Riflettere sul tempo è come entrare nel negozio di un orologiaio e vedere, da un lato, sveglie e pendole che marciano con lo stesso identico ritmo, segnando tutte la medesima ora, suonando nello stesso istante, in un ordinato concerto di ticchettii, pause e rintocchi. Soldatini obbedienti, governati da una mano invisibile, all'insegna dell'ordine, della precisione e della ferrea volontà di dominare l'indominabile. Sull'altro lato del negozio, invece, sostano orologi, sveglie e pendole più o meno datati e per nulla intimoriti dall'ansia della precisione. Un'intera esposizione di sveglie anarchiche che marciano ognuna secondo il proprio ritmo e suonano quando e se ne hanno voglia. Le pareti dell'immaginario negozio sono la metafora della vita, scandita da ritmi precisissimi e vissuta con orologi del tutto personali. Perché gli uomini di oggi sanno governare qualsiasi macchina, ma hanno perso la misura del tempo, non sanno più organizzarlo e demandano ad altri il compito di gestirlo. Dominati dalla frenesia, tendono a dimenticare che non tutto è misurabile. E che il tempo è un grande dono, oltre che un prezioso alleato.
È con il tocco di un afflato familiare che nasce il libro, frutto di tre studi elaborati da giovani sorelle della Famiglia religiosa fondata dalla beata piemontese Madre Francesca Rubatto (1844-1904). L'interesse è quindi al tempo stesso personale, poiché le coautrici appartengono alla Comunità da lei fondata, ed ecclesiale, orientato al desiderio di fare conoscere una figura così originale e la sua spiritualità. La prima delle quattro parti del volume delinea in modo sintetico la biografia, il contesto storico-spirituale del secondo Ottocento, i fondamenti del carisma e il riferimento all'humus di Assisi, alla spiritualità schiettamente evangelica di frate Francesco. La seconda indaga sulla fraternitas - o forse meglio: la sororitas - rubattiana e sui suoi solidi legami con la Regola del Poverello; la terza si sofferma sulla "missione", cioè sulla necessità di dare risposte adeguate ai bisogni e alle urgenze della società post-industriale italiana; la quarta, infine, approfondisce il testamento della beata Rubatto alla luce dell'epistolario.
"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio". Pur composto di soli 18 versetti, il prologo del quarto Vangelo, che la tradizione della Chiesa attribuisce all'apostolo Giovanni, è da sempre un luogo privilegiato di interpretazione esegetica, teologica e filosofica. Il saggio prende in esame le letture proposte da tre autori, uno di tradizione riformata, uno di estrazione ortodossa e uno di area cattolica. La prima voce è di Schelling (1775-1854), esponente dell'idealismo tedesco; la seconda di Solov'ëv (1853-1900), filosofo, teologo, poeta e critico letterario russo; la terza di Edith Stein (1891-1942), religiosa e filosofa tedesca, morta nel campo di concentramento di Auschwitz e proclamata santa nel 1998.
Il popolo della Bibbia, nato nel deserto e affacciato sul Mediterraneo, non si distingue per la sua attività marittima, non si lascia tentare da conquiste e imprese e non dispone di un ricco vocabolario per descrivere imbarcazioni o manovre nautiche. Al contrario della letteratura greca e latina, le pagine dell'Antico e del Nuovo Testamento guardano e pensano il mare solo dalla terraferma e non dispongono di eroi marittimi, ad eccezione del profeta Giona, che fugge in nave pur di non recarsi a Ninive, e dell'apostolo Paolo, che si avventura nel Mediterraneo per trasmettere il messaggio evangelico. Nessun Ulisse che, nonostante la paura, si arrischi sull'acqua. Nessun Enea che subisca il mare più di quanto lo cerchi. Eppure, proprio questo sguardo insolito e laterale consente alla Bibbia di non mitizzare il mare, ma di riconoscerne la forza e il valore simbolico in relazione alla riflessione sulla creazione, la morte e il mistero di Dio.
Il tempo della festa, che si ripropone periodicamente in forme identiche, accoglie e placa la nostalgia per il "paradiso perduto" delle origini e prospetta - nella durata di un intervallo - una via di fuga dalla realtà profana oppure, al contrario, una modalità per valorizzare e accettare la condizione umana nella storia. Il tempo festivo nega il tempo normale sottoponendo il lavoro a interdizione, ma contestualmente pone le premesse per riaffermarlo e consentirgli di conferire senso al resto dei giorni. Il pilastro della costruzione culturale del tempo è la festa di capodanno, che nel Medioevo e nel Rinascimento il calendario fiorentino fissava il 25 marzo, Annunciazione della Vergine. La lettura degli affreschi eseguiti dal Beato Angelico proprio nel convento fiorentino di San Marco consente una riflessione sul momento in cui l'eternità entra nella storia e il nuovo ordine del mondo sostituisce l'antico. Nel paradosso dell'assenza concreta trasfigurata in presenza mistica risiede l'atto di fondazione del tempo in cui si trova tuttora immersa l'umanità che si riconosce nei valori cristiani.
Non stupisce che il Vangelo di Matteo sia stato il più citato dai padri della Chiesa, il più commentato nella letteratura cristiana antica, il più utilizzato nella liturgia e nei vari ambiti della vita ecclesiale. Il suo orientamento etico, la sua maggiore organicità rispetto a Luca, l'abbondante quantità di insegnamenti in esso presenti, la sua particolare strutturazione sono tutti elementi che hanno reso questo testo particolarmente adatto a fini pastorali e catechetici. Il fatto che esso occupi fin dall'antichità il primo posto nell'ordine dei quattro vangeli, la convinzione della sua maggiore antichità (oggi non più sostenuta dagli studiosi, che la attribuiscono a Marco) e dunque la sua vicinanza all'età apostolica lo hanno reso particolarmente autorevole nella Chiesa antica. Matteo contiene pressoché tutto il materiale di Marco e anche molto di più. Anche oggi, infatti, sono le redazioni matteane del Padre nostro e delle Beatitudini a essere universalmente note, usate nella liturgia e memorizzate nella preghiera personale. Il volume prosegue l'itinerario di spiritualità su testi biblici visti alla luce del messaggio di san Francesco e dell'attualità. Ora l'attenzione è rivolta al Vangelo di Matteo, il più commentato nella storia della Chiesa e tuttora il più utilizzato nella pastorale e nella liturgia, per il suo orientamento etico e l'organicità della sua struttura.
Dedicato sia a chi frequenta quotidianamente la Messa, sia a chi non può prendervi parte, il libretto tascabile contiene la liturgia della Parola e le parti proprie delle celebrazioni eucaristiche feriali e festive, affiancate dal commento di fratel MichaelDavide Semeraro osb e da una preghiera quotidiana. Segnala i Santi del giorno e le feste, giornate e ricorrenze della Chiesa cattolica, delle altre confessioni e religioni; propone inoltre una lectio continua della Bibbia. Ogni mese offre il rito della Messa, il calendario liturgico, quattro modelli di santità, due catechesi mistagogiche per calarsi in un tempo e in gesto liturgico. Le letture e il salmo sono proposti in corpo più grande per rendere più agevole la lettura. Uno strumento utile per chi desidera ogni giorno confrontarsi con la Parola di Dio.
Il volume 27 della serie Enchiridion Vaticanum è dedicato ai documenti pubblicati dalla Santa Sede nel 2011. Vi si riflette quindi l'attività continua del Papa e dei principali organismi vaticani, a partire dai maggiori eventi ecclesiali dell'anno: dai viaggi di Benedetto XVI in Germania, Croazia e Benin - con la firma dell'esortazione apostolica Africae munus che corona il percorso della seconda Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi riservata all'Africa - alla beatificazione di Giovanni Paolo II; dall'inaugurazione del "Cortile dei gentili" alla Giornata di preghiera per la pace ad Assisi, fino all'indizione dell'Anno della fede per il 2012-2013. Tra i numerosi documenti di carattere canonico e legislativo spiccano la circolare sulle linee guida per i casi di abuso sessuale su minori da parte di chierici (tema a cui è dedicata anche la risposta al governo irlandese sul Cloyne Report), il decreto di riforma degli studi ecclesiastici di filosofia e la pubblicazione delle Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni emanate nel 1978.
Il cofanetto propone in un unico CD formato MP3 le cinque conferenze del card. Gianfranco Ravasi, già disponibili in audiocassette, che commentano il libro dei Proverbi e il libro del Siracide:
1. La danza della Sapienza nella creazione. «La Sapienza nelle piazze fa udire la sua voce»;
2. La giornata dell'uomo dei Proverbi. «Ascolta, figlio mio, l'istruzione di tuo padre»;
3. Sapienza e Stupidità si confrontano. «Donna irrequieta è follia»;
4. La grande collezione di riflessioni del Siracide. «Mio nonno Gesù fu spinto a scrivere…»;
5. Storia e creazione nel libro del Siracide. «Facciamo l'elogio dei nostri antenati».
GIANFRANCO RAVASI, del clero ambrosiano, biblista di fama internazionale, autore di opere scientifiche e grande divulgatore, dal 2007 è presidente del Pontificio consiglio della cultura e delle Pontificie commissioni per i beni culturali della Chiesa e di archeologia sacra. È stato creato cardinale da Benedetto XVI nel concistoro del 20.11.2010. Predicatore agli esercizi spirituali in Vaticano nel 2013. Noto esegeta, già prefetto della Biblioteca Ambrosiana, è autore tra gli altri di due grandi commenti biblici più volte ristampati (Il libro dei Salmi, 3 voll., EDB, Bologna 1983; Il Cantico dei cantici, EDB, Bologna 1992). Le EDB pubblicano sia le registrazioni, sia le rielaborazioni in volume delle Conversazioni bibliche da lui tenute al Centro culturale S. Fedele di Milano (circa 50 titoli, sull'Antico e sul Nuovo Testamento).
Il cofanetto propone in un unico CD formato MP3 le cinque conferenze del card. Gianfranco Ravasi, già disponibili in audiocassette, che commentano la Lettera agli Ebrei:
1. I molti interrogativi che s'affollano intorno alla «Lettera»;
2. Cristo tra gli angeli: la cornice generale (cc. 1-2);
3. Cristo Sacerdote fedele e misericordioso (cc. 3-5);
4. L'antico sacerdozio e l'autentico sacerdozio di Cristo (cc. 6-10);
5. Fede e amore, le due vie per seguire Cristo (cc. 11-13).
Note sull'autore
GIANFRANCO RAVASI, del clero ambrosiano, biblista di fama internazionale, autore di opere scientifiche e grande divulgatore, dal 2007 è presidente del Pontificio consiglio della cultura e delle Pontificie commissioni per i beni culturali della Chiesa e di archeologia sacra. È stato creato cardinale da Benedetto XVI nel concistoro del 20.11.2010. Predicatore agli esercizi spirituali in Vaticano nel 2013. Noto esegeta, già prefetto della Biblioteca Ambrosiana, è autore tra gli altri di due grandi commenti biblici più volte ristampati (Il libro dei Salmi, 3 voll., EDB, Bologna 1983; Il Cantico dei cantici, EDB, Bologna 1992). Le EDB pubblicano sia le registrazioni, sia le rielaborazioni in volume delle Conversazioni bibliche da lui tenute al Centro culturale S. Fedele di Milano (circa 50 titoli, sull'Antico e sul Nuovo Testamento).