Obiettivo del sussidio è offrire una guida al rito del battesimo facilmente consultabile da chiunque, anche da quanti hanno bisogno di essere accompagnati nella comprensione della liturgia. Grazie ai commenti, è strumento utilizzabile anche per la preparazione dei genitori al battesimo dei propri figli. Contiene il rito del battesimo, spiegazioni del rito, alcuni piccoli adattamenti al testo del rito per renderlo ancora più prossimo ai partecipanti, didascalie utili a seguire la liturgia passo passo, proposte di letture bibliche e di preghiere dei fedeli. I caratteri grandi favoriscono la leggibilità.
"il triste e grave fenomeno degli abusi sessuali nei confronti di minori da parte di chierici sollecita un rinnovato impegno da parte della comunità ecclesiale, chiamata ad affrontare la questione con spirito di giustizia, in conformità alle presenti Linee guida. In quest'ottica, assume importanza fondamentale anzitutto la protezione dei minori, la premura verso le vittime degli abusi e la formazione dei futuri sacerdoti e religiosi".
“Offrire punti di riferimento per orientare scelte concordi nelle Chiese particolari che vivono in Italia, in attuazione della normativa ecclesiastica vigente”. È l’obiettivo della Nota pastorale “L’Ordo Virginum nella Chiesa in Italia”, resa nota dalla Commissione episcopale Cei per il clero e la vita consacrata e già annunciata, nei giorni scorsi, dal comunicato finale del Consiglio episcopale permanente, che l’ha approvata come documento che “offre orientamenti e indicazioni per elaborare criteri comuni e attivare prassi condivise”.
L’Ordo Virginum, riporta il comunicato ripreso dall'agenzia Sir, è “presente oggi in Italia in 113 diocesi: alle circa 500 consacrate se ne affiancano quasi altrettante in fase di discernimento e di formazione”. “La verginità consacrata, nella pluralità delle sue forme, è stata una grazia di santificazione per molte donne - rileva mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini e presidente della Commissione episcopale, introducendo la Nota - fin dagli inizi della storia della Chiesa e un segno del primato del Regno di Dio per la Chiesa e per il mondo”. I vescovi, con il documento, intendono inoltre “esprimere un’attenzione incoraggiante” e “una concreta aspettativa” circa una “più compiuta maturità” per “i percorsi formativi, lo stile di presenza nella Chiesa, le forme della missione, i tratti della spiritualità delle vergini consacrate”.
Il documento analizza, in tre capitoli, “la vocazione dell’Ordo Virginum”, “il discernimento e la formazione”, “la vita e la testimonianza delle vergini consacrate”. Richiama “la sollecitudine pastorale” del vescovo diocesano, “chiamato a favorire il cammino di tutti i fedeli per il compimento dell’unica vocazione alla santità, operando un sapiente discernimento per riconoscere tutti i carismi e le vocazioni”, e la possibilità che questi nomini “un sacerdote come suo delegato”, “determinandone facoltà e competenze”.
Circa il “discernimento dell’autenticità della vocazione”, richiede tra l’altro “la verifica dei criteri evangelici che motivano l’intenzione di orientarsi a questa particolare forma di vita consacrata”, prevedendo “un congruo periodo di formazione iniziale e di attenta verifica circa la solidità del proposito”. Per le consacrate raccomanda “la regola di vita personale”, “la direzione spirituale”, “la preghiera”.
La Nota sottolinea quindi lo “speciale rapporto di comunione” che lega le vergini consacrate “con la Chiesa particolare e universale” e il “forte vincolo di comunione tra tutte le consacrate dell’Ordine, presenti in diocesi”. Il documento analizza pure la possibilità di “associazioni” e “comunità” tra vergini consacrate per “osservare più fedelmente il loro proposito e aiutarsi reciprocamente”, il caso di trasferimento in altra diocesi, il mantenimento personale e l’eventuale dimissione dall’Ordo Virginum. (R.P.)
Testo proveniente dalla pagina http://it.radiovaticana.va/news/2014/04/09/vescovi_italiani:_nota_pastorale_sullordo_virginum/it1-789195
del sito Radio Vaticana
Descrizione dell'opera
Condotta sulla quinta edizione inglese dell’Oxford University Press, la guida alla Terra Santa è aggiornata con i risultati degli scavi più recenti e arricchita di voci su un ampio ventaglio di località, dai siti preistorici ai templi romani, dalle sinagoghe di epoca bizantina ai mulini crociati.
Pensata soprattutto per chi visita i luoghi la prima volta, la guida offre, anche attraverso cartine e piante, indicazioni su siti e monumenti che rivestono un interesse storico o artistico proponendosi come concreto ed efficace manuale di introduzione all’archeologia.
Sommario
Prefazione alla quinta edizione. Introduzione. Breve profilo storico. I. La Città di Gerusalemme. Mura e Porte. La Cittadella. Il Quartiere musulmano. Il Quartiere cristiano. Il Quartiere armeno. Il Quartiere ebraico. Haram esh-Sharif (Monte del Tempio). Scavi sulla Piazza del Muro occidentale. Monte Sion. La Città di Davide e la Valle del Cedron. Tombe nelle Valli. Il Monte degli Ulivi. Città Nuova. Città Nuova: Settore settentrionale. Città Nuova: Settore occidentale. Città Nuova: Settore meridionale. II. Il Paese dalla A alla Z. Cartine topografiche. Indici.
Note sull'autore
Jerome Murphy-O’Connor (1935-2013), domenicano, è stato professore di Nuovo Testamento presso l’École Biblique et Archéologique Française di Gerusalemme dal 1967 fino alla sua morte. Tra le sue pubblicazioni disponibili in italiano: La teologia della seconda lettera ai Corinti (Paideia 1993); Vita di Paolo (Paideia 2003); Prima lettera ai Corinzi. Una comunità impara ad amare (Cittadella 2008); Gesù e Paolo. Vite parallele (San Paolo 2008); Paolo. Un uomo inquieto, un apostolo insuperabile (San Paolo 2009).
Dedicato sia a chi frequenta quotidianamente la Messa, sia a chi non può prendervi parte, il libretto tascabile contiene la liturgia della Parola e le parti proprie delle celebrazioni eucaristiche feriali e festive, affiancate dal commento di fratel MichaelDavide Semeraro osb e da una preghiera quotidiana. Segnala i Santi del giorno e le feste, giornate e ricorrenze della Chiesa cattolica, delle altre confessioni e religioni; propone inoltre una lectio continua della Bibbia. Ogni mese offre il rito della Messa, il calendario liturgico, quattro modelli di santità, due catechesi mistagogiche per calarsi in un tempo e in gesto liturgico. Le letture e il salmo sono proposti in corpo più grande per rendere più agevole la lettura. Uno strumento per chi desidera ogni giorno confrontarsi con la Parola di Dio.
La Bibbia ci sprona ad amare la giustizia, perché essa esprime la perfezione del soggetto spirituale. E la stessa divina Scrittura ci insegna come praticarla; ci indica infatti le vie da percorrere, per essere figli di Dio, simili al Padre. L'agire dell'uomo giusto è messo alla prova soprattutto quando egli si trova confrontato con il compito di ristabilire la giustizia. La Parola di Dio detta in primo luogo le regole fondamentali per un retto sistema giudiziario. Ma essa prospetta anche una diversa procedura giuridica, volta a salvare il colpevole. Uno degli apporti più significativi della tradizione biblica, non ancora adeguatamente recepito, riguarda infatti le dinamiche della "controversia bilaterale" (in ebraico chiamata rîb). Una volta tematizzata e illustrata, questa via che conduce alla riconciliazione sorprende per la sua luminosa evidenza e commuove per l'impatto di consolazione che induce nella storia personale e comunitaria. Perché questo è il modo con cui Dio si rivela nella storia. Ed è questo il progetto più alto assegnato a ogni persona e a ogni civiltà.
Non vi è nulla di più difficile del trattare la spiritualità protestante: è curioso infatti notare che sono soltanto i protestanti più o meno cattolicizzanti ad ammettere l'esistenza di una spiritualità protestante. Gli altri, tra i quali Barth, Ebeling, Nygren, Brunner, affermano che la mistica è la realtà più lontana dal vero protestantesimo. Il motivo addotto è una forma di religiosità essenzialmente pagana, estranea alla Bibbia e inconciliabile col Vangelo. L'autore mostra che tale tesi si basa su degli a priori giustificati solo da una serie di confusioni e controsensi. Partendo dai principi spirituali dei riformatori, si sofferma in modo particolare su figure del pietismo protestante e del movimento religioso romantico. Mette in evidenza come lo sviluppo della spiritualità anglicana sia strettamente legato a quello della spiritualità protestante, pur non coincidendo, come taluni cattolici sono portati a pensare. L'opera contribuisce a dissipare dubbi, chiarire equivoci, attenuare criteri di giudizio troppo rigidi, e quindi, ad approfondire il dialogo tra fratelli separati.
Quando si apre la Bibbia cristiana ci si trova di fronte all'unico e insondabile progetto salvifico di Dio articolato in due parti: Antico e Nuovo Testamento. Fino all'avvento di Gesù - o, meglio, fino al II secolo d.C. esistevano solo le Scritture ebraiche. Gli eventi di cui fu protagonista Gesù stesso e i primi passi della Chiesa nascente furono letti e interpretati alla luce della Bibbia di Israele e, anche quando si cominciarono a ritenere "sacri" i Vangeli e altri scritti del Nuovo Testamento, le Scritture di Israele furono sempre ritenute parte integrante della Bibbia cristiana, testimonianza dell'azione salvifica di Dio a favore di Israele e di tutti i popoli della terra. L'unità dei due Testamenti è, dunque, sin dal principio, un aspetto fondamentale della fede cristiana, anche se il rapporto tra le due parti ha conosciuto diverse interpretazioni, con risvolti e implicazioni di varia natura, non esclusi fraintendimenti gravi che hanno segnato negativamente non solo i rapporti tra ebrei e cristiani, ma anche la verità e l'autenticità della fede. Il volume prende in esame tre questioni che sono all'origine del difficile rapporto tra Antico e Nuovo Testamento: l'intreccio che intercorre tra Scritture, Alleanza e Popolo di Dio; Cristo come "compimento" delle Scritture; l'ermeneutica delle Scritture ebraiche a partire da Cristo.
La democrazia moderna è il risultato dell'esperienza politica di Atene e di quella morale di Israele. Il testo biblico, attraverso il diritto canonico, ha costituito una delle fonti principali della cultura giuridica occidentale e la tradizione giudaico-cristiana ha offerto alla riflessione etica e politica elementi per approfondire i concetti di uguaglianza, dignità umana e giustizia. È, in particolare, nel Decalogo - talvolta riduttivamente assunto come modello di formalismo e assolutismo - che prende forma il superamento delle differenze di ceto, di genere e di appartenenza etnica. Ai piedi del Sinai, dove si compie il processo di liberazione narrato nel libro dell'Esodo, si contrae, infatti, un patto tra Dio e la totalità del popolo, si istituisce il riposo del sabato anche per lo straniero e lo schiavo, si esprime una forte istanza etica che si traduce nella tutela della vita e in un modello di democrazia che non ha eguali nell'antico Medio Oriente. Il rapporto con la tradizione antica, spesso identificata con la sola filosofia greca e con l'esperienza della polis, si arricchisce in questo modo di contenuti ai quali la riflessione politica può attingere per approfondire la propria comprensione della democrazia moderna.