
La famiglia non può pregare seguendo i modelli della preghiera monastica. Le famiglie hanno altre condizioni di vita e un altro orologio, con lancette, numeri, velocità di scorrimento del tempo originali. Questo libro tratteggia de momenti della vita familiare come occasioni particolarmente adatte alla preghiera, uscendo dagli schemi tradizionali.
Il libro, nato in un contesto di preghiera, è destinato ad aiutare la preghiera. Sedici meditazioni alternano il metodo della lectio divina e quello della contemplazione ignaziana con lo scopo di introdurre a «pregare la Parola». Al centro dell'attenzione c'è la figura di Gesù e il mistero della sua persona così come viene presentato, nel suo stile inconfondibile, insieme essenziale, vivace e drammatico, dall'evangelista Marco. Gesù è colui che, per riprendere l'espressione di sant'Ignazio negli Esercizi spirituali, in tutto ci ha amati («Gesù fissò lo sguardo su di lui e lo amò», Mc 10,21) e ci ha serviti («il Figlio dell'uomo non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti», Mc 10,45). L'itinerario proposto, che attraversa quasi tutto il vangelo di Marco, si dipana dal Battesimo di Gesù verso la sua Pasqua di morte e resurrezione: contemplando il Signore che dà la vita per noi, ci sentiamo chiamati a stare con lui e a seguirlo per imparare anche noi a «in tutto amare e servire». Servire e dare la vita, servire e amare: questa è stata la vita di Gesù ed è la vita che propone anche a noi, chiamati a essere suoi amici e a seguirlo. Imparare a «in tutto amare e servire», amando colui che ci ama e servendo colui che ci serve.
La riflessione sull'ecumenismo dei martiri e dei santi oggi si colloca nello sviluppo di una rinnovata ecclesiologia, che possiamo definire del «poliedro», utilizzando l'immagine proposta da papa Francesco. Sta crescendo la presa di coscienza che, nonostante le divisioni, è da sempre in atto tra le diverse Chiese cristiane uno «scambio di doni», tra i quali l'apprezzamento e talvolta il riconoscimento del martirio e della santità. L'incremento di gesti, incontri, parole e scritti che riguardano l'ecumenismo dei martiri e dei santi indica che le Chiese riconoscono sempre più consapevolmente che i testimoni della fede sono doni profetici anche per il cammino verso l'unità dei cristiani. Come auspica papa Francesco: «I santi di ogni confessione cristiana, pienamente uniti nella Gerusalemme di lassù, ci aprano la via per percorrere quaggiù tutte le possibili vie di un cammino cristiano fraterno e comune».
Dalla prospettiva delle beatitudini emerge la figura di don Dolindo, sacerdote poliedrico, che ha fatto della sua relazione col Signore la sua forza, pur tra le prove della vita che non l'hanno risparmiato. Il testo ben si presta ad essere strumento di accompagnamento spirituale per quanti conservano memoria di questo santo sacerdote napoletano. Ma anche per coloro che sanno apprezzare la testimonianza di vita di chi ha saputo operare tra la gente e con la gente, nei quartieri popolari di una grande città. Una scelta indovinata per mostrare come la più bella esegesi delle beatitudini sia quella che ci viene offerta da coloro che l'hanno saputa interpretare con la vita. E don Dolindo è uno di questi. Dalla Presentazione di Mons. Francesco Oliva Mi viene in mente una particolare immagine per descrivere la personalità di don Dolindo: quella di un genitore amorevole che, vedendo un figlio caduto in disgrazia, investe tutte le proprie energie e risorse per aiutarlo. Nel fare ciò, egli metterà in atto ogni strategia possibile, mostrando di possedere un amore sconfinato. Questa immagine meravigliosa del padre che ama incondizionatamente suo figlio fino a dare tutto se stesso per lui rispecchia molto la personalità poliedrica di don Dolindo. Pasquale Rea
Questo secondo volume, dedicato al ciclo liturgico dell'anno B dove si legge prevalentemente il vangelo di Marco, ricalca esattamente lo stile del primo dedicato all'anno A. Anche in questo volume, in tutte le 62 meditazioni è inserito un breve racconto o un aneddoto o un detto o una poesia per renderle più vivaci e interessanti. Si può dire che Marco sia l'inventore del genere letterario "vangelo". Il suo vangelo è il più antico e il più breve ed è tutto concentrato sul tema della fede. L'evangelista vuole mostrare che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio. Il titolo riprende le domande poste da Gesù ai suoi discepoli, subito dopo il miracolo della tempesta sedata: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?» (Mc 4,40). La fede costituisce il centro assoluto di questo vangelo. La sua lettura è un'occasione unica per interrogarci sulla nostra fede. Nessuno, seguendo l'itinerario del vangelo di Marco, può evitare di rispondere a questa domanda: «Chi è per me Gesù?». Chi arriva a credere che Gesù è il Figlio di Dio non ha più paura di niente e di nessuno perché sa che la sua vita è al sicuro.
Il concilio Vaticano II ha innescato un dinamismo di ripensamento della modalità di relazione tra i laici e i loro pastori, tra i presbiteri e i loro vescovi e tra i vescovi e il successore di Pietro, colui che presiede la Chiesa di Roma. Si tratta della felice riscoperta della sinodalità, ossia di quella modalità adottata dai membri della Chiesa nelle loro relazioni perché ritenuta più conforme al dettato evangelico. Senza voler fare una trattazione di come, quando e perché nella Chiesa si è vissuta o meno la sinodalità, l'autore propone esperienze concrete - esercizi, come dice il titolo - che consentano di tentare, o ritentare, un percorso di conversione delle relazioni nella comunità ecclesiale; soprattutto delle relazioni tra il parroco e i fedeli laici. Destinatari del lavoro sono soprattutto loro, i parroci, perché ad essi la Chiesa richiede il principale impegno per la formazione di un'autentica comunità cristiana. Tuttavia anche i laici, specialmente quelli che sono maggiormente impegnati nel servizio pastorale, troveranno in queste pagine stimoli utili alla riflessione circa ciò che costituisce il loro specifico contributo nell'edificazione di una comunità cristiana. La pastorale in chiave missionaria esige di abbandonare il comodo criterio pastorale del «si è fatto sempre così». "Invito tutti ad essere audaci e creativi in questo compito di ripensare gli obiettivi, le strutture, lo stile e i metodi evangelizzatori delle proprie comunità" (Papa Francesco, Evangelii gaudium, n. 33).
Le Perle dei Padri del deserto raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi di alcuni dei Padri del deserto più amati. Sono perle attraversate da un unico «filo»: l'amore. Le parole più belle delle grandi figure spirituali di tutti i tempi. Perle preziose da meditare. Perle preziose da regalare. Perle preziose da vivere. «Chi impara a conoscere bene se stesso incontra dio e trova pace».
Il canto gregoriano è canto proprio della liturgia romana, come stabilito anche dal Concilio Vaticano II. Purtroppo, negli ultimi decenni esso è stato messo da parte in molte chiese. Ma alcuni brani ancora vengono eseguiti nelle assemblee del nostro paese. In questa raccolta, Aurelio Porfiri offre dei brani organistici che si basano su un gruppo selezionato di melodie gregoriane. Una raccolta che è alla portata anche di organisti non professionisti e che ha come scopo quello di essere utilizzata nelle celebrazioni liturgiche, cercando di eseguire i brani nel tempo liturgico appropriato. Introduzione di Guido Milanese. Prefazione di Horst Buchholz e Jacques Viret.
«La collana di perle» offre piccole antologie che presentano le parole più belle scritte o dettate da grandi figure spirituali vissute in epoche e contesti diversi. Le Perle del Mahatma Gandhi raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi di un profeta della non violenza profondamente amato, inanellate da un filo: la ricerca della verità. «Non ci potrà mai essere verità dove non c'è coraggio».
Il testo è rivolto agli animatori dei gruppi giovanili, ai genitori, ai presbiteri e agli operatori pastorali, a tutti coloro che non si lasciano sopraffare dallo scoraggiamento e dalla sfiducia, ma desiderano rispondere, con generosità e coraggio, alle sfide del mondo contemporaneo e del "mondo giovanile", per far risuonare la freschezza della buona novella del Signore risorto e rispondere al soffio dello Spirito santo, che rinnova ogni cosa. Le riflessioni presenti in questo libro sono un tentativo di sollevare una discussione e un confronto sulle strategie e i percorsi possibili per annunciare il Vangelo del regno di Dio alle nuove generazioni. Questo testo è il frutto di uno studio pedagogico e psicologico, di una conoscenza e di una scienza teologica, ma anche di esperienze pastorali e parrocchiali, sperimentate servendo realtà giovanili parrocchiali, diocesane ed associative, e si può considerare il risultato di un cammino condiviso e di un percorso comunitario. Dietro le riflessioni e i suggerimenti di questo libro ci sono i volti, le storie, le iniziative e le notti insonni di tanti giovani, adulti, sacerdoti e genitori che insieme hanno cercato di pensare, agire e verificare cammini possibili per annunciare la gioia della salvezza in Cristo e la bellezza della comunione con Dio e con i fratelli.