Ci sono momenti in cui un uomo pensa che la sua vita non abbia valore. Ce ne sono altri in cui si pensa che non abbia più valore la vita di nessuno. Per molti di noi questo è un momento come il secondo. È questo, vivere oggi in Italia. È questa erosione di speranza, di coraggio e di slancio creativo a ridurre in cenere i nostri giorni. E forse a ridurre anche la crescita del PIL. Con il tono appassionato di un'orazione civile, Roberta De Monticelli mette a fuoco con esattezza il cuore della tragedia che stiamo vivendo, e mostra come dal buon uso della nostra indignazione possa risultare una rifondazione, un progetto per una nuova civiltà.
Il tuo bacio è come un rock", cantava Adriano Celentano. Certo, conoscete tutti la dolcezza di un bacio, ma sapevate che baciare un ragazzo scatena uno shock nel suo cervello? E chi ha mai pensato a quanto i baci possano apparire disgustosi a quei popoli che non se li scambiano? Con dati, curiosità ed esperimenti tratti da biologia, neuroscienze, psicologia e antropologia, per non dire del variegato mondo del pop, Sheril Kirshenbaum vi insegna tutto quello che è imprescindibile conoscere su questo splendido modo di usare le labbra. E se temete che la "scienza" del bacio distrugga la sua magia, non abbiate paura. Questo libro non smentirà le parole di Edmond Rostand: "Ma poi che cos'è un bacio? Un giuramento fatto un po' più da vicino, una promessa più precisa, una confessione che si vuol confermare, un apostrofo rosa messo tra le parole t'amo".
"Ascoltare Mozart rende più intelligenti." "L'adolescenza è sempre un periodo difficile." "Gli opposti si attraggono, tendiamo ad amare chi è diverso da noi." "La colite è causata da stress." Credete a una qualsiasi di queste affermazioni? Allora dovete assolutamente leggere questo libro... Sradicare le falsità non è un compito facile ma gli autori di quest'opera riescono appieno nel loro obiettivo: sfatare i luoghi fin troppo comuni della cosiddetta "psicologia popolare", spiegare perché tendiamo a cadere vittime di tali falsità, evidenziare come la "realtà" possa essere affascinante quanto i miti con cui ci ritroviamo a fare i conti ogni giorno. Vengono anche presentati esempi paradigmatici di come la scienza funziona davvero e ogni capitolo costituisce uno stimolo a esercitare la capacità di pensiero critico. Peraltro, applicare la scienza alla psicologia basata sul senso comune non è solo straordinariamente utile, è anche divertente.
Sullo sfondo di questioni di grande rilevanza - terrorismo religioso, stigmatizzazione del diverso - René Girard indaga alle radici del rapporto tra religione e violenza: nelle religioni arcaiche e, a partire da queste, nelle Scritture e nei Vangeli, fino a risalire all'uso moderno della forza. Mette così in luce la necessità di tale rapporto e, articolando la propria riflessione, presenta una panoramica delle teorie confluite nella sua "antropologia fondamentale": il desiderio mimetico, la violenza contro le vittime, il meccanismo del capro espiatorio, l'apocalisse e le divergenze nelle pratiche rituali e nei dogmi religiosi. Sapientemente incalzato dal teologo Wolfgang Palaver, curatore del libro, Girard introduce nel suo pensiero questioni di stringente attualità.
Possono il filosofo e lo scienziato imparare a perdersi in uno stato di morte apparente, a disattivare gli aspetti della propria esistenza che impediscono la nascita del pensiero? In "Devi cambiare la tua vita", Peter Sloterdijk presentava la pratica dell'esercizio come dimensione decisiva per un'esistenza improntata all'"elevazione". Qui si spinge oltre, in direzione dell'ascesi teoretica. Sprofondare in se stessi è la condizione per potersi ritrovare là dove l'arte di morire e l'arte di vivere teoreticamente si incontrano, per liberarsi dai vincoli che costituiscono un ostacolo alla teoria e per vedere se oggi sia ancora possibile astrarsi e pensare.
Dagli scritti che delineano un nuovo modello dell'inconscio alle riflessioni sulla guerra e la pace, dai testi che definiscono la teoria dei codici affettivi alle considerazioni sul rapporto tra psicoanalisi e istituzioni, questa antologia consente di accostarsi a tutti gli aspetti più rilevanti del pensiero di Franco Fornari, lo psicoanalista che ha impresso maggiormente la sua impronta sulla cultura italiana. Le opere di Fornari descrivono un percorso coerente che, a partire da una rilettura di Freud e dall'originaria adesione al modello kleiniano, è progressivamente approdato a una innovativa teoria della simbolizzazione affettiva e della soggettività inconscia. Si tratta di contributi ancora oggi molto attuali, che descrivono la maturazione di un pensiero creativo capace di spaziare dalla psicoanalisi infantile alla teoria del linguaggio, dalla psicosomatica alla psicoanalisi delle istituzioni e della politica. Il volume ripercorre tutte le tappe teoriche che hanno portato Fornari a rifondare la pratica psicoterapeutica, a teorizzare il modello dell'analisi dei codici affettivi e a desacralizzare la posizione dello psicoanalista, in favore di una psicoanalisi autenticamente laica.
Il modello kleiniano-bioniano costituisce un manuale di base, un volume introduttivo che si propone di spiegare i principi generali secondo i quali lo psicoanalista o lo psicoterapeuta di orientamento psicoanalitico possono stabilire e mantenere al meglio il setting psicoanalitico, prestare ascolto alle libere associazioni del paziente e infine intervenire con delle interpretazioni, principalmente dalla prospettiva kleiniano-bioniana, che comprende i cosiddetti "postkleiniani" di Londra e i kleiniani e bioniani nel resto del mondo. L'autore segue quella tradizione, rispettando il contributo originale dell'opera di Melanie Klein e Wilfred Bion, ma "al tempo stesso e su un altro livello", per usare le parole dello stesso Grotstein, trasforma queste teorie in una originale sintesi personale. Nel primo volume, l'attenzione è focalizzata sulla tecnica e sulle idee a cui essa è improntata. In paragrafi come "Il ruolo onnicomprensivo della fantasia inconscia", "L'ubiquità delle relazioni oggettuali", "Rifugi psichici e organizzazioni patologiche", l'autore affronta gli aspetti teorici più rilevanti dal punto di vista dell'applicazione clinica. Il secondo volume illustra la tecnica kleiniano-bioniana con casi clinici.
Il modello kleiniano-bioniano costituisce un manuale di base, un volume introduttivo che si propone di spiegare i principi generali secondo i quali lo psicoanalista o lo psicoterapeuta di orientamento psicoanalitico possono stabilire e mantenere al meglio il setting psicoanalitico, prestare ascolto alle libere associazioni del paziente e infine intervenire con delle interpretazioni, principalmente dalla prospettiva kleiniano-bioniana, che comprende i cosiddetti "postkleiniani" di Londra e i kleiniani e bioniani nel resto del mondo. L'autore segue quella tradizione, rispettando il contributo originale dell'opera di Melanie Klein e Wilfred Bion, ma "al tempo stesso e su un altro livello", per usare le parole dello stesso Grotstein, trasforma queste teorie in una originale sintesi personale. Mentre il primo volume prende in esame la teoria e la tecnica kleiniano-bioniane, il secondo le illustra con casi clinici. Presentando le sedute dei propri analizzando ma anche quelle di altri analisti, l'autore descrive le sue osservazioni private, le rêverie e i contro transfert, accanto alle riflessioni personali sui modi, i tempi e l'oggetto dell'interpretazione.