«Tra i principali doveri dei vescovi eccelle la predicazione del Vangelo. I vescovi, infatti, sono gli araldi della fede che portano a Cristo nuovi discepoli; sono dottori autentici, cioè rivestiti dell’autorità di Cristo». Così la Lumen Gentium descrive un dovere, quello del magistero, che è funzione profetica. In un tempo in cui il fare catechesi conosce una profonda crisi, l’itinerario proposto da Maurizio Gervasoni si presenta in chiave profetica come un’ampia rilettura della realtà alla luce della Parola di Dio, del magistero della Chiesa e delle istanze della cultura. Non una comunicazione denotativa e immediata dei contenuti della fede, come lascerebbe intendere un’accezione “tradizionale” del termine catechesi, ma una serie di provocazioni che coinvolgono il vissuto di ogni giorno, invitando il lettore ad accogliere le domande di senso che l’autore lascia volutamente aperte, talora quasi insolute, come insoluta è spesso la quotidianità nella quale spendiamo la nostra esistenza.
Maurizio Gervasoni, ordinato sacerdote nella Diocesi di Bergamo l’11 giugno 1977, ha completato gli studi a Roma, presso il Pontificio Seminario Lombardo, conseguendo il Dottorato in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana nel 1982, con una tesi sulla “poetica” nell’ermeneutica teologica di Paul Ricœur. Docente di Antropologia teologica nel Seminario Giovanni XXIII di Bergamo dal 1982 al 2012, ha insegnato anche Spiritualità del clero diocesano e Antropologia delle religioni e, all’Università degli Studi di Bergamo, Storia delle religioni. Dal 2013 è vescovo di Vigevano, delegato per la Pastorale giovanile e gli oratori, per la Pastorale del lavoro e per la Pastorale sociale e la formazione socio-politica presso la Conferenza episcopale lombarda.
I progressi delle neuroscienze pongono interrogativi che coinvolgono tutti. Il fronte riduzionistico, che imprigiona la comprensione dell'uomo e delle sue facoltà nella sola dimensione cerebrale, sembra aver annientato la singolarità umana, rafforzando l'idea che le scienze e la teologia siano distanti tra loro e antagoniste. Gli studi neuroscientifici, in realtà, mostrano come l'intera e multiforme esperienza del soggetto non sia confinabile nella complessa rete neuronale. La svolta relazionale e l'embodied cognition evidenziano come la vita della mente si costruisce in forma dialogica e attraverso la realtà intercorporea. Le scienze, ritrovando l'unità perduta tra la mente e il corpo, valorizzano la matrice intersoggettiva della vita psichica. Né lo spiritualismo né lo scientismo sono in grado di dare ragione della incommensurabilità dell'uomo. Si delineano, così, nuovi punti di incontro fra le neuroscienze e la teologia, con significative possibilità di pensare l'uomo e la realtà in modi diversi.
La storia di Giuseppe e dei suoi fratelli è stata studiata da molti punti di vista ma raramente è stato indagato il suo ruolo all'interno dell'intero racconto biblico. L'autore mette in luce come l'inserzione tardiva della storia di Giuseppe nel macro racconto che va da Gen a 2 Re vi impresse il suo significato complessivo. Giuseppe non solo rappresenta lo scioglimento di genesi in quanto vi riappare un'umanità, dopo il dramma del peccato, di nuovo conforme al progetto divino. Egli è soprattutto, insieme ad Adamo e Davide, figura del destino regale dell'Uomo, del Re Messia futuro che l'intero racconto annuncia.
Alessio Fifi, laureatosi a Milano in Ingegneria Informatica, ha poi conseguito il Baccalaureato in Sacra Teologia ad Assisi. Ha ottenuto la Licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico e il Dottorato in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Attualmente è Parroco per la diocesi di Perugia e Professore Straordinario presso l'Istituto Teologico di Assisi.
La presente pubblicazione intende delineare i tratti caratteristici della spiritualità della figura eccezionale di Maria Bordoni, nel 2018 dichiarata Venerabile da papa Francesco, che molto prima del Vaticano II parlava di vivere da parte del popolo di Dio l’unico sacerdozio di Cristo, proponendo così una spiritualità ecclesiale da viversi marianamente. Nel disegno della Provvidenza si ebbe nella sua famiglia un’altra vocazione alla vita consacrata, quella del fratello, don Marcello Bordoni, che è stato uno tra i più importanti teologi del post-concilio per le sue ricerche nel campo della cristologia, le quali restano a tutt’oggi insuperate, certamente in Italia, ma non solo. Questo libro vuole indagare il nesso tra la spiritualità sacerdotale, ecclesiale e mariana della Venerabile Maria Bordoni e la riflessione teologica del presbitero e fratello, Marcello. Si è trattato di un sodalizio davvero eccezionale tra una mistica e un teologo, quale dono della Provvidenza divina, a beneficio della comunità ecclesiale.
Nicola Ciola, professore ordinario di Cristologia nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense, dove è stato per lunghi anni decano, è membro della Pontificia Accademia di Teologia e socio dell’Accademia Fulginia di Lettere Scienze e Arti. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Gesù Cristo Figlio di Dio. Vicenda storica e sviluppi della tradizione ecclesiale (nuova edizione, EDB, Bologna 2017); Concilio Vaticano II e rinnovamento teologico (Lateran University Press, Roma 2013); Cristologia e Trinità (Borla, Roma 2010). Ha recentemente curato alcuni volumi che hanno visto confluire importanti ricerche interdisciplinari; tra questi: Il Concilio Lateranense IV a 800 anni dalla sua celebrazione. Una lettura teologica (Lateran University Press, Roma 2016); Ricerca storica su Gesù. Bilanci e prospettive (EDB, Bologna 2017); Passione per Dio. Spiritualità e teologia della Riforma a 500 anni dal suo albeggiare (EDB, Bologna 2018).
In questo volume sono proposti al lettore una serie di saggi su temi e questioni di Teologia sacramentaria (la fondamentale e il settenario sacramentale) pubblicati dall'Autore in 25 anni di docenza (1995-2020) nel contesto della specializzazione in Teologia sacramentaria dell'Istituto Teologico Marchigiano dal 1995 aggregato alla Facoltà di S. Teologia della Pontificia Università Lateranense. Le tre parti del volume intendono proporre un percorso che muovendo dalle questioni del metodo e della didattica (prima parte), ai allarga con originalità ai singoli sacramenti (seconda parte) per concludere con una serie di questioni aperte per un ulteriore dibattito e nuove ricerche (terza parte). L'ultimo saggio del volume è un inedito dedicato al versante antropologico dei sacramenti nei documenti del Concilio Vaticano II.
Le neuroscienze hanno reso possibile la realizzazione dell’antico sogno di visualizzare in vivo l’attività cerebrale. Allo stesso tempo, i risultati delle recenti tecniche di neuroimaging e alcune interpretazioni rappresentano una vera e propria sfida all’etica. Esiste ancora un soggetto morale, padrone dei suoi atti e responsabile del proprio agire liberamente e consapevolmente scelto? Chi decide, il nostro cervello, la pressione selettiva, oppure esiste ancora spazio per la coscienza? Il testo individua, nel panorama di studi neuroscientifici, un ambito con il quale la teologia morale possa entrare in un dialogo proficuo, e quali prospettive si aprono per un arricchimento reciproco.
«Il libro vuole rappresentare un contributo per un dialogo, tra teologia morale e neuroscienze, che possa diventare strutturale e che non si limiti all’urgenza o al fascino del momento. Alla presente ricerca va dato il merito di aver accolto la sfida; senza la pretesa di aver trovato una risposta ai vari quesiti, rappresenta di sicuro una tappa in un percorso più ampio e complesso, dove ci auguriamo molti altri potranno offrire la propria passione e competenza» (dalla Presentazione di Vincenzo Viva).
Paolo Spaviero (Terracina 1979), sacerdote della Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, ha studiato Teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana di Roma. Parroco, collabora nella Pastorale familiare ed è consulente etico del Consultorio Diocesano. Insegna Teologia morale fondamentale e speciale presso l’Istituto Teologico di Anagni e la Scuola diocesana di Teologia “Paolo VI”.
Alcide De Gasperi che dismette i panni di statista e si rivela nell’insolita veste di fidanzato, marito e padre. Francesca Romani, sua moglie, che per la prima volta si presenta non solo come moglie, ma anche come donna intelligente, colta e coraggiosa. Sono semplicemente Alcide e Francesca: due vite intrecciate in una grande storia familiare capace di affrontare a viso aperto le onde alte del Novecento. Una vicenda che per la prima volta rivive grazie all’apporto di un’ampia documentazione epistolare inedita.
Paola De Gasperi è nata a Roma nel 1933 ed è la più giovane delle quattro figlie di Alcide De Gasperi e Francesca Romani. Da anni contribuisce alla memoria dei genitori portando la sua testimonianza in incontri e conferenze. Per la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi ha scritto L’Accordo De Gasperi-Gruber nell’opera e nel pensiero di mio padre (2011), e con la sorella Maria Romana ha curato il volume De Gasperi scrive (San Paolo, 2018).
Marco Odorizzi è nato a Trento nel 1987. Dal 2016 è direttore della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, che a Pieve Tesino gestisce il Museo della Casa natale dello statista. Laureato in storia, è autore di vari saggi e articoli su riviste.
Esistono già studi monografici sulla cristologia del Quarto Vangelo che ne hanno rilevato i tratti fondamentali. Anche l'indagine sui personaggi giovannei in questi ultimi decenni è stata ampiamente approfondita. Nella straordinaria profondità del racconto di Giovanni rimane comunque possibile e perciò doveroso percorrere strade nuove. Questo studio è un tentativo a suo modo inedito di entrare dentro il Mistero di Gesù con lo sguardo, la voce e la sensibilità delle donne co-protagoniste della vicenda evangelica. Le loro parole e i loro gesti formano una testimonianza corale e al tempo stesso personalissima su Cristo elaborata sul doppio e complementare filo rosso del discepolato e della nuzialità. Si delinea in questo modo un punto di vista tutto femminile sull'apocalisse/rivelazione del Figlio di Dio, Maestro e Sposo della nuova umanità/Chiesa nata dallo Spirito e dal fianco di Lui, addormentato sulla croce. Un viaggio da Cana al sepolcro vuoto e dalle nozze annunziate a quelle celebrate negli eventi pasquali che rende possibile ricostruire una "cristologia delle donne" più profonda e coerente di quella che si può ricavare dai personaggi maschili.
Chi è l'uomo? La visione dell'uomo che ci portiamo dentro anima le nostre scelte e plasma la società. Rispondere a questa domanda nel mondo di oggi, immerso nelle varietà culturali, richiede l'onestà di ammettere che non possiamo limitarci ai percorsi e ai concetti del passato. Per essere vigili nei confronti delle spinte anti-umane dei nostri tempi serve partire dalle sofferenze dei fratelli. Immedesimazione, riconoscimento e incontro sono il presupposto di una teologia vivida e capace di agire.