
I saperi sulla malattia e sul corpo variano, di luogo in luogo e tra le culture del mondo. “Come” star male e “perché” sono oggetto di interpretazione, sono costrutti dell’immaginazione sociale e personale. L’esistenza è un fenomeno culturale e il corpo del malato ne parla il dialetto. Muovendo da questa constatazione, il volume prospetta l’urgente necessità e gli strumenti operativi di una medicina interculturale in grado di tradurre tra loro culture e malattie, luoghi e persone. Chi sta male, chi soffre, non è mai fuori luogo e non dovrebbe sentircisi, almeno fino a quando la parola “umanità” riuscirà a conservare significato.
L'autore
Ivo Quaranta insegna Antropologia culturale e Antropologia del corpo e della malattia all’Università di Bologna. Per le nostre edizioni ha curato Antropologia medica. I testi fondamentali (2006).
Mario Ricca insegna Diritto interculturale e Diritto ecclesiastico all’Università di Parma. Tra le sue pubblicazioni più recenti, Oltre Babele. Codici per una democrazia interculturale (Dedalo 2008).
C'è sempre stato un mistero intorno a Darwin. Come mai questo evoluzionista riluttante, tranquillo gentiluomo di campagna, ha generato una delle idee più rivoluzionarie nella storia del pensiero? La sua concezione era davvero una "idea pericolosa". Doveva esserci qualcosa di potente, una fiamma morale, come scrivono Desmond e Moore, a stimolarlo. Era l'odio appassionato contro la schiavitù. Al contrario degli apologeti dello schiavismo, per i quali bianchi e neri erano specie separate fin dall'origine, Darwin pensava che le razze umane appartenessero tutte alla stessa famiglia. La schiavitù era un "peccato": abolirla divenne la sua "sacra causa". Ma fu estendendo l'idea abolizionista di fratellanza a tutte le forme di vita che Darwin elaborò la sua visione dell'evoluzione. Attingendo a una vastissima gamma di manoscritti inediti, lettere familiari, diari e perfino giornali di bordo, Desmond e Moore delineano il ritratto di un Darwin profondamente umanitario, ben lontano dallo stereotipo di uno studioso indifferente alla sorte dei propri simili: solo riconoscendo la sua passione abolizionista possiamo comprendere la formazione di un'idea che ha cambiato la nostra concezione del posto dell'uomo nella natura.
Il volume presenta le linee teoriche e le prospettive applicative di un nuovo approccio integrato alla relazione bambino-insegnante, inquadrata all'interno del più ampio contesto delle relazioni bambino-adulto. Le finalità dell'approccio, ispirato alla teoria dei sistemi evolutivi, sono sia preventive sia di recupero. Tali finalità sono perseguite attraverso un lavoro specificamente centrato sulla relazione che si instaura - e si trasforma nel tempo - nei contesti scolastici tra il bambino e l'insegnante. Questi è visto come adulto significativo di riferimento, investito dal compito di prendersi cura degli alunni dal punto di vista della crescita tanto cognitiva quanto socio-affettiva. L'opera offre interessanti spunti di riflessione e strumenti operativi a insegnanti, direttori di istituto, consulenti in psicologia, operatori che a vario titolo si occupano del disagio infantile, nonché a genitori di alunni della scuola dell'obbligo.
Secondo Joseph Campbell, la funzione principale del mito è aiutare ogni individuo nel viaggio della vita, fornendogli una sorta di guida turistica per raggiungere la pienezza e la felicità. Sulle tracce di Jung, l’autore tratta qui importanti questioni vitali, mettendo in luce la sua notevole capacità di raccontare storie e l’abilità di applicare i più vasti temi della mitologia mondiale alla crescita personale e alla ricerca della trasformazione. Con la sua abituale arguzia e il suo intuito, Campbell traccia connessioni tra simboli antichi e arte moderna e, strada facendo, mostra come il mito possa aiutare ciascuno di noi a identifi care davvero la propria felicità e a perseguirla.
L'autore
Joseph Campbell (1904-1987) è stato uno dei più illustri studiosi di mitologia comparata e religioni di tutto il mondo. Tra i suoi testi tradotti in italiano, L’eroe dai mille volti (Guanda, 2008).
Che cosa accade quando la presenza di un disturbo dello sviluppo in un bambino altera le tappe della crescita e modifica comportamenti e relazioni? Attraverso tre fasi significative, la prima consultazione, la condivisione della diagnosi clinica e la presa in carico terapeutica ed educativa, vengono descritti i percorsi che bambini, genitori, fratelli e insegnanti compiono di fronte alle difficoltà di convivere con un disturbo dello sviluppo. La scelta di affrontare il tema in chiave evolutiva e dal punto di vista di tutti coloro che sono coinvolti dalla presenza della patologia rappresenta la principale novità di questo libro, che somma una lunga esperienza clinica e un’importante esperienza educativa.
Gli autori
Bruna Mazzoncini, psicologa clinica e psicoterapeuta, ha insegnato Neuropsichiatria infantile nelle Università di Roma “La Sapienza” e Roma Tre.
Lucilla Musatti è insegnante di scuola primaria, psicologa dell’età evolutiva e condirettore della rivista pedagogica Cooperazione educativa.
Il premio Nobel Eric Kandel usa le sue straordinarie doti di divulgatore per portarci nella Vienna del Novecento, dove le figure più eminenti della scienza e dell’arte diedero l’avvio a una rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre il modo di considerare la mente umana. Nei salotti viennesi dell’epoca si discutevano idee che avrebbero segnato una svolta nella psicologia, nella neurobiologia, nella letteratura e nell’arte. Tali idee portarono a progressi che esercitano ancora oggi la loro influenza. Sigmund Freud sconvolse il mondo mostrando come l’aggressività e i desideri erotici inconsci si esprimano simbolicamente nei sogni e nel comportamento. Arthur Schnitzler rivelò la sessualità inconscia delle donne con l’innovativo ricorso al monologo interiore. Gustav Klimt, Oskar Kokoschka e Egon Schiele diedero vita a opere di grande evocatività che esprimevano il piacere, il desiderio, l’angoscia e la paura. Scritto in modo magistrale e stupendamente illustrato, L’età dell’inconscio aiuta a capire i meccanismi cerebrali che rendono possibile la creatività nell’arte e nella scienza, aprendo una nuova dimensione nella storia intellettuale.
Eric R. Kandel insegna alla Columbia University di New York e dirige il Center for Neurobiology and Behavior presso la stessa Università. Svolge inoltre attività di ricerca presso l’Howard Hughes Medical Institute. Nel 2000 è stato insignito del premio Nobel per la medicina grazie alle sue ricerche sui meccanismi biochimici che portano alla formazione della memoria nelle cellule nervose. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Psichiatria, psicoanalisi e nuova biologia della mente (2007).
Le bolle sono ovunque, nell’aria e nell’acqua, fatte di sapone o di gas. “Danzano su grappoli di nuvole”, come recita una canzone di successo, e vengono ritratte in meravigliose opere d’arte. Fragili ed effimere, bolle, gocce e schiu-me possono costituire i pilastri su cui poggia il nostro mondo. Sono la ragione per cui il cielo è azzurro e quella per cui si formano gli anelli di caffè, ma sono pure essenziali per chiarire come i detergenti puliscono le stoviglie e per capire come spillare una perfetta pinta di birra. Con spiegazioni di comprensione immediata, con illustrazioni ricche di dettagli affascinanti, con aneddoti divertenti e al tempo stesso pieni di saggezza, Ronald Young ci svela la fisica che sta dietro a questi “oggetti” così familiari e così sorprendenti.
La vita è per sua stessa natura indefinibile, perché la nostra prospettiva è falsata dalla soggettività alla quale non possiamo sfuggire. L’unica via resta quella di descriverne i caratteri, qualche denominatore comune che renda possibile un’immagine della vita. Che è vuoi opera divina vuoi conseguenza di uno scarto chimico che ha procurato al mondo un principio diverso da quello che comanda il cosmo inanimato. Nascita, riproduzione, morte: questo il ciclo che determina la vita. Entità fragile e tenace al tempo stesso e carica di contraddizioni. La vita è vulnerabile, eppure la sua prima legge è l’autoconservazione. La vita è casuale, e va scelta in ogni momento, per non precipitare nella fine. La vita è, nella sua indefinibilità, plurale, anche se l’italiano la esprime con un singolare femminile. Sulla scorta di queste riflessioni, si traccia qui un percorso nelle contraddizioni della vita, centrato intorno ad alcuni passi biblici e a suggestioni che arrivano dal cinema, dalla poesia e dalla letteratura, da Leopardi a Calvino a Orhan Pamuk.
L'autore
Elena Loewenthal insegna Cultura ebraica presso la facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Studiosa e narratrice, lavora da anni sui testi della tradizione ebraica. Tra le sue numerose pubblicazioni, Lettera agli amici non ebrei (Milano 2003) e Scrivere di sé (Torino 2007).
Il volume descrive una forma specifica di trattamento psicodinamico delle patologie della personalità, che gli autori hanno chiamato “psicoterapia dinamica per le patologie della personalità di alto livello” e che rappresenta uno sviluppo della psicoterapia focalizzata sul transfert. La finalità di questo trattamento è esplorare e modificare i modelli relazionali interiorizzati che il paziente agisce nei suoi rapporti con gli altri. Attraverso l’analisi di numerosi casi clinici, viene fornita una descrizione completa delle tecniche e delle strategie da impiegare nella psicoterapia dinamica dei pazienti con patologie della personalità di alto livello.
Gli autori
Eve Caligor insegna Psicologia clinica al Columbia University College of Physicians and Surgeons di New York.
Otto F. Kernberg insegna Psichiatria al Cornell University Medical College. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, Le relazioni nei gruppi (1999), Psicoterapia delle personalità borderline (con J.F. Clarkin e F.E. Yeomans, 2000) e Narcisismo, aggressività e autodistruttività (2006).
John F. Clarkin insegna Psicologia clinica al Weill Medical College della Cornell University di New York.
Il volume presenta un modello descrittivo-esplicativo della psicopatologia dello sviluppo dalla prospettiva del cognitivismo contemporaneo, introducendo riferimenti agli aspetti relazionali, alla teoria dell’attaccamento e al processo di costruzione dell’identità personale. In ogni capitolo sono presentati gli indicatori più rilevanti per identificare le problematiche tipiche dell’età evolutiva – disturbi d’ansia, depressione infantile, disturbi del comportamento, disturbi dell’apprendimento – e vengono illustrati eziologia, aspetti relazionali, fattori di rischio, metodi di intervento clinico relativi a tali problematiche.
Gli autori
Maria Grazia Strepparava insegna Psicologia clinica alla facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca.
Emanuela Iacchia insegna Psicopatologia dello sviluppo in numerose Scuole di specializzazione in Psicoterapia cognitivo-comportamentale.