Ansimando sull'orlo di un'esplosione perenne, giorno dopo giorno, perduto in una vertigine di giorni braccati e respiri marci, corti, nel collasso baluginante di macchine in corsa e sportelli che sbattono, di attentati, carcerato dentro palazzoni anonimi e senza peso, lunghissimi, grandissimi, forse mai esistiti, morti dentro e prima di lui. Deluso, triste, arrabbiato, straziato, con una compagna e una figlia, è così che lo s'immagina lo scrittore. E inesorabilmente intrecciato alle vicende di un altro uomo, il caposcorta, ovvero Angelo, un nome parlante, un livido quanto fedele messaggero di un mondo da dovere combattere e proteggere insieme, di un'intimità da vivere nella distanza e di una quotidianità alla quale lo scrittore non ha più accesso. I metri che percorre non sono che la polvere corrotta di un condannato, di un vivo già putrefatto, un aquilone con l'istinto più nella terra che non dentro il cielo. Come Angelo del resto, come i camorristi che li perseguitano, come ogni altra natura e carne. Non c'è speranza nella vita, ma solo nella scrittura. Non si salva lo scrittore, ma chi legge, ciò che è letto. Tutto il resto è trappola, ricatto, persecuzione.
"Vita imperfetta" è il racconto in prima persona di una donna che sette anni prima ha perso il grande amore della sua vita, ma non per questo sente di aver interrotto il rapporto che la legava a lui. Si trova quindi a vivere in un assurdo presente, imprigionata da ricordi che le impediscono di guardare con fiducia al futuro. Il distacco dagli amici più stretti e il pericoloso pensiero di porre fine alle sofferenze sembrano insuperabili, ma un nuovo anno porterà una rinnovata vitalità nella vita della protagonista.
La coltivazione delle orchidee è una passione alla portata di tutti. Infatti prendersi cura di questi fiori così affascinanti non è difficile: basta conoscere i loro bisogni. All'interno di questo manuale vengono descritte le orchidee più belle e i loro ibridi. Dalla A di Angraecum alla Z di Zygopetalum, a ogni varietà corrisponde una scheda dettagliata e riccamente illustrata. Per ciascun genere: Una descrizione botanica, con precise spiegazioni sulla provenienza geografica e sulle caratteristiche del genere. Una selezione di specie e varietà interessanti. Tutto quello che bisogna sapere per coltivarle con successo (temperatura, esposizione, frequenza delle innaffiature e delle nebulizzazioni, periodo di fioritura, moltiplicazione, cure specifiche...).
Elizabeth Hunter, matriarca australiana ottantenne, inchiodata al letto, riceve la visita - nella sua dimora di Sydney - dei suoi due figli, entrambi di carattere debole ed entrambi spinti a riavvicinarsi alla madre dal bisogno economico: Basil, attore insignito del titolo di baronetto, e Dorothy, che ha sposato un principe francese, trasferitisi molti anni prima in Europa. Mentre le trame dei figli, dell'avvocato, delle infermiere continuano a sollecitare la sua cattiveria e la sua furbizia, Elizabeth Hunter rievoca la sua vita matrimoniale, fatta di adulteri e fugaci fedeltà. La donna, dotata di particolare fascino e bellezza, ha sempre giocato un'unica carta, quella della sua fortissima femminilità, spinta da uno spasmodico e insaziabile bisogno d'amore. Ancora adesso, Elizabeth continua a esercitare una forte influenza su tutti: come un sole, intorno a lei il mondo continua a girare e a disporsi, sino a un ultimo colpo di coda che farà tremare tutto e tutti. Postfazione di Mario Fortunato.
Romanzo di tutta una vita, l'inedito "Timor sacro" di Stefano Pirandello, ripercorsa, per obliqui e misteriosi rimandi autobiografici, attraverso la narrazione di "due vite a specchio", quella dello scrittore Simone Gei, irretito nella stesura di un'opera di esaltazione del fascismo, e quella dell'albanese Selikdàr Vrioni, sfuggito alle arcaiche leggi di vendetta privata della sua stirpe. Fra fedeltà alla memoria e trasfigurazione letteraria, in un sottile, turbinoso giuoco di rinvìi, ribaltamenti, sovrapposizioni, con i componenti della tormentata famiglia Pirandello e gli amici più intimi di Luigi e di Stefano, s'accampano esponenti di primo piano della politica e della cultura. In un'alchemica combinazione di storia individuale e collettiva e di artificio narrativo, il romanzo "Timor sacro" mescida vagabondaggi affabulatori con episodi realmente accaduti, lumeggiandone aspetti controversi, il consenso dilatato, la proclamazione dell'impero, la pena di morte, la figura del Boia, le leggi razziali. Dispiegandosi su un doppio registro, interiore ed esteriore, "Timor sacro" è insieme serbatoio di verità e mascheramento della realtà. Pervaso dall'ansia di un'irraggiungibile perfezione, lo scrittore Simone-Stefano consente al lettore di sorprenderlo nell'affanno della creazione. "Timor sacro" si dipana infatti lungo il resoconto dell'arduo farsi e disfarsi del romanzo per tentativi esaltanti ed esiti deludenti...
Cinquant'anni fa, poco dopo la prima edizione del Signore degli Anelli, Cor Blok lesse la trilogia e venne totalmente rapito dalla sua originalità e dall'andamento epico della narrazione. La forza visiva del libro ispirò il giovane artista olandese, infondendogli una scintilla di entusiasmo che si unì al desiderio di creare un'opera d'arte inedita. Nacquero così oltre cento tele. In occasione di una mostra di queste opere tenutasi a L'Aia nel 1961, l'editore di J.R.R. Tolkien, Rayner Unwin, inviò allo scrittore cinque immagini. Tolkien ne rimase così colpito che volle incontrare l'artista, iniziando con lui una corrispondenza e acquistando per sé alcune delle opere. Le immagini di Cor Blok sono paragonabili all'arazzo di Bayeux: ciascuna racconta con uno stile semplice e immediato una vicenda epica, ma sotto questa semplicità si cela un linguaggio incisivo e potente che diventa sempre più efficace man mano che la storia procede. Le tele colorate riprodotte in questo libro sono presentate in armonia con lo sviluppo narrativo, in modo che il lettore possa fruirne secondo il criterio immaginato fin dal principio dall'artista. Sono accompagnate da estratti del Signore degli Anelli, e sono introdotte da un esauriente testo di Cor Blok, che spiega il processo creativo delle tele nel contesto della sua vita e della sua carriera.
Durante l'invasione tedesca della Francia nel 1940, Lévinas, ebreo, è prigioniero di guerra; viene trasferito in un campo in terra tedesca vicino ad Hannover e lì, segregato in speciali baracche per prigionieri ebrei ai quali era proibita qualunque forma di culto, rimane fino alla fine della guerra. "I Quaderni della prigionia" mettono l'accento soprattutto sulla sofferenza dei prigionieri degli stalag, mentre la rimanente parte di inediti (redatta durante gli anni '50) riporta le ricerche e le direzioni del pensiero che, come noto, metteranno capo alle grandi opere apparse a partire dagli anni '60. Scritti a mano su quaderni, biglietti, schede e successivamente raccolti e classificati dall'autore stesso, questi scritti restituiscono un clima culturale, ma più ancora testimoniano una passione del pensiero che ha trovato pochi eguali e che, proprio in virtù della sua forza, esige una lettura sempre nuova e altrettanto appassionata.
Nel giorno che cambierà la sua vita, il Maestro si sveglia prima dell'alba. Guarda il sole sorgere sulla laguna e ascolta le pulsioni dolorose inviategli dal proprio corpo. Sono "i dolori del braccio che regge lo scudo". È il 25 dicembre, fa già caldo alle sette del mattino e una nuova giostra sanguinaria si prepara. Ma nulla di tutto questo oramai importa. Ora il Maestro ha un motivo per rimanere in vita. 2092, Venezia - ricostruita da una multinazionale di Pechino dopo una terribile onda alluvionale - è la perversa Las Vegas della decadenza europea). In un clima africano, una folla di nuovi ricchi vi accorre per concedersi ogni vizio e, soprattutto, per assistere alle lotte tra gladiatori. Piazza San Marco è, infatti, trasformata in un arena: il Colosseo del terzo millennio. Mentre le Nazioni si dissolvono, il carnevale si avvicina e i padroni cinesi preparano lussi sfrenati e spettacoli crudeli. Gli ultimi veneziani ai quali è stata interdetta la riproduzione, vivono confinati in un ghetto, piegati e derelitti. Nessuno sembra più volersi sottrarre alla violenza e alla lussuria di questo bordello della fine dei tempi. Eppure, perfino in questo parco giochi orwelliano, ci sono due uomini in rivolta che si levano contro l'orgia del potere. "Il Maestro", guida dei nuovi gladiatori, e Spartaco, suo allievo. L'antica via dei ribelli li condurrà alla città delle donne. Un libro non solo ambientato nel futuro, ma rivolto al futuro, a quella speranza di vita che sorge solo nel senso della lotta.
La storia dell'incontro tra l'aviatore costretto da un guasto a un atterraggio nel deserto e il Piccolo Principe che gli chiede di disegnargli una pecora diventa un libro pop up con immagini tridimensionali, finestrelle da aprire, alette con cui muovere le illustrazioni. Il bambino che viene dallo spazio, il suo piccolo pianeta, la volpe, la rosa... tutti i personaggi che i lettori hanno amato "escono" dalle pagine di questo volume prezioso da leggere e da sfogliare. Una versione inedita per un libro che da sempre si rivolge ai ragazzi e "a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano più", come dice lo stesso autore nella dedica. Età di lettura: da 6 anni.
Questa non è la solita storia. È una storia in forma di "cuntu', l'antica forma di narrazione orale della Sicilia, e narra le vicissitudini e le peregrinazioni del messinese Scipione il Cicalazadè. Giovane vigoroso e intelligente, viene sottratto dodicenne dai pirati al padre, il Visconte Cicala, portato in dono al Sultano e educato alla sua corte, fino a divenire, in qualità di Prescelto, il comandante degli eserciti Ottomani di terra e di mare. Il suo destino è fatto di battaglie, conquiste, bottini, ma anche di nostalgia per la sua terra d'origine e per sua madre, donna Lucrezia. C'è un lupo al fianco di Scipione guerriero, e lui stesso è lupo nel profondo, e la sua voce è l'ululato della passione, del tradimento, della rabbia, dell'utopia: quella di Tommaso Campanella, i cui congiurati Scipione incontra e aiuta; quella dell'amore, che si incarna per lui in una dama fatta Luna; quella del ritorno in patria, occasione del ritrovamento degli affetti famigliari ma anche di un grande scontro con il cattolicissimo fratello Filippo. E poi, come in un circolo magico, un nuovo ritorno al Monte Altesina, là dove lo attende la dama fatta Luna e lo spirito del lupo potrà trovare finalmente riposo. Una storia che ha insieme il fascino di un Mediterraneo favoloso, la forza poetica delle narrazioni rinascimentali e l'aura di un'epopea popolare in cui Oriente e Occidente si misurano in una guerra di idee, amore e rinascita.