Un po’ Dante, un po’ Virgilio, l’autore ci conduce per palazzi, vicoli e chiese di Napoli e ci “inizia” al sapere, in un viaggio nei luoghi e nei tempi, nel labirinto, non solo della sua città, ma anche della sua e della nostra anima. E così scopriamo che la Vergine Maria ha dovuto scacciare Diana, non solo dai suoi luoghi, ma anche dalle coscienze dei Neapolitani... E poi, è su fficiente percorrere il decumano maggiore, di sera, quando le voci della città tacciono, per udire ogni singola pietra intorno a voi palpitare del tempo e della vita che furono e che ancora sono: allora, è la città stessa che narra la sua storia.
In cinque capitoli l’autore espone argomenti diversi riguardanti l’eucaristia: la terminologia, l’interesse dei cristiani attraverso i secoli, i fondamenti biblici, il rapporto con la Pasqua giudaica, la ri flessione teologica, il culto, l’interesse dell’arte figurata e degli scrittori.
L'autrice si racconta per condividere la sua esperienza con tanti altri che hanno difficoltà nel rapporto con se stessi: «Il mio viaggio è iniziato con un treno... Finalmente mi sono attaccata al treno giusto, per ricominciare il viaggio della mia vita, e allora ho cominciato a stare meglio, a stare nella mia vita, a guardarla con i miei occhi, e non con quelli degli occhiali deformanti dell'immagine che mi ero costruita per non soffrire, ma che mi impediva di amare e quindi di vivere...».
Si tratta qui di una riflessione sul valore salvifico della sofferenza dei cristiani, se questa è unita a quella di Cristo e della Chiesa. Tra domande di senso, ricerca di risposte nella Sacra Scrittura, nei Padri della Chiesa, nei documenti del Magistero, l'autore cerca di fondare le ragioni della speranza e della fede nella morte salvifica di Cristo a cui il cristiano è chiamato ad unirsi.
Tra i tanti santi che noi onoriamo sugli altari ecco davanti al nostro sguardo devoto uno particolare, vissuto tanti secoli fa, assai lontano nel tempo ma sempre vicino attraverso la nostra ammirazione e devozione, non fosse altro perché la sua sapienza è riuscita a penetrare profondamente il mistero di Dio. È san Tommaso d'Aquino, vanto dell'Ordine domenicano, gloria della Chiesa, maestro del sapere, faro di luce per gli studiosi d'ogni tempo, uomo di Dio, forte modello di santità.
Il libro narra la storia di Teresa Manganiello, una santa sbocciata nella terra dell'Irpinia! Teresa rimase su questa terra poco tempo (1847-1876), ventisette anni, appena lo spazio d'una grande brevità, ma sempre pronta a effondere gran profumo di bontà e di santità.
Tre apostoli, tre luoghi eminenti della regione Campania. I tre apostoli e i tre luoghi sono uniti da una relazione speciale: il patrocinio degli uni e la devozione degli altri. Gli apostoli, Andrea, Bartolomeo e Matteo, sono insigni per la loro dedizione a Cristo. I luoghi sono celebri per storia, arte e fede, e rispondono al nome di Amalfi, Benevento e Salerno.
"L'anima di un sentimento", un'opera dai mille colori con cui l'autore descrive le stagioni della vita. Un viaggio all'interno di se stessi e della propria anima, che inevitabilmente conduce alla conoscenza del proprio io attraversando dolore e perdita, passando per l'amore e la condivisione fino ad elevarsi a Dio che accoglie, protegge, riscalda e che ci ricorda che non si può "Essere" senza l'amore.
Il testo ripercorre la vicenda storica di san Domenico di Guzman, fondatore dell'Ordine dei Frati Predicatori. L'aspetto particolare messo in luce è la "apostolicità" dell'intuizione, cui aderiscono sia monache, sia suore, sia frati. Tale "apostolicità" che mantiene freschi e vivi i suoi intenti e i suoi contenuti, nei luoghi dove operano le figlie e i figli di san Domenico.
Nei momenti di bellezza e di pienezza, l'essere umano si ritrova sopraffatto, poiché ciò avviene per mezzo suo senza che sia opera sua. I momenti di confidenza nell'amicizia, la bellezza sorprendente di un gesto che avrebbe potuto essere banale, sono delle esperienze nelle quali una vita si apre a cose più grandi di essa: allora, la vita non la si costruisce, ma la si riceve.