Oggi diventa urgente ripensare le scienze da un punto di vista che non pretende di unificarle riconducendole ad unum, ma che si propone di trovare la loro unità in una reciproca relazionalità entro la quale esse possano dialogare in modo fecondo, mantenendo e anzi promuovendo la loro specifica autonomia. Il presente volume nasce da questa esigenza. Esso si propone di rispondere alle grandi sfide del nostro tempo presentando il progetto di un paradigma relazionale come interfaccia fra le scienze. Per cominciare questa avventura, il volume prende in considerazione le scienze teologiche, filosofiche e sociali. Perché questa scelta? La ragione di fondo sta nel fatto che i proponenti condividono la presupposizione generale secondo cui "all'inizio (della realtà, di ogni realtà) c'è la relazione". Un tale assunto è certamente da sottoporre allo scrutinio scientifico, esplicativo e comprendente, e anche empirico per quanto riguarda le scienze umane e sociali. Ma implica di per sé un imprescindibile riferimento all'ambiente metafisico della ricerca scientifica.
"Storia delle idee contemporanee. Una lettura del processo di secolarizzazione" è un libro originale, frutto di alcuni anni di insegnamento della storia delle idee degli ultimi due secoli a un pubblico multiculturale.
L’autore assume come filo conduttore il processo di secolarizzazione per esporre quelle idee principali che configurano la cultura odierna. È una secolarizzazione che presenta due facce: una forte, identificata con l’affermazione dell’autonomia assoluta dell’uomo; e una seconda, denominata sclericalizzazione, che si manifesta nella crescente consapevolezza dell’autonomia relativa del temporale.
Partendo da queste distinzioni, il libro guida il lettore attraverso i principali movimenti storici e culturali del XIX e XX secolo, corredando l’esposizione con molte riflessioni tratte dalla letteratura, dalla filosofia, dalla storia politica e dalla storia della Chiesa. Questo aspetto conferisce al testo un carattere aperto e interdisciplinare in grado di rivolgersi a un pubblico molto ampio, interessato a conoscere le radici intellettuali della cultura contemporanea.
Introducing charity as a social principle valid not only for the micro-relationships like the family or friendship but also for the macro-relationships like the economy or politics, poses a challenge, because charity, as the central message of the Gospel and the distinguishing Christian virtue, is not a directly applicable social program. It requires the mediation both of a correct political philosophy and of a social organization based on legal justice. However, charity is difficult to handle in organizations because the exigencies of charity go beyond justice and are difficult to predict. Love (charity, benevolence, etc.) gives without return, without calculation. Love transcends the loving person and therefore cannot be forced into a socio-legal structure that needs regularity and predictability in order to function. This then is the challenge for Christians striving to evangelize the society in general and the economy in particular: Charity is the hallmark of Christian ethics, but is not fit to function as an immediately applicable social principle. Christians therefore struggle to find the way that charity can manifest itself institutionally in a free market economy. This book is a result of such an endeavor. We ask in which way the big social principles of human dignity, solidarity and subsidiarity as they have been developed in centuries of Catholic social thought and magisterial teaching express charity as a principle in society, and how solidarity is compatible with freedom and spontaneity.
Questo testo, che pubblichiamo per la prima volta in lingua italiana, è stato definito da alcuni come il più importante trattato sull'azione dopo Aristotele. Rappresenta uno dei capolavori della filosofia anglosassone del ventesimo secolo e ha ormai acquisito lo statuto di un classico del pensiero filosofico. Le conclusioni a cui perviene G.E.M. Anscombe in questo libro hanno schiuso un intero panorama di indagine filosofica, oggi comunemente noto come "teoria dell'azione".
Questo volume nasce con l’intento di offrire una riflessione agile sulla comunicazione della Chiesa nell’ambito dei social network e del Web. Attraverso le riflessioni di docenti ed esperti di comunicazione, si esplorano le dinamiche della conversazione online per dare spunti a chi si occupa di comunicazione in istituzioni ecclesiali, educative o di servizio sociale. Il testo non è rivolto solo agli addetti ai lavori, ma a chiunque voglia fare della sua presenza online un’occasione per cooperare al bene comune. Oggi, infatti, la comunicazione non è più solo per i professionisti del settore (giornalisti e comunicatori) ma qualcosa a cui ciascuno contribuisce con la sua vita in Rete. Educatori, genitori, artisti, ecclesiastici, religiosi, volontari: tutti sono chiamati a dare il loro apporto alla “missione digitale”, giacché il Web non è solo uno strumento, ma un ambiente da abitare, in cui si possono costruire legami, incontrare persone e arricchire le proprie esperienze.
La Chiesa è interessata alla cultura economica del contesto sociale in cui vive perché da questa organizzazione economica dipende in buona parte la vita dei suoi fedeli e delle sue istituzioni. E la società odierna è, oggi più che mai, guidata nel suo funzionamento dall'organizzazione economica. Spiegare i problemi che possono sorgere da una logica solo umana di organizzazione economica è una delle sfide più importanti per la Chiesa sul terreno della comunicazione. Questo è lo spirito del nostro trattato, che vuole offrire un contributo all'interdisciplinarietà tra economia, diritto canonico e dottrina sociale della Chiesa, suggerendo anche alcuni spunti di riflessione sulla comunicazione istituzionale relativa all'origine e alla funzione dei beni temporali nella Chiesa, con la consapevolezza che essa non è soltanto una realtà umana, ma anche e soprattutto divina, quindi mai completamente traducibile nei termini di qualsiasi cultura attuale. Molti pastori sono poco inclini a pensare che questo sistema socio-economico sia in grado di aiutare l'istituzione ecclesiale a muoversi in un mondo dominato da un'economia che condiziona l'esistenza degli uomini senza tenere conto della loro dimensione religiosa. Per di più, la profonda specializzazione degli studi universitari non facilita la comprensione del mondo economico da parte dei pastori della Chiesa, che non sempre hanno la possibilità di studiare ed essere preparati in questi aspetti così importanti per la nostra società. Occorre sviluppare una certa sensibilità attraverso corsi specialistici per coloro che dovranno governare e presentare la realtà ecclesiale ai diversi enti che costituiscono la sfera pubblica: fedeli, politici, benefattori, mezzi di comunicazione, ecc. Le riflessioni presentate in questo testo tendono anche a custodire la realtà della Chiesa così come si manifesta nella sua struttura materiale, senza tradire il senso dell'istituzione privilegiando altre attività, per lodevoli che siano. Da questo punto di vista, si possono attuare strategie di sviluppo economico per le strutture ecclesiali, dato che ci sono ancora ampi spazi di miglioramento, in molti Paesi e in tante realtà. La riflessione sulla cultura economica della Chiesa ci porta infine a considerare che anche la storia ha un suo peso e all'analisi delle realtà specifiche dell'istituzione ecclesiale: Santa Sede, Stato-Città del Vaticano, le diocesi, le parrocchie, come realtà da comprendere, spiegare e sviluppare in maniera approfondita.
Come offrire le ragioni della fede cristiana nel contesto culturale e multireligioso della società contemporanea, spesso segnato dal relativismo e dall’indifferenza religiosa? Come può la Parola di Dio, affidata alla fragilità e ai limiti della parola umana, continuare a interpellare ed attrarre gli uomini e le donne del nostro tempo con il fascino del Risorto? L’autore della recente Teologia Fondamentale in contesto scientifico, già curatore del Dizionario Interdisciplinare di Scienza e Fede, intende rispondere con questo volume alle precedenti domande, seguendo l’idea programmatica di una teologia in contesto e sviluppata di fronte a un interlocutore. La Rivelazione e la sua credibilità – nuova edizione totalmente riveduta e ampliata delle precedenti Lezioni di Teologia Fondamentale pubblicate dieci anni or sono – è concepita come manuale per il corso di Teologia Fondamentale delle Facoltà teologiche e degli Istituti di Scienze Religiose. L’opera si dirige anche a tutti coloro che desiderano approfondire il contenuto della fede cristiana perché occupati nella catechesi e nella formazione di laici impegnati in una nuova evangelizzazione. Il percorso teologico-fondamentale è progettato nella sua forma tradizionale, come una teologia della Rivelazione e una teologia della credibilità. Quale snodo necessario, il programma ospita il trattato sulla fede e un’esposizione della trasmissione della Rivelazione nella Chiesa, per offrire poi in chiusura alcuni elementi del rapporto fra Rivelazione cristiana e religioni. L’autore privilegia la prospettiva didattica, sia nel linguaggio impiegato, sia introducendo schemi e concetti sintetici, sia, infine, fornendo al lettore un’Antologia di testi, tratti dal Magistero della Chiesa e da autori di riferimento, e una bibliografia ragionata.
Giuseppe Tanzella-Nitti (1955, www.tanzella-nitti.it) è professore ordinario di Teologia fondamentale presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma. Dirige il Centro di Documentazione Interdisciplinare di Scienza e Fede (disf.org) e la Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare (sisri.it). Laureatosi nel 1977 in Astronomia a Bologna, ha lavorato fino al 1985 nell’ambito della ricerca scientifica. Conseguiti nel 1988 la licenza e nel 1991 il dottorato in Teologia dogmatica, prima di dedicarsi alla Teologia fondamentale è stato docente del Trattato su Dio e del trattato di Antropologia teologica. Si occupa attualmente di Teologia della Rivelazione, dello studio dei rapporti fra teologia e filosofia, fra Rivelazione cristiana e pensiero scientifico. Autore di una quindicina di volumi, vari dei quali tradotti in altre lingue, e di oltre 150 articoli, ha diretto per Città Nuova, insieme ad Alberto Strumia, il Dizionario Interdisciplinare di Scienza e Fede in 2 volumi (Roma 2002) e sta attualmente lavorando ad una Teologia fondamentale in contesto scientifico in 4 volumi, dei quali, sempre per i tipi di Città Nuova, sono usciti i primi due (vol. 1: La teologia fondamentale e la sua dimensione di Apologia; vol. 2: La credibilità del cristianesimo, Roma 2015.
Antonio Stoppani (1824-1891), geologo, sacerdote e apologeta, è forse poco noto al grande pubblico, benché durante la seconda metà dell’Ottocento abbia svolto un ruolo importante sia nella Chiesa italiana che a favore del neonato Regno d’Italia.
Geologo di fama nazionale, impegnato anche nello studio delle possibilità di sviluppo energetico e industriale del paese, negli ultimi venti anni della sua vita si dedicò anche a studi di tipo apologetico ed esegetico, che confluirono nell’Exemeron, la sua opera principale di commento al testo di Genesi 1. Dall’opera emerge la sua preoccupazione per la scelta di un atteggiamento concordista da parte della maggioranza degli apologeti, scelta che egli reputa errata e pericolosa. A ciò si aggiunge la sua attenzione a promuovere la cultura scientifica del clero, e in generale dei credenti.
Nel presente testo vogliamo presentare, prendendo le mosse dallo studio delle opere di carattere apologetico e da una breve biografia di Stoppani, le sue riflessioni e le sue proposte sul tema dei rapporti fra scienza e fede, ovvero fra la teologia e la cultura scientifica, tema al giorno d’oggi di grande attualità.
In appendice il lettore trova un’antologia di testi di Stoppani, tratti dalle sue tre opere principali di carattere apologetico, di più difficile reperimento rispetto a quelle di carattere divulgativo come Il bel Paese.
Lucia Alessandrini (Merano, 1957) è professore ordinario di Geometria all’Università degli Studi di Parma, dove si occupa di varie tematiche nell’ambito della Geometria differenziale complessa. Ha conseguito la Laurea e poi la Licenza in Scienze Religiose presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare (Pontificia Università della Santa Croce). Collabora con la sua diocesi, Bolzano-Bressanone, in qualità di membro del Consiglio Pastorale diocesano, e con il Progetto Culturale della CEI in qualità di esperto. Dal 1976 fa parte del Rinnovamento nello Spirito Santo, dove ha ricoperto vari incarichi, a livello nazionale e locale.
Il libro offre un'esposizione d'insieme del bene giuridico del matrimonio e della famiglia nella Chiesa, in cui vengono trattate le questioni fondamentali del diritto matrimoniale canonico. In appendice sono invece raccolti i principali lavori che lungo gli anni l'autore ha dedicato a questi temi, cercando di mostrare anche in essi la fecondità di un approccio realistico al diritto inteso come il bene giusto. Il tema è molto attuale in un momento in cui Papa Francesco, dopo aver convocato due Assemblee del Sinodo dei Vescovi dedicate alla famiglia e pubblicato l'esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetita, invita la Chiesa a vivere con particolare intensità la sollecitudine dei Pastori e di tutti i fedeli nei confronti di questo grande dono. E questo testo può aiutare a scoprire che il contributo del diritto canonico non può concepirsi in maniera meramente strumentale, quale semplice mezzo per regolarizzare situazioni, ma corrisponde alla dimensione di giustizia intrinseca ai rapporti coniugali e a tutti gli altri rapporti familiari, che va informata dal vero amore coniugale e familiare.