Il generale Charles Orde Wingate è noto alla storiografia militare come il teorico della "guerriglia", capace di rivoluzionare con un'intuizione la strategia bellica britannica in piena seconda guerra mondiale. Ma quel che non tutti sanno è che al suo genio militare si accompagnava una personalità bizzarra: oltre a portare al polso una grossa sveglia al posto dell'orologio, era detestato dai colleghi ufficiali perché si lavava poco, mangiava grandi quantità di cipolle e li riceveva nella sua tenda il più delle volte nudo, coperto solo dalla sua amata Bibbia e dall'inseparabile casco coloniale. L'ultima grande guerra del Novecento è stata una lunga epopea fatta di tragedie e di battaglie, di gloriosi comandanti e imprese eroiche, di soldati temerari che si sono immolati per il loro paese, di fini strateghi e abili combattenti. Ma a voler scandagliare con cura i libri e i documenti, si scopre tutta una schiera di soldati che fecero dell'eccentricità la loro uniforme: generali, spie, partigiani, uomini e donne che si distinsero per il loro carattere e le loro abitudini curiose, indizi rivelatori di un'attitudine spiccata al pensiero laterale. Perché forse solo chi è fuori dagli schemi riesce davvero a sorprendere l'avversario. Andrea Santangelo, profondo conoscitore della storia militare, ci porta con sé sui principali campi di battaglia squadernandoci davanti un ricco patrimonio di storie: leggiamo così del colonnello che provò a resistere alle bombe tedesche imbracciando una cornamusa; delle molte donne che nonostante i pregiudizi dell'epoca raggiunsero incarichi pericolosi, guidando squadriglie di aerei o distinguendosi come cecchini implacabili; del colonnello della Wehrmacht che combatteva il caldo in kilt, del generale cowboy che credeva nella reincarnazione e di molti altri personaggi, valorosi compagni di armi nel variopinto esercito degli eccentrici.
Un tempo l'Unione Europea non era che un sogno. Confinati dal fascismo sull'isola di Ventotene, tra i bagliori sinistri della guerra mondiale che infuria lontano. Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi scrivono il famoso Manifesto, in cui l'unità dell'Europa è già «una impellente tragica necessità». Oggi l'Unione Europea - a sessant'anni dagli accordi di Roma che diedero vita il 25 marzo 1957 al suo nucleo iniziale, la Comunità Economica Europea - viene considerata da molti suoi cittadini un'istituzione distante e complessa, per non dire complicata e dannosa. Una realtà per pochi e a favore di pochi. Eppure, per il suo ruolo centrale su tutti gli aspetti del vivere comune, l'immigrazione, l'economia, la difesa dei diritti individuali e collettivi e la tutela delle minoranze, è giusto considerarla una risorsa di tutti e che tutti riguarda. A partire da questa consapevolezza, Gianfranco Pasquino ci racconta con passo rapido e ampiezza di sguardo il passato e il presente di questo sogno difficile: trenta limpide lezioni che ricostruiscono gli equilibri di potere su cui l'Unione Europea si regge, gli organismi di cui è composta, i suoi valori-guida, le personalità che ne hanno influenzato lo sviluppo, le problematiche di ieri e di oggi. Un inedito viaggio nell'"Europa che c'è" e in quella che avrebbe potuto-e potrà - esserci, tra il progetto federalista degli Stati Uniti d'Europa e le brusche frenate degli ultimi anni (la più clamorosa, la Brexit: il referendum che ha sancito l'uscita del Regno Unito dall'UE). "L'Europa in trenta lezioni" è un'occasione per fare il punto sull'Europa che abbiamo costruito fin qui, nel momento in cui più forti soffiano i venti contrari del populismo e del nazionalismo più ottuso. Un modo per capire cosa rischiamo di perdere e cosa potremmo invece riconquistare, recuperando i valori di libertà, di pace, di prosperità da cui, nelle ore più buie del secolo scorso, è nata l'idea di Europa unita. Con e-book scaricabile fino al 30-06-2017.
L'amore è avventura. Parole che diventano baci e morsi feroci. Musica ascoltata in loop, di notte. Ed è filosofia, il genere di filosofia in atto che, da Socrate in poi, insegna l'amore nell'unico modo possibile: trasformandosi in una vera e propria dichiarazione. Ma l'amore inteso in questo modo è in pericolo nella nostra epoca, dominata dal piacere e dal narcisismo dell'io che vuole addomesticare ogni passione eccessiva. Come ritornare alla verità dell'amore nell'epoca della sua fine? E ciò che spiega Simone Regazzoni in questo libro, che è al contempo saggio filosofico e schietto memoir, condividendo la sua esperienza personale e mettendo a frutto le teorie di grandi maestri (da Platone a Eco, da Dante a Lacan), attraverso frammenti autobiografici e suggestioni musicali, con uno stile incalzante come una traccia di Springsteen e meravigliosamente jazz cornea Love Supreme di Coltrane. «E ora di parlare, per dirti, semplicemente, la verità. Quella che leggerai qui è la fedele trascrizione di una lunga, confusa, complicata dichiarazione d'amore: sussurrata una notte, tanto tempo fa. Ci sei tu, nel buio. C'è il tuo silenzio. C'è la filosofia. C'è la musica. E c'è quella notte, che dura ancora, in me.». Con e-book scaricabile fino al 30-06-2017.
"Le avventure di Pinocchio" è un libro che non ha bisogno di presentazioni: tutti conoscono la storia di quel burattino scapestrato che, grazie alla magia della Fata Turchina e all'affetto del buon Mastro Geppetto, potrà infine realizzare il suo sogno e trasformarsi in un ragazzo vero. Ma nessuno si stanca mai di rileggerla. Età di lettura: da 8 anni.
«Tutti, credenti e non credenti, siamo alla ricerca della verità, e non possiamo dare nulla per scontato.» Le parole di papa Francesco sembrano segnare un’apertura al mondo laico-secolare e l’inizio di un confronto inclusivo, assai diverso in forma e sostanza dal rigore dottrinale di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Se infatti il pontificato di Giovanni XXIII aveva prodotto una tendenziale “apertura al mondo”, proprio in ambito bioetico sotto i papati successivi si era lentamente consumato un distacco fra la prospettiva cattolica ufficiale e quella laico-secolare.
Si tratta, come spiega Giovanni Fornero nel saggio che apre questo volume, di due “paradigmi”, ossia di due differenti maniere, da parte del magistero cattolico e del pensiero secolare, di rapportarsi alle varie questioni della bioetica, in particolare ai temi cruciali di inizio e fine vita.
Ma che cosa rimane oggi di questa storica contrapposizione, che ha segnato in profondità il dibattito bioetico contemporaneo e ha avuto delle ripercussioni nella cronaca e nella politica del nostro Paese (dal referendum sulla fecondazione assistita alle polemiche sui casi Welby ed Englaro sino alle accese discussioni sul disegno di legge Calabrò circa il testamento biologico)? In altri termini, quale forma assume il dibattito su bioetica cattolica e laica negli anni del papa riformatore che viene dalla fine del mondo?
Luca Lo Sapio ci guida all’interno di alcuni dei percorsi aperti dal papa argentino, mostrando la possibilità di convergenze che non siano solo di facciata tra il mondo laico e il mondo cattolico. E ciò alla luce dell’ipotesi che la centralità delle persone nella loro concreta dimensione di vita e la teologia dell’amore e della misericordia promosse da Bergoglio potrebbero condurre al superamento di alcuni tradizionali steccati bioetici, segnando la via di una nuova stagione di dialogo.
Tutto è iniziato con l'ingresso alle scuole medie. Fino a ieri vostro figlio era un bambino angelico, e ora di colpo è pronto a darvi battaglia su tutto, pensa solo a divertirsi e vive di emozioni intense e improvvise, come sulle montagne russe. Lo tsunami che vi sta travolgendo si chiama preadolescenza, e sappiate fin da subito che non c'è cura; ma un segreto per sopravvivere, sì: capire cosa sta succedendo in un cervello in piena evoluzione, che funziona in modo diverso rispetto a quello di un adulto. Barbara Tamborini e Alberto Pellai ne sanno qualcosa: esperti di psicologia dell'età evolutiva e genitori di due figli preadolescenti (e di altri due che stanno per diventarlo), sapranno introdurvi alle meraviglie di quest'età e darvi i consigli giusti per ritrovare un canale di comunicazione che vi sembra impossibile. Non solo. Vi aiuteranno anche a guardarvi dentro e a capire che tipo di genitori siete e vorreste diventare, per essere mamme e papà "sufficienternente buoni'; capaci di riflettere sui propri errori e aggiustare il tiro. Senza prendersi troppo sul serie, perché la perfezione non è di questo mondo.
La vita di Darkus fa decisamente schifo. Da quando suo padre è scomparso nel nulla, tutto è andato a rotoli. Darkus si è ritrovato solo al mondo, a vivere in una casa che non conosce con uno zio che non sa badare a lui. Come se non bastasse, i vicini sono due tizi a dir poco disgustosi che accumulano montagne di immondizia e di insetti nel cortile. E proprio da lì Darkus vede spuntare uno scarabeo gigante, il più grande che abbia mai immaginato. Si chiama Baxter e sembra in grado di comunicare con Darkus. Ma un ragazzino può davvero diventare amico di un insetto? E un insetto può aiutare un ragazzino a ritrovare il padre scomparso? Pare proprio di sì. Soprattutto se l'unica al mondo ad avere notizie del papà di Darkus è Lucretia Cutter, una perfida collezionista di gioielli a forma di scarabeo... Età di lettura: da 10 anni.
Quando in un quartiere periferico di Cracovia viene creato d'autorità il ghetto ebraico, il 3 marzo 1941, Tadeusz Pankiewicz ne diventa suo malgrado un abitante. Pur senza essere ebreo, infatti, gestisce l'unica farmacia del quartiere: contro ogni previsione e contro ogni logica di sopravvivenza, decide di rimanere e di tenere aperta la sua bottega, resistendo ai diversi tentativi di sgombero, agli ordini perentori di chiusura e trasferimento. Rimarrà anche quando il ghetto verrà diviso in due e in gran parte sfollato, quando diventerà sempre più difficile giustificare la necessità della sua presenza. Grazie a questa sua condizione anomala, coinvolto ed estraneo allo stesso tempo, Pankiewicz diventa una figura cardine del ghetto: si fa testimone delle brutalità del nazismo, fedele cronista dei fatti e silenzioso soccorritore, cercando in tutti i modi di salvare la vita e, quando impossibile, almeno la memoria delle migliaia di ebrei del ghetto di Cracovia. Mescolando il rigore della ricostruzione e la delicatezza del ricordo, Tadeusz Pankiewicz ci restituisce la sua versione di questa grande tragedia, raccogliendo le storie di chi ha subito impotente la "soluzione finale" e le storie di chi ha invece provato a reagire: i disperati tentativi di resistenza armata, la ricerca del cianuro di potassio come extrema ratio in caso di cattura, le fughe attraverso le fogne cittadine... "Il farmacista del ghetto di Cracovia" racconta tutta l'assurdità di un momento storico in cui il capriccio del caso decise il destino di molti, ma anche l'incredibile resilienza degli esseri umani di fronte all'orrore. Come dice un cliente a Pankiewicz: "Dottore, mi dica: come mai ci sono così pochi pazzi in giro dopo tutto quello che la gente ha dovuto sopportare? Possono le cellule grigie del nostro cervello reggere così tanto dolore?".
Edizione speciale.
Database online DeaWing e nuova app degli stati del mondo.
Il mondo a casa, in tasca, online, nel cuore...
«Dopo una serata tristissima e dopo una notte quasi insonne, sono uscito stamane di casa alle nove e sono andato a vedere se tra la posta di quell’ora ci fosse la lettera desiderata ed aspettata con una così terribile ansietà. Non c’era», scrive un disperato Gabriele D’Annunzio a Barbara Leoni, e continua: «Se alle cinque non arrivasse la lettera? Se io rimanessi tutto il giorno senza sapere nulla di te? Sarebbe orribile. Io non ci posso pensare senza terrore.»
Le lettere del passato ci parlano d’amore in modi e toni spesso diversi dai nostri. Hanno presupposti ormai a noi sconosciuti: la distanza, il segreto, l’attesa. Per gli amanti lontani è il tentativo di mantenere vivo un legame sfidando i chilometri e i tempi lunghi delle poste; per gli amanti vicini la lettera è invece il luogo in cui si confessano le paure, i bisogni, ciò che un tempo a voce spesso non si poteva dire. Per entrambi, vicini e lontani, dilatava con dolcezza i ritmi della comunicazione e quelli propri dell’amore.
Di fronte alla pagina bianca, l’amore epistolare si concretizzava in parole capaci di tracciare ogni fase del rapporto, ogni sfumatura di un sentimento complesso e mutevole. Ci sono lettere che raccontano l’amore coniugale, a volte illuminandone le crepe in superficie; altre ci parlano di un amore che si ferma sulle soglie dell’amicizia, sublimandosi in stima e rispetto; ci sono poi quelle infiammate di passione o avvelenate dalla gelosia, quelle dolorose della rinuncia, dell’abbandono, del distacco. Ciascuna è unica e singolare, rivelatrice: il prodotto inimitabile dell’incontro di due vite.
Guido Davico Bonino ci guida fra i meccanismi del sentimento amoroso sfruttando lo sterminato patrimonio di lettere di grandi personaggi italiani: nomi celebri come Luigi Pirandello, Giacomo Leopardi e Grazia Deledda o meno noti ma preziosi come Andrea Calmo e Cassandra Fedele, lettere di scrittrici e scrittori ma anche di politici e partigiani, compositori, cantanti e pittori.