Nella lettera apostolica Salvifici doloris, Giovanni Paolo II scrive: "All'interno di ogni singola sofferenza provata dall'uomo e, parimenti, alla base dell'intero mondo delle sofferenze appare inevitabilmente l'interrogativo: perché?". Commentando le parole del papa, Padre Buschini sottolinea come la sofferenza appartenga al mistero della natura più profonda dell'uomo. Chi soffre, spesso, non vede immediatamente l'amore di Dio: è solo attraverso il nostro amore che possiamo infondere la speranza che il dolore possa diventare salvifico. Cogliere l'amore di Dio anche nella sofferenza significa aprirsi a un dono inestimabile: quello del perdono, che è tale solo se non lascia intatta la mediocrità della nostra vita, ma si fa impegno serio di andare alla radice del male, oltre l'illusione di liberazioni effimere. Per questo, secondo Padre Buschini, il perdono è la condizione necessaria per costruire un futuro veramente umano.
Che cosa possiamo fare per salvare l'educazione nel terzo millennio? Siamo in piena emergenza educativa: un'emergenza silenziosa, ma che ha effetti disastrosi! La maleducazione trionfa. Non possiamo continuare la latitanza. Dobbiamo ritornare a educare i nostri figli e non solo allevarli, perché non educare è una follia: è tagliare il ramo su cui siamo seduti. Non educare è rubare il futuro. Queste pagine tifano perché rifiorisca un'educazione capace di far sì che chi nasce "uomo" diventi "umano". "L'epoca contemporanea è una corsa drammatica tra catastrofe ed educazione" (Herbert George Wells)
Nato da un esperimento condotto tra il 1999 e il 2005 in varie baraccopoli dell'India, questo libro ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato a far conoscere nel mondo un metodo alternativo di apprendimento dell'informatica da parte dei bambini, soprattutto nei paesi in cui le scuole non esistono o non funzionano adeguatamente. Il professor Sugata Mitra e i suoi collaboratori hanno infatti dimostrato che, mettendo dei computer nei luoghi pubblici a disposizione dei più giovani, questi ne imparano l'utilizzo in modo autonomo e veloce aiutandosi gli uni gli altri, scoprendo come navigare in Internet, giocare, scaricare file e usare alcune tra le applicazioni più diffuse.
Il metodo del'"apprendimento minimamente invasivo" si basa infatti sulla collaborazione tra i ragazzi, che apprendono e insegnano allo stesso tempo, indipendentemente dal luogo dove si trovano e dalla classe sociale da cui provengono. Per questo, i suoli esperimenti sono stati definiti "armi di istruzione di massa".
Il compito educativo è una vocazione che Dio affida all’uomo e alla donna come prolungamento del suo amore. Compito dell’educazione è «rendere Dio presente in questo mondo e far sì che ogni uomo possa incontrarlo, scoprendo la forza trasformante del suo amore e della sua verità, in una vita caratterizzata da tutto ciò che è bello, buono e vero» (CEI, Educare alla vita buona del Vangelo, Presentazione). Educare, per i genitori cristiani, è un atto fondato nello Spirito, che identifica il cammino di maturazione umana dei figli con il graduale compimento del progetto che Dio ha nel cuore per ognuno di loro, Cristo, l’“uomo perfetto” (cfr. Ef 4,13). Luogo privilegiato per l’educazione cristiana è la Chiesa, la comunità di quanti sono uniti a Cristo, l’ambiente vitale che trasmette, attraverso l’azione sacramentale dei genitori, l’azione stessa di Cristo educatore e maestro, che guida l’uomo alla pienezza della sua verità nel dono dello Spirito Santo.
Francesco Pilloni, sacerdote della diocesi di Verona, è docente di Teologia patristica del matrimonio e della famiglia presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II e coordinatore del Centro di Spiritualità Padre Enrico Mauri. Ha pubblicato Il mistero della vita nella relazione uomo-donna (Effatà, 2009); Conversazioni sulle nozze. Introduzione al mistero nuziale (Effatà, 2009); Immagine viva di Cristo Sposo. Ministero e diakonia nella Chiesa sposa (Effatà, 2009); La persona e la danza dell’amore (Effatà, 2009); «Ecco la dimora di Dio con gli uomini» (Ap 21,3) (Effatà, 2008); «Mossi dallo Spirito» (At 13,4) (Effatà, 2007); «Lo Spirito di Cristo dimora in voi» (Rm 8,9) (Effatà, 2007); L’Eucaristia sorgente della vita ecclesiale (Effatà, 2006); Per sempre spose. Una proposta di spiritualità vedovile (Effatà, 2006); La Chiesa «come Sposa adorna per il suo Sposo» (Effatà, 2006); Quando lo sposo è con loro (Effatà, 2005); Missione ed evangelizzazione nel terzo millennio (Effatà, 2004); Teologia come sapienza della fede. Teologia e filosofia nella crisi ariana del IV secolo (EDB, 2003); Danza nuziale. Itinerario teologico e catechistico per coppie e famiglie (Effatà, 2002); Ecco lo sposo, uscitegli incontro. Percorsi teologici e pastorali sul sacramento del matrimonio (Effatà, 2002); Chi possiede la sposa è lo sposo. Meditazioni sul Vangelo di Giovanni in luce nuziale (Esperienze, 2002); Così ti sposerà il tuo Creatore. Il mistero dell’amore nuziale (Esperienze, 2001) e altri saggi e contributi in riviste e miscellanee.
Un libro che si rivolge direttamente agli adolescenti, con suggerimenti concreti perchè possano indirizzare il proprio percorso di crescita nella direzione della vita vera, bella e piena, in compagnia di Gesù.
VAlla storia sono passati Garibaldi, Cavour, re Vittorio, Mazzini e le battaglie: Custoza, Solferino, Novara, le cinque giornate di Milano... Ma c’è un altro Risorgimento: quello dei santi. Mentre i politici tramavano, i soldati guerreggiavano e i giovani idealisti morivano, a Torino c’era qualcuno che, invece di fare l’Italia, pensava a fare gli italiani. C’erano i santi, appunto, che in mezzo alla tempesta della guerra, dell’odio e della discriminazione religiosa, si presero cura dei poveri, dei bambini di strada, delle prostitute, dei carcerati, della vita quotidiana della gente qualunque che aveva il cruccio di non morir di fame. Questo libro ne narra le gesta.
Domenico Agasso ha diretto «Epoca», «Espansione», «Il Nostro Tempo», è stato redattore capo di «Famiglia Cristiana» ed è autore di una ventina di libri, tra cui la Storia d’Italia (Mondadori) in otto volumi.
Renzo Agasso ha pubblicato ventun libri, in gran parte biografie di personaggi storici e contemporanei (per Edizioni San Paolo, Paoline, Rizzoli), dirige il mensile «Camilliani», collabora a «Il Nostro Tempo».
Domenico Agasso jr è autore di cinque libri, scrive su «La Stampa», «Il Sole 24 ore», «Il Nostro Tempo», «La Voce del Popolo», ha curato per «Famiglia Cristiana» l’opera in tredici volumi I Santi nella Storia.
Buona parte dei fedeli considera l’omelia una sorta di penitenza da subire, magari pensando a tutt’altro. Molti annunciatori del Vangelo sembrano non conoscere parole umane, vere e autentiche per proporre il mistero di Cristo all’uomo contemporaneo. In chiesa vorremmo ascoltare una parola diversa, che non si sente altrove, che faccia luce sulla nostra vita e ci aiuti a scoprire il senso straordinario dell’esistenza umana. Questo libro, nato da una sorta di “pellegrinaggio” in diverse parrocchie per tastare lo stato di salute dell’omelia, intende ricordare che i predicatori devono risvegliare nelle persone il senso del Mistero e che la forza delle parole di Gesù sta nel parlare in modo concreto e accessibile a tutti.
Il motivo per cui la Chiesa ha posto il Credo dopo l’omelia è per invitarci a credere nonostante ciò che abbiamo ascoltato
Card. Tomás Spidlík
Claudio Dalla Costa, classe 1968, vive in provincia di Torino e unisce, all’attività professionale, la passione dello scrivere su tematiche di saggistica religiosa. Il suo libro Scommessa sull’uomo (Elledici 2006) ha ottenuto un notevole successo di pubblico e di critica. Per Effatà ha pubblicato Maurice Zundel. Un mistico contemporaneo (2008), tradotto in lingua francese nel 2010.
Spunti di riflessione sulla natura del canto, particolarmente preziosi per chi si dedica al servizio del canto liturgico.
Ogni discorso sulla libertà umana acquista credibilità nella misura in cui essa viene riconosciuta come risultato e non dichiarata semplicemente come preliminare. Un confronto con Dietrich Bonhoeffer.
L'idea di scrivere sui coniugi Sturzo nasce dal desiderio di far conoscere la loro dignità di modelli della fede familiare, mostrando che molti sono i legami tra gli sposi di oggi e questa famiglia del passato, vissuta a cavallo tra Ottocento e Novecento. Perché, così come esiste una genealogia fisica che introduce ogni uomo in un albero genealogico, allo stesso modo c'è una genealogia spirituale che ci trasmette la fede di chi ci ha preceduto.