
Per la sua denuncia dello sfruttamento indiscriminato delle risorse del pianeta e le sue proposte ecologiche per un rapporto nuovo tra l'umanità e il creato, al patriarca Bartolomeo I è stato attribuito il soprannome di "Patriarca verde". Tanti i riconoscimenti internazionali che gli sono stati conferiti per questo suo impegno, che negli anni si è manifestato in molti modi, come parte integrante della missione della Chiesa. In occasione dell'enciclica di papa Francesco dedicata all'ambiente e al creato, il testo proposto (pronunciato a Parigi presso l'Institut Catholique) aiuta a capire meglio la comunione d'intenti e la visione che anche sul versante della difesa del creato lega papa Bergoglio e il Patriarca ecumenico di Costantinopoli.
Due testi che si intrecciano, in un continuo richiamo al carisma francescano e allo "spirito di Assisi", per riaffermare l'impegno dei figli di san Francesco nel campo della pace e del dialogo tra le religioni. Fra Pierbattista Pizzaballa svela particolari inediti e retroscena dell'invocazione per la pace tenutasi in Vaticano l'8 giugno 2014. E insiste sul valore della preghiera: "La preghiera non produce; la preghiera genera. Non sostituisce l'opera dell'uomo, ma la illumina. Non esonera dal percorso, ma lo indica". Fra Michael A. Perry riflette sul dialogo tra le fedi come strada privilegiata per la pace. Partendo dalla propria esperienza, traccia alcune linee guida e mette al primo posto l'impegno per un lavoro comune e condiviso, purificato dal desiderio tipicamente umano di controllare e "possedere" tutto.
Attingendo dalla sua esperienza personale e da storie di vita condivise, frate Paco, con il suo semplice e ardente spirito francescano, ci guida per il Cammino attraverso le memorie di un giovane pellegrino che in fondo è un po' ciascuno di noi: io, tu che leggi, l'umanità che ci circonda. La peregrinazione a Compostela diventa una metafora della vita: un cammino dove ognuno ha il proprio ritmo, i propri ideali, i propri sogni da inseguire. In cui ciò che conta è puntare alla profondità del cuore, dove abita la felicità. Per chi ha già percorso il Cammino, sarà facile individuare i singoli luoghi (il diario segue le 30 tappe del classico itinerario "francese") e collegarvi con gioia le sensazioni più diverse, rivivendo così il proprio personale percorso. Un libro anche per chi non ha fatto il Cammino ma vuole esplorarne l'essenza, il rischio, la sfida.
Ciò che è giusto e vero, ma anche quanto è bello e buono, fanno da sempre parte di ogni genuina esperienza umana e quindi, inevitabilmente, anche di ogni autentica religiosità. Apprezzare e godere delle cose che la Provvidenza divina ha disposto nel creato non è una stravaganza né tantomeno qualcosa di moralmente riprovevole. I Testi fondatori dei tre monoteismi abramitici lo confermano in moltissimi passi che esortano gli esseri umani a essere non solo custodi, ma anche fruitori grati e responsabili delle immense ricchezze che li circondano. Ripercorrere le tradizioni e le norme che ebraismo, cristianesimo e islam hanno posto anche nel rapporto dei fedeli con il nutrimento può condurci a recuperare il senso del sacro e la relazione con il trascendente proprio nei gesti banali della vita quotidiana, una volta ritmata dai tempi lenti delle stagioni e delle preparazioni umili e attente di chi non aveva fretta di avere tutto e subito, ma sapeva godere anche dell'attesa. Queste pagine sono un invito a tornare verso le sorgenti di un'armonia forse trascurata, ma non per questo meno carica di suggestioni e insegnamenti anche per chi ormai vive la frenesia dei ritmi di vita moderni.
La rivista annuale Liber Annuus pubblica studi nelle discipline bibliche, linguistiche e archeologiche. Comprende anche relazioni preliminari sulle campagne di scavo condotte dai professori dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme e dai loro collaboratori in Israele e in altre istituzioni di ricerca. La rivista fu fondata tra il 1950 e il 1951 da un professore dello Studium Biblicum Franciscanum, ente di cui costituisce la pubblicazione annuale e dei cui professori, nei rispettivi ambiti di ricerca, propone i contributi scientifici, integrati da quelli di studiosi di altri istituti ed accademie. Oltre a contributi di carattere esegetico, linguistico e letterario sull'Antico e il Nuovo Testamento, il Liber Annuus pubblica studi sulla storia e l'archeologia del mondo biblico in generale, e del Giudaismo e della prima età cristiana in particolare. Ogni anno gli archeologi dello Studium Biblicum Franciscanum pubblicano qui le prime relazioni relative agli scavi effettuati in Israele, Palestina, Giordania, Siria ed Egitto. La rivista contiene contributi in più lingue, con abstract in inglese.
Studia Orientalia Christiana-Collectanea è la rivista annuale del Centro Francescano di Studi Orientali Cristiani del Cairo e raccoglie il frutto della ricerca degli studiosi residenti al Cairo e di altri colleghi. Indice del n. 45 (studi anno 2012): Bartolomeo Pirone - Anb Bishoy; Awad Wadi - The Western Fathers in the Confessio Patrum; Awad Wadi - The Arabic lives of saint Takla Haymanot; Jacques Masson - Catalogue des manuscrits arabes de la bibliothèque des Pères Jésuites au Caire; Armando Serra - Cesure di Varallo sacromontana con repliche di terrasanta.
Stando a quanto si racconta di san Francesco d'Assisi, pare che egli non avesse nulla a che fare con il bisogno primario di nutrirsi. Eppure anche nella sua vicenda umana è implicato il cibo: pane, focacce e cereali, erbe selvatiche, verdure e ortaggi, i mostaccioli a base di mandorle, miele e mosto d'uva, ma anche uova, formaggi, carne di maiale con i suoi derivati, pollo, pesce bianco o azzurro e pasticcio di gamberi, il suo preferito. Sono solo alcuni dei cibi che Francesco impiega per sostentare il suo corpo e che sono raccontati negli episodi di questo libro, desunti dalle fonti francescane. Al di là di un'agiografia austera e mistica, Francesco ci appare come un "sano goloso", un moderato estimatore di buon cibo, che sa apprezzare come dono e segno di letizia e di umile ringraziamento a Dio.
Il volume esce in occasione del restauro del bassorilievo raffigurante Gesù in orazione conservato presso l'Orto del Getsemani a Gerusalemme, opera di Giovanni Ferrari detto il Torretti. A distanza di quasi un secolo dall'episodio che lo danneggiò, il Custode di Terra Santa ha autorizzato il recupero di questo capolavoro di arte neoclassica, affidando i lavori al noto laboratorio fiorentino diretto da Andrea e Tommaso Fedeli. Il restauro, unitamente alla pubblicazione del volume, è stata un'occasione per avviare uno studio su Giovanni Ferrari e sulla famiglia Torretto - Giuseppe Torretto (1661-1743), Giuseppe Bernardi detto il Torrettino (1694-1774) e Giovanni Ferrari detto il Torretti (1744-1826) -, oltre che per compiere un viaggio nel panorama artistico della Serenissima tra XVII e XIX secolo. Una stirpe di artisti veneti, quella dei Torretto, purtroppo fino ad ora non abbastanza valorizzati dagli studi storico-artistici, e ricordati prevalentemente per essere stati tra i maestri del celebre Antonio Canova più che per la loro attività professionale.
La bellezza e la consistenza teologica di questa piccola, ma intensa, lettera paolina emergono chiaramente da questo ampio e articolato commentario, che raccoglie quindici anni di studio, ricerca e approfondimento. Pur indagando con grande perizia la dimensione letteraria del testo, attraverso gli strumenti della Filologia e della Retorica, l'autore dichiara però di non rivolgersi esclusivamente agli esperti della materia, "ma anche a tutti coloro - presbiteri, religiosi, suore e laici (e sono tanti!) - che vogliono conoscere meglio questo scritto nella sua lingua originale".
Nazaret è una città araba nel cuore della multiforme società israeliana. Una città che però vive stretta attorno ai suoi santuari, meta di migliaia di pellegrini: la Basilica dell’Annunciazione, la chiesa di San Giuseppe e il complesso francescano (con il museo e la zona archeologica), la chiesa ortodossa di San Gabriele, l’antica sinagoga, il Monte del Precipizio, la Mensa Christi.
Quello che ai tempi di Gesù era solo un minuscolo villaggio, senza alcuna citazione nell’Antico Testamento («Da Nazaret può venire qualcosa di buono?», Gv 1,46), oggi per il credente è una «scuola di imitazione di Gesù» (Paolo VI). Questa guida ci porta alla sua scoperta attraverso la storia, la visita ai luoghi e le fonti.
INCLUDE IL DVD Nazaret e i suoi santuari: 30 minuti di splendide immagini per “vivere” i luoghi descritti. Una produzione Antoniano di Bologna.