Se c'è una cosa che mi dispiace è che la trascrizione non consenta di ascoltare il suono della sua risata contagiosa né di mostrare l'espressione infantile dei suoi stupori. Risate e stupori di un filosofo, questo essere non completamente reale.
Fabio Anibaldi
Il volume di Carlo Sini e Fabio Anibaldi inaugura la nuova collana Palafitte delle Edizioni Gruppo Abele. Una collana fatta di dialoghi, pensieri, discussioni.
Quando due persone si incontrano e ragionano insieme, nasce qualcosa di nuovo e vitale
Posto di fronte ai problemi del nostro tempo - a partire da quella crisi che emerge ormai come un redde rationem per l'intero Occidente - un filosofo mostra in concreto cosa significhi fare filosofia. Non solo riflettere sulle "cose", ma chiedersi a quali condizioni sia possibile farlo. Da quale luogo parliamo? E che valore di verità hanno analisi che pretendono di parlare del mondo come se non fossero anche loro eventi del mondo? Il pensiero di Carlo Sini porta questa riflessione alle estreme conseguenze. Ed è perciò - ribadisce Sini - un esercizio etico prima che teoretico. Denunciare i paradossi delle scienze "oggettive" significa mettere in dubbio la nostra stessa consistenza di "soggetti". Esercizio certo perturbante ma salutare, perché capace di aprire l'esistenza individuale alla coscienza della vita anonima che sempre ci abita: vita di tutti e di nessuno, libera dall'ipoteca dell'identità e dalle sue funeste ansie di possesso
Carlo Sini ha insegnato per oltre trent'anni filosofia teoretica presso l'Università Statale di Milano. Ha scritto una quarantina di libri. Tra i più recenti L'uomo, la macchina, l'automa (Bollati Boringhieri, 2009), Del viver bene (Jaca Book, 2011), Il sapere dei segni (Jaca Book, 2012). Presso Jaca Book è in corso la riedizione delle sue opere.
Fabio Anibaldi è stato condirettore di Narcomafie e responsabile dell'ufficio stampa del Gruppo Abele. Ha pubblicato La quiete sotto la pelle (Frassinelli, 1996)
"Ai costruttori del bene comune". Sono le parole con cui l'autore apre il suo nuovo libro, nel quale racconta la "lunga notte" dell'economia mondiale. Come e perché è accaduto che, da oltre quattro anni, l'economia mondiale sia caratterizzata da tensioni sociali, bolle borsistiche, mercati impazziti, disuguaglianze stridenti, disoccupazione galoppante che stanno bruciando il futuro di intere generazioni? La sua risposta è semplice: "perché il sistema economico su scala mondiale, con tutte le sue ripercussioni, è un bluff". Diversi i modi di speculare, ma l'esito è stato il frutto di un sistema unico che ha giocato d'azzardo con i soldi (e il futuro) di tutti noi. Ma, andando oltre al catastrofismo imperante, è possibile pensare a soluzioni alternative, che riaccendano la luce in fondo a questo tunnel...
Come può l'intelligenza emotiva aiutare a rompere il silenzio dei bambini sulle cause del loro malessere? Come può far crescere l'autoconsapevolezza e l'autocontrollo del genitore e dell'educatore? Come può modificare l'atteggiamento degli adulti verso il disagio dei bambini? E ancora, come si può contrastare la stupidità emotiva che rischia di dilagare nella famiglia e nella scuola? Come può l'attenzione alle emozioni offrire strumenti per prevenire e contrastare l'abuso e il maltrattamento sui più piccoli? A queste domande il libro di Claudio Foti fornisce risposte concrete, partendo da una dimensione teorica, ma integrandola con una specifica attenzione al piano operativo.
Il tema della dipendenza da sostanze (in particolare stupefacenti) resta in gran parte inesplorato nel dibattito pubblico. Uno degli approcci ricorrenti è stato - ed è tuttora - quello della delega alle comunità terapeutiche che dovrebbero accogliere soggetti malati per restituirli risanati dopo un congruo periodo di tempo. Questa concezione miracolistica della comunità terapeutica è, evidentemente, fuori dalla realtà e fonte di potenziali delusioni. Il libro di Maurizio Coletti e Leopoldo Grosso, entrambi impegnati da decenni nel settore, affronta il tema in modo scientifico, descrivendo e analizzando le potenzialità e i limiti dell'approccio comunitario nel più ampio panorama del trattamento delle dipendenze. Prefazione di Luigi Ciotti. Postfazione di Luigi Cancrini.
Il venir meno della promessa del lavoro per tutti (mito degli anni Cinquanta) e l'affermarsi di condizioni lavorative saltuarie pone il problema di come assicurare a tutti condizioni di vita dignitose. Il tema è quello del "reddito garantito" o "reddito di cittadinanza" o "basic incom", cioè di un reddito minimo assicurato dallo Stato in mancanza di attività lavorativa. La soluzione, molto discussa a livello teorico, è oggi adottata in tutti i paesi europei eccettuate l'Italia, la Grecia e l'Ungheria. In Italia c'è una sola sperimentazione, prevista da un decreto legislativo del 1998, ormai abbandonata nel tempo. Sui fondamenti etici e politici del reddito di cittadinanza, sulle realizzazioni in Europa e sulle possibilità in Italia, fa il punto il volume di Giuseppe Bronzini, magistrato, autore di numerose pubblicazioni in materia.