
Il presente saggio intende rivisitare un testo latino della fine del IV secolo. Viene confermata la non paternità eusebiana. "Amicus Eusebius, sed magis amica veritas" commentò, a suo tempo, Michele Pellegrino! Si tratta di una sorta di "manuale" destinato ai catechisti che avevano il compito di istruire i catecumeni presentando loro i contenuti essenziali della fides nicena.
Il testo si pone l'obiettivo di richiamare l'attenzione sul significato della programmazione sociale e di sollecitare, in specifico, gli operatori sociali a considerarla uno strumento essenziale per il proprio intervento, nel quadro normativo che definisce le responsabilità pubbliche ai vari livelli. Questa sollecitazione scaturisce dalla valutazione che il lavoro sociale ha una sua validità se è parte di un sostanziale disegno di rinnovamento della società o di settori della stessa, o di specifici programmi di sviluppo. Il testo ricostruisce, in sintesi, il cammino politico e culturale per giungere alla prima programmazione nazionale e conseguentemente a porre in evidenza i suoi sviluppi con il decentramento dei poteri a livello degli enti locali. Sarà nelle nuove realtà territoriali che si riconoscerà essenziale lo strumento programmatorio per lo sviluppo delle politiche territoriali. A questo fine assumeranno significato: il territorio quale ambito definito amministrativamente; la funzione politica e la funzione tecnica; le fasi metodologiche per garantire scientificità alla programmazione stessa.
Vengono qui raccolti i saggi, per una buona metà inediti, che per circa un trentennio hanno accompagnato la riflessione filosofica svolta dallo scrivente in margine al mestiere o, se si vuole, alla professione di storico della filosofia, in particolare della filosofia dell'Ottocento e del Novecento. Maurizio Mangiagalli insegna Storia della filosofia presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università Maria SS. Assunta (LUMSA) di Roma, e Filosofia Morale nella Sede di Gubbio della stessa Università.
Questo libro nasce dall'esperienza di due giornalisti, Giuseppe Cultrera e Cesare Protettì, che per anni si sono occupati di tecnologie legate ai processi editoriali e delle tematiche legate all'emergere dei nuovi media. La loro esperienza si è arricchita nel rapporto con gli studenti dei corsi universitari. Raffaele Pizzari, proviene da questi corsi e, da ricercatore competente e appassionato oltre che giovane imprenditore della new economy, ha contribuito a dare un taglio più applicativo a questa seconda edizione del libro. Questo testo fornisce al lettore le basi culturali per affrontare gli sviluppi futuri dei new media e si rivela utile anche a chiunque voglia capire quello che sta succedendo sulla giostra della comunicazione multimediale.
Le implicazioni delle problematiche in ambito bioetico, oltre a necessitare un'ampia prospettiva (la bioetica è interdisciplinare) non possono essere concentrate solo sul soggetto in quanto singolo, ma poiché rappresentano anche delle problematiche sociali, devono essere necessariamente affrontate anche dal punto di vista della società, di cui certamente l'individuo è parte. In questo dispiegarsi di relazioni, il diritto svolge un ruolo singolare rappresentando lo strumento di tutela per la realizzazione di ciascuno nella società. La legge positiva promuovendo l'interesse del singolo, favorisce allo stesso tempo la concretizzazione del bene comune.