La Costituzione italiana è la più longeva della sua "generazione" in Europa. Come la Carta del 1948 entri nel vivo della storia italiana (ed europea), al di là delle retoriche, è la questione al centro di questa ricerca. Che propone un punto di vista inedito, lo studio critico delle sette ricorrenze decennali, ad opera rispettivamente di Giuseppe Parlato, Ester Capuzzo, Francesco Soddu, Mauro Moretti, Paolo Soddu, Daniela Novarese, Giovanni Orsina. Gli anniversari e l'impatto delle celebrazioni nella fibrillante storia politica, sociale e istituzionale disegnano un percorso originale e suggestivo tra priorità, cortocircuiti, e attori - prima di tutto i partiti - posizionati in una scala multilivello. I percorsi dell'attuazione e della riforma si rincorrono e si intrecciano, in una storia molto articolata e non priva di contraddizioni, che implica in ogni caso un quadro segnato da un lato dai molteplici "vincoli" esterni di una Italia europea, dall'altro dal tema sempre vivo dell'articolazione interna di una Italia plurale. Anche attraverso la periodizzante cesura dei primi anni Novanta. La Costituzione, si conferma così, in una storia accidentata, ma lineare, ricostruita nei diversi contributi con sensibilità e tagli differenti, elemento conformativo, propulsivo e dialettico.
La pandemia di Covid-19 è il più importante evento accaduto in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale. Ha provocato effetti devastanti, a cominciare dalla morte di centinaia di migliaia di individui e dal confinamento domestico obbligato per alcuni mesi di metà della popolazione mondiale. Ma quali sono le conseguenze di questa pandemia a breve e a lungo termine? Come ha cambiato, o sta cambiando, le nostre vite? In questo suo libro, Vanni Codeluppi analizza, da acuto studioso di fenomeni sociali, le principali modificazioni che questa pandemia sta determinando nella vita quotidiana delle persone. Ne emerge un quadro complesso e problematico, che mette in crisi tutte le nostre certezze e scopre tutte le fragilità delle nostre società più avanzate.
Il volume tratta dei giudizi e, principalmente, delle critiche dei pagani sul conto dei cristiani, della loro fede e delle loro Scritture. Il campo d'indagine copre i primi quattro secoli. Il libro è articolato in due parti: la prima presenta, nel quadro della storia politica e culturale del periodo, i profili e le opere dei principali oppositori; la seconda passa in rassegna alcuni tra i più rilevanti temi di controversia. Emerge una rete di interazioni più fitta di quel che si possa prevedere: il pensiero teologico dei cristiani, così come la loro esegesi biblica, deve tenere conto di una lunga serie di accuse formulate in opere smarrite o censurate. Il testo vuole restituirci una storia scritta dalla prospettiva dei vinti. Questo nuovo punto di osservazione integra e completa quello solitamente già noto.
Il libro si rivolge a insegnanti, educatori e dirigenti scolastici interessati a soluzioni tecnologiche pratiche, sostenibili e in grado di durare nel tempo, da impiegare in una politica di sviluppo dell'inclusione. Se si chiede agli esperti in questo ambito di indicare quali siano gli strumenti più efficaci al di là dei noti sussidi relativi a disabilità specifiche, si ottengono solitamente risposte generiche. Eppure le tecnologie possono aggiungere valore inclusivo all'interno di contesti didattici validi per tutti, a maggior ragione in una scuola avviata a un processo di riorganizzazione degli spazi e dei metodi didattici. Il testo propone di spostare l'attenzione sull'individuazione di scenari didattici in cui le metodologie già capaci di garantire e valorizzare processi inclusivi si possano integrare al meglio con particolari funzionalità tecnologiche nell'intento di conseguire obiettivi adeguati alle diversità proprie degli alunni.
Il volume, proseguendo il discorso avviato in "Una sposa per Gesù", descrive usi e abusi della figura della Maddalena attraverso quasi venti secoli di storia e di leggende. Dall'irrisione dei filosofi pagani all'esaltazione liturgica nelle comunità rette da donne prete cattoliche, la sua immagine rimane segno di contraddizione anche in un mondo come il nostro. Eroina di nuovi miti, che la vedono dea e regina nel panorama sfaccettato della New Age, l'importanza spirituale della Maddalena cresce solcando il web, mentre in frange conservatrici del cristianesimo rimane ancora legata all'antico stereotipo della prostituta pentita, che nemmeno l'Illuminismo e la Riforma erano riusciti a distruggere. Eppure, complice anche un falso frammento di un vangelo inesistente, siamo pronti a credere che fosse amante e forse moglie di Gesù, o magari protagonista d'una fiaba moderna "a lieto fine" per entrambi, fuggiti insieme e morti poi, circondati dai figli e in tarda età, nell'India misteriosa.
Nella storiografia recente si è affacciata l'ipotesi che la lotta per le investiture sia la prima rivoluzione dell'Occidente: una forzatura dovuta all'ennesimo uso analogico o metaforico di un'espressione a effetto oppure davvero nel secolo XI si verificarono cambiamenti epocali e repentini tali da smentire l'idea che le rivoluzioni siano un prodotto solo della modernità? La lotta tra papi e imperatori per il controllo delle nomine ecclesiastiche fu solo uno dei molti conflitti che sconvolsero l'Occidente dopo l'anno Mille. Mentre il ruolo centrale del papato, nuove forme di vita religiosa e il celibato del clero ridisegnarono il volto della Chiesa, la desacralizzazione del potere politico sancì infatti la separazione tra spirituale e temporale e insieme con essa la nascita della specificità dell'Occidente. Fu una rivoluzione letteralmente inenarrabile per i suoi protagonisti, costretti a nasconderla sotto il velo del ritorno al passato, della riforma.
A partire dalla pubblicazione di testi inediti di Anselmo d'Aosta e della sua cerchia, il volume porta nuova luce sulla costellazione di scritti e di autori - Lanfranco di Pavia, Guitmondo d'Aversa, Bosone del Bec, Eadmero ed Elmero di Canterbury - legati alla sua ricerca e al suo insegnamento al Bec e a Canterbury. Il saggio si addentra nel settore ancora poco esplorato della produzione filosofico-teologica del mondo monastico medievale anglo-normanno dei secoli XI e XII, proponendo un'ampia ricognizione della ricchezza dei suoi contenuti e le peculiarità della loro trasmissione e rielaborazione, che manifestano la fecondità tanto delle idee quanto del metodo teologico di Anselmo. Alla luce di questi orizzonti stimolanti e promettenti, il libro colma, pertanto, una lacuna negli studi e nella recensione critica dei testi anselmiani finora pubblicati da studiosi come André Wilmart, Franciscus Salesius Schmitt, Richard William Southern e Jean Leclercq.
Nell'era della globalizzazione le scelte di politica economica assumono un ruolo sempre più essenziale nelle strategie aziendali, per effetto dell'integrazione finanziaria e reale, in primis nell'ambito dell'UE. Al tempo stesso, le strategie delle grandi aziende, specialmente di quelle multinazionali, e gli andamenti dei mercati, in particolare di quelli finanziari, condizionano le scelte pubbliche. Il libro indaga su questi temi e discute i maggiori problemi correnti alla luce dei principi fondamentali delle scelte pubbliche e della logica della politica economica. Questa settima edizione ha introdotto modifiche significative: sono stati aggiornati i dati statistici presentati e le innovazioni istituzionali e concettuali rilevanti; sono stati semplificati numerosi punti o risvolti di minore importanza pratica (teorema del secondo ottimo, antitrust, dettagli istituzionali della BCE) o di importanza soltanto storica (alcune teorie sulla disoccupazione involontaria, il sistema aureo e lo SME); è stata data enfasi ai problemi di ristagno o riguardanti il funzionamento effettivo dell'UME.
In questo libro su un tema oggi di grande attualità, l'autorevole storico Hugh Kennedy ricostruisce la lunga storia del califfato: dalle prime attestazioni nel Corano - dove sono chiamati "califfi" Adamo e David - ai più recenti attentati terroristici dell'ISIS, lungo un arco temporale di quattordici secoli e in un'area geografica che va dal Sud-Est asiatico al Portogallo e al Marocco. Al suo culmine, tra il IX e il X secolo, il califfato si estendeva infatti dalla Spagna ai confini della Gina e costituiva la più potente entità politica nell'Eurasia occidentale. In un'epoca in cui Parigi e Londra contavano poche migliaia di abitanti, Baghdad e il Cairo rappresentavano sofisticati crocevia commerciali e culturali, mentre i califfati omayyadi e abbasidi si distinguevano per i progressi nelle scienze, in medicina e in architettura. Ben diversa invece l'attualità. Il volume si chiude infatti sulla recente ricomparsa dell'ideologia califfale all'interno dell'Islam fondamentalista, sottolineando quanto sia importante per noi conoscere questa forma di governo per capire le idee politiche del cosiddetto Stato Islamico e degli altri gruppi islamisti del XXI secolo.
Il libro, in una nuova edizione frutto di ulteriori sperimentazioni nelle classi e del confronto con docenti e ricercatori, offre agli insegnanti della scuola primaria un agile strumento didattico per un primo approccio allo studio del verbo. Nello specifico, viene approfondito lo studio dei tempi dell'indicativo e del loro uso in testi narrativi e viene avviata la riflessione sulla sintassi a partire proprio dall'analisi del verbo, come suggerisce la grammatica valenziale. Il metodo proposto integra l'approccio induttivo e quello deduttivo, offrendo sempre agli alunni esempi di lingua viva tratti dai reali contesti d'uso.