Prefazione di Alessandro Castegnaro.
Chi cerca nella Bibbia una storia di consolazione nelle ore di smarrimento, può trovarla nel libro di Rut, ricco di riferimenti alla solidarietà, alla giustizia, alla scoperta dell'opera di Dio nella vita quotidiana. Noemi, originaria di Betlemme, è sposa di Elimelech, da cui ha avuto due figli, Maclon e Chilion. In seguito a una carestia, si trasferisce con la famiglia nelle campagne di Moab, dove rimane presto vedova. I figli sposano due donne moabite, Orpa e Rut, ma dopo circa dieci anni anch'essi muoiono. Noemi si ritrova dunque sola, in terra straniera, con le nuore. Finita la carestia, decide di tornare a Betlemme e congeda le due donne affinché non si sentano costrette a seguirla: Orpa resta in Moab, mentre Rut decide di non abbandonare la suocera. Noemi scopre così nella propria vita un'altra vedova e con lei condivide un tratto di strada e il resto degli anni. Presentazione di Paola Bignardi.
«Prendi, Signore, e accetta torta la mia libertà, la mia memoria, il mio intelletto e rotta la mia volontà, torto ciò che ho e possiedo».
Ignazio di Loyola (1491-1556)
La raffigurazione del divino è tra le espressioni più problematiche e affascinanti del cristianesimo, l'arte sacra è stata protagonista di una storia articolata sia nel rapporto dialettico con la Parola sia nella sua piena affermazione dopo qualche secolo di silenziosa assenza.
Il volume ripercorre il retroterra teologico dell'itinerario che si snoda dal primo aniconismo al fuoco incrociato dell'iconoclasismo, fino alla definitiva legittimazione della raffigurazione religiosa, con particolare attenzione alle declinazioni estetiche e teologiche assunte nel cristianesimo d'Oriente e d'Occidemte.
Attraverso una riflessione speculativa coniugata al racconto delle opere d'arte, l'intento è indagare il senso, il compito e il ruolo dell'immagine sacra nel cristianesimo per restituire la complessa ricchezza del pensiero su questo tema e sollecitare un dialogo proficuo tra Parola e immagine, nel continuo confronto tra Occidente e Oriente.
II concilio Vaticano Il ha posto irrevocabilmente la Chiesa cattolica nel cammino ecumenico, segnando questo percorso con la Lumen gentium e l'Unitatis redintegratio, il Direttorio del ~993 e l'enciclica di Giovanni Paolo Il Ut unum sint.
Prendendo in esame i dialoghi ufficiali bilaterali tra Chiesa cattolica, comunità ecclesiali (cattoliche e luterane) e Chiese ortodosse, questo volume offre una sintesi del cammino compiuto localizzando l'attenzione sul ministero episcopale e la comunione ecclesiale.
In particolare, il libro approfondisce l'esercizio ecumenico del primato petrino in un contesto di sinodalità e mette in evidenza i risultati e le conseguenze dei dialoghi in merito alla questione ecclesiologica del subsistit in, facendo notare alcune aporie che in passato non sono state attentamente tenute presenti ed esaminate. Per evidenziarle l'autore analizza i documenti emanati dalla Congregazione per la dottrina della fede in merito alla questione ecumenica, mostrando i lati positivi ma anche quelli irrisolti.
PAOLO GAMBERINI, associate professor all'University of San Francisco (California, USA), fa parte del Consiglio di presidenza dell'Associazione teologi italiani ed è rappresentante per l'Italia dell'Associazione europea di teologia cattolica. Collaboratore de La Civiltà Cattolica, dal 2oo8 al 2o14 ha diretto Rassegna di teologia. Per EDB ha pubblicato Questo Gesù (At 2,32). Pensare la singolarità di Gesù Cristo (20o5).
Molti considerano l'esperienza ortodossa del cristianesimo una semplice variante di quella occidentale e l'ortodossia solo una sorta di cattolicesimo «esotico».
In realtà non è così. Nel corso dei secoli, ogni grande tradizione religiosa ha strutturato propri modi di sentire, pensare e valutar , un universo di valori e attitudini che può essere compreso solo cogliendo le sue fondamentali categorie. Su questo terreno, la Chiesa d'oriente si interpreta come la Chiesa dell'ortodossia, la Chiesa dei padri, la Chiesa della divinizzazione, la Chiesa dell'economia. A ognuna di queste determinazioni è dedicato un capitolo del volume, che si conclude con cinque appendici: la prima presenta il canone biblico ortodosso, la seconda offre annotazioni teologiche sulle icone e il loro culto, la terza prospetta il percorso del dialogo recente tra cattolicesimo e ortodossia, la quarta fornisce una descrizione essenziale di tutte le Chiese ortodosse, mentre la quinta raccoglie una breve bibliografia italiana sul tema.
Basilio Petrà è professore ordinario di Teologia morale fondamentale e di Morale familiare alla Facoltà Teologica dell'Italia centrale (Firenze) e professore associato di Morale ortodossa al Pontificio Istituto Orientale di Roma. Presidente dell'Associazione italiana per lo studio della morale, dirige la rivista Vivens Homo. Per EDB ha pubblicato di recente La contraccezione nella tradizione ortodossa. Forza della realtà e mediazione pastorale (2009); I limiti dell'innocenza. Il peccato involontario nel pensiero occidentale e nella tradizione orientale (2011 ) e Fare il confessore oggi (22013).
Questo volume di commento ai Vangeli festivi dell'anno C suggerisce un approccio decisamente pastorale, senza rinunciare a un'analisi del testo attenta alle sfumature della lingua originale in cui è stato composto. Le peculiarità della teologia dell'evangelista Luca sono le direttrici fondamentali che ispirano i commenti, pur nella varietà dei tempi liturgici, e ogni pagina è intenzionalmente calata nella vita delle comunità parrocchiali e delle famiglie. Alle celebrazioni dei matrimoni e dei funerali viene riservato un particolare rilievo. Cinque vangeli tratti dal lezionario nuziale e cinque scelti fra quelli proposti dal rito delle esequie vengono commentari con l'intento di offrire un annuncio della fede appropriato a momenti di intensa gioia per una famiglia che nasce o di profondo dolore quando uno dei suoi membri ritorna alla casa del Padre.
Il nucleo essenziale del senso della vita dell'uomo è la scoperta che egli può condividere un "compito di intimità" con il suo signore, una sorgente a cui rimandano agli approfondimenti della scrittura proposti da questo volume di commenti ai testi liturgici festivi.