Cresciuto in un ambiente protestante, Goethe ha l'opportunità di conoscere da vicino il cattolicesimo durante il viaggio in Italia. Il fascino per la dignità delle cerimonie papali e per i canti della liturgia del Venerdì santo non attenua la sua avversione per i miracoli e per la venerazione delle reliquie. Tuttavia, il grande poeta tedesco fa un'eccezione per san Filippo Neri, al quale dedica diverse pagine e una breve biografia nelle quali evidenzia l'«umore felice» di una figura che, proprio all'epoca di Lutero e nel cuore di Roma, si preoccupava di congiungere «la religiosità, anzi la santità, con le cose del mondo, d'introdurre il senso del divino nella vita secolare, così da gettare egli pure le basi di una riforma».
Il ritratto di una giovanissima Madonna, il trambusto provocato da una festa nel convento, un prete afflitto dalla cupezza e dal rigore, una confessione involontaria e quasi estorta, una delicata storia natalizia. In questi cinque racconti emergono alcuni dei temi principali della narrativa di Grazia Deledda: le atmosfere di un mondo sardo intriso di affetti intensi e selvaggi; l'intreccio di amore e dolore, di peccato e di colpa; l'insondabile natura umana lacerata tra il bene e il male, il desiderio e la costrizione; il sentimento religioso e il senso arcaico del mistero. Nota di lettura di Ignazio Sanna.
Esiste un modo per utilizzare le opportunità della Rete senza rinunciare ai rapporti diretti e dover scegliere tra una stretta di mano e un tasto del computer? Per non ridurre la nostra vita a un continuo selfie dei vari momenti della giornata da «postare» in un social? Ci capita sempre più spesso di pagare senza vedere il denaro, di sottoscrivere contratti senza avere davanti un interlocutore, di organizzare viaggi online, di creare palinsesti televisivi personalizzati. Abbiamo a disposizione sconfinati territori informativi e relazionali, come se il mondo fosse sempre in diretta per noi. I nuovi mezzi di comunicazione hanno conquistato la nostra vita, ne scandiscono i ritmi, sono i custodi delle chiavi dei nostri spazi e del nostro tempo. Ma tutto avviene a distanza, senza contatti, se non virtuali, e sperimentiamo il graduale affievolirsi della conversazione faccia a faccia, a favore di una comunicazione che ci consente di evitare la vicinanza, l'espressione, lo sguardo, il respiro, le reazioni, le emozioni, il volto dei nostri interlocutori.
L'esperienza di essere nato in una famiglia gallese appartenente a una denominazione protestante particolarmente rigorosa ha segnato in maniera indelebile il rapporto di Ken Follett con la religione. Egli iniziò a trasgredire le ferree regole del puritanesimo non appena possibile. Sarà all'università, dopo il confronto con Platone, Cartesio, Marx e Wittgenstein, che si ritroverà infine ateo, anzi, ateo arrabbiato. Ma qualcosa ultimamente è cambiato...
Arrestato per la sua attività di resistenza al nazismo e per aver creato una rete di ospitalità agli ebrei fuggiaschi, il gesuita francese Jacques Sommet ricostruisce, in due testi scritti subito dopo la guerra, gli anni trascorsi nel campo di concentramento di Dachau, aperto dai nazisti nel 1933 e servito da modello per tutti i successivi. Il primo dei due articoli - entrambi finora inediti in italiano - si intitola «La condizione disumana» e venne pubblicato sulla rivista «Études» nel 1945; il secondo, dal titolo «Conquista della libertà», venne redatto su richiesta di padre Henri-Marie de Lubac e vide la luce l'anno successivo nei «Cahiers du monde nouveau». Nati dalla necessità di testimoniare una delle pagine più brutali del Novecento, i testi di Sommet raccontano le condizioni di vita in un campo di concentramento dall'osservatorio di un uomo di fede che si sforza di ricavare anche dalla tragedia del secolo una lezione per il futuro dell'uomo.
La spiritualità, e di conseguenza il suo frutto maturo che è la santità, non può essere un aspetto separato dalla vita di tutti i giorni. Chi vuol essere discepolo di Gesù deve poter accogliere il reale come luogo di incontro e comunione con Dio e coltivare la vita interiore nella realtà quotidiana. Questo testo, che si propone di offrire alcune piste di riflessione e di azione per la vita feriale dei cristiani, è una meditazione spirituale sul tema dell’universale chiamata alla santità a partire dal quinto capitolo della «Lumen gentium». Il tema è di grande attualità per il rinnovamento spirituale personale ed ecclesiale. Una riforma della Chiesa - osserva l’autore - non dovrebbe infatti orientarsi verso un nuovo moralismo o solo su aspetti sociologici, ma sul risveglio della coscienza cristiana conferita dalla grazia battesimale.
Sommario
Prefazione (M. I. Rupnik). Introduzione. A ciascuno secondo la sua sete. I. Il profumo dello Sposo. II. Universale vocazione alla santità nella Chiesa. III. La santità è conformazione a Cristo. IV. Il mistero nascosto di Nazaret. V. Battesimo e incarnazione mistica. VI. Il kairós del quotidiano. VII. Quotidianità filiale. VIII.. Una spiritualità del quotidiano. IX. Santità feriale. X. Nella debolezza. XI. La rivoluzione di Dio. XII. La nudità necessaria. XIII. Partire dal limite. XIV. Follia e santità. XV. Il superuomo e il santo: la sfida del nichilismo. XVI. Desideri grandi. XVII. Caratteri trasformati trasformano il mondo. XVIII. A partire da se stessi, là dove ci si trova. Conclusione. Una santità di popolo. ​
note sull'autore
Loris Tomassini, monaco trappista, un baccellierato in Teologia, è maestro dei novizi nel Monastero delle Frattocchie (Roma).
Se nel linguaggio comune il profeta è colui che predice il futuro, una specie di «indovino» che anticipa gli avvenimenti, nella Bibbia egli è invece un uomo «catturato» dalla Parola di Dio e investito del compito di portarla al popolo. Per questo la sua vocazione - la chiamata profetica - è fondamentale per comprenderne la figura e la missione. E per incontrare quella pagina della Scrittura che può strappare anche la nostra vita «al luogo comune» per farla diventare un'opera d'arte nelle mani del Creatore. Nelle vocazioni profetiche - come quelle di Isaia, Geremia ed Ezechiele prese in esame in questo libro - ogni uomo può trovare la strada per ascoltare l'appello unico e inedito che Dio rivolge alla sua vita e che rende anche la Chiesa autenticamente profetica solo se viene rapita dalla parola di Dio.
Rivista dell'associazione biblica italiana.
Anno LXIV
Nn. 3-4
Rivista semestrale Luglio dicembre 2017 n. 2
Il libretto contiene i due discorsi commemorativi di papa Francesco in visita alla tomba di don Primo Mazzolari a Bozzolo (Cremona) e alla tomba di don Lorenzo Milani a Barbiana (Firenze), pronunciati il 20 giugno 2017.«Siate orgogliosi di aver generato "preti così" - ha detto Bergoglio - e non stancatevi di diventare anche voi "preti e cristiani così", anche se ciò chiede di lottare con sé stessi, chiamando per nome le tentazioni che ci insidiano, lasciandoci guarire dalla tenerezza di Dio».