Romanzo-saggio potente e suggestivo, PHI regala alla teoria sulla coscienza di Giulio Tononi un'inaspettata veste narrativa. Protagonista di questo libro, in più punti ispirato alla "Divina Commedia", è Galileo Galilei. L'astronomo pisano viene guidato in questo viaggio onirico prima da Francis Crick, poi da Alan Turing e infine da Charles Darwin, alla scoperta di cos'è la coscienza e di com'è generata dal cervello. Ma l'approdo finale di questa esplorazione è ancora più sorprendente delle sue premesse. Nel corso della narrazione Galileo, e con lui il lettore, scoprirà che la coscienza, da sempre considerata un mistero insondabile, appannaggio esclusivo della filosofia o mera illusione - laddove ciò che conta per la scienza è solo il brusio incessante delle cellule nervose - è in realtà la cosa più reale, più grande e più irriducibile che esista, ma non per questo non misurabile. Le sue forme sono geometriche, la sua misura un numero: PHI.
«Dal 16 ottobre al 31 maggio la matematica si mette in mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma con Numeri: tutto quello che conta, da zero a infinito. Organizzata da Palaexpo, Comune di Roma e Codice, è la più grande esposizione che l’Italia abbia dedicato al mondo dei numeri.
“Siamo animali matematici: abbiamo strutture neuronali predisposte a contare e queste ci danno un senso dei numeri che è universale”, ci spiega il matematico Claudio Bartocci, docente all’Università di Genova, curatore della mostra e autore, insieme a Luigi Civalleri, del catalogo (Codice Edizioni, pp. 220, euro 23).
“Siamo però anche animali culturali, e perciò decliniamo il senso dei numeri secondo il nostro ambiente. I Munduruku dell’Amazzonia, per esempio, non hanno parole per indicare i numeri superiori a 5, mentre gli africani Yoruba contano in base a 20: la mostra illustra con laboratori interattivi tutti questi modi di contare, diversi dal nostro”.
Moltissimi gli oggetti esposti: “C’è la tavoletta d’argilla babilonese YBC 7289, della collezione di Yale, dove compare per la prima volta qualcosa di straordinario per la sua complessità: un’approssimazione della radice quadrata di due. O un quipu originale del 1400, ossia il curioso strumento a cordicelle che gli Inca usavano per calcolare e registrare numeri”.
Si contava in modi ingegnosi già dall’antichità: i romani avevano un sistema che permetteva di arrivare fino a 10mila usando le dita. E in fondo anche l’etimologia di digitale, sinonimo oggi di “mondo incorporeo”, è legata a una cosa molto concreta come le dita della mano».
In un mondo globalizzato in costante mutamento, più facile da percorrere ma anche più caotico e difficile da controllare, i concetti di salute e malattia stanno cambiando: non più semplici processi biologici ma fenomeni complessi che investono la sfera ambientale, sociale, economica, politica e culturale. Oggi il cambiamento climatico, i flussi migratori, la crisi economica e l'industrializzazione della produzione alimentare sono fenomeni fondamentali per comprendere lo stato di benessere (o malessere) delle popolazioni. Vineis traccia un quadro completo degli aspetti che compongono la salute globale, e propone una tesi forte sul piano politico: in un panorama cosi mobile e articolato, la salute a livello mondiale potrebbe andare incontro a un deterioramento simile a quanto sta avvenendo in economia.
Le api rappresentano il capitalismo al suo meglio: sono i produttori che generano beni di valore per il prossimo, che si tratti di tecnologie ingegnose, cibo di qualità, automobili o farmaci. Veicolando questa energia costruttiva, il capitalismo ha migliorato le condizioni di vita di tutti, più di qualsiasi altro sistema economico. Le industriose api hanno però una loro controparte: sono le voraci locuste, predatrici attratte da profitti immediati che, favorite dalla negligenza di molte società e dall'assenza di adeguati organi di controllo, hanno provocato crisi e recessioni, mettendo in pericolo la sopravvivenza dell'intero sistema. La storia ci insegna che questa situazione non potrà andare avanti a lungo; ma il capitalismo, sostiene Mulgan, ha in sé tutti gli strumenti per superare la crisi, uscendone rinnovato e più umano.
Shin Dong-hyuk è l'unico uomo nato in un campo di prigionia della Corea del Nord ad essere riuscito a scappare. La sua fuga e il libro che la racconta sono diventati un caso internazionale, che ha convinto le Nazioni Unite a costituire una commissione d'indagine sui campi di prigionia nordcoreani. Il Campo 14 è grande quanto Los Angeles, ed è visibile su Google Maps: eppure resta invisibile agli occhi del mondo. Il crimine che Shin ha commesso è avere uno zio che negli anni cinquanta fuggì in Corea del Sud; nasce quindi nel 1982 dietro il filo spinato del campo, dove la sua famiglia è stata rinchiusa da decenni. Non sa che esiste il mondo esterno, ed è a tutti gli effetti uno schiavo. Solo a ventitré anni riuscirà a fuggire, grazie all'aiuto di un compagno che tenterà la fuga con lui, e ad arrivare a piedi e con vestiti di fortuna in Cina, e da lì in America. Questa è la sua storia.
Tra tutti i grandi comunicatori della scienza, Michio Kaku è uno dei pochi in grado di coniugare la descrizione delle più avanzate frontiere della ricerca con la cultura pop, dalla fantascienza (presenza costante nei suoi libri) fino alla storia e alla cronaca. Non fa eccezione "il futuro della mente", resoconto delle più recenti scoperte nel campo delle neuroscienze: dalla telecinesi al controllo e potenziamento delle capacità cognitive, dalla registrazione dei sogni e dei pensieri al download della memoria, fino ad arrivare alla natura stessa della coscienza, il grande mistero dell'uomo ancora in parte inesplorato.
Nasciamo già con un profondo senso del bene e del male? O siamo dei piccoli egoisti che la società educa a diventare persone per bene? Paul Bloom sostiene che i bambini non sono "pagine bianche" senza principi morali, ma che ancora prima di parlare sono già in grado di giudicare le azioni degli altri, provare empatia e un rudimentale senso della giustizia. La moralità, insomma, è innata, anche se limitata. Descrivendo il comportamento di scimpanzé, psicopatici, estremisti religiosi e raccontando molti aneddoti, Bloom spiega il modo in cui, crescendo, siamo chiamati a superare questi limiti con l'aiuto della ragione e confrontandoci con il mondo attorno a noi. Questo libro, che spazia da Darwin ad Hannibal Lecter, regala una prospettiva radicalmente nuova sulla vita morale di bambini e adulti.
Quando, una mattina d'inverno, la polizia suona alla porta di Damien North, timido e discreto professore di filosofia, su di lui si abbatte l'accusa atroce di aver scaricato materiale pedopornografico sul suo computer. North sa di essere innocente, ma trovare le prove che lo scagionino è un problema intricato, che trasforma il tranquillo e abitudinario professore nella vittima sacrificale ideale, in una società alla ricerca del colpevole a tutti i costi.
Cina, India, Brasile, Russia: se ci venisse chiesto di scommettere sui mercati del futuro molto probabilmente sarebbero questi i paesi su cui punteremmo. Ma per Ruchir Sharma, esperto di economie emergenti e manager della Morgan Stanley, il destino del mondo è molto meno scontato di quanto si possa credere: sono altre le nazioni di cui sentiremo parlare. Secondo le sue previsioni i nuovi miracoli economici emergeranno da zone apparentemente marginali, che si stanno preparando a decollare. E qualche sorpresa arriverà anche dal centro di quello che ormai è considerato il cuore malato del sistema capitalistico. "Nazioni in fuga" è una guida per capire dove stanno andando l'economia globale e gli equilibri geopolitici del mondo che verrà.
Misteriosi, enigmatici, spaventosi, distruttivi: i buchi neri sono i corpi celesti più estremi e affascinanti dell'universo, capaci di stravolgere le leggi della fisica e così potenti da trattenere anche la luce. Ancora oggi la loro natura particolare continua a stupire gli scienziati, ma recenti ricerche ne hanno rivelato un aspetto completamente nuovo: i buchi neri contribuirebbero alla creazione di nuove strutture cosmiche e sarebbero uno straordinario convertitore di energia che agisce su scala stellare. Non è a questo punto inutile chiedersi, suggerisce provocatoriamente Caleb Scharf, se esista un rapporto tra la natura dei buchi neri e la vita così come la conosciamo. D'altronde l'uomo non è forse "polvere di stelle"?