
Quella di Sorokin è una delle storie più singolari della sociologia. Egli ha contribuito alla fondazione della sociologia nordamericana e di essa è stato un controverso protagonista per oltre un trentennio. Ha organizzato e diretto per quindici anni il Dipartimento di Sociologia di Harvard ed è stato presidente dell'American Sociological Association. Tuttavia, forse a motivo del taglio originale e a tratti eccentrico della sua opera, sembra essere scattata nei suoi riguardi una sorta di rimozione collettiva. Straniero e pariah della sociologia, Sorokin è entrato a far parte nella paradossale categoria dei "classici dimenticati". La sua si pone come una figura immensa e scomoda, geniale e spiazzante. Eppure il suo pensiero, a una rilettura attenta e lontana dalle polemiche accademiche dell'epoca, appare ancora oggi utile alla riflessione sulla società attuale e sulle sue traiettorie di sviluppo.
Il testo che si presenta è di un noto della "Prima Repubblica": Guido Gonella.
Questo lavoro è rivolto a chi deve, per motivi di studio o professionali, cimentarsi con l'apprendimento della terminologia medica inglese. Antonella Distante è docente di inglese specialistico e traduzione tecnico-scientifica presso l'Università di Roma "La Sapienza" e di inglese medico-scientifico presso il Dipartimento di Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia del medesimo Ateneo.
Quattro saggi che indagano l'aspetto misterioso della comunicazione umana/umanante in quattro opere: un luogo dell'insegnare, un diario soggettivo, un film, la trascrizione delle lezioni di un filosofo.
La celebre dissertazione brentaniana Sui moltelici significati dell'essere secondo Aristotele, ora disponibile anche in edizione italiana, è stata studiata per lo più o nell'ambito dell'approfondimento dell'esegesi della Metafisica aristotelica (G. Reale), o in funzione dell'incidenza che essa avrebbe avuto sulla formazione e lo sviluppo del pensiero di M. Heidegger (F. Volpi): la presente indagine, abbastanza circostanziata, intende invece fare luce sulle movenze che di qui caratterizzeranno il pensiero personale di Franz Brentano, certo anche in relazione a quella "metafisica della presenza" che, posteriormente tematizzata come bersaglio polemico proprio da parte di Heidegger, sembra tuttavia risalire alla stessa interpretazione brentaniana dell'intenzionalità, e radicarsi nel peculiare sviluppo brentaniano della presenza, all'ombra di quello che indichiamo come lo svuotamento usiologico della dinamica, cui non sarà peraltro estraneo quel discepolato husserliano dal quale si dovrà originare la stessa fenomenologia.
La complessa e delicata struttura sociale italiana rischia di consegnare il suo futuro ad una tiepida idea di cittadinanza, consentendo unicamente l'affermazione di un'antropologia sociale fondata sul consumo e l'assegnazione alle politiche sociali di compiti residuali di puro rimedio delle cose che non vanno o delle esigenze più grossolane.
L’Egitto ha tramandato una grande quantità di testi relativi alla Vergine Maria appartenenti a diversi generi: racconti evangelici, documenti di devozione privata, testi magici, ma anche inni, preghiere e omelie, distribuiti nei numerosi libri liturgici in uso presso la Chiesa copta. Questa ricca mole di documentazione si attesta sin dai primi secoli, sottolineando quel fervore religioso che animò già dall’età apostolica la terra del Nilo e che raggiunse uno dei momenti più importanti nel Concilio di Efeso del 431, quando Cirillo di Alessandria difese con zelo contro le negazioni di Nestorio il termine Theotokos, Madre di Dio. In questa antologia sono raccolti per genere letterario i più significativi testi relativi a Maria che, redatti in epoche e contesti differenti, ci sono stati tramandati in lingua greca, copta, araba ed etiopica.
Presentazione di Loretta del Francia Barocas.
Laureato e specializzato in Egittologia, Mario Cappozzo tiene moduli di insegnamento, in qualità di professore a contratto, nell’ambito della cattedra di Storia dell’arte copta presso la “Sapienza” Università di Roma. Da diversi anni collabora con il Reparto di Antichità Egizie e del Vicino Oriente dei Musei Vaticani. Autore di articoli scientifici sull’Egitto di epoca faraonica e copta, ha pubblicato un volume sul cristianesimo nel Medio Egitto (Tau Editore, 2007) e la voce “Monasteri dello Wadi Natrun” nell’Enciclopedia Archeologica Treccani. È membro della Interna tional Association for Coptic Studies e della Association Francophone de Coptologie.
Un testo fondamentale per comprendere il processo filosofico di ricerca elaborato da Edmund Husserl. Un'analisi dettagliata in cui l'autrice non perde, in nessun momento, l'orizzonte della totalità della proposta husserliana, il cui nucleo originario consiste nella questione relativa alla complessa interrogazione: che cos'è l'essere umano? Il percorso di indagine scelto da Ales Bello consiste in un doppio dialogo, che ella realizza con l'opera di Husserl, e con gli scritti di Edith Stein, discepola del grande maestro della fenomenologia tedesca.