Siamo tutti responsabili di tutto. Ed io non meno degli altri.
Una regola per gli sposi cristiani. In realtà, una regola "per quegli sposi che sono tutti i cristiani". Tutti i cristiani, infatti, sono sposi di Cristo.
Le pagine genuine e semplici di un piccolo diario spirituale che testimonia un cristianesimo vissuto dall'Autore con serietà e coraggio.
Un libro per pregare, per imparare a vivere da protagonisti la celebrazione eucaristica, per scoprire il valore di tutte le parti della Messa.
Il denaro risolve conflitti senza eliminare il conflitto, può molto e non può nulla. Se compro l'amore o la giustizia non divento nè amato nè giusto. Ma anche il denaro è rapporto e giustizia.
Il fenomeno con i suoi nuovi volti e le sue diverse modalità, fino al suo intreccio criminale con la tratta degli esseri umani. Postfazione di Luigi Ciotti.
Stare a Messa, assistere alla Messa, prendere la Messa, dire la Messa sono espressioni molto in uso che snaturano la Messa, perché la indicano come una pratica ripetitiva, stanca e pesante. Perciò a rischio abbandono. In questa situazione si trovano tantissimi cristiani, che la Messa della domenica basta e avanza, cioè i "messaroli", come li chiamano, con un pizzico di sufficienza, gli "impegnati": i cristiani dei gruppi, delle associazioni, del volontariato. Questo libro - non un trattato di liturgia per addetti ai lavori ma un racconto vivace e stimolante che presenta la Messa dall'angolo visuale della celebrazione e della comunicazione - aiuta a prendere coscienza di ciò che durante la Messa si ascolta, si dice, si canta, si fa, in modo che essa sia veramente l'incontro con il Signore e con i fratelli che fa ardere il cuore, e offra la carica per una fede adulta e consapevole, e per una vita cristiana generosa, impegnata, riconoscibile.
Grande novità nel campo dell'esegesi di Marco. Lo studio filologico è a fondamento dell'interpretazione. Notevole importanza viene attribuita al contesto culturale e sociale di Marco. Il commento è diretto sia agli studiosi che ai lettori ordinari.
La costante attenzione che, soprattutto durante gli ultimi decenni, l'antropologia, la sociologia e la filosofia hanno concesso al corpo (fino a considerarlo un possibile paradigma epistemologico) interroga la possibilità di assumere tale prospettiva anche in ambito di esegesi e teologia biblica. Lo studio di Mario Cucca si interroga circa la pertinenza di riconoscere quale assetto proprio della dinamica comunicativa tipica della profezia il corpo del profeta, pensato, nella complessità delle vicende vissute, come "corpo comunicativo".
Il fenomeno migratorio, la questione economica e il problema ecologico sono al centro del dibattito umano, motivi di un conflitto che domanda apertura degli occhi, vale a dire presa di coscienza tradotta in capacità riflessiva, in duttilità, in coraggio decisionale e in partecipazione. L'esenzione non è ammessa. Ciascuno è chiamato a dare il suo contributo, la sua nota unica in vista di un bene che sia veramente comune, di tutti.