Tra l'uomo della tradizione e il saggio si colloca l'enorme numero dei perplessi. Coloro che non sono convinti della bontà di ciò che a loro fu detto da bambini ma non sono approdati alla quiete saggia degli illuminati. Il perplesso si trova così a dover decidere di volta in volta cosa fare di se stesso. A quest'uomo (cioè a quasi tutti noi) è dedicata la Guida filosofica alla sopravvivenza. Un libro di filosofia disposto a sporcarsi le mani con la quotidianità e la singolarità, a scendere dalle vette della teoria ai dettagli dell'esistenza senza banalizzarla o schematizzarla. I principali aspetti della nostra esistenza (il nostro rapporto con la tecnica, la medicina, le mode orientali, la famiglia e i sentimenti) vengono notomizzati con pietosa ferocia, non con la pretesa di indicare vie quanto con l'intenzione di perlustrare le strade senza sbocco e le sabbie mobili, i ponti crollati e le finte scorciatoie. Un libro che sta alla filosofia teoretica non come la divulgazione sta alla scienza quanto come una circolare sta ad un articolo della costituzione.
Quale relazione intercorre tra lo stile politico informale di Berlusconi, l'impraticabile ideale della mamma in carriera, il sogno di una famiglia omosessuale, il trionfo dell'estetica pornografica, il giovanilismo oppressivo delle vecchie classi dirigenti? La mentalità neototalitaria è un fenomeno culturale d'ampia portata che investe le dimensioni confinanti della politica, del marketing e della comunicazione contemporanea. Riguarda fasce sempre più vaste di soggetti e gruppi sociali che s'impegnano a rinnegare la loro posizione di privilegio e supremazia rispetto a coloro che stanno "dall'altra parte", distanti, se non addirittura marginali o decisamente sottomessi. Il nuovo totalitarismo penetra negli interstizi, si annida nelle nicchie, da nuovo senso agli "scarti"; perché l'importante non è eliminare il nemico ma assumerne il punto di vista occupando il suo spazio vitale, negando il primato della sua inferiorità (o superiorità) e con esso il diritto a essere ciò che è.
"La filosofia è diventata troppo 'esile', attenuata, emaciata, anoressica (per usare un termine appropriatamente patologico). Il vecchio ideale della filosofia che tutto abbraccia, spessa, carnosa e onnivora, è stato sacrificato alla nuova filosofia dello snello e cattivo, che abbia la forma delle argomentazioni lineari o del cinismo postmoderno. Una volta un mio collega fece una lezione presso una delle più prestigiose università della California meridionale su questa ristrettezza in filosofia. Rifletteva sul fatto che la filosofia di recente era diventata molto simile ai proverbiali ciechi che si aggirano intorno a un elefante. Uno dei più prestigiosi fra i molti filosofi prestigiosi che seguivano la lezione ammise con orgoglio di essere 'esclusivamente interessato all'anatomia della proboscide e che non gli importava se l'elefante fosse morto'. Ecco, in questo libro, vorrei tentare di sbirciare l'elefante vivo, o almeno afferrare qualcosa di più di una proboscide o di un paio di zanne morte."
In epoca medievale gli studenti dovevano iniziare il loro percorso di apprendimento attraverso il "Trivium": lo studio di logica (l'arte di ragionare correttamente), grammatica (la comprensione della struttura delle lingue) e retorica (l'arte di produrre testi efficaci). Il Trivium aveva un valore formativo essenziale, forniva strumenti metodologici di base sui quali poggiava tutto l'edificio delle conoscenze acquisite successivamente. Un ruolo analogo è oggi svolto dal cosiddetto "critical thinking". Questa disciplina, che nel mondo anglosassone è ormai considerata un prerequisito essenziale allo studio universitario e che anche in Italia viene guardata con crescente interesse, intende "insegnare a pensare e a comunicare": sviluppare argomentazioni corrette e presentarle efficacemente, valutare criticamente le argomentazioni altrui e individuare i tentativi di manipolazione che possono annidarsi nella comunicazione. In questo libro gli argomenti canonici del Trivium vengono presentati in modo chiaro ed essenziale e rivisitati alla luce delle specifiche forme che ha assunto oggi la comunicazione.
L'architettura dell'informazione, cioè la strutturazione e l'organizzazione dei dati e degli strumenti che ne consentono l'impiego, non si applica solo alle pagine web, ma a ogni oggetto appartenente alla quotidianità. Spesso non ce ne si accorge, abituati come si è a determinate soluzioni, determinate forme, ma quando l'informazione diventa più densa e complessa, legandosi magari a oggetti (o siti web) nuovi, allora la sua architettura fa la differenza tra ciò che funziona o meno. Un volume pratico che insegna a comprendere le strutture, gli strumenti, le architetture che sottendono i sistemi informativi che funzionano, che appaioni subito chiari senza dover imparare nuovi sistemi di utilizzo. Solo attraverso la comprensione di questi concetti chiave, il designer (sia esso architetto, webmaster, artigiano) può progettare e creare soluzioni funzionali, ma allo stesso tempo facili, per le quali l'utente, pur provenendo da contesti diversi, non debba reimparare a utilizzare un nuovo modello.
È possibile cercare in Platone un aiuto alla felicità? Cosa può dare un testo di venticinque secoli fa alla ricerca di felicità e di senso, condizionata storicamente e culturalmente? E soprattutto, se l'analisi di un testo filosofico è un'operazione teorica, solitaria, "razionale" e dunque astratta, che cosa si può ricaavare circa lo star bene in questo mondo, o circa il rapporto con la politica, la giustizia, la verità, l'amicizia, la bellezza? Questo libro è la traccia scritta di una ricerca che dà risposta positiva a simili domande. Non si tratta di scoprire "che cosa ha detto Platone", ma di lasciar emergere una tensione nascosta nella scrittura, una "verità non scritta", una "forza viva", un'azione che la scrittura può esercitare su ognuno.
Agire a livello terapeutico attraverso una "terapia concettuale". È questo il punto di partenza di Jonathan Lear che in questo libro propone una problematizzazione dell'impianto concettuale delle discipline psicologiche. Attraverso una rilettura creativa del pensiero freudiano Lear discute alcuni concetti fondamentali della tradizione psicoanalitica: soggettività, oggettività, eros, interiorizzazione e transfert; analizza inoltre le teorie di Hans Loewald e Paul Gray mostrando in quali punti coincidono e in quali contrastano; suggerisce la possibilità di un ruolo centrale e positivo dell'ironia, spesso esclusa dal dialogo psicologico perché fraintesa o confusa con il sarcasmo. Ed è proprio attraverso l'ironia che da "L'azione terapeutica" emerge un'interpretazione del tutto nuova dei consolidati concetti di base della psicologia. Il libro vuole essere un invito rivolto a psicologi, psicoanalisti e psichiatri affinché rinnovino il loro impegno per la fondazione concettuale della loro pratica. Il lettore attraverso queste pagine, caratterizzate da un linguaggio semplice e comprensibile, potrà ripercorrere gli insegnamenti di Freud alla luce di una nuova interpretazione.
Il sistema di distribuzione dell'energia elettrica è la macchina più complessa che sia mai stata realizzata: si estende geograficamente su aree enormi (gran parte dell'Europa è connessa in un unico sistema) e arriva a servire capillarmente le singole stanze delle case. È anche un sistema molto costoso, da realizzare e da mantenere, e delicato: più grande diventa e più diventa vulnerabile, e bastano un errore o un guasto di poco conto per determinare cadute catastrofe, come testimoniano il blackout che ha colpito la rete italiana nel 2003, o quello del 2001 in India (che ha lasciato senza energia 226 milioni di persone). Capire bene come funziona, ripercorrendo la storia e le scelte che l'hanno portato a essere com'è oggi, è importante, in un momento in cui da un lato l'approvvigionamento di energia si sta facendo sempre più difficile mentre, dall'altro lato, la domanda di energia elettrica cresce costantemente. Questo è un libro dedicato al sistema di distribuzione dell'elettricità che ne spiega, in termini comprensibili a tutti, struttura e funzionamento, nonché il ruolo chiave per i sistemi economici, locali e globali (e le implicazioni politiche).
"Diamanti" parla di pietre preziose e chimica, ma segue rapidamente la pista gemme - estrazione - miniere - sfruttamento - colonialismo; così come conduce lungo le vie della lavorazione e del commercio delle pietre preziose, vie che dalle molte miserie dell'Africa portano a poche città come Amsterdam e poche grandi aziende come la De Beers. Per tornare al colonialismo e alle relazioni pericolose con le tante mafie e i traffici d'armi.
Dopo "Consulente filosofico cercasi" di Neri Pollastri un nuovo libro dal linguaggio semplice e vivace per affrontare un argomento vicino alla consulenza filosofica e per molti versi ancora oscuro: la pratica filosofica. Di cosa si tratta? Cosa vuoi dire esercizio della filosofia? Cosa problematizzare? Pratica filosofica equivale forse a divulgazione della filosofia? Esistono una o più filosofie? Che differenza c'è tra la filosofia accademica e la pratica filosofica? Strutturato principalmente sotto forma di domanda e risposta, il libro delinea i limiti della pratica filosofica mettendone in luce i segni di riconoscimento; e non poteva farlo senza confrontarsi con i due più conosciuti ambiti di pratica filosofica, la consulenza filosofica individuale e l'esercizio filosofia di gruppo cui l'autore dedica la parte finale del libro. Un libro per tutti che permette a chiunque, filosofo o non, di conoscere e apprezzare l'esercizio della filosofia.