La rinuncia al pontificato di Benedetto XVI ha suscitato stupore e interrogativi. Come guardare a questa decisione? Essa si è realizzata nel cinquantesimo anniversario del Vaticano II. È comprensibile soltanto alla luce della novità di quell'evento e della sua indiscutibile centralità nella vita della Chiesa del nostro tempo. La sorprendente scelta compiuta dal Papa appare così un atto di singolare recezione degli insegnamenti del Concilio.
Questo scritto vuole essere un'opera di grande speranza, perché Gesù Cristo non ha mai smesso e mai smette di offrire all'uomo la vera libertà. Oggi di libertà si parla tanto, con variegate ideologie che schiavizzano ancora di più la persona umana abbandonandola alle sue prigionie. È Cristo a donare all'uomo contemporaneo - stanco, infelice, egoista, ingordo? - non solo un senso autentico e genuino della libertà, ma la liberazione stessa.
La storia di Abramo e Sara che ancora si ripete per tanti perseguitati e sfruttati della terra. E' questa la lettura che Mesters fa di queste due figure bibliche, patriarchi della fede che insegnano a sperare e ad affidarsi a Dio.
L'origine di tutto ciò che ci circonda, del mondo e dell'intero universo, ha sempre interrogato gli esseri umani. Questo volume affianca due narrazioni di questa origine, quella biblica e quella della scienza moderna, con un linguaggio accessibile e coinvolgente. Un percorso affascinante che costringe il lettore a superare il pregiudizio della contrapposizione tra i due racconti per scoprire, nella loro diversità, inaspettate convergenze.
La regola di Francesco di Assisi: un testo ancora vivo nel quale risuonano tre grandi tematiche quali l'identità evangelica, la fraternità e la missione. Nel recente clima di attenzione verso la Regola, questo nuovo libro considera la Regola come un testo che esprime l'identità dell'Ordine dei Frati Minori: l'identità del singolo frate (che vive la Regola), della comunità (nella quale la Regola si vive), della missione (che dal vivere la Regola scaturisce). Un testo, ancora, scaturito da un processo relazionale e redazionale allo stesso tempo, frutto di una gestazione lunga e complessa che va dalla Protoregola del 1209 fino alla Regola bollata del 1223, passando per la Regola non bollata del 1221.
La Chiesa e il mondo contemporaneo: le novità teologiche del Vaticano II e l'apertura alla contemporaneità.
Recuperando un'ecclesiologia missionaria, pellegrinante e aperta al mondo, il Vaticano II ci ha consegnato una visione di Chiesa meno preoccupata di rafforzare se stessa e più impegnata nell'annuncio e nella carità. è "Chiesa", per il Concilio, sia la comunità universale dei fedeli nel mondo, sia ogni singola comunità locale guidata dal vescovo; è "Chiesa", subordinatamente, la comunità eucaristica parrocchiale raccolta attorno al presbitero e anche ogni comunità formata da alcune persone che si incontrano in nome di Gesù; tra queste, in primo luogo, i gruppi di famiglie, che per il sacramento del matrimonio formano una "piccola Chiesa". Quanto più le "piccole comunità" a dimensione domestica saranno luoghi di ascolto della Parola di Dio, preghiera, accoglienza e annuncio, tanto più le comunità parrocchiali si rivitalizzeranno, a beneficio delle chiese locali e della Chiesa universale.
Lo spirito di Assisi, icona di pace nel mondo, nel venticinquesimo anniversario dell'evento voluto dal beato Giovanni Paolo II nel 1986, ha ricevuto conferma solenne da parte di papa Benedetto XVI il 27 ottobre 2011. A un anno di distanza, il 29 ottobre 2012, un convegno, a cui è intervenuto mons. Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha approfondito le linee di percorso indicate da papa Ratzinger. Il volume raccoglie gli Atti di quel convegno. L'auspicio, affidato alla forza soave del "Principe della pace", è quello di fare di questi testi il punto di riferimento per ogni ulteriore sviluppo del cammino indicato dal beato Giovanni Paolo II e dal suo successore Benedetto XVI.
Il libro costituisce uno studio al crocevia tra filosofia della natura, filosofia della religione e filosofia del linguaggio, in vista di una possibile spiegazione del problematico - ma affascinante e attuale - rapporto fra l'esistenza di Dio e la natura misteriosa del tempo.
"Se tutto un infinito ha potuto raccogliersi in un Corpo come da un corpo disprigionare non si può l'Immenso?" La possibilità di dire Dio anche dentro le contraddizioni e gli ossimori più stringenti dell'esistenza; il tentativo coraggioso di dare voce dignitosa e ospitale anche alle espressioni più liminari dell'umano: zone di confine che il Verbo ha già abitato e che la teologia - Sua eco fedele - non può esimersi dal frequentare, affinché quel Verbo non resti disarticolato. Questa è la provocazione della poesia - e di quella di Alda Merini in particolare - alla teologia, perché continui ad essere fidata e affidabile compagna di strada. "Un testo che invita con forza la teologia a osare (...) nuove lunghezze d'onda di espressione e di comunicazione. Come potremmo altrimenti rendere giustizia al dramma e alla poesia del Vangelo?." (dalla Prefazione di Michael Paul Gallagher)