L'autore presenta la passione di Gesù attraverso sei episodi che vanno dal Getzemani alla morte di croce. Ciascuno di essi è visto con gli occhi dei quattro evangelisti: dunque una lettura della passione completa e al tempo stesso diversificata e convergente.
Bruno Maggioni, con la serietà del suo impegno scientifico e la chiarezza dell'esposizione, coglie il cuore del messaggio. Se il Figlio di Dio ha percorso sino in fondo la strada della Croce è perché non ha voluto sottrarsi allo "scandalo" che attraversa la vita dell'uomo e il corso della storia. Di questo scandalo la Croce di Cristo è l'immagine ingigantita ma è anche il superamento.
Gesù, infatti, si è posto là dove Dio e l'uomo sembrano contraddirsi - la verità rifiutata, l'amore sconfitto, Dio assente - trasformando la contraddizione in possibilità di riscatto. Quale notizia più bella di questa?
Bruno Maggioni, sacerdote della diocesi di Como, è stato docente nella Facoltà Teologica di Milano e all'Università Cattolica di Milano. Tra le pubblicazioni con Cittadella Editrice ricordiamo: Qohelet (2018(; Il racconto di Matteo (2018); Il racconto di Marco (2018); Il racconto di Luca (2018); Il racconto di Giovanni (2018); con Ezio Prato, Il Dio capovolto. La novità cristiana: percorso di teologia fondamentale (2018); con Lucia Vantini, Giobbe (2018).
In una conversazione estemporanea in aereo, tornando dal Brasile, Papa Francesco invitò la teologia a farsi carico di un nuovo modo di intendere il carisma al femminile nella vita della Chiesa. Questo libro intende dare un piccolo contributo ad un dibattito aperto, che non può essere disatteso. La Chiesa del Terzo Millennio troverebbe grande giovamento da un ministero al femminile che esplori i sentimenti profondi dello Spirito interiore.
Il ministero della “altra Maria” sarebbe una sorta di rivelazione in atto dell’azione dello Spirito nelle coscienze credenti, che ha bisogno di essere comunicata agli uomini nella Chiesa e fuori dalla Chiesa. La dimensione istituzionale del ministero ordinato al maschile ha finito per privilegiare la versione petrina al maschile con potere assoluto. Bisogna riequilibrare il sistema ecclesiale con una prospettiva al femminile della fede. È urgente ritrovare tra i tempi i rischi dello “altrove” e del “di più”, che hanno sempre alimentato i sogni dell’avventura umana su questa terra. “La fede al femminile”, ovvero come vivere poeticamente il nostro pellegrinaggio con un paradigma sovversivo legato ai sentimenti e non solo alle istituzioni.
Informazioni sull'autore
Roberto Tagliaferri, teologo, insegna all’Istituto di Liturgia Pastorale di Santa Giustina a Padova e si interessa di problemi epistemologici ed estetici attorno alla galassia del rito, fenomeno tanto universale quanto difficile da decriptare nelle sue molteplici valenze. All’attivo ha numerose pubblicazioni sui temi scottanti della cultura in generale e, in particolare, della pastorale della Chiesa.
Nicodemo è un personaggio biblico singolare: non solo perché compare unicamente nel Vangelo di Giovanni, ma anche perché, nelle tre volte in cui ricorre, si presenta come una grande “allusione narrativa”, sottile come un filo rosso e ostinata come un tema musicale. Ne emerge un personaggio tanto coraggioso e desideroso della verità quanto incerto e impaurito per le sue conseguenze. La proposta, attenta alle dinamiche esegetiche e animata da un approccio narrativo-esistenziale, costituisce una sicura opportunità per la riscoperta di una figura apparentemente marginale nel Vangelo di Giovanni. Nicodemo sorprenderà di certo il lettore, che troverà nella sua vicenda un aiuto decisivo a non scandalizzarsi delle proprie insicurezze nella ricerca di Cristo e a credere fermamente che quell’incontro gli donerà la verità che unica libera e salva la vita.
Informazioni sull'autore
Pietro Maranesi, sacerdote cappuccino, è professore di Storia e Teologia francescana e medievale nella Licenza in Teologia e Studi francescani dell’Istituto Teologico di Assisi e presso il Pontificio Ateneo Antonianum di Roma. È autore di numerose pubblicazioni.
«Il volume ci restituisce il senso profondo della dimensione penitenziale della vita cristiana e educa noi, adulti, donne e uomini di chiesa, a rivedere noi stessi come viviamo la confessione e a riconoscere quanto sia povera nella nostra vita cristiana la dimensione penitenziale che la dovrebbe caratterizzare. È quello che almeno ha provocato in me: non mi sono riconosciuto molto distante da questi preadolescenti. Un risultato salutare che invita a una serie di "riconciliazioni": tra magistero e teologia, tra teologia e pastorale, tra pastorale e spiritualità». (Enzo Biemmi, dalla Prefazione)
È la disciplina dell'antropologia, in particolare con Durkheim, Rappaport e Csordas, a guidare l'intuizione sulla centralità svolta dal rito nella dinamica di esodo dei fedeli dal credo cattolico a quello pentecostale. Se la vera risposta a cui si è giunti è la capacità del rito pentecostale di mediare il Sacro ai fedeli, è dall'adeguamento del rito latino-romano che il mondo cattolico può ripartire, per contenere il rischio di rendere inaccessibile alla comprensione dei devoti il mistero che il rito stesso significa e per manifestare l'essenza stessa della liturgia in quanto azione teandrica.
Cliccare è uno dei riti del vivere nelle giornate di milioni di persone. Un’azione tanto piccola quanto potente, un gesto con una storia giovane che intreccia però molte dimensioni. Basta un click per aderire a qualcosa, per incontrare qualcuno, per entrare in un mondo. Esplorare il cliccare significa interrogarsi sui significati dell’utilizzo delle tecnologie; ma anche lasciarsi provocare dal modo in cui la comunicazione contemporanea ci fa riscoprire l’esperienza di credere nel Dio “multimediale” dei cristiani.
Informazioni sugli autori
Lorenzo Voltolin, sacerdote della diocesi di Padova, è parroco presso la comunità di San Martino vescovo – Voltabrusegana e nella comunità della Natività della Beata Vergine Maria – Mandria. Ha proseguito il percorso accademico fino al conseguimento della Licenza in Teologia Spirituale. Questo libro costituisce la conclusione della ricerca di Dottorato, la cui tesi è stata difesa nel 2015 nella Facoltà Teologica del Triveneto. L’ambito di ricerca dell’autore muove dalle moderne forme di comunicazione multimediale per approdare alla questione epistemologica, considerando gli apporti che la stessa teologia può offrire all’indagine veritativa e all’esperienza spirituale.
Marco Sanavio, presbitero della diocesi di Padova, si occupa di comunicazione dal punto di vista pastorale e educativo, con particolare attenzione al mondo digitale, alla spiritualità e alla formazione. Nel 2018 ha promosso la Dichiarazione di Padova sull’etica digitale.
La tensione del Vangelo che sta al cuore d’una genuina vocazione spinge i preti ogni volta, ogni giorno a ripensare la propria missione nella comunità dal vertice ai margini dal centro alla periferia. E allora la domanda è: chi è davvero il prete oggi e verso dove sta andando?
Danzare: istinto e arte, preghiera e seduzione, gioco e pensiero, relazione e introspezione, comunicazione e meditazione. Danzare è estasi, rapimento, bellezza; danzano gli animali, danzano gli uomini, danzano gli angeli. Con un linguaggio semplice e accessibile, questo libro traccia un itinerario affascinante fra antropologia, esegesi, teologia e liturgia, per innamorarsi della danza e per danzare l'amore.
Partendo da ciò che Gesù fece «nella notte in cui fu tradito», seguendo i tornanti della riflessione cristiana nei secoli, il volume ci guida alla riscoperta del mistero eucaristico: la sua celebrazione, letta sullo sfondo della ritualità che accompagna l’universale esperienza religiosa; il suo «contenuto», cioè il gesto con cui Gesù Cristo consegna al Padre la propria vita perché il mondo abbia la vita; la sua finalità, cioè l’edificazione di un popolo che di Gesù Cristo condivida la dedizione. Fino alla morte, anzi fino alla risurrezione.
Informazioni sull'autore
Pierpaolo Caspani, prete della Diocesi di Milano, ha conseguito il dottorato in Teologia nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. È docente ordinario di Teologia sacramentaria nella Sezione della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, costituita presso il Seminario di Milano. È autore di vari contributi per La Scuola Cattolica, Rassegna di Teologia, Rivista Liturgica, Rivista di Pastorale Liturgica.
La «sezione dei pani» del Vangelo di Marco (6,6b-8,30) è costruita a scatole cinesi. Domina la grande domanda che percorre il più antico Vangelo: chi è Gesù? Si passa dalle chiacchiere alla professione di fede in lui: «Tu sei il Cristo». Successivamente, Gesù moltiplica i pani per i cinquemila (in territorio israelita) e per i quattromila (in territorio pagano): la salvezza raggiunge Israele, ma pure le genti. Infine, Gesù ridefinisce le categorie del puro e dell’impuro.
Informazioni sull'autore
Matteo Crimella è nato nel 1969. Dal 1994 è presbitero della Chiesa di Milano. Nel 2009 ha conseguito il dottorato in Scienze Bibliche presso l’École Biblique et Archéologique Française di Gerusalemme con una tesi sul Vangelo di Luca. Insegna Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e lo Studio Teologico del Pontificio Istituto Missioni Estere di Monza. È responsabile dell’Apostolato Biblico della diocesi di Milano. All’attività scientifica affianca il servizio pastorale.