è racchiuso tutto ciò che noi sentiamo, sappiamo e siamo? Illustrando i meccanismi fisici e chimici del corpo umano e analizzando le ipotesi scientifiche e filosofiche formulate al riguardo, il Premio Nobel per la medicina Gerald Edelman e lo psichiatra Giulio Tononi costituiscono una vera e propria teoria della coscienza.
Il 2000 è stato proclamato dall'Unesco Anno mondiale della matematica. I "numeri celebri" vogliono andare contro corrente e invogliare alla conoscenza della matematica attraverso descrizioni rapide e divertenti di categorie di numeri sconosciute: saltano fuori così, da una specie di cappello magico, numeri fortunati, intoccabili, amichevoli, interessanti, mirabili e così via per arrivare anche a numeri iperreali, surreali, titanici, inaccessibili e persino soprannaturali.
"Sento quindi sono". Potrebbe essere il motto di questo libro, dove Damasio prosegue sulla via intrapresa con "L'errore di Cartesio". Qui si tratta di avvicinarsi alla "coscienza", nel senso di consapevolezza, attraverso l'emozione. Ma come farlo con rigore scientifico? Come sottoporre l'esperienza più volatile e multiforme, tutta in prima persona, ai più sottili criteri della scienza, che sono tutti in terza persona? Tale interrogativo si pone oggi agli scienziati che hanno posto la coscienza al centro delle loro ricerche. In questo libro l'autore mescola e sovrappone l'analisi al livello neurofisiologico e quella al livello psicologico, trattando alcuni casi clinici e delineando i tratti di una teoria generale della coscienza.