
Si raccolgono qui i contributi presentati in occasione degli incontri promossi dalla Regione Toscana per ricordare il settantesimo anniversario dell'introduzione nell'ordinamento italiano delle leggi razziali - avviate dal regio decreto firmato il 5 settembre 1938 da Vittorio Emanuele III nella tenuta di San Rossore - presso le istituzioni universitarie presenti sul territorio. Se l'insieme dei saggi costituisce una ulteriore testimonianza della vivacità e della profondità con cui nei diversi ambiti (da quello politico a quello culturale, da quello giuridico a quello antropologico) negli ultimi anni gli studi storici hanno affrontato una delle pagine più vergognose dell'Italia contemporanea, il quadro complessivo restituisce un significativo approfondimento su alcune questioni (la continuità o meno dell'antisemitismo nella storia d'Italia, la ricezione delle misure antiebraiche presso la popolazione civile, i processi di rimozione della vicenda nella coscienza collettiva) che sono al centro dell'attuale dibattito.
Il volume di MacCulloch si inserisce nella migliore tradizione della storiografia inglese per la capacità di tracciare un grande affresco (oltre due secoli di storia europea) senza per questo rinunciare al gusto per il dettaglio, per la digressione, per l’aneddoto, talvolta anche umoristico o salace. Il risultato complessivo è un libro di grande leggibilità a dispetto della sua mole, dove, come in un romanzo di Dickens, tutta una serie personaggi storici di primo piano – Erasmo, Lutero, Zwingli, Loyola, la regina Margot, Filippo II… – si mescola a una pletora di personaggi minori, talvolta oscuri. Il lettore di romanzi storici ritroverà in Riforma le atmosfere di Q di Luther Blisset o del ciclo di Eymerich di Valerio Evangelisti. Quello di saggistica, che ha letto con interesse i libri di Carlo Ginzburg rincontrerà in queste pagine molti dei temi cari a questi autori: stregoneria, inquisizione, sesso, peccato, soprannaturale, disquisizioni liturgiche, teologiche… Ma Riforma, come tutti i buoni libri di storia, non è soltanto questo. Non si limita infatti a raccontare le vicende di un passato remoto e distante da noi. Dietro questo scontro fra diverse “ortodossie” si possono cogliere i rischi e il dramma di un’epoca dilaniata dagli integralismi religiosi. Non sarà forse un caso allora che il libro sia stato pubblicato soltanto due anni dopo l’11 settembre! Né sarà per caso che molte delle questioni che animano il dibattito contemporaneo sui cosiddetti “temi etici” trovino la loro origine nei modi di concepire la vita e la morte, il sesso e il suo rapporto con la religione, così come il rapporto della religione con la politica, elaborati proprio nei due secoli che MacCulloch affronta. L’esito sarà una “divisione” (cui si fa riferimento nel sottotitolo), una vera e propria spartizione, anzi, di quella eredità classica e medievale europea che fino a quel momento si era mantenuta sostanzialmente unitaria.
Uno dei primi drammi sacri della letteratura europea, con sorprendenti annotazioni di regia, in latino. Alla tentazione e al peccato nel Paradiso terrestre, rappresentati con sapido realismo, fanno seguito il crimine di Caino e la processione dei Profeti, che annuncia la venuta del Messia. Sulle macchinazioni diaboliche, astutissime e accanite, trionfano - sotto forma di Figura - la potenza e la pietà divine.
Come studioso e osservatore attento della vita economica, sociale e politica del nostro paese, prima, con il diretto coinvolgimento nelle più alte cariche istituzionali della Repubblica, poi, Luigi Einaudi segna fasi critiche della nostra storia. Il libro raccoglie saggi che sono frutto di nuove ricerche e ne mettono a fuoco la complessa opera. Il suo posto nella storia e la cura diretta della ricerca storica sono i temi affrontati da Zanone e Faucci. Atripaldi ne ricostruisce il ruolo importante in seno all'Assemblea costituente. Barucci introduce nuovi elementi per valutare la posizione assunta di fronte al processo inflazionistico del 1947. Visco ne sottolinea l'insistenza sulla necessità di fondare l'azione pratica su approfondite e appropriate conoscenze e ricostruisce alcuni aspetti del clima intellettuale del servizio studi della Banca d'Italia. Da Empoli evidenzia il ruolo del principio libertario nell'analisi einaudiana delle questioni di finanza pubblica. L'ampia articolazione del pensiero di Einaudi si presta peraltro a una lettura della sua opera tendente a inquadrarlo nello spettro dei parecchi volti del liberalismo e del socialismo, che viene fatta nei saggi di Amari, Garofalo e Acocella. Della Valle mostra la versatilità della lingua impiegata da Einaudi. Forte pone in rilievo le capacità di leggere l'evoluzione della realtà in termini del processo di integrazione. Baffigi conclude sui molti insegnamenti che il nostro paese potrebbe trarre dalla sua opera.
Non è utopia ritenere che i cittadini possano interagire con le amministrazioni pubbliche nella cura dei beni comuni. Non lo è perché di fatto già accade, grazie a tutti coloro che in vario modo mettono a disposizione della comunità tempo ed energie. Ma non lo è anche perché nella nostra Costituzione vige ormai un principio che legittima i cittadini a passare dal ruolo di utenti a quello di cittadini attivi, responsabili e solidali. È il principio di sussidiarietà orizzontale, che considera i cittadini come potenziali alleati delle istituzioni, disposti ad introdurre nella sfera pubblica il valore aggiunto rappresentato dalle loro competenze, idee ed esperienze. In tempi di crisi questa è una prospettiva che apre alla speranza perché non si limita, come fanno alcuni interpreti della sussidiarietà, ad ipotizzare interventi sostitutivi dei soggetti pubblici da parte di attori non-profit, bensì mobilita quantità crescenti di persone nella produzione, cura e sviluppo di beni comuni. I saggi contenuti in questo libro analizzano le idee e le esperienze pratiche che sorreggono questa prospettiva di nuova cittadinanza, fornendo ai potenziali cittadini attivi gli strumenti per mobilitarsi ed a chi opera nel sociale e nella politica una visione credibile di cambiamento basata sulla Costituzione.
Il volume è rivolto a chi vuole produrre una buona presentazione alla fine di un corso universitario, durante una lezione, a un congresso, a una riunione. Le autrici espongono le linee guida, le regole condivise da ricercatori e docenti - derivate dalle ricerche sulle modalità di presentazione delle informazioni, dall'Instructional Design, dagli studi sull'Usabilità -, da tenere in considerazione per realizzare una presentazione efficace. Il lettore viene guidato durante tutte le fasi di selezione e di scrittura: si mostrano le scelte fondamentali, anche sotto forma visiva, si elencano gli errori più comuni, si forniscono suggerimenti. Completano il testo una breve descrizione dei più diffusi presentation manager (tra cui Impress, Beamer, Presenter, Zoho, Cmap), con i link da cui scaricarli, e un utile Glossario.
Il volume si rivolge principalmente a docenti della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado con l'obiettivo di avvicinare il più possibile i formatori al codice cartografico; un linguaggio universale che, a partire dalla geograficità, permette di tessere una preziosa trama connettiva, trasversale alle diverse discipline. A partire dall'orientamento e dalla conoscenza del proprio spazio vissuto, vengono infatti passate in rassegna le differenti forme di rappresentazioni cartografiche tradizionali. "Disegnare" il mondo come si immagina e come si conosce, proponendo un percorso didattico ideale, che misura l'aumento di complessità delle rappresentazioni sia in funzione del numero di variabili da considerare sia sulla scala dell'evoluzione storica.
La capacità di comunicare nella propria lingua madre è una "competenza-chiave" fondamentale da raggiungere per tutti i bambini e la scuola dell'infanzia rappresenta un ambiente privilegiato per offrire occasioni di esercizio di mezzi linguistici sempre più articolati e diversificati. Una didattica programmata in questo senso mirerà quindi a proporre e svolgere attività rivolte alla produzione e alla comprensione linguistica, con la finalità di portare i suoi alunni a un buon livello di consapevolezza e di espressione. Il libro mira a proporre riflessioni sulle componenti del linguaggio e contemporaneamente gli esercizi che possono divenire oggetto di attività didattica utile per tutti i bambini. In particolar modo per coloro che non hanno ancora raggiunto o consolidato alcuni risultati.
Il volume ripercorre, con linguaggio chiaro e non accademico, le vicende che nei secoli hanno condotto allo sviluppo di un profilo unitario – sul piano culturale (religione, lingua, tecnologia) e materiale (commercio, produzione, tecnica) – del popolo italiano. In tale quadro, il Risorgimento è visto come il risultato di un lungo processo di incubazione e di selezione: esito condizionato dai passaggi precedenti e ad essi inevitabilmente legato, ma insieme frutto dell’iniziativa perspicace di quanti, superando robusti ostacoli, sono riusciti a conseguire credibilità etico-politica e vigore militare nell’arena europea. Ampia parte del saggio analizza l’incidenza del principio di nazionalità, l’ipotesi federalista, il ruolo di personalità come Carlo Alberto, Cavour, Vittorio Emanuele II, Garibaldi, Mazzini, Pio IX, Gioberti, Cattaneo, nonché il rilievo degli elementi elitari, popolari, dinastici, internazionali che hanno condotto al 1861 (nascita del Regno d’Italia), con la sua ineludibile appendice di Porta Pia (1870).