La favola è la più antica forma di narrazione breve, presente fin dall’antichità classica e rintracciabile nelle tradizioni di tutti i popoli.
Gli animali e gli esseri vegetali o inanimati che ne sono i protagonisti, assumono modi di comportarsi, vizi e virtù degli uomini, di cui rappresentano un singolare alter ego. Il mondo delle favole è un mondo ordinato: non riserva colpi di scena e mostra chiaramente dove si trova il bene e dove il male.
Proprio per questo la narrazione favolistica è un formidabile strumento educativo che, divertendo, insegna le piccole verità della vita e i suoi valori fondamentali.
La scuola non è una bolla nella quale i bambini fluttuano tra regole di geometria, analisi grammaticale e filastrocche, ma è una realtà immersa nel territorio e ne assorbe, chiaramente, le problematiche.
Come prescindere dunque dagli effetti che le notizie di stampa e TV, i dibattiti e i provvedimenti per contrastare i terribili effetti dell’inquinamento da Pfas* hanno sui nostri allievi? Come non rispondere al loro senso d’insicurezza?
Dal bisogno di sapere per capire nasce La fabbrica delle nuvole, una storia che non sottovaluta il problema, ma non cede al pessimismo, attraverso la forza della consapevolezza condivisa.
Il mondo è uno soltanto, come “unico” è il legame tra uomo, ambiente, risorse e inquinamento. Questa idea di unicumè il contesto in cui è nata La fabbrica delle nuvole con la quale abbiamo voluto superare una didattica sull’ambiente a favore di una didattica per l’ambiente, basata sui comportamenti, sui valori e sui cambiamenti di mentalità che permettano di “agire localmente, ma pensare globalmente”.
Scrivere richiede fatica, applicazione, esercizio per tradurre un’idea o condividere sentimenti in un modo che non è dato in partenza ma è frutto di prove, correzioni e nuovi tentativi. Scrivere, dunque, assomiglia alla vita; per questo l’abilità di scrittura che va educata a scuola dev’essere applicata al vero e legata a situazioni concrete.
L’esperienza collettiva de Il selfie bugiardo nasce proprio dal bisogno di riflettere con e per i ragazzi del quarto anno di Scuola primaria su un aspetto sempre più determinante della loro vita: l’ossessivo bisogno di apparire attraverso l’immagine virtuale di sé.
Complici smartphone e altre tecnologie, l’abitudine di scattarsi fotografie da soli e di pubblicarle sui social network è diventata una vera e propria mania. Si immortala ogni momento dell’esistenza con scatti che vogliono essere a tutti i costi originali ed efficaci, degni di essere condivisi con gli “amici virtuali”.
La strega Perfidia imprigiona tutte le fate del mondo, meno la piccola Alizé che viene salvata da Grande Orsa.
Dopo cento anni la strega perde i suoi poteri, ma inventa una pozione magica per tornare forte e potente.
Il famoso romanzo di Jules Verne rivisitato per i ragazzi che vogliono vivere l'entusiasmante e spericolato viaggio alla scoperta di un mondo abitato da paurosi animali estinti.
Artù scopre per caso di essere l'erede al trono d'Inghilterra. Aiutato da Mago Merlino e dai cavalieri fedeli a suo padre, il defunto Re Uter, riesce a sconfiggere i suoi nemici e comincia a governare il suo regno. I suoi problemi, però, sono solo all'inizio, attraverso varie peripezie dovrà imparare a diventare un grande re.
Il libro racconta la "Divina Commedia" di Dante Alighieri, dalla selva oscura in cui il poeta si smarrisce alla visione di Dio che conclude il "Paradiso". Il racconto del poema è incorniciato da un Prologo e da un Epilogo, in cui si narra la morte di Dante a Ravenna, nel 1321, in seguito alle febbri contratte attraversando le Valli di Comacchio.