
Sono passati trentacinque anni da quel settembre del 1975 quando venne commesso il "delitto del Circeo". Oggi possiamo dire che esso è rimasto nell'immaginario sociale italiano, in particolare nella storia recente delle donne. Il libro di Sara Mascherpa ha il grande pregio di ricostruire tale storia proprio nell'ottica di quell'evento e dei suoi personaggi, gettando in questo modo una nuova luce sul presente. Il delitto del Circeo è stato uno degli spartiacque nel cammino di emancipazione delle donne italiane; ma ha svolto questo ruolo perché, nel momento in cui fu commesso, andò a intercettare correnti culturali e spinte verso il mutamento che già agitavano la nostra società sospingendola verso una migliore modernizzazione.
Il presente volume si basa su due assunti: il primo consiste nel fatto che le organizzazioni complesse, al di là delle singole specificità in termini di strutture, obiettivi, campi d'azione, sono in sé dei sottosistemi sociali e come tali in ciò consiste il secondo assunto rispecchiano, secondo la logica del sub system mirroring, le principali componenti del sistema sociale macro di riferimento. I diversi capitoli descrivono e analizzano perciò sia il quadro di insieme, sia alcuni processi sociali e alcune forme di interazione così come riscontrabili nella teoria sociologica generale e tramite la ricerca.
Nel canzoniere Petrarca inscena la propria estenuante psicomachia generata dall'insuperabile contrapposizione tra passio e ratio, desiderio ed errore, ed esibisce ai lettori il percorso morale che lo porterà, dopo innumerevoli fluctuationes, ad attingere la meta filosofica dichiarata nei primi versi della seconda parte del libro: l'ascensione dell'"intellecto" dal "mortale carcer" terreno al "ciel". Il poeta, riversando nel proprio poema lirico parte dell'immaginario filosofico platonico, intesse una fitta trama di metafore che sostanziano il fine morale dell'opera, mentre ai somnia e alle visioni è affidato, come nella tradizione sapienziale antica, il disvelamento degli arcani più complessi. L'interpretazione del canzoniere quale allegoria morale su base platonica, del tutto congruente con la poetica di Petrarca, è incorsa nella storia dell'esegesi in una serie di alterne fortune e di obliterazioni, determinate dagli interessi prevalentemente biografici e stilistici dei commentatori: questo studio intende ripercorrerne le ragioni, fornendo una nuova e stimolante lettura del capolavoro della lirica italiana.
Nella storia del Giappone il numero dei cristiani non ha mai superato l'1% della popolazione. Eppure, quella del Cristianesimo in Giappone è certamente una storia affascinante. Dal 1868, con la caduta dell'ultimo shogun e con la modernizzazione del Paese, la fede cristiana fu libera di tornare nell'Arcipelago. Dopo secoli di persecuzioni, se non divenne mai una religione largamente diffusa fra la popolazione, fu in grado tuttavia di conquistare i più alti scranni della società. Con la graduale formazione di uno Stato autoritario e con la proclamazione di un "nuovo ordine" in Asia, il Paese si avviava verso la sua tragica avventura bellica. Nonostante ciò il Cristianesimo non scomparve mai dalla scena pubblica e contribuì in maniera sostanziale allo sviluppo sociale e politico, e, in ultima analisi, alla ricerca della pace. Il testo analizza circa due decenni di storia giapponese quelli del periodo autoritario - attraverso gli occhi dei suoi cristiani.
Quando si festeggia un compleanno, di solito durante il brindisi ci si rivolge al festeggiato e gli si augura "Cento di questi giorni!". Il riferimento, per lo più simbolico, è a una vita piena di soddisfazioni e di bene, nel ricordo di un giorno speciale, quello della nascita. E quando si festeggia il compleanno di una persona con disabilità intellettiva, qual è lo sguardo con cui si considera il suo futuro? "Cinquanta di questi giorni" è una provocazione a riflettere sul fatto che talvolta il nostro modo di pensare alla vita delle persone con disabilità intellettiva è limitato, .dimezzato.. "Cinquanta di questi giorni" è il titolo del cortometraggio scritto e diretto dai registi Matteo Maffesanti e Davide Pachera - con la supervisione scientifica di Angelo Lascioli - e prodotto da Paolo Filippini. Il volume "Cinquanta di questi giorni. Per pensare la sessualità del disabile intellettivo", scritto da Angelo Lascioli in collaborazione con Rosangela Pezzetta, Fabio Tosini e Catya Flori, offre ai lettori una guida ragionata al filmato e un percorso per guadagnare culturalmente il valore e il rispetto del diritto all'affettività e alla sessualità per le persone con disabilità.